lunedì 31 maggio 2021

I rosati di Mondodelvino celebrano l’estate, tra profumi e sentori avvolgenti

 



Quattro rosati sono la proposta di gruppo Mondodelvino per poter godere della bella stagione in arrivo. Nati da territori ricchi di tradizioni e storia, questi vini possono essere degustati soli o accompagnati da pietanze estive. I loro colori, profumi, sentori riassumono la dedizione con cui vengono prodotti.
 
Priocca (CN), 31 maggio 2021 – Per prepararsi ad assaporare l’estate all’aria aperta, in un giardino in campagna, piuttosto che su una terrazza con vista mare o in spazi aperti tra montagne verdi, il gruppo Mondodelvino propone alcuni rosati adatti per rinfrescare le giornate, accompagnati da piatti allegri e dai sapori mediterranei.
 
Ogni rosato proveniente dalle tenute di Mondodelvino ha aneddoti da rivelare, legati ai territori di provenienza o alla tradizione, o una storia da raccontare sulla sapiente preparazione con cui sono stati ottenuti. Ognuno di loro ha il proprio piatto estivo, dagli aperitivi ai dolci. Il Filarino Rubicone IGT Sangiovese Rosato è un vino fresco, equilibrato e vivace. Ideale per aperitivi o accompagnato con antipasti leggeri, carni bianche o fritto misto di pesce, si sposa bene anche con formaggi di media stagionatura. Filarino, nome che secondo un’espressione locale significa corteggiatore, presenta un colore rosato intenso e brillante. Al naso è delicato, ma con sfumature di rosa selvatica, melograno e arancia rossa, mentre al palato è morbido e fruttato e risuona con note di viola e ciliegia. Il gusto è intenso e persistente, grazie alla sua piacevole mineralità e acidità, nate da un terreno di medio impasto sulle colline forlivesi. Grazie alle sue caratteristiche, il Filarino è stato premiato con la medaglia d’oro al Berliner Wine Trophy 2021. Con una gradazione del 12%, questo puro sangiovese è perfetto da servire a 12-14°C. Il Sei Anime Ricossa DOCG di Ricossa Antica Casa è un vino rosé croccante, energico e pieno, con durezze tipiche del Brachetto vinificato in rosato. Le sue uve provengono da un’antica zona di produzione del Brachetto, nel comune di Sessame il cui nome si tramanda derivi dal latino “sei anime”. Qui viene coltivata una selezione di vigneti di oltre trent’anni, ad un’altitudine tra i 250 e 450 metri sul livello del mare. L’uva che cresce qui respira il “Marino”, vento che soffia dalla costa ligure e conferisce una complessità particolare e fruttata a questo vino. Le sue diverse sfumature di rosa, dal tenue al rosa cipria che evolve al “pelle di cipolla” con l’affinamento, sono accompagnate da profumi che cambiano man mano che lo si degusta. L’avvio è caratterizzato da erbe balsamiche e da una mineralità che ricorda la pietra focaia; più si acclimata al bicchiere, emerge un bouquet di fiori, tra cui il glicine, e una nota fruttata di ribes, uva spina e fragolina di bosco. Degustato nelle calde ore pomeridiane a temperature di 4-6°C, l’abbinamento non è fondamentale, ma certamente può accompagnare tutte le pietanze di pescato, carni crude e formaggi morbidi di latte vaccino. Il Rosato Piemonte DOC Brut Acquesi è uno spumante dal colore rosa tenue, caratterizzato da una spuma briosa e un perlage fine. Risulta gradevolmente rotondo con delicate note di fiori e frutti. Questo spumante nasce da un 70% di Barbera e un 30% di Dolcetto, da viti cresciute su terreni calcarei, e con la sua gradazione (11%) si adatta ad essere un piacevole aperitivo o ad essere abbinato a qualsiasi pietanza. Il Cuvage Nebbiolo d’Alba DOC millesimato Rosé Brut si distingue per i delicati sentori di petali di rosa e noce moscata, mentre al palato rilascia sensazioni di eleganza ed equilibrio. Di colore rosa cipria, ha un perlage fine e molto persistente. Questo spumante proviene da uve Nebbiolo coltivate tra i 380 e i 450 metri sul livello del mare, nella zona di Barolo. Per le sue caratteristiche, si abbina perfettamente con risotti ai frutti di mare, crostacei e ostriche.
 
Perfetti per la bella stagione, questi quattro vini rappresentano al meglio la passione di Mondodelvino per i rosati. Una passione che si rispecchia nell’estrema cura e attenzione che le cantine del gruppo dedicano a ogni fase della produzione, dai vitigni alla vendemmia, dalla vinificazione all’affinamento.

Sei Bellissimi: i grandi classici del “bere frizzante” italiano ripensati in senso moderno

 Sei cocktail permeati di eleganza nel nome e nel bicchiere, realizzati da Giancarlo Mancino.

Bellini, Puccini, Rossini, Mimosa, Tintoretto, Raspini 

Il progetto di questi sei “Ready to Drink”, cocktail pronti da versare freddi nei calici, prende le prime mosse nel 2020 e si concretizza all’inizio del 2021 frutto di ricerche sugli ingredienti migliori, il bilanciamento di sapori perfetto e il tocco di un labelling al contempo minimal e importante a supportare prodotti che alla sola vista lasciano intendere la potenza di una beva classica e immortale.

