sabato 23 gennaio 2016

Il Mulo




Tutti ne parliamo, riferendoci a lui per la sua testardaggine, ma in pochi sanno cosa è veramente un mulo e qual è stato il suo ruolo nel corso della storia umana. Questo animale viene infatti confuso, non di rado, con l'asino e con il bardotto e, per i non esperti, viene quindi spontaneo chiedersi dove possa essere la differenza.
La prima differenza, quella con l'asino, è piuttosto lampante e può essere anche spiegata da un fatto genetico: il mulo è infatti un animale ibrido, derivante dall'incrocio tra lo stallone asino e la cavalla femmina. La differenza con il bardotto è invece un poco più sottile: se il mulo nasce dall'asino maschio e la cavalla femmina, il bardotto nasce invece dallo stallone cavallo e dalla mula femmina.
Al primo colpo d'occhio, questi ultimi due animali, potrebbero apparire simili, ma la differenza, che si presenta ad uno sguardo più attento, non è poi così difficile da vedere. La diversità deriva infatti dall'altezza: il mulo è alto quanto un normale cavallo, mentre l'altezza del bardotto si avvicina molto di più a quella della mamma asina è particolarmente più ridotta. Ovviamente però, l'altezza al garrese di entrambe varia, anche di molto, a seconda degli incroci tra le diverse razze asinine e cavalline, ed, in sintesi, delle diverse caratteristiche dei genitori.
Per la grandissima presenza di varianti negli incroci, come ben si può capire, risulta veramente difficile poter dare una descrizione precisa dei muli; anche se possiamo dire che, in generale, il mulo somiglia quasi del tutto al cavallo per altezza, dimensioni e conformazione. L'incollatura è corta e la criniera è, di solito, assente o, al massimo, si presenta con crini duri e corti, quasi a spazzola. Il tronco ha le proporzioni tipiche del cavallo anche se è un poco più raccorciato e più grosso. Il mantello è ruvido e, solitamente, baio scuro, anche se la colorazione, ovviamente, può variare con diverse tonalità da esemplare ad esemplare.
Dal padre asino, invece, il mulo eredita le lunghe orecchie, la testa più grossa, le zampe massicce, gli zoccoli stretti ed alti, e l'infaticabilità e caparbietà che lo caratterizzano.
Animale frugale, dotato di forza, grande capacità di resistere alle condizioni più difficili, resistenza agli sforzi fisici e con un pizzico di testardaggine, il mulo è stato uno degli animali più utili e più vicini all'uomo nel suo lavoro e nel corso della sua storia.
Pochissimi esemplari, maschi e femmine, di muli sono fecondi, perciò la razza viene portata avanti con il continuo incrocio di asini e cavalle. Ma, nonostante sia il maschio che la femmina del mulo siano sterili, talmente grande è stata, ed è tuttora, la sua utilità che asini e cavalle continuano ad essere incrociati portando il mulo ad essere diffuso, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.
Il mulo è un lavoratore instancabile che aiuta gli imprenditori agricoli a trasportare pesi e ad arare i campi, oltre ad essere un animale che si cavalca facilmente...sempre che sia stato cresciuto in maniera corretta.
Il carattere del mulo non è, infatti, una leggenda dal momento che si tratta di animali con uno spiccato spirito d'indipendenza e testardaggine. La rusticità che contraddistingue il mulo è però gestibile se lo si cresce in modo sereno, evitando rigide imposizioni che potrebbero accentuarne la scontrosità e facendone emergere l'alacrità: due caratteristiche che convivono da sempre questo riuscitissimo incrocio tra l'asino e il cavallo. 


 



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