martedì 31 luglio 2018

JAN FABRE I Castelli nell'Ora Blu a cura di Melania Rossi 22.09.2018 - 22.12.2018 BUILDING Via Monte di Pietà, 23 - Milano





BUILDING è lieta di presentare I Castelli nell'Ora Blu, la prima mostra personale mai ospitata a Milano dell'artista, creatore teatrale e autore Jan Fabre; curata da Melania Rossi, aprirà al pubblico il 22 settembre.
In mostra una selezione di lavori - in gran parte mai esposti prima perchè provenienti dalla collezione dell'artista, messi ora a disposizione del pubblico in anteprima assoluta - realizzati da Jan Fabre dalla fine degli anni Ottanta, incentrati su due temi particolarmente significativi per il maestro: i castelli e l'Ora Blu.
Disegni, collage, film, opere fotografiche e sculture compongono un percorso nell'immaginario più 'romantico' e poetico, ma sempre radicale e simbolico, di uno degli artisti più interessanti della scena contemporanea.

LA D.O.C. BREGANZE RICONFERMA SIQURIA COME ENTE CERTIFICATORE PER IL PROSSIMO TRIENNIO


Rinnovato il contratto con l'organismo di controllo veneto fino a luglio 2021 per la certificazione dei vini della denominazione di origine Breganze
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Tutela Vini D.O.C. Breganze ha riconfermato il mandato triennale (agosto 2018 - luglio 2021) a Siquria S.p.a., quale organismo di controllo a cui affidare le attività di certificazione per la denominazione di origine Breganze D.O.C.
“Abbiamo rinnovato l'incarico a Siquria Spa - afferma l'enologo Elvio Forato, presidente del Consorzio di Tutela Breganze D.O.C. - in quanto in Siquria abbiamo trovato un interlocutore capace e sempre disponibile, soprattutto per una realtà così piccola, ma dinamica, com'è la D.O.C. Breganze”.
Nella scorsa campagna viticola come D.O.C. Breganze sono stati certificati 24.851 Q.li di Uve, certificati 11750 H.li di vino e imbottigliati 8798 H.li pari a circa 1.173.000 bottiglie.
“Nell’imbottigliato tre sono le principali tipologie che caratterizzano la nostra D.O.C.- prosegue Forato - i Bordolesi (cabernet e merlot), il Pinot Grigio e l’autoctono Vespaiolo/Torcolato. Di quest’ultimo sono stati imbottigliate 317.500 bottiglie tra Vespaiolo fermo e spumante e circa 46.000 bottiglie di passito Torcolato. Per la prossima vendemmia ci aspettiamo un significativo aumento del prodotto rivendicato, non solo perchè l'annata sembra promettere bene, ma anche perchè i soci hanno deciso di puntare sempre più su queste varietà”.
SIQURIA S.p.A, Società italiana per la qualità e la rintracciabilità degli alimenti S.p.A., è l'organismo di certificazione dei vini DOP, IGP e per il controllo delle produzioni biologiche, nato nel 2009 dalla collaborazione di due importanti realtà: il Centro Vini Veneti (CE.VI.VE.), ente impegnato nell’attività di valorizzazione delle denominazioni di origine venete, e da C.S.I. Spa, società leader nell’ambito della certificazione e della qualificazione dei sistemi di gestione della qualità e di prodotto a livello europeo ed internazionale.
SIQURIA è stata riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ad esercitare l’attività di certificazione e controllo nel settore dei vini DOP e IGP con Decreto Ministeriale 4818 del 21 febbraio 2012 ad effettuare attività di controllo sulle produzioni biologiche con codice IT BIO 016 con Decreto Ministeriale 15074 del 30 luglio 2015.

A tavola nel Medioevo


Nell’ambito della manifestazione “Tempus est Jocundum”, l’Ecomuseo delle Acque e lo Studio Didattica Nord Est propongono una conferenza dell’archeologo Claudio Cotrufo dal titolo “A tavola nel Medioevo”. L’incontro avrà luogo domenica 5 agosto alle 17.30 presso la Taberna Corte de lo Drago nel centro storico di Gemona. In caso di maltempo sede della conferenza sarà il LAB Terremoto in piazza Municipio 5.