Dall'idea di Giancarlo Mancino, imprenditore e consulente per alcuni dei migliori cocktail bar al mondo, nasce la promessa di sei prodotti di eccellenza assoluta da gustare tanto in una ricca colazione quanto come un perfetto pre-dinner.

 “Questa linea nasce dalla mia volontà di rimasterizzare sei cocktail classici della tradizione italiana. Sono sempre stato un amante della tradizione, e ho sempre portato molto rispetto alle ricette classiche in tutti i miei prodotti. In questo caso ho pensato ad una categoria di drink che in tutto e per tutto parlano di Italia nel bicchiere, ma che spesso non vengono presi in considerazione. Ho pensato di unire, quindi, l’eleganza e il gusto classico di una gamma di drink, alla praticità grazie alla formula “Ready To Drink” della quale ero già un sostenitore con “Sprezza”, un altro dei miei progetti.” Racconta Giancarlo Mancino “Il mio intento è quello di far riscoprire i cocktail italiani frizzanti che via via andavano perdendosi. Nel realizzarlo ho avviato un ammodernamento del prodotto finale, scegliendo anche nuove tecniche di produzione. Ecco perché amiamo parlare di "rimasterizzazione", perché abbiamo pensato a un prodotto che potesse riportare in vita una categoria di bevande dimenticate e abbiamo creato, inoltre, qualcosa che nella sua semplicità e autenticità si inserisse perfettamente in questa nuova era e nelle sue nuove tendenze: frizzante, pronto da bere, poco zuccherino, vegano, bassa gradazione alcolica, fruttato, innovativo eppure classico, moderno ma con un retrogusto d'altri tempi. Praticamente tutto ciò di cui hai bisogno, nella stessa bottiglia” e conclude “Nonostante la situazione globale instabile, possiamo con orgoglio dire che il progetto sta andando alla grande: siamo presenti ufficialmente in 20 Paesi, ma adesso che si va verso un miglioramento, contiamo di raggiungere presto molte altre mete, e finalmente potremo vedere i nostri prodotti nei bicchieri dei consumatori finali.  Siamo poi presenti in molti importanti cocktail bar in tutto il mondo. Partiamo dai Four Seasons Hotel, con cui siamo presenti in Italia, Grecia, Ungheria.  Stiamo lavorando tanto anche con la Spagna e, a Barcellona, potete degustare un ottimo Bellini seduti al “Paradiso”, uno dei migliori cocktail bar al mondo. Nei prossimi giorni saremo a Dubai, dove abbiamo già molta richiesta.”

Il frizzante leggero e persistente dei Sei Bellissimi accompagnerà in maniera impeccabile il sapore cui si accosta. Pesca, melograno, fragole, arancia, mandarino e lampone sono i protagonisti di storie che si svolgono come un tappeto colorato tra le papille dove sarà il vino giusto per ognuno di loro a riempire il palato con i sapori di questi nuovi classici.

Una riscoperta già pronta da servire, in cui le piccole modifiche in virtù dei gusti moderni alle ricette hanno permesso di avere tra le mani un prodotto al massimo della sua espressione. Ogni frutto è selezionato meticolosamente, insieme alla scelta dei vini migliori, per elevare al meglio il prodotto finale.

 A cappello di tutto, Sei Bellissimi crede in una produzione sostenibile e cruelty free: fin da subito si è fortemente voluto includere certificazioni, come quella Vegan, capaci di mostrare al consumatore anche questo aspetto, importante più che mai.

L’attenzione al sapore finale è stata frutto di ricerche volte a restituire l’esatto sapore delle versioni classiche. Per Sei Bellissimi sostenibilità significa rientrare nel più stretto concetto di contemporaneità.

Si parte dunque con il Bellini: il capolavoro nato a Venezia rinasce nella sua forma di partenza, pronto solo da gustare. Moscato frizzante del Piemonte e una purea di pesche del Trentino-Alto Adige danzano nella bottiglia scura pronte a rinfrescare i palati senza mancare di raffinatezza. 

 Inoltre, per seguire il trend sempre più presente nel mondo dei consumi del bere alcol free, alcuni dei Sei Bellissimi saranno disponibili anche in versione analcolica, come per esempio il primo nato della famiglia, che prende il nome di BelliNO. Questo viene ricavato dall'unione del mosto d’uva Moscato alla purea di pesche, capace di restituire la stessa forza senza perdersi in bocca.

Proprio il BelliNO è stato tra i partner dell’ultima edizione della Asia’s 50 Best Bars ad ulteriore conferma di un trend – quello del low/no alcohol - che si sta sempre più affermando a livello globale.

