sabato 13 maggio 2017

Gli incontri a Milano Food Week : la Pescheria Gallina

«Da quattro generazioni al Vostro servizio», è questo il nostro slogan: non è stato difficile trovarlo, ci siamo affidati alla memoria.
Iniziò nel 1920 mia bisnonna Rosa Bosco con poche varietà di pesce fresco e quasi esclusivamente d’acqua dolce, in aggiunta a qualche pesce conservato sotto sale o essiccato, come lo stoccafisso.
Nel 1935 la nonna, Luigia Pilone, sostituì la mamma Rosa alla guida della pescheria. Nonna Luigia attraversò un periodo storico difficile, ma anche di importanti cambiamenti per il nostro Paese.
Nel 1960, è in corso una grande immigrazione dal Sud e dal Polesine quando inizia l’attività ufficiale di Rosangela Gallina, mia madre. Così come si spostano le persone, anche le merci viaggiano più facilmente e le varietà di pesci cominciano ad aumentare sui banchi di Porta Palazzo. Il vero boom è agli inizi degli anni Ottanta, arrivano tutti i giorni camion di pesce fresco dai mercati di Chioggia e di Porto Garibaldi, due volte alla settimana giungono da Viareggio e da San Benedetto del Tronto. Importare dall’Olanda, dalla Danimarca così come dalla vicina Francia o dalla Spagna è diventato normale. L’aumento del consumo raggiunge punte impensate, grazie alla domanda dei “nuovi torinesi”, e anche i ristoratori più conservatori iniziano ad inserire nei loro menu, assieme alle cotolette alla milanese e al filetto di vitello, sogliole, calamari e altro.
Arriviamo così al 1984, data in cui io, Giuseppe Benedetto, raccolgo l’oneroso compito di continuare la tradizione, fino ad allora di stampo decisamente matriarcale, tracciata dai miei antenati.
Ricordo che fin da piccolo mia madre mi diceva: «La carne è buona quando ha qualche giorno... ma il pesce solo quando è fresco!». Ho fatto tesoro dei consigli dei miei genitori e ho sempre ricercato prodotti di grande qualità e perfino specificità, perché la triglia di Oneglia (Imperia) sarà sempre più fresca di quella di Mazara, le sogliole e le capesante pescate al confine tra Trieste e l’Istria sono sicuramente più saporite di quelle olandesi. Credo infine che sia fondamentale amare ciò che si fa per riuscire al meglio: infatti, la passione per il mio lavoro insieme ai riconoscimenti dei miei clienti sono lo stimolo quotidiano che mi spinge a cercare un continuo miglioramento nel servizio e nella qualità.
Per questo continuo a fare il mio lavoro con immenso entusiasmo.


Giuseppe Benedetto

 
 

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