“Cicerone, over cigno, ocha, anetra, grua, ocha salvatica, airone et cicogna vogliono essere arrosto piene de aglio o cepolle et altre bone chose” (Maestro Martino, Libro de arte coquinaria, ricettario del XV secolo scritto in lingua volgare). Le ricette del primo grande cuoco del Medioevo daranno lo spunto per scoprire le preparazioni antiche e gli ingredienti inusuali che venivano portati sulle tavole e le mense del XIV e XV secolo. Grazie ai risultati delle ricerche storiche e archeologiche scopriremo la cucina dei nobili e della gente comune.

lunedì 30 luglio 2018

FIDANI HEALTHY FOOD ALLA CONQUISTA DELL’ORIENTE: TRATTATIVE CON OLTRE TRENTA OPERATORI DI DIECI PAESI ASIATICI




Francesco Capaccioni, direttore commerciale ed export manager: “Molto apprezzata la qualità
delle nostre specialità ma anche la professionalità della nostra organizzazione commerciale”

Milano, 30 luglio 2018 – FIDANI Healthy Food parte alla conquista dell’Oriente! Sono infatti ben dieci i mercati asiatici ai quali propone le sue specialità: partendo da Singapore, punto di incontro e di partenza degli scambi commerciali nel continente, ha infatti allacciato contatti con operatori di Cina, Giappone, Corea, Thailandia, Vietnam, Indonesia, Filippine, Hong Kong e Macao.

“In pochi giorni, spiega Francesco Capaccioni, abbiamo avviato processi di trattativa e preventivazione con una trentina di realtà, per l’importazione e la distribuzione dei nostri prodotti in Asia: pensiamo infatti che le specialità FIDANI, per il loro gusto e la loro alta qualità possano essere molto amate dai consumatori di quei paesi”.

“Gli operatori che abbiamo incontrato, prosegue Capaccioni, hanno molto apprezzato anche la professionalità della nostra organizzazione commerciale, che costituisce per loro un elemento altamente discriminante nella scelta dei partner; rimango quindi molto fiducioso dei risultati che si potranno ottenere, con tempo e pazienza”.

Costituita nel 2016, FIDANI Healthy Food nasce come evoluzione della società Pan di Zucchero, laboratorio di pasticceria di Annamaria Fidani, con oltre dieci anni di esperienza, nel corso dei quali sono state messe a punto ricette uniche: preparazioni di alta qualità, sane, innovative e, soprattutto, prodotte in modo completamente artigianale.

www.fidanifood.it

Dall’8 al 16 settembre 2018 Al Salone del Camper di Parma 9 Giornate ricche di “Buon Ricordo”: per viaggiare con gusto nelle regioni italiane



Continua la collaborazione fra Fiere di Parma
e la prima associazione fra ristoratori nata in Italia

Continua, e si rafforza, la collaborazione tra Fiere di Parma e l’Unione Ristoranti Buon Ricordo, la prima associazione fra ristoratori nata in Italia nel lontano 1964 e ancora oggi la più diffusa e conosciuta.
Dall’8 al 16 settembre l’Unione Ristoranti Buon Ricordo sarà infatti presente con i suoi interpreti al Salone del Camper, che richiama ogni anno migliaia di appassionati ed operatori. Si rafforza così ulteriormente il legame fra URBR e la città di Parma, dove il Buon Ricordo è sempre stato accolto con simpatia ed amicizia, ed ha festeggiato nel settembre 2014 i suoi 50 anni di attività con una tavolata da Guinness dei primati, imbandita in centro città da ben 100 chef del sodalizio, provenienti da tutt’Italia.

Ogni giorno il Buon Ricordo animerà il suo spazio, presentando di volta in volta le bellezze e la gastronomia di una Regione italiana. Infatti ogni giorno alle ore 12.00, si terrà il “Buon RicordoTime”, appuntamento informale durante il quale il pubblico avrà modo di conoscerne le attrattive turistiche e storico artistiche, nonché le specialità enogastronomiche, raccontate dalla viva voce di chi opera in prima persona sul territorio. A conclusione, ovviamente, non mancherà un goloso aperitivo regionale. In perfetto stile “Buon Ricordo” alcuni presenti potranno avere l’occasione di portarsi a casa un piacevole ricordo dell’evento, dato che ogni giorno saranno estratti a sorte 10 piatti del Buon Ricordo, dipinti a mano dagli artigiani di Vietri sul Mare.