 “Quando mi si è presentata l’opportunità di portare un altro dei miei prodotti tra gli sponsor della “50 Best Bars”, ho pensato subito di sfruttare l’occasione anche per dare un segnale al mercato. Bellino è diventato sponsor di questo premio molto importante, in un momento in cui i Bar avevano assolutamente bisogno di sostegno da parte delle aziende. Più che il circuito in sé, quella della “50 Best Bars” rappresenta una sfida personale.”  Commenta Mancino “Sono sempre stato un sostenitore della qualità, e Bellino rappresenta un punto di innovazione che non era ancora stato raggiunto, se parliamo di Ready To Drink. E non solo: siamo diventati sponsor non alcolico dei 50 Best, ma abbiamo anche lavorato per creare una nuova categoria di sponsor dell’evento, che è quella del non-alcoholic cocktail.”

Il gioioso rumore dei tappi che saltano a festa, i bicchieri che si riempiono con quel suono felice che fanno le bollicine. Accompagnano la pulizia e la freschezza del suo assaggio come ad evocare festosamente la convivialità, la danza, la festa. Lasciatevi travolgere da un irresistibile sorso dopo l’altro, a casa in un momento di relax o con gli amici nel vostro locale preferito.

Sei frizzante.

Sei Bellissimi.

 Bio Giancarlo Mancino

Originario di Pignola, un piccolo paese in cima a una collina, nel centro della Basilicata, Giancarlo ha trascorso la sua vita lavorando con il meglio dell'industria del bar e della ristorazione artigianale, diventando uno dei barman più premiati e rispettati al mondo.

Giancarlo ha letteralmente girato il mondo facendo progredire il lavoro sul mondo dei cocktail con la sua GiancarloBAR Ltd., società di consulenza per bar e bevande con sede a Hong Kong.

 Giancarlo è l'ideatore di Mancino Vermouth e Rinomato Aperitivo, insieme a Sprezza RTD. Così come il proprietario del marchio di Bocktailed, un'azienda di cocktail in bottiglia su misura, e la mente creativa dietro Sei Bellissimi, una linea di cocktail in bottiglia frizzante di lusso.

Ha anche lanciato la sua collezione di bicchieri: “the Wormwood Collection” in collaborazione con Italesse, e la sua linea Barware in collaborazione con Urban Bar.

 

Il nostro sito

https://shop.drinkbellissimi.com/

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CINQUE CAPPELLI PER LA MADIA DI PINO CUTTAIA

 La Guida I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021 de L’Espresso assegna i Cinque Cappelli, simbolo che contraddistingue i migliori locali d’Italia, al ristorante La Madia dello chef bistellato Pino Cuttaia: “Ringrazio il mio team e la mia affezionata clientela che finalmente posso accogliere con gioia”.

 
Licata (AG), 31 maggio 2021 – «Sono davvero felice di questo risultato ottenuto per la prima volta. Ringrazio di cuore il mio team che è sempre con me con grande serietà e professionalità e alla mia affezionata clientela che finalmente oggi posso accogliere con gioia». Con queste parole lo chef due stelle Michelin Pino Cuttaia commenta felice il risultato raggiunto oggi con l’assegnazione dei Cinque Cappelli della Guida I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021 al suo ristorante La Madia di Licata.
 
La guida - disponibile da domani nelle edicole, nelle librerie e nelle versioni app per iOS e Android - è stata presentata questa mattina in un evento online condotto dal direttore e curatore Enzo Vizzari insieme a Luca Ferrua, direttore dell’hub Il Gusto. Durante l’evento sono stati annunciati i vincitori dei premi per i migliori ristoranti e le eccellenze del territorio, in questo caso della Sicilia.
 
Pino Cuttaia, 53 anni, tre figli, ha aperto la Madia a Licata insieme alla moglie Loredana nel 2000. Qui ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2006 e la seconda nel 2009. Ha vissuto a Torino, dove ha studiato e lavorato in fabbrica. In quegli anni si diletta in cucina, poi l’hobby diventa lavoro: dopo lunghi soggiorni nelle cucine di noti ristoranti tra cui Il Sorriso a Soriso, Novara, e Il Patio a Pollone, Biella, Pino Cuttaia torna in Sicilia. La precisione nel lavoro, appresa al Nord, il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della sua infanzia ritrovati al Sud gli consentono di reinventare e di cucinare ricordando momenti passati: stagioni e simboli della storia gastronomica della sua gente. “La cucina della memoria” che riscuoterà successi unanimi di critica e di pubblico.
 
«Può essere una memoria collettiva o individuale» sottolinea Pino Cuttaia. «Quel che voglio far scattare in chi si avvicina alla mia cucina sono ricordi, che possono essere quelli comuni a qualsiasi infanzia o comunità o luogo o anche totalmente personali legati a esperienze specifiche della propria vita. I miei ricordi sono legati alla Sicilia e le mie ricette sono radicate in questa terra, dunque voglio far vivere a chi assaggia i miei piatti un pezzo di storia siciliana. Ciò non esclude che un mio piatto possa anche risvegliare in chi lo assaggia ricordi prettamente personali».

THE DREAMERS 58. October Salon | Biennale di Belgrado 2021 25 giugno – 22 agosto 2021

 



Press Preview | 25 giugno 2021

Opening | 26 giugno 2021

 

 

www.oktobarskisalon.org | www.kcb.org.rs

#58thOctoberSalon #BelgradeBiennale2021 #TheDreamers2021

 

 

1. Trisha Baga, The Voice, 2017

 

La 58. edizione di uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’area balcanica è dedicata ai “sognatori” con un progetto a cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin.

