martedì 12 agosto 2025

VENDEMMIA 2025: OTTIME PROSPETTIVE PER L'ALTA LANGA DOCG

 


La vendemmia 2025 si presenta con ottime prospettive qualitative per l'Alta Langa DOCG.


Un inverno mite, seguito da una primavera fresca e caratterizzata da piogge regolari, ha favorito una fioritura uniforme e una buona allegagione.
 

L’estate ha avuto un decorso regolare, con giornate soleggiate e luminose e buona escursione termica giornaliera, condizioni ideali per l’accrescimento e la maturazione dei grappoli.

 

La raccolta inizierà con qualche giorno di anticipo rispetto alla media stagionale: per il Pinot nero, l’avvio della vendemmia è previsto nella settimana successiva al 15 agosto nelle zone a media altitudine. Nelle vigne situate ad altitudini più elevate, sarà necessario attendere ancora qualche giorno per raggiungere la maturazione ottimale.


Le uve di Pinot nero e Chardonnay si presentano in ottimo stato sanitario, con un buon equilibrio tra acidità e componente aromatica. Anche nei vigneti più elevati si registra una resa produttiva soddisfacente, segnale di un’annata promettente sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo.

 

IL BRINDISI DI FERRAGOSTO? UN GRANDE CLASSICO

 

Al Bar Grill dell’Hotel de la Poste, dove il fascino della storia incontra 
la raffinatezza della mixology contemporanea, la drink list super classica si conferma la scelta perfetta per i festeggiamenti agostani. 
Perché “il ritorno ai grandi classici è la nuova tendenza della mixology”. Parola di Filippo Borghi, l’erede di un rito che resiste al tempo 

Cortina d’Ampezzo, 11 agosto 2025 _ C’è un luogo, nel cuore della Regina delle Dolomiti, dove il tempo sembra essersi fermato, ma l’accoglienza si rinnova ogni giorno. È il Bar Grill dell’Hotel de la Poste, la storica stube che continua a sedurre viaggiatori, artisti, habitué e celebrità grazie alla sua atmosfera calda e autentica. E dove, appoggiati al suo bancone, ancora oggi si incontrano e incrociano tante storie. Ovviamente con un buon cocktail in mano.

Per l’estate – e in particolare per il Ferragosto – la drink list rimane quella dei grandi classici della tradizione, con un’attenzione speciale alla qualità delle materie prime e alla preparazione al momento. Il welcome è il Bellini, preparato secondo la ricetta originale con pesca bianca fresca e champagne al posto del prosecco, senza l’uso di puree, ed è una versione estiva del Puccini. Perfetto per le sere d’agosto anche il Roger, drink molto rinfrescante a base di pesca fresca e vodka. In carta non mancano Gin Tonic, Americano, Martini e Negroni. Cocktail iconici che rimangono i protagonisti del Bar Grill, contraddistinti dalla grande cura nella loro preparazione. Nessun eccesso, niente effetti speciali: si riscopre così il valore dell’equilibrio, della semplicità e dell’autenticità, con un’attenzione crescente alla qualità delle basi alcoliche, alla stagionalità degli ingredienti freschi e alla precisione del gesto.

Tradizioni e certezze che fanno l’identità di questo luogo oggi guidato da Filippo Borghi, barman e mixologist che ha raccolto l’eredità del leggendario Antonio Di Franco – memoria storica vivente del locale – e del suo stile fatto di eleganza sartoriale, cocktail eccellenti, ingredienti locali e una visione gentile dell’ospitalità. Dopo aver lavorato per sette anni, fianco a fianco a Di Franco, oggi Borghi si è fatto “accettare” e “amare” dai clienti che, ancora oggi, quando vengono al Grill chiedono notizie di Antonio.

E così dal “Puccini allo champagne e mandarino” alla “Schirata”, omaggio liquido alla montagna, il Bar Grill è condotto da Borghi portando avanti il concetto che si tratti di molto più di un bar, ma un’esperienza da vivere a ogni ora del giorno. Un luogo che, con ritualità e coerenza, si trasforma quotidianamente in ristorante intimo e ben frequentato, dove ogni dettaglio è parte di una tradizione viva, da rispettare e rinnovare. Un racconto di sapori, storie e persone che hanno fatto – e fanno– il cuore liquido di Cortina.

Un bar con l’anima: storia e fascino senza tempo

Nato come parte integrante dell’Hotel de la Poste – struttura aperta nel 1835 come stazione di posta – il Bar Grill è da sempre il centro nevralgico del turismo internazionale e anche della vita culturale e mondana di Cortina. Qui si respira un’atmosfera sospesa tra charme alpino e cosmopolitismo.