“Scegli il ristorante del Buon Ricordo e scopri il territorio che lo circonda!”: questo è il nuovo slogan che l’URBR presenterà al Salone del Camper 2018. I ristoratori del Buon Ricordo, presenti su tutto il suolo nazionale, saranno per i clienti preziosi amici in grado di suggerire le bellezze del territorio, i luoghi segreti da scoprire, le chicche enogastronomiche di cui poter far provvista durante il viaggio.

E, per rendere ancor più attrattivo il viaggio nella nostra meravigliosa penisola, una volta terminata la fiera e fino al 31 di ottobre, tutti i visitatori del Salone del camper che si presenteranno a pranzo o cena nei ristoranti del Buon Ricordo muniti del biglietto d’ingresso alla Fiera saranno accolti con un sorriso speciale ed avranno in omaggio un prodotto enogastronomico del territorio.

L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo
L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza dal 1964 le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio (a quei tempi negletta e scarsamente considerata) ristoranti e trattorie di campagna e di città, da Nord a Sud.  L’URBR è stata la prima associazione selettiva di imprenditori della ristorazione a nascere in Italia. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il suo piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale: il piatto viene donato agli ospiti perché si ricordino, appunto, la piacevole esperienza fatta a tavola. Allora antesignani del “Km Zero”, oggi convinti più che mai che “la salute comincia a tavola”, gli associati rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana.

Informazioni: Unione Ristoranti del Buon Ricordo

DAL MASTER IN TRANSPORTATION & AUTOMOBILE DESIGN (TAD), PROMOSSO DALLA SCUOLA DEL DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO E DA POLI.DESIGN, NUOVE IDEE CON MARCHIO AUDI PER LA MOBILITÀ ELETTRICA E AUTONOMA DEL FUTURO



AL VIA A MARZO 2019 LA XI EDIZIONE
Il Master in Transportation & Automobile Design (TAD) promosso dal Politecnico di Milano e gestito da POLI.design, è arrivato alla sua 10a edizione. Un master di grande successo che vanta un elevato tasso di inserimento nel mondo del lavoro, con oltre l’80% di ex-studenti occupati nel settore del transportation design entro diciotto mesi.

Un percorso d’eccellenza della durata di 15 mesi che forma progettisti in grado di sviluppare la propria creatività attraverso l'intero processo tipico dei centri stile: dalla definizione delle forme esterne allo sviluppo degli interni; studio e scelta di materiali e colori; modellazione fisica con il clay e digitale.
Alla conclusione del percorso formativo, gli studenti divisi in gruppi, presentano i propri progetti di concept e ne realizzano il modello di stile.
Il Master si avvale della collaborazione del Volkswagen Group Design che ogni anno, grazie ai suoi designer, propone un nuovo soggetto progettuale per gli studenti.
I professionisti del Gruppo VW lavorano a stretto contatto con loro, forniscono contributi didattici specialistici e revisionano periodicamente lo stato di avanzamento dei progetti,  selezionando i migliori allievi per uno stage presso i propri centri stile.

Inoltre, gli allievi del Master hanno potuto beneficiare in questo ultimo biennio di docenze importanti, come quella dell’Ing. Dialma Zinelli, responsabile dell’aerodinamica di Dallara Automobili, società di engineering leader nella progettazione e produzione di vetture da competizione e stradali ad alte prestazioni, per affinare al massimo le competenze nel settore dell’aerodinamica applicata al car design.

Il tema dei progetti realizzati nel corso del Master TAD  2017-18, ovvero la 9a edizione appena conclusasi, è stato il seguente: “4 Distances: new e-form languages for future distances”, da realizzare ipotizzando modelli con marchio Audi.
Una vera e propria sfida, per enfatizzare l’importanza che i veicoli elettrici e a guida autonoma avranno in futuro, attraverso forme innovative e all’avanguardia, declinando il tutto secondo cifra stilistica e linguaggio specifici della Casa dei quattro anelli.