 

Con la partecipazione di 64 artisti internazionali, THE DREAMERS indaga lo spazio dei sogni come metaforico spazio di libertà, in grado di rileggere categorie, regole e ruoli, e le più fondate certezze. Attraverso 160 opere, di cui 70 nuove produzioni, interventi pubblici e lavori site-specific, la mostra definisce il mondo dei sogni come uno spazio atemporale e universale, capace di oltrepassare barriere politiche e culturali, di lingua, di religione, di genere e di espressione.

 

2. Max Hooper Schneider, Pet Semiosis: ZOONOSIS (Cyrillic), 2019

 

 

“In uno slittamento di piani, tempi e di spazi THE DREAMERS incarna la presenza di mondi diversi che come sogni procedono per libere associazioni e per frammenti, in un rimbalzo di immagini e riferimenti tra dimensione sognata, immaginazione, proiezione onirica, sfera virtuale e realtà esistente”.

(Ilaria Marotta e Andrea Baccin)

 

 

3. Josh Kline, Adaptation, 2019-2021

 

La mostra è ospitata nell’ex edificio militare del Belgrade City Museum, nel parco circostante il Museo della Jugoslavia, con uno Sculpture Garden, nelle gallerie del Cultural Centre of Belgrade luogo profondamente legato alla vita culturale della città – e al Movie Theatre con un Film Program. Radio Belgrade Channel 2 è la piattaforma del radiodramma diretto da Than Hussein Clark, mentre il lavoro di Alex Da Corte sarà trasmesso ogni giorno sul canale RTS 3 Culture and Art Program durante il periodo della mostra.

 

4. Cultural Centre of Belgrade

 

Completano THE DREAMERS un programma di talk e performance e interventi site-specific realizzati in luoghi pubblici della città, tra i quali un’installazione permanente di Cyprien Gaillard, che l’artista ha donato alla città.

 

THE DREAMERS è arricchita dalla sezione The Dreamers Library, un archivio ongoing di libri selezionati dagli artisti, e alcune nuove produzioni editoriali realizzate appositamente per l’occasione; inoltre, per celebrare la vibrante scena clubbing di Belgrado, l’LP The Dreamers è prodotto in edizione limitata in collaborazione con lo storico Drugstore Club, e con musicisti locali legati alla sua storia.

 

5. Claudia Comte, Electric Burst (Lines and Zigzags), 2018

 

ARTISTI PARTECIPANTI

Jean-Marie Appriou, 1986; Marija Avramoviće Sam Twidale, 1989/1988; Trisha Baga, 1985; Davide Balula, 1978; Will Benedict, 1978; Cecilia Bengolea, 1979; James Bridle, 1980; Dora Budor, 1984; Elaine Cameron-Weir, 1985; Ian Cheng, 1984; Claudia Comte, 1983; Sanja Ćopić, 1992; Matt Copson, 1992; Vuk Ćosić, 1966; Vuk Ćuk, 1987; Alex Da Corte, 1980; Jeremy Deller e Cecilia Bengolea, 1966/1979; Simon Denny, 1982; Nicolas Deshayes, 1983; DIS (Lauren Boyle, Solomon Chase, Marco Roso, David Toro), 2010; Aleksandra Domanović, 1981; David Douard, 1983; Cécile B. Evans, 1983; Cao Fei, 1978; Cyprien Gaillard, 1980; Nenad Gajić, 1982; Camille Henrot, 1978; David Horvitz, 1974; Klára Hosnedlová, 1990; Marguerite Humeau, 1986; Than Hussein Clark, 1981; Pierre Huyghe, 1962; Invernomuto (Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi), 2003; Alex Israel, 1982; Melike Kara, 1985; Nadežda Kirćanski, 1992; Josh Kline, 1979; Oliver Laric, 1981; Mark Leckey, 1964; Hannah Levy, 1991; Hana Miletić, 1982; Ebecho Muslimova, 1984; Katja Novitskova, 1984; Precious Okoyomon, 1993; Wong Ping, 1984; Sonja Radaković, 1989; Jon Rafman, 1981; Anri Sala, 1974; Bojan Šarčević, 1974; Max Hooper Schneider, 1982; Augustas Serapinas, 1990; Igor Simić, 1988; Marianna Simnett, 1986; Emily Mae Smith, 1979; Colin Snapp con Mauro Hertig, 1982/1989; Daniel Steegmann Mangrané, 1977; Diamond Stingily, 1990; Jenna Sutela, 1983; Nora Turato, 1991; Nico Vascellari, 1976; Jordan Wolfson, 1980; Guan Xiao, 1983.

 

 

CATALOGO | Cultural Centre of Belgrade e CURA.BOOKS

PROGETTO EDITORIALE | CURA. in collaborazione con Dan Solbach
IDENTITÀ GRAFICA | Giandomenico Carpentieri
ALLESTIMENTI | Massimo Adario

BOOKSHOP | Alexis Zavialoff - Motto Distribution

LIMITED EDITIONS | König Souvenir

 

 

1. Trisha Baga, The Voice, 2017 (still), 3D video with sound, 25’22’’. Courtesy: the artist and Greene Naftali, New York and Société, Berlin.