Le boiserie in legno scuro, i ritratti d’epoca, le poltrone vissute in pelle e un servizio sobrio e attento lo rendono un rifugio autentico, in grado di accogliere clienti di ogni generazione. Ernest Hemingway lo frequentava con assiduità – pare amasse sorseggiarvi la sua grappa preferita – e dopo di lui Brigitte Bardot, Gianni Agnelli, Roger Moore, Sophia Loren, Umberto Eco e tanti altri ne hanno animato i tavolini. 

Al Bar Grill il gesto di preparare un drink rimane un rito quotidiano e ogni cliente – che sia habitué o nuovo arrivato – può ritrovare un angolo di sé, una conversazione, un sapore. “Ogni cocktail ben fatto è come un sorriso sincero: ti accoglie, ti ascolta, ti resta nel cuore”, dice Borghi. 

Oggi come ieri, ma con una visione nuova

Chi entra qui non cerca solo un drink: cerca una storia, un gesto, una memoria,” spiega Filippo Borghi. “Il mio lavoro è quello di custodire questa atmosfera, attualizzandola con cocktail eleganti, ingredienti freschi e un’accoglienza sincera. Ogni cliente ha il suo gusto e ogni cocktail ha il suo tempo.”

La drink list del Grill non è mai cambiata, ma rispetta il ritmo delle stagioni e si distingue per l’equilibrio tra tecnica e creatività, il tutto con una miscelazione gentile. Cocktail iconici come il Bellini, il Tintoretto e il Puccini seguono le ricette classiche e sono realizzati con “le migliori materie prime e di stagione”, dice Borghi che aggiunge: «D’inverno facciamo il Puccini con champagne e mandarino, d’estate il Bellini con le pesche fresche». 

La vera mixology non è esibizione,” sottolinea Borghi. “È ascolto, precisione e misura. Come un abito fatto a mano, deve calzare perfettamente alla persona che lo indossa – o che lo beve. Per questo non si cambia”.

Anche i cocktail qui sono “storici”, come il Cremlino - una variante del Bellini con l’aggiunta della vodka e ideata per un ospite speciale e poi rimasta in lista - e il menu del Grill è davvero una certezza per tutti gli avventori. 

Di recente però una new entry c’è stata, arrivata proprio Borghi: la “Schirata”, un tributo allo scoiattolo rosso simbolo di Cortina, con Cortina Mountain Gin, Drambuie, sciroppo di lampone e un garnish boschivo per un sorso che racconta la montagna. «L’ho immaginato come una passeggiata nel bosco», spiega il bartender. E a questo si aggiungono delle proposte meno note ma molto richieste come il Ball Shot, un drink fatto con il brodo che si ispira ai cocktail salati o "umami", molto in voga nei bar d’avanguardia e il Bloody Bull è una variante salata e intensa del classico Bloody Mary, con il brodo di manzo che lo rende più ricco, corposo e quasi "comfort food" da bere.

lunedì 11 agosto 2025

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Museo Novecento Firenze OLTRE 140 CANDIDATURE PER LA SECONDA EDIZIONE DEL BANDO WONDERFUL! ART RESEARCH PROGRAM MARIA MANETTI E JAN SHREM FOUNDATION

 



 

 


 

Firenze, 8 agosto 2025 - Si sono ufficialmente concluse le candidature per il bando WONDERFUL! Art Research Program – Maria Manetti e Jan Shrem Foundation, promosso dal Museo Novecento di Firenze, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Città Metropolitana di Firenze e dei Comuni di Castelfiorentino, Empoli, Montelupo Fiorentino, Scandicci e Vinci

 

Con oltre 140 applicazioni ricevute, il programma registra un risultato straordinario, confermandosi come uno dei progetti più attrattivi a livello nazionale per il sostegno alla ricerca e alla produzione artistica contemporanea.

 

"Il successo della seconda edizione del bando 'Wonderful!' conferma quanto sia importante investire sulla promozione della cultura contemporanea e sulla valorizzazione del territorio attraverso il linguaggio dell’arte. Oltre 140 candidature da tutta Italia rappresentano un risultato straordinario, e sono anche un segnale della vitalità e del bisogno di spazi di ricerca e produzione per le nuove generazioni di artisti – afferma Claudia Sereni, consigliera metropolitana con delega alla Cultura e sindaca di Scandicci -. Siamo orgogliosi di sostenere un progetto che coniuga residenza artistica, internazionalizzazione e dialogo tra centro e periferia. L'iniziativa lega cinque territori della Città Metro, ognuno con caratteristiche uniche che saranno promosse da questo progetto, perché l'arte è motore straordinario di comunicazione e valorizzazione. Anche quella contemporanea deve tornare a fare parte delle nostre politiche urbane e culturali, unendo forze e visioni pubbliche".

