lunedì 23 giugno 2025

Scoprire l'Orvenco

 



Torrente Orvenco (foto di Marco Pascolino)

Questa volta la newsletter arriverà per molti in ritardo. Manca poco meno di una settimana all’escursione che l’Ecomuseo ha programmato per sabato 28 giugno lungo il Torrente Orvenco, e già le iscrizioni si sono chiuse. L’escursione rientra nelle attività promosse nell’ambito del processo partecipativo del Contratto di Fiume relativo al Ledra, di cui l’Orvenco è uno dei due tributari montani (l’altro è il Vegliato). Un successo atteso, che dimostra la capacità dell’Ecomuseo di organizzare eventi di richiamo, e la volontà dei partecipanti di conoscere in profondità un territorio che riserva molte sorprese. A questo si aggiunga una valente guida naturalistica (Marco Pascolino) e il gioco è fatto! Si tratta del terzo appuntamento alla scoperta del reticolo idrografico del Ledra, altri tre ne seguiranno e riguarderanno l’asta principale del fiume, alimentata dalle risorgive del Campo di Osoppo-Gemona.

L’Orvenco trae origine da una zona di sorgenti poste nell’ampio anfiteatro alla base del Monte Cuarnan, in corrispondenza del contatto tettonico fra i calcari e le dolomie, a monte, e la formazione marnoso-arenacea del Flysch. A valle il torrente disegna una serie di rapide e cascate di pregevole bellezza, prima di raggiungere la piana e scomparire tra le ghiaie del conoide alluvionale a cui ha dato forma. Per i fortunati (e avveduti, per via della prenotazione anticipata) che si sono iscritti all’escursione, sarà l’occasione per scoprire i freschi boschi e alcune delle borgate di Montenars (Cologna, Lazzaretto, Jouf e Bulons) prima di concludere il cammino al cospetto delle rovine del Castello di Ravistagno, balcone panoramico e compendio visivo della pianura sottostante.

«I Contratti di Fiume concorrono alla definizione e all’attuazione della pianificazione di distretto a scala di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree» (Codice dell’Ambiente, art. 68 bis, 2006).

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