2. Max Hooper Schneider, Pet Semiosis: ZOONOSIS (Cyrillic), 2019, custom acrylic vitrine, modeled habitat, geodes, plastic flowers, neon sign, 35.56 × 25.4 × 22.86 cm. Courtesy: the artist and High Art, Paris.

3. Josh Kline, Adaptation, 2019-2021 (film still from work in progress). Courtesy: the artist, 47 Canal, New York, and Modern Art, London.

4. Cultural Centre of Belgrade

5. Claudia Comte, Electric Burst (Lines and Zigzags), 2018. Installation view, Contemporary Art Museum St. Louis, May 11–August 19, 2018. Photo: Dusty Kessler. Courtesy: the artist and Contemporary Art Museum St. Louis

 

DOMANI SERA A STRISCIA LA NOTIZIA NELLA RUBRICA “CAPOLAVORI ITALIANI IN CUCINA” LE “OLIVE ASCOLANE” E I “CREMINI IMPANATI ASCOLANI” DI NAZZARENO “ZÈ” MIGLIORI

 



Domani sera Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna l’appuntamento settimanale con la rubrica enogastronomica “Capolavori italiani in cucina”Paolo Marchi, fondatore nel 2005 insieme a Claudio Ceroni di Identità Golose, incontra Nazzareno “Zè” Migliori, della gastronomia Olive Ascolane Migliori, che propone la ricetta delle “Olive ascolane” e dei “Cremini Impanati ascolani”.

Nazzareno “” Migliori, ascolano classe 1947, comincia a lavorare fin da giovane nell’attività familiare, che negli anni ’60 si specializza nella vendita di polli arrosto. Nel 1985 nel cuore di Ascoli Piceno avvia la gastronomia Olive Ascolane Migliori, che oggi gestisce con la moglie Marinella e il figlio Augusto. La ricetta, messa a punto dalla nonna a inizio Novecento, prevede l’utilizzo esclusivo dell’oliva verde “Ascolana Tenera”, varietà autoctona della vallata di Ascoli Piceno.

 

La ricetta completa, così come tutte le altre della rubrica di Paolo Marchi, sarà consultabile da domani sul sito di Striscia la notizia www.striscialanotizia.mediaset.it.

 

STRISCIA LA NOTIZIA - CANALE 5 - ORE 20.35

TWITTER @Striscia - INSTAGRAM @striscialanotizia - FACEBOOK @Striscia

SITO UFFICIALE DEL PROGRAMMA
www.striscialanotizia.mediaset.it 


ColourSpace David Batchelor, Ian Davenport, Lothar Götz, Jim Lambie, Annie Morris, Fiona Rae A cura di Catherine Loewe

 

Fino al 31 luglio 2021

Galleria Mucciaccia

Roma

Largo della Fontanella di Borghese 89

Jim Lambie, Zobop (Colour-Chrome), 2019

Installazione site specific

Lothar Götz, Beyond, 2021, acrylic, wallpainting

Installazione site specific

La Galleria Mucciaccia presenta una mostra che vuole esplorare diversi modi in cui è possibile impiegare il colore attraverso lo sguardo prismatico di sei noti artisti britannici: David Batchelor, Ian Davenport, Lothar Götz, Jim Lambie, Annie Morris, Fiona Rae. Gli artisti indagano ciascuno a suo modo le complesse relazioni che intercorrono tra colore, forma, mezzo e significato; la loro ricerca spazia dalla bidimensionalità alla tridimensionalità, nella quale il colore viene versato, dipinto, scolpito e lavorato in una molteplicità di materiali e tecniche.

 

Catherine Loewe, curatrice della mostra, si ispira alla filosofia di Robert Breault, per rendere il colore protagonista principale dell’esposizione: lo si trova nelle sculture assemblate con gli oggetti di recupero di Batchelor, nelle scie colorate dei quadri di Davenport, nei segni delicati e fluttuanti sulle superfici bianche di Fiona Rae e nelle sculture di Annie Morris che con prepotenza definiscono l’ambiente. Infine il colore esce fuori dai quadri per invadere i muri e il pavimento della Galleria stessa, con due realizzazioni site specific, quella di “Beyond” una parete dipinta da Lothar Götz e “Zobop”, il pavimento realizzato con strisce di vinile da Jim Lambie.

 

C’è colore nella vita e c’è colore nell’arte - afferma la curatrice Catherine Loewe - e c’è l’intersezione di queste due cose, che è forse dove ci troviamo oggi”.

 

L’uso del colore e il suo significato sono infatti intrecciati in una complessa rete di riferimenti, in un mondo cromaticamente saturo - dal logo Apple alle magliette Benetton, da Seurat per i Simpsons a Turrell per Tiffany. In questi tempi bui di pandemia, i colori dell’arcobaleno hanno rappresentato per tutti la speranza negli striscioni appesi nei balconi di tutto il mondo.

Il colore è la chiave della nostra percezione, la vera essenza di come vediamo e capiamo il mondo, ma la domanda da porsi è: come lo interpretiamo?

