giovedì 8 novembre 2018

ORNELLAIA. FINE VENDEMMIA 2018 BOLGHERI 8 NOVEMBRE 2018 – AXEL HEINZ, DIRETTORE ED ENOLOGO ORNELLAIA





LE VIRTU’ DELL’AUTUNNO
Negli ultimi anni sembra che Madre Natura sia molto volubile e che voglia farci vivere l’andamento delle annate come se fossimo sulle montagne russe. Dopo il caldo e la siccità del 2017, perfettamente in linea con il surriscaldamento globale, il 2018 si è rivelato uno degli anni più piovosi nell’ultimo decennio, salvo riprendersi in extremis grazie ad un autunno soleggiato nelle settimane di vendemmia.

LA STAGIONE VEGETATIVA
Dopo qualche anno in cui ci sembrava di aver dimenticato come fosse l’inverno, il 2018 ha riportato alla normalità le condizioni climatiche, con un numero di giorni con temperature sotto lo zero sufficiente affinché le viti iniziassero il loro meritato riposo invernale. Dopo anni, Bolgheri ha persino visto qualche giorno di neve. Dopo un 2017 decisamente secco, le abbondanti piogge hanno permesso nuovamente il riempimento delle falde acquifere.

Il mese di marzo ha registrato per quasi tutta la sua durata un record di piovosità, più di quattro volte superiore alla media stagionale, ritardando il germogliamento che è avvenuto nella seconda settimana di aprile.  Subito dopo, un periodo eccezionalmente caldo e secco ha portato a una crescita esplosiva dei germogli, costringendoci a impiegare tutte le nostre risorse per portare a termine il lavoro nei tempi stabiliti. Nel mese di maggio le piogge sono tornate in quantità e frequenza senza precedenti. Mentre le temperature tornavano nella norma, il livello di pressione patogena si è nuovamente alzato, soprattutto per quanto riguarda la peronospora, che ha messo a dura prova le viti durante tutta la stagione della crescita. Grazie ad una perfetta organizzazione e ai trattamenti che abbiamo potuto effettuare nei pochissimi giorni senza pioggia, è stato possibile riprendere il controllo delle malattie e preservare la salute delle foglie e dei grappoli. La gestione del suolo in Ornellaia, con il fitto manto erboso presente tra i filari, ha mostrato ancora una volta i suoi grandi benefici, permettendo di tenere sotto controllo il vigore delle viti e aiutando il suolo ad assorbire l’acqua in eccesso, velocizzando l’ingresso nelle vigne subito dopo i periodi di pioggia.

Nonostante il germogliamento tardivo, le condizioni climatiche e la rapida crescita dei germogli hanno permesso alle viti di recuperare il ritardo anticipando la fioritura di una settimana piena. Anche se ridotte rispetto a maggio, per tutto il mese di giugno le precipitazioni si sono mantenute superiori alla media, mantenendo la peronospora  attiva e aggressiva.

Soltanto a luglio il clima ci ha dato tregua con un mese caldo e asciutto. L’invaiatura è arrivata tra il 22 e il 25 luglio, prima che le viti smettessero di crescere. Il colore dei grappoli è cambiato in pochi giorni ma abbiamo potuto osservare la grande eterogeneità, con un buon numero di acini rosa insieme ad altri completamente verdi.

LA VENDEMMIA
L’agosto 2018 è stato caldo quanto quello dello scorso anno, ma leggermente più piovoso, con qualche importante temporale intorno alla metà del mese: avendo però interessato soltanto i vigneti di Bellaria e non le altre aree della Tenuta, si è creata una rilevante differenza nel grado di maturazione dei grappoli di Bellaria rispetto a quelli degli altri vigneti. Gli zuccheri e l’acidità si sono sviluppati lentamente, mentre gli acini, a causa degli alti livelli di acqua presenti nel terreno, hanno raggiunto dimensioni maggiori. A settembre il tempo è stato caldo e senza precipitazioni. Le temperature sono state più alte della media stagionale, ma le notti più fresche hanno permesso alle viti di recuperare e preservare gli aromi e l’acidità. Quest’anno la foschia mattutina, non tipica dell’area di Bolgheri, è stata frequente e ha dato un tocco decisamente autunnale alla vendemmia. Per mantenere i grappoli in salute e aiutarli a beneficiare dei venti, abbiamo operato delle sfogliature intorno ai grappoli anticipate rispetto al solito. 

I BIANCHI
La vendemmia è iniziata subito dopo Ferragosto con il Sauvignon delle “milleviti”, sparse intorno ai vigneti dei rossi in Ornellaia. La differenza tra i vari vigneti è stata molto marcata e ha portato alla raccolta di Sauvignon più lunga della storia di Ornellaia, con l’ultimo grappolo raccolto il 13 settembre. Il Viognier è stato raccolto negli ultimi giorni di agosto, mentre si è proceduto con il Vermentino e il Verdicchio a metà settembre.

I ROSSI
La differenza tra la maturazione dei grappoli nei diversi terroir della Tenuta è stata più evidente che in qualunque altra annata, portando a una lunga vendemmia in particolare per il Merlot, che è stato raccolto dal 31 agosto fino al 29 settembre.

Il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e il Petit Verdot sono stati vendemmiati dal 20 settembre in avanti: dopo una piccola interruzione dovuta a un temporale a inizio ottobre, la raccolta è proseguita nei vigneti più vecchi di Cabernet dopo qualche giorno più asciutto e ventilato.

In cantina, alcuni elementi sono stati decisivi per esprimere tutto il potenziale di questa annata. Nel suo terzo anno di utilizzo, la selezione ottica degli acini si è dimostrata ancora una volta uno strumento indispensabile per scartare quelli caratterizzati da una colorazione imperfetta, permettendo soltanto agli acini più omogenei e maturi di arrivare alle vasche.

Le grandi dimensioni degli acini hanno richiesto un più frequente salasso all’interno delle vasche. Per cogliere il pieno potenziale tannico dell’annata ed evitare di estrarre i tannini troppo ruvidi o grezzi, la macerazione è durata circa quattro settimane, con lievi e non troppo frequenti rimontaggi, risultando diversa per ciascun lotto, a seconda dei nostri assaggi giornalieri.

LE PRIME IMPRESSIONI
Dopo una primavera decisamente sfidante, le condizioni climatiche sono migliorate significativamente nell’estate, fino a un clima quasi perfetto nelle settimane della vendemmia, culminato tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con caratteristiche più autunnali che estive.
Al primo assaggio il 2018 non sembra essere un’annata straordinariamente potente, ha dimostrato in realtà un notevole colore, un’insolita qualità aromatica con note incredibilmente fresche, pure e vibranti, che riflettono perfettamente il carattere di ogni vitigno. I tannini sono già raffinati, setosi e senza spigolosità, mentre le acidità sono ben bilanciate.
I bianchi sono fragranti con acidità moderate, in particolare per il Sauvignon e il Viognier. Il Vermentino raccolto più tardi promette molto bene, con un aroma di frutti gialli e fiori bianchi quasi da manuale.



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