 

“Le case d’artista del Museo Novecento stanno andando molto bene - ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini - ed il bando per la seconda edizione è da record con oltre 140 candidature pervenute. Sarà un’edizione straordinaria che darà grandi possibilità ai cinque giovani artisti che saranno selezionati per stare al Museo Novecento e per lavorare nei cinque comuni dell’area metropolitana con cui è stato fatto il bando. La novità di quest’anno è che dopo la residenza invernale al museo Novecento, i cinque artisti selezionati faranno un mese in una città del mondo a loro scelta, dove potranno portare avanti la loro esperienza fiorentina. Una possibilità interamente sostenuta dal ministero degli Esteri. E’ una grandissima opportunità per gli artisti e per la nostra città che punta a diventare sempre più centrale anche per la cultura contemporanea”

 

“Grande soddisfazione per il risultato raggiunto in questa seconda edizione - ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.- Gli oltre 140 dossier ricevuti da artisti sotto i 40 anni ci dicono che c’è un grande bisogno di esperienze come questa delle residenze e crediamo che il fatto di essere integrate con la vita del museo rappresenti quel valore aggiunto che interessa gli artisti. Inoltre in questa edizione un altro elemento fortemente attrattivo è la possibilità di penetrare all’interno di comunità locali, come quelle dei comuni di Empoli, Vinci, Castelfiorentino, Montelupo e Scandicci, da cui trarre ispirazione per delle opere site specific da realizzarsi il prossimo anno. Siamo riusciti a creare una sinfonia istituzionale di grande significato tra Comune di Firenze, Città Metropolitana e Comuni dell’area Metropolitana e Ministero degli Affari Esteri, grazie al quale i giovani artisti risiederanno il prossimo anno per un mese in uno degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Questo rappresenta un fatto unico in italia. A settembre sapremo i nomi dei 5 giovani artisti che potranno vivere questa esperienza di intensa formazione da ottobre fino a gennaio. Mi auguro che un progetto come questo possa proseguire negli anni futuri coinvolgendo ad ogni edizione altri comuni dell’area metropolitana.”

 

Un’opportunità unica per chi opera nel campo delle arti visive e performative: gli artisti selezionati vivranno per tre mesi a Firenze (ottobre-dicembre 2025) in alloggi-studio adiacenti al Museo Novecento, affrontando la preparazione di un progetto site-specific in uno dei Comuni partner da realizzare nel 2026. Ma non è tutto. I cinque artisti potranno risiedere per un mese presso una sede estera della rete degli Istituti Italiani di Cultura, grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri, “un sostegno concreto che ha permesso di estendere il percorso creativo oltre i confini nazionali, offrendo agli artisti e alle artiste l’opportunità di confrontarsi con contesti culturali internazionali e di crescere in una dimensione realmente globale” come dichiarato da Min. Plen. Filippo La Rosa, Direttore Centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana, Culturale Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per il lancio del bando avvenuto a luglio.

I cinque artisti vincitori verranno annunciati nel mese di settembre 2025.

venerdì 8 agosto 2025

ASTOR UNA STORIA LUNGA UN TANGO

 

ELEMENTI 2025

 

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Dazi USA, per il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: stop ai nuovi impianti e più promozione internazionale

 


Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, si esprime in merito alla questione dei dazi americani

Pastorelli: Importante anche contrastare le campagne anti-vino con una comunicazione responsabile

 

Contenere la produzione attraverso la sospensione delle nuove iscrizioni allo schedario viticolo, bloccare le autorizzazioni per nuovi impianti, rafforzare le campagne promozionali nei mercati esteri e avviare una comunicazione strutturata contro la crescente disinformazione sul vino. Sono queste, secondo Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, le misure urgenti da adottare per affrontare la delicata questione dei dazi americani e difendere il comparto vitivinicolo italiano.

“Il settore vitivinicolo italiano rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia nazionale e un simbolo imprescindibile dell’identità italiana nel mondo. Per questo motivo, va difeso con la massima determinazione.” Con queste parole, Pastorelli interviene in merito al confronto commerciale con gli Stati Uniti.