 

I sei artisti in mostra danno ognuno una personale e unica interpretazione del colore, mettendo anche in dialogo colore e spazio della Galleria Mucciaccia come nel caso di Götz e Lambie, il cui lavoro verrà documentato nel catalogo edito da Silvana Editoriale.

 

David Batchelor esplora le caratteristiche e i significati del colore in modo approfondito, attingendo da arte, scienza, letteratura, filosofia, film, musica e antropologia. La sua pratica multidisciplinare comprende disegno, pittura, scultura e installazioni su larga scala, in cui il colore è il protagonista principale. Batchelor lavora sul colore sperimentato nell'ambiente urbano, i colori artificiali dei materiali prodotti da una società dei consumi, la plastica della chimica industriale, la fluorescenza dell'elettricità e la tecnologia digitale.

Ian Davenport impiega una miriade di tecniche tra cui versare, gocciolare, lanciare e ribaltare. La rimozione della pennellata espressionistica gli permette invece di sfruttare gli effetti della gravità, navigando sulla linea tenue tra esercitare e rinunciare al controllo sulla materia. Il suo lavoro conserva una sottile connessione con una varietà di fonti del mondo reale, le forme circolari dei barattoli di vernice e dei pancake, le strisce di plastica appese alle porte dei negozi di kebab, archi del tunnel Rotherhithe e i ritmi musicali della sua amata batteria, che si trova nel suo studio.

Lothar Götz è conosciuto per i suoi modelli policromatici danzanti nel linguaggio dell'astrazione geometrica, che saltano attraverso i confini dello spazio bidimensionale e tridimensionale. Il lavoro di Götz è intriso delle visioni ideali incorporate nell'arte e nel design delle utopie politiche e culturali dell'inizio del XX secolo, come il Bauhaus e il Costruttivismo. Anche se il colore invoca gioia e liberazione, per l’artista vi resta un aspetto politico sottostante, che fa riferimento alla narrativa più oscura, quando l'astrazione radicale era etichettata come degenerata.

L'interesse di Jim Lambie per gli effetti psicologici del colore è espresso alla perfezione nell'installazione site-specific Zobop alla Galleria MucciacciaL'idea originale era basata sul concetto di riempire uno spazio, pur lasciandolo vuoto, creando un effetto che è al tempo stesso minimo e sovraccarico dal punto di vista sensoriale. Come materiale ha utilizzato strisce di vinile applicate direttamente sul pavimento che riecheggiano non solo la materia di un disco, ma il groove e il mixaggio e il taglio delle canzoni per creare qualcosa di completamente nuovo.

La tavolozza audace e senza paura di Fiona Rae è stata profondamente influenzata dalla sua infanzia errante a Hong Kong, in Indonesia e in Australia, vedendo la calligrafia cinese, i rossi vividi, i verdi e l'oro dei draghi, insieme alla propensione degli anni '70 per i marroni e gli aranci. Nonostante l'aspetto apparentemente disinvolto del suo lavoro, c'è un processo arduo e rigoroso, sviluppato attraverso una serie di proposte che interrogano il linguaggio fondamentale della pittura. Questi esperimenti empirici sono impostati attorno a parametri rigorosi, i cui risultati spesso informano e influenzano il lavoro successivo.

Carl Jung ha descritto il colore come "la lingua madre del subconscio" ed è da questo luogo primordiale, in cui l'emozione interiore prende forma esteriore, che emana l'uso del colore da parte di Annie Morris. L’artista ha creato un linguaggio personale in cui la vita e l'arte si fondono, distillate attraverso le complesse emozioni ed esperienze dell'essere una donna, figlia, sorella, moglie e madre. Il suo processo creativo fluido e istintivo è portatore di significato tanto quanto il soggetto o la forma emotiva, scivolando tra gli spazi vincolati di pittura e scultura, astrazione e raffigurazione.

UNIBA: “PRECISION COOKING” DIVENTERA’ MATERIA DI STUDIO ENTRO IL BIENNIO Il piacere della buona tavola, buona anche per la salute arriva attraverso la scienza

 Metti insieme tre scienziate con la passione per la cucina, uno chef giovane talentuoso e con fame di conoscenza, aggiungi una famiglia di imprenditori agricoli visionari. Così si è arrivati, in un percorso che è stato un raggio di luce nel lungo inverno covid, alla presentazione in lingua italiana della nuova disciplina di studi dell’Università di Bari denominata “Precision Cooking”, realizzata ieri a Mola di Bari nella splendida location di Tenuta Pinto. Per un giorno è diventata laboratorio condiviso di innovazione salutistica in cucina, ma sempre con al centro dell’attenzione l’edonismo del piatto ovvero il piacere di mangiar bene.

Una grande sfida per lo chef di Tenuta Pinto Giuseppe Pedone, 27 anni, diploma all’Alberghiero di Castellaneta ed esperienza allo stellatissimo Four Season di Parigi, che insieme alla sua brigata di 11 persone ha vinto all’insegna della eccellenza. Il servizio in sala ha visto anche la partecipazione degli allievi della prestigiosa scuola di formazione Intrecci con la partecipazione di Marta Cotarella.

