giovedì 9 agosto 2018

Bocon, surgelati per buongustai

Siamo ad Ovoledo, in comune di Zoppola.Flavio Pighin, direttore tecnico di
Copropa (Coop. Produttori di Patate Friuli), sta raccontando le qualità eccellenti
del prodotto locale, quando il nostro sguardo (segno del destino?), indugia su di
una teca,ove fanno bella mostra di sé gli gnocchi di casa Bocon.

La famiglia Ricci, direbbe Gino Veronelli, cammina la terra, ne sa interpretare
gli umori e le inclinazioni, così da trarne dei frutti benedetti che costituiscono
la materia prima per le proprie proposte alimentari.

Bocon (surgelati per buongustai), nasce dalla passione e dalla competenza di Luca
Ricci e della moglie Donatella,imprenditori di grande cultura eno-gastronomica.

La loro idea-guida è sempre stata quella di portare sulla tavola dei consumatori dei piatti che questi possano far passare per propri: preparati con ingredienti selezionati, basati su ricette tradizionali spesso raccolte tra amici e parenti, ispirati alla grande tradizione culinaria italiana, privi di additivi, coloranti e aromi artificiali. “Se non piacciono a noi, da qui non escono”, è un motto aziendale che negli anni ha dato ottimi risultati.

Il rispetto di questo principio si esprime al meglio nella produzione propria di alcune delle materie base dei piatti BOCON: patate, spinaci e radicchio.

In fondo, quando mangiamo i cibi Bocon, ci viene in mente il grande poeta Andrea Zanzotto
che non si stancava mai di ripetere (nel 1976…), la necessità di conoscere il passato e il presente,
per poter progettare il futuro.

“ E’ un fatto – ricordava il Poeta nella prefazione al libro Treviso l’Altra,-sembra ormai che tutto ciò
che apparteneva al passato,non importa se positivo o negativo, sia destinato ad essere travolto.Ma non in nome di un chiaro programma di vitalità innovatrice,bensì unicamente per forza di consumo.
Cioè per forza di morte, e basta,per una dinamica che non lascia posto ad alcuna forma di continuità
opportunamente selettiva, ma che nel puro scialacquo ,perfino di sé stesso, e quindi nella discontinuità dell’istantaneo,trova la sua ragion d’essere”

Queste parole profetiche ci sono venute in mente quando nella casa dei Ricci, in via Cucco a
Susegana, abbiamo realizzato le interviste, anzi il racconto delle storie della famiglia.
Quei cibi, in cui ‘sano fa rima con buono’, seguono un’etica precisa : in loro riconosciamo il
vero volto della madre terra e delle tante piccole terre, per costruire con scienza e fantasia
giorno per giorno,il nostro avvenire.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato la famiglia Ricci a raccontare
queste storie alle Giornate Europee del Patrimonio Culturale,uno straordinario ‘filò’ d’altri
tempi.Futuri, ovviamente!
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