Quattro progetti e visioni totalmente differenti per veicoli con dinamiche di utilizzo completamente diverse, che prevedono il loro uso anche da parte di persone con handicap motori.Tematica sempre di estrema attualità e particolarmente sfidante, perché consente una progettazione degli spazi interni dell’auto senza molte delle limitazioni connaturate al posto guida tradizionale, e apre la fruizione del veicolo anche a categorie di utenti che altrimenti non potrebbero guidare.
Quando si parla di auto elettriche, oggi la problematica principale da affrontare resta comunque quella legata all’autonomia, quindi l’approccio ai progetti è stato quello di prevederne lo sviluppo partendo dalle necessità delle persone destinate a utilizzare i veicoli, con modalità e su distanze diverse. A breve, medio e lungo raggio, quindi in ambito cittadino, extra-urbano e a lunga percorrenza. Di conseguenza anche l’autonomia e la forma del concept, cambiano in funzione del tipo di percorso solitamente previsto.

Tematiche inserite nel contesto contemporaneo, possibilità di confronto con i principali attori del settore e un ambiente internazionale. Il Master ha infatti accolto nelle precedenti 10 edizioni studenti provenienti da tutto il mondo: Italia, Sud Africa, Iran, Turchia, Colombia e Bolivia, Brasile, Cina, India, Messico, Spagna, Egitto e  Serbia.

Il Master, diretto dal Prof. Fausto Brevi, professore presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano, è a numero chiuso per un massimo di 20 allievi italiani e stranieri: si rivolge ai possessori di laurea del vecchio ordinamento o di laurea di primo o secondo livello appartenenti alle discipline del progetto (ingegneria, architettura, disegno industriale). Le lezioni si svolgono presso la sede di POLI.design, in via Durando 38/A a Milano.

Per informazioni su costi e modalità di ammissione e iscrizione: tel. +39 02 2399 5911, formazione@polidesign.net.
Il prossimo corso partirà a marzo 2019  e si concluderà nel giugno 2020.
https://www.mastertad.com/
https://polidesign.net/tad
https://www.facebook.com/TADpolimi/
 
I CONCEPT MASTER TAD 2017-18:
Quattro visioni differenti del tema proposto dai designer di Volkwsagen Group Design: “4 Distances: new e-form languages for future distances”, da realizzare ipotizzando modelli con marchio Audi.

Audi Jewl.in è un’auto 2+2, ideata anche per facilitare la mobilità delle persone in età senior, che vogliono continuare ad avere una vita particolarmente attiva. E’ pensata per trasportare due adulti sui sedili posteriori, facilitandone l’accesso, e due bambini su quelli anteriori. La scelta della configurazione degli interni e dei materiali, denota un prodotto premium, cucito su misura in base a gusti ed esigenze di chi lo utilizza. A misura di famiglia.
Progettisti: Gianluca Raciti, Giancarlo Temin, Esteban Wittinghan Quiñones.

Audi_IN rappresenta un concept molto particolare, destinato al superamento dei limiti di mobilità. Vuole consentire gli spostamenti, in maniera indipendente, delle persone costrette a muoversi con una sedia a rotelle. Audi_IN,  permette di alloggiare la carrozzina direttamente a bordo, dove diviene sedile di guida, evitando ogni spostamento della persona. Proprio in funzione di questo, la forma del veicolo è molto particolare.

Progettisti: Edoardo Capi, Seyed Ruhollah Kashfi, Turgut Alkim Tutumlu, Daniel Cosmas Wamono Busima.

Audi Triad, come dice il nome stesso, ha tre posti, uno davanti e due dietro, con la priorità di fornire uno spazio modulabile per offrire il massimo comfort. La posizione di controllo centrale permette di governare tutti i sistemi tecnologici di cui dispone l’auto, per essere utilizzata in modalità guida autonoma oppure nella maniera tradizionale, quando si vuole provare il massimo piacere di guida. La struttura a Delta della vettura, denota una particolare ricerca aerodinamica.
Progettisti: Anna Acito, Alessandro Bucchieri, Antonio Mattia Marino.

Audi MIA è un’auto concepita per coloro che passano molto tempo della loro vita in macchina, ovviamente soprattutto per motivi di lavoro. Questo veicolo crea un nuovo concept che va oltre la normale percezione di cosa sia o debba essere un’automobile. Audi MIA è “un mobile personal assistant”, dove l’abitacolo è l’estensione dello spazio vitale del passeggero e i sedili hanno diverse possibilità di configurazione. Aerodinamicamente la vettura è molto affusolata per  consentire quelle prestazioni elevate necessarie per affrontare le lunghe percorrenze. Interni molto ricercati.
Progettisti: Marco Quamori Tanzi, Alessio Surace, Miguel Angel Toledo Carmona.

