a cura di Alberto Fiz in collaborazione con Maurizio Ferraris
Aosta, Centro Saint-Bénin
Via Festaz, 27
La mostra sarà aperta al pubblico fino all'8 aprile 2018
Apertura durante le festività natalizie
dal martedì alla domenica, ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00
chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio
Prosegue con successo fino all'8 aprile 2018 al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro, dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris.
Durante le festività natalizie la mostra sarà visitabile con i consueti orari di apertura (chiuso il lunedì 25 dicembre e 1 gennaio).
Il periodo festivo sarà quindi l'occasione per conoscere l'eclettico universo artistico di Ugo Nespolo, attraverso le oltre 80 opere esposte al Centro Saint-Bénin: dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi
in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi
dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una barca da canottaggio di
otto metri interamente decorata.
Dall’arte al cinema, dai cartoon
televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in
base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del
Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali
e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha
ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare
dalle convenzioni.
Il
catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di
tutte le opere esposte, è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Maurizio
Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con
Pietro Bellasi, contiene una serie di scritti dell’artista e
testimonianze, tra gli altri, di Renato Barilli, Gillo Dorfles, Vittorio
Fagone, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini.
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