“Come ha giustamente sottolineato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è indispensabile proseguire con determinazione e responsabilità il dialogo aperto e costruttivo con i nostri alleati americani, al fine di far comprendere appieno il valore unico, autentico e insostituibile dei nostri prodotti di eccellenza – dichiara Pastorelli. – Questo confronto è fondamentale non solo per tutelare l’interesse economico del nostro settore vitivinicolo, ma anche per rafforzare il legame culturale e commerciale che unisce l’Italia agli Stati Uniti, un mercato chiave in cui la qualità e la tradizione dei nostri vini rappresentano un patrimonio da preservare e promuovere. Come ha ricordato anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, l’Italia è leader mondiale nella produzione di vino, avendo raggiunto nel 2024 un record di 8,1 miliardi di euro di export. Il Primitivo di Manduria esporta circa il 22% della sua produzione negli Stati Uniti, un mercato strategico dove difficilmente i vini locali possono sostituirlo. La trattativa per ottenere la rimozione dei dazi su vini pregiati come il nostro è ancora aperta e rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’intero comparto”.

“La negoziazione sui dazi – aggiunge – deve essere vista come un’opportunità strategica per ribadire la centralità del Made in Italy nel panorama globale e per garantire un futuro sostenibile a tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori, rafforzando la nostra posizione nei mercati internazionali con rispetto, professionalità e lungimiranza.”

L’impegno del Governo, insieme al coinvolgimento delle principali associazioni di settore, testimonia una concreta attenzione verso un comparto esposto a rischi senza precedenti. A complicare ulteriormente il quadro, vi è la concorrenza di Paesi come Australia, Cile e Argentina, che beneficiano di dazi significativamente più bassi, in un contesto segnato da una crisi dei consumi e da scorte ai massimi storici.

“Dal canto nostro – prosegue Pastorelli – ribadiamo l’urgenza di adottare misure coordinate e tempestive: da un lato, una regolazione della produzione che garantisca equilibrio e qualità; dall’altro, un rafforzamento delle campagne promozionali sui mercati internazionali. Il mercato del vino evidenzia una carenza sempre più evidente, e in questo scenario i dazi rappresentano una seria fonte di preoccupazione. È necessario, da una parte, adeguarsi alle nuove condizioni riducendo la produzione, anche con il blocco delle autorizzazioni per nuovi vigneti, per garantire una giusta remunerazione alla base; dall’altra, serve accelerare con campagne promozionali straordinarie e mirate.”

In linea con questa strategia, il Consorzio ha ottenuto la sospensione dell’iscrizione allo schedario viticolo delle superfici di “Primitivo” per la rivendicazione della Denominazione di Origine Controllata “Primitivo di Manduria” e della Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Primitivo di Manduria dolce naturale” per le campagne vendemmiali dal 2025/2026 al 2029/2030.

“Questa decisione, presa su nostra proposta, è un atto di responsabilità e visione strategica – sottolinea il presidente – Dopo un’analisi economica e tecnica accurata, abbiamo ritenuto indispensabile adottare questa misura a tutela della denominazione, un passaggio fondamentale per una gestione consapevole e lungimirante. Si tratta di una responsabilità collettiva, volta a mantenere un equilibrio strutturale tra domanda e offerta, salvaguardando il valore del prodotto, la sua riconoscibilità sul mercato, la qualità che da sempre lo caratterizza e la sostenibilità economica delle imprese coinvolte. Con questa misura, che incide direttamente sul potenziale produttivo, puntiamo a contenere l’espansione delle superfici rivendicabili e a rafforzare, in modo concreto e duraturo, la posizione del Primitivo di Manduria DOP a livello nazionale e internazionale.”.

Il Consorzio ribadisce infine l’importanza di un’azione di comunicazione capillare: “È fondamentale avviare una campagna strutturata per contrastare le spinte proibizioniste e quel luogo comune, sempre più diffuso all’estero, che dipinge il vino come un nemico della salute. Il Consorzio, da sempre, promuove un consumo moderato e responsabile, basato su un approccio consapevole e informato al bere.”

“Invitiamo quindi le istituzioni e tutta la filiera a mettere in atto con determinazione queste misure – conclude Pastorelli – perché il Primitivo di Manduria e l’intero settore vitivinicolo italiano meritano di essere difesi e valorizzati, mantenendo saldo quel ruolo di leadership mondiale conquistato con impegno, qualità e visione.”