E’ stato un viaggio sensoriale a 360°, in piena sicurezza, all’aperto, con un platea selezionatissima di giornalisti da tutta Italia e docenti universitari, perché – di fatto – ieri Tenuta Pinto ha aperto le porte ad un convegno scientifico davvero specialissimo.

Ma cosa è la nuova disciplina di studi “Precision Cooking”? Ce lo dice il magnifico rettore dell’università di Bari Stefano Bronzini: "Questa attività si inserisce in una visione che porto avanti dall’inizio del mio rettorato, contaminare le discipline per dare vita a innovative linee di ricerca per raccogliere le sfide sociali emergenti e nuovi percorsi di formazione per progettare figure professionali capaci di rispondere ai bisogni del territorio. Sono certo che la disciplina nascente, la Precision Cooking, sviluppata come strumento di promozione della salute, troverà la sua collocazione nei piani didattici del Nostro Ateneo nel prossimo biennio".

L’Università di Bari (Uniba) e la Tenuta Pinto, azienda agricola e country house a Mola di Bari in Puglia hanno lavorato di concerto con uno accordo quadro uniti dal desiderio di applicare i principi fisico-chimici della “cucina di precisione”, nuova disciplina che congiunge la nutraceutica alla nutrizione personalizzata.

La degustazione magistrale di un menu squisitissimo, messo a punto dallo chef Giuseppe Pedone e l’università di Bari, è stata guidata con maestria da Gioacchino Bonsignore (“Gusto” di Canale 5). L’assaggio è stato il filo conduttore della condivisione per i risultati raggiunti nella fase preliminare degli studi di Precision Cooking. In estrema sintesi, per l’antipasto a base di sgombro in olio cottura si è evidenziato come questa tecnica – ha spiegato Maria Lisa Clodoveo, professore Associato di Tecnologie Alimentari Uniba – mantenga protetta la riserva di omega tre e come i polifenoli dell’olio extravergine (potenti antiossidanti) passino dall’olio alla carne del pesce, incrementandone il valore salutistico. Dopo 30 anni di demonizzazione della carne rossa, la dott.ssa Maria Antonietta Colonna, ricercatrice Agr/18 Nutrizione e Alimentazione Animale, ha spiegato dati alla mano come la carne di podolica abbia molto meno colesterolo del bovino che più comunemente consumiamo, e come sia salutare (e gustosa) la sua cottura a bassa temperatura. Dolce finale a sorpresa, perché Filomena Corbo professore associato di Chimica degli Alimenti nel dipartimento di Farmacia di Uniba, ha guidato lo chef Pedone a realizzare un dolce che non fa ingrassare e, in più, grazie alle ciliegie (fonte di antocianidine) fa bene. Attesissimo l’intervento di Antonio Moschetta, professore ordinario di Medicina Interna Uniba, scienziato noto nel mondo per i suoi studi sul microbiota intestinale. Domenico Pinto, fondatore di Tenuta Pinto, lo scorso anno ha perso ben 50 kg di peso … da solo, capendo i meccanismi del nostro metabolismo e come avere uno stile di vita corretto grazie ai libri del prof. Moschetta.

Il progetto proseguirà attraverso altre azioni con i patrocinanti per i quali sono intervenuti Giacomo Carreras (presidente Ordine degli Agromomi), Vittorio Filì (presidente Arptra), Salvatore Turturo (presidente Unione Regionale Cuochi Puglia), Franco Lanza (presidente Assocuochi Bari).

Sono intervenuti in presenza, nel pieno rispetto della sicurezza, l’assessore regionale alla Formazione Sebastiano Leo, il sindaco di Mola Giuseppe Colonna e il manager del vino Antinori Renzo Cotarella protagonista dell’agricoltura di precisione. Da Uniba, Loreto Gesualdo presidente della Scuola di Medicina e del Cooking Lab, Carlo Sabbà direttore del Dipartimento interdisciplinare di Medicina, Francesco Leonetti direttore del Dipartimento di Farmacia Scienze del Farmaco.

Collegati in remoto sono intervenuti l’assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco e il cav. Valentino Mercati di Aboca.

 
 
 

IL MENU COMPLETO DEGUSTATO

 

š Antipasto - Sgombro in olio cottura, trasparenza di carote di Polignano, cipolla rossa marinata, piselli e ravanello in osmosi

š Pasta con farina di carrubo, fiori di zucchina, podolica marinata e cacioricotta al Primitivo

š Dessert - Mousse alla ricotta fresca e ciliegia, mandorle croccanti e kefir

 

 

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Al via mercoledì 2 giugno ad Ascea Marina il progetto "Alétheia e Doxa"

 



