martedì 12 agosto 2025

IL BRINDISI DI FERRAGOSTO? UN GRANDE CLASSICO

 

Al Bar Grill dell’Hotel de la Poste, dove il fascino della storia incontra 
la raffinatezza della mixology contemporanea, la drink list super classica si conferma la scelta perfetta per i festeggiamenti agostani. 
Perché “il ritorno ai grandi classici è la nuova tendenza della mixology”. Parola di Filippo Borghi, l’erede di un rito che resiste al tempo 

Cortina d’Ampezzo, 11 agosto 2025 _ C’è un luogo, nel cuore della Regina delle Dolomiti, dove il tempo sembra essersi fermato, ma l’accoglienza si rinnova ogni giorno. È il Bar Grill dell’Hotel de la Poste, la storica stube che continua a sedurre viaggiatori, artisti, habitué e celebrità grazie alla sua atmosfera calda e autentica. E dove, appoggiati al suo bancone, ancora oggi si incontrano e incrociano tante storie. Ovviamente con un buon cocktail in mano.

Per l’estate – e in particolare per il Ferragosto – la drink list rimane quella dei grandi classici della tradizione, con un’attenzione speciale alla qualità delle materie prime e alla preparazione al momento. Il welcome è il Bellini, preparato secondo la ricetta originale con pesca bianca fresca e champagne al posto del prosecco, senza l’uso di puree, ed è una versione estiva del Puccini. Perfetto per le sere d’agosto anche il Roger, drink molto rinfrescante a base di pesca fresca e vodka. In carta non mancano Gin Tonic, Americano, Martini e Negroni. Cocktail iconici che rimangono i protagonisti del Bar Grill, contraddistinti dalla grande cura nella loro preparazione. Nessun eccesso, niente effetti speciali: si riscopre così il valore dell’equilibrio, della semplicità e dell’autenticità, con un’attenzione crescente alla qualità delle basi alcoliche, alla stagionalità degli ingredienti freschi e alla precisione del gesto.

Tradizioni e certezze che fanno l’identità di questo luogo oggi guidato da Filippo Borghi, barman e mixologist che ha raccolto l’eredità del leggendario Antonio Di Franco – memoria storica vivente del locale – e del suo stile fatto di eleganza sartoriale, cocktail eccellenti, ingredienti locali e una visione gentile dell’ospitalità. Dopo aver lavorato per sette anni, fianco a fianco a Di Franco, oggi Borghi si è fatto “accettare” e “amare” dai clienti che, ancora oggi, quando vengono al Grill chiedono notizie di Antonio.

E così dal “Puccini allo champagne e mandarino” alla “Schirata”, omaggio liquido alla montagna, il Bar Grill è condotto da Borghi portando avanti il concetto che si tratti di molto più di un bar, ma un’esperienza da vivere a ogni ora del giorno. Un luogo che, con ritualità e coerenza, si trasforma quotidianamente in ristorante intimo e ben frequentato, dove ogni dettaglio è parte di una tradizione viva, da rispettare e rinnovare. Un racconto di sapori, storie e persone che hanno fatto – e fanno– il cuore liquido di Cortina.

Un bar con l’anima: storia e fascino senza tempo

Nato come parte integrante dell’Hotel de la Poste – struttura aperta nel 1835 come stazione di posta – il Bar Grill è da sempre il centro nevralgico del turismo internazionale e anche della vita culturale e mondana di Cortina. Qui si respira un’atmosfera sospesa tra charme alpino e cosmopolitismo.

Le boiserie in legno scuro, i ritratti d’epoca, le poltrone vissute in pelle e un servizio sobrio e attento lo rendono un rifugio autentico, in grado di accogliere clienti di ogni generazione. Ernest Hemingway lo frequentava con assiduità – pare amasse sorseggiarvi la sua grappa preferita – e dopo di lui Brigitte Bardot, Gianni Agnelli, Roger Moore, Sophia Loren, Umberto Eco e tanti altri ne hanno animato i tavolini. 

Al Bar Grill il gesto di preparare un drink rimane un rito quotidiano e ogni cliente – che sia habitué o nuovo arrivato – può ritrovare un angolo di sé, una conversazione, un sapore. “Ogni cocktail ben fatto è come un sorriso sincero: ti accoglie, ti ascolta, ti resta nel cuore”, dice Borghi. 

Oggi come ieri, ma con una visione nuova

Chi entra qui non cerca solo un drink: cerca una storia, un gesto, una memoria,” spiega Filippo Borghi. “Il mio lavoro è quello di custodire questa atmosfera, attualizzandola con cocktail eleganti, ingredienti freschi e un’accoglienza sincera. Ogni cliente ha il suo gusto e ogni cocktail ha il suo tempo.”

La drink list del Grill non è mai cambiata, ma rispetta il ritmo delle stagioni e si distingue per l’equilibrio tra tecnica e creatività, il tutto con una miscelazione gentile. Cocktail iconici come il Bellini, il Tintoretto e il Puccini seguono le ricette classiche e sono realizzati con “le migliori materie prime e di stagione”, dice Borghi che aggiunge: «D’inverno facciamo il Puccini con champagne e mandarino, d’estate il Bellini con le pesche fresche». 

La vera mixology non è esibizione,” sottolinea Borghi. “È ascolto, precisione e misura. Come un abito fatto a mano, deve calzare perfettamente alla persona che lo indossa – o che lo beve. Per questo non si cambia”.

Anche i cocktail qui sono “storici”, come il Cremlino - una variante del Bellini con l’aggiunta della vodka e ideata per un ospite speciale e poi rimasta in lista - e il menu del Grill è davvero una certezza per tutti gli avventori. 

Di recente però una new entry c’è stata, arrivata proprio Borghi: la “Schirata”, un tributo allo scoiattolo rosso simbolo di Cortina, con Cortina Mountain Gin, Drambuie, sciroppo di lampone e un garnish boschivo per un sorso che racconta la montagna. «L’ho immaginato come una passeggiata nel bosco», spiega il bartender. E a questo si aggiungono delle proposte meno note ma molto richieste come il Ball Shot, un drink fatto con il brodo che si ispira ai cocktail salati o "umami", molto in voga nei bar d’avanguardia e il Bloody Bull è una variante salata e intensa del classico Bloody Mary, con il brodo di manzo che lo rende più ricco, corposo e quasi "comfort food" da bere.

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