| Cortina d’Ampezzo, 11 agosto 2025 _ C’è un luogo, nel cuore della Regina delle Dolomiti, dove il tempo sembra essersi fermato, ma l’accoglienza si rinnova ogni giorno. È il Bar Grill dell’Hotel de la Poste, la storica stube che continua a sedurre viaggiatori, artisti, habitué e celebrità grazie alla sua atmosfera calda e autentica. E dove, appoggiati al suo bancone, ancora oggi si incontrano e incrociano tante storie. Ovviamente con un buon cocktail in mano. Per l’estate – e in particolare per il Ferragosto – la drink list rimane quella dei grandi classici della tradizione, con un’attenzione speciale alla qualità delle materie prime e alla preparazione al momento. Il welcome è il Bellini, preparato secondo la ricetta originale con pesca bianca fresca e champagne al posto del prosecco, senza l’uso di puree, ed è una versione estiva del Puccini. Perfetto per le sere d’agosto anche il Roger, drink molto rinfrescante a base di pesca fresca e vodka. In carta non mancano Gin Tonic, Americano, Martini e Negroni. Cocktail iconici che rimangono i protagonisti del Bar Grill, contraddistinti dalla grande cura nella loro preparazione. Nessun eccesso, niente effetti speciali: si riscopre così il valore dell’equilibrio, della semplicità e dell’autenticità, con un’attenzione crescente alla qualità delle basi alcoliche, alla stagionalità degli ingredienti freschi e alla precisione del gesto. Tradizioni e certezze che fanno l’identità di questo luogo oggi guidato da Filippo Borghi, barman e mixologist che ha raccolto l’eredità del leggendario Antonio Di Franco – memoria storica vivente del locale – e del suo stile fatto di eleganza sartoriale, cocktail eccellenti, ingredienti locali e una visione gentile dell’ospitalità. Dopo aver lavorato per sette anni, fianco a fianco a Di Franco, oggi Borghi si è fatto “accettare” e “amare” dai clienti che, ancora oggi, quando vengono al Grill chiedono notizie di Antonio. E così dal “Puccini allo champagne e mandarino” alla “Schirata”, omaggio liquido alla montagna, il Bar Grill è condotto da Borghi portando avanti il concetto che si tratti di molto più di un bar, ma un’esperienza da vivere a ogni ora del giorno. Un luogo che, con ritualità e coerenza, si trasforma quotidianamente in ristorante intimo e ben frequentato, dove ogni dettaglio è parte di una tradizione viva, da rispettare e rinnovare. Un racconto di sapori, storie e persone che hanno fatto – e fanno– il cuore liquido di Cortina. Un bar con l’anima: storia e fascino senza tempo Nato come parte integrante dell’Hotel de la Poste – struttura aperta nel 1835 come stazione di posta – il Bar Grill è da sempre il centro nevralgico del turismo internazionale e anche della vita culturale e mondana di Cortina. Qui si respira un’atmosfera sospesa tra charme alpino e cosmopolitismo. Le boiserie in legno scuro, i ritratti d’epoca, le poltrone vissute in pelle e un servizio sobrio e attento lo rendono un rifugio autentico, in grado di accogliere clienti di ogni generazione. Ernest Hemingway lo frequentava con assiduità – pare amasse sorseggiarvi la sua grappa preferita – e dopo di lui Brigitte Bardot, Gianni Agnelli, Roger Moore, Sophia Loren, Umberto Eco e tanti altri ne hanno animato i tavolini. Al Bar Grill il gesto di preparare un drink rimane un rito quotidiano e ogni cliente – che sia habitué o nuovo arrivato – può ritrovare un angolo di sé, una conversazione, un sapore. “Ogni cocktail ben fatto è come un sorriso sincero: ti accoglie, ti ascolta, ti resta nel cuore”, dice Borghi. Oggi come ieri, ma con una visione nuova “Chi entra qui non cerca solo un drink: cerca una storia, un gesto, una memoria,” spiega Filippo Borghi. “Il mio lavoro è quello di custodire questa atmosfera, attualizzandola con cocktail eleganti, ingredienti freschi e un’accoglienza sincera. Ogni cliente ha il suo gusto e ogni cocktail ha il suo tempo.” La drink list del Grill non è mai cambiata, ma rispetta il ritmo delle stagioni e si distingue per l’equilibrio tra tecnica e creatività, il tutto con una miscelazione gentile. Cocktail iconici come il Bellini, il Tintoretto e il Puccini seguono le ricette classiche e sono realizzati con “le migliori materie prime e di stagione”, dice Borghi che aggiunge: «D’inverno facciamo il Puccini con champagne e mandarino, d’estate il Bellini con le pesche fresche». “La vera mixology non è esibizione,” sottolinea Borghi. “È ascolto, precisione e misura. Come un abito fatto a mano, deve calzare perfettamente alla persona che lo indossa – o che lo beve. Per questo non si cambia”. Anche i cocktail qui sono “storici”, come il Cremlino - una variante del Bellini con l’aggiunta della vodka e ideata per un ospite speciale e poi rimasta in lista - e il menu del Grill è davvero una certezza per tutti gli avventori. Di recente però una new entry c’è stata, arrivata proprio Borghi: la “Schirata”, un tributo allo scoiattolo rosso simbolo di Cortina, con Cortina Mountain Gin, Drambuie, sciroppo di lampone e un garnish boschivo per un sorso che racconta la montagna. «L’ho immaginato come una passeggiata nel bosco», spiega il bartender. E a questo si aggiungono delle proposte meno note ma molto richieste come il Ball Shot, un drink fatto con il brodo che si ispira ai cocktail salati o "umami", molto in voga nei bar d’avanguardia e il Bloody Bull è una variante salata e intensa del classico Bloody Mary, con il brodo di manzo che lo rende più ricco, corposo e quasi "comfort food" da bere. |
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