Prenderanno il via mercoledì 2 giugno alle ore 17,00 in piazza Europa ad Ascea Marina le attività connesse al progetto semestrale "Alétheia e Doxa", promosso dal Dipartimento per le politiche della Famiglia nell’ambito del Bando "Educare", fortemente voluto dal professor Francesco Massanova, Dirigente scolastico dell'Istituto di Istruzione Superiore "Parmenide" di Vallo della Lucania, e redatto dalla professoressa Maria Rosaria Trama, destinato agli studenti, protagonisti attivi del proprio processo di apprendimento e attori della scena educativa. L'idea-base del progetto "Alétheia e Doxa", si ispira a Parmenide, filosofo di Elea, che separa in modo netto la verità (alétheia) dall’opinione (doxa). Tra gli ospiti d'onore della manifestazione anche lo scrittore Erri De Luca. Con la consapevolezza che un bene culturale non è solo il ritrovamento archeologico, l’edificio, il monumento, ma anche un bene "non materiale", un’idea, un concetto, un paesaggio, i ragazzi saranno i protagonisti di una ricerca creativa in laboratori itineranti. Coglieranno i beni culturali come "beni dello spirito", riconoscibili come tali da chi ha dentro di sé la conoscenza della storia e del percorso seguito dagli uomini e dalle civiltà del passato, per giungere ai nostri giorni. Con gli insegnanti interni saranno realizzati laboratori tematici di sport, musica, teatro, lettura animata e scrittura creativa, così da creare una relazione tra scuola, territorio, imprese e cittadini, trasformando borghi e realtà culturali in luoghi di incontro e di democrazia. Le attività proposte sono realizzate in collaborazione con l’associazione italo-tedesca "La Danza delle Farfalle" - presieduta da Andrea Lucisano, autore e regista della serie di animazioni filosofiche de "La volpe Sophia", che promuovono l’utilizzo del pensiero libero come strumento fondamentale di rinascita e di crescita - che si avvale della partecipazione di Evelin Egner, drammaturga e organizzatrice di eventi e progetti culturali che rafforzano i legami con il territorio. Diverse le attività che si realizzeranno nell'arco di sei mesi, dal gioco degli scacchi con un torneo giocato con i ragazzi che prenderanno parte ad una partita vivente, al torneo di videogiochi, dalla realizzazione di una produzione cinematografica di documenti audiovisivi - con gli studenti protagonisti sia sulla scena che dietro le quinte ad un percorso di sperimentazione teatrale in collaborazione con la coreografa Paola Tortora, che si concluderà con una lezione spettacolo aperta al pubblico - alla conoscenza della musica greca antica, attraverso il recupero del mito delle Sirene. Altre attività che vedranno impegnati gli studenti del "Parmenide" e non solo, sono un laboratorio di scrittura creativa tra mito e storia; un percorso emozionale alla scoperta del territorio del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, partendo dalla foce dell’Alento risalendo il corso del fiume con kayak a 2 posti, fino alla confluenza con il Palistro, cogliendo gli aspetti vegetazionali e faunistici del fiume e l’integrità dell’ecosistema fluviale; un percorso in bicicletta che sfocia in trekking lungo le Gole del Fiume Calore; attività di orienteering alle Gole del fiume Calore con scoperta dell’antico ponte a schiena d’asino. E ancora: un laboratorio alla scoperta delle erbe officinali in sintonia con la funzione della scuola medica eleatica, basata su di una medicina olistica che aveva i suoi riferimenti più importanti nella tradizione classica ippocratica; una tavola rotonda per giocare a fare gli inventori, liberando la propria fantasia e creatività; un gemellaggio con un liceo classico per consentire agli studenti di presentare il territorio. Il progetto si concluderà con una festa finale, dove verranno presentati i prodotti della Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco. Info: www.aletheiaedoxa.it

 

PROGRAMMA

Mercoledì 2 giugno 2021

Ascea Marina, Piazza Europa a partire dalle ore 17 con il dj Walter Raimondo e i ragazzi delle scuole del territorio

A partire dalle ore 19 presentazione del progetto Alétheia e Doxa dell’Istituto Parmenide di Vallo della Lucania; performance degli studenti durante tutta la serata.

 

Interventi

Prof. Francesco Massanova, Dirigente Scolastico

Avv. Pietro D’Angiolillo, Sindaco di Ascea

Dott. Tommaso Pellegrino, Presidente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni

Prof.ssa Maria Rosaria Trama, docente

Prof.ssa Mariella Marchetti, docente

Prof.ssa Rita Amato, docente

Prof. Paride Semeraro, docente

Prof.ssa Simona Ridolfi, docente

Andrea Lucisano, Presidente dell’Associazione La Danza delle Farfalle

Evelin Egner, drammaturga

Valentina e Nello De Luca, ideatori Dots

Prof. Luca Mattiocco, Dirigente Istituto Comprensivo Parmenide di Ascea

Dionisia De Santis, studiosa della biodiversità

Prof.ssa Maria Carmen Greco, Dirigente Istituto Comprensivo Vallo Lucania – Novi Velia

Geol. Aniello Aloia, Coordinatore Nazionale dei Geoparchi d’Italia

Prof.ssa Daniela Ruffolo, Dirigente Istituto Comprensivo G. Patroni di Pollica

 

Interventi da remoto

Arch. Paola Tortora, attrice, regista e formatrice teatrale

Arch. Luigi Scarpa, promotore del Parco della Civitella

Dott. Francesco Lucibello, autore RAI

Prof. Antonio De Simone, Archeologo. Docente Straordinario presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Sara Roversi, Presidente Future Food Institute

Matteo Nucci, scrittore

 

Ore 20.30 Erri De Luca, scrittore