Questo il link da cui scaricare le foto dei quattro concept sviluppati dagli studenti che hanno concluso il Master TAD 2017-18 sul tema “4 Distances: new e-form languages for future distances”, da realizzare con marchio Audi 

Cheese FestiVal di Sole, il mondo delle malghe si svela



Oltre il paesaggio “da cartolina”, c’è di più. La Val di Sole è innanzitutto una comunità di persone e di storie, un luogo del fare e del sentire, dove sperimentare il contatto con la natura e scoprire attività millenarie come la pastorizia. Incontrare i produttori di formaggi, lasciarsi contagiare dall’entusiasmo genuino delle feste popolari, assaggiare piatti tradizionali, apprendere i segreti di fabbricazione dei prodotti locali è la ricetta per una vacanza differente, da vivere con tutta la famiglia.

Settembre è il periodo perfetto per vivere questa dimensione popolare, legata al ciclo della natura e dell’allevamento. A partire da Non solo Casolét, a Malé, che si svolge il primo weekend del mese. L’1 e il 2 settembre si festeggiano il mondo agricolo e i suoi prodotti con un appuntamento corale e di piazza. Il protagonista è il gustosissimo formaggio di latte vaccino crudo, presidio sloow food: un tipico cacio di montagna a pasta cruda e tenera ed a latte intero che nasce nelle malghe circostanti. La sua riscoperta, dopo un periodo di oblio, è il simbolo del riscatto di un movimento di produttori. Sarà l’occasione per conoscerli e scoprire i segreti del mestiere, assistere a dimostrazioni della lavorazione artistica del legno e della mungitura ed avvicinarsi a questo mondo antico e dal grande fascino.

I formaggi solandri sono sempre più rivalutati dagli chef, che propongono rivisitazioni delle ricette tradizionali e rileggono in chiave contemporanea i sapori di una volta. È il concetto cardine degli Incontri gourmet con il Casolétdal 1° al 23 settembre l’eccellenza della produzione casearia valligiana incontra i maestri della cucina. I ristoranti aderenti proporranno un menu originale che ruota intorno a un prodotto semplice e contadino, interpretandolo in modo differente.

Il 3 settembre i riflettori si accendono su Castel Caldes, il caratteristico borgo medievale dominato da un suggestivo castello. Sapori di Malga è un evento che privilegia l’incontro tra produttori e consumatori e valorizza le malghe, ovvero i tradizionali soggiorni estivi delle vacche. Abbinata alla manifestazione, la quarta edizione dell’Asta dei formaggi di malga, che propone una compravendita al rialzo dei migliori formaggi di varia stagionatura – da 1 a 10 anni – prodotti dalle malghe delle valli di Sole, Peio e Rabbi e del Trentino. Il protagonista diventa l’affinatore che, grazie a una sensibilità e una competenza speciali, porta un prodotto già ottimo fino ai vertici dell’eccellenza.

Il weekend successivo, l’8 e 9 settembre, ci si sposta a Fucine di Ossana che, in occasione della Fera dei Sèt, si risveglia in un clima di festa e grande partecipazione popolare. Oggi come un tempo la fiera, organizzata da Unione Allevatori Val Di Sole in collaborazione con il comune di Ossana,è l’occasione per presentare al pubblico il bestiame migliore – mucche, naturalmente, ma anche conigli e galline – attraverso un ventaglio di appuntamenti: dal mercato tradizionale nelle vie del paese alle degustazioni, dalle dimostrazioni dell’arte casearia alla mostra-concorso, fino ai laboratori culinari.

La Val di Peio è in grande fermento, dal 14 al 16 settembre, per la Festa dell’Agricoltura. Una manifestazione che coinvolge tutto il mondo rurale, che partecipa presentando al pubblico le proprie attività: la tosatura delle pecore, la mungitura delle capre e la festa per il rientro del bestiame dai pascoli. Tra gli eventi speciali, l’escursione a Malga Covel e a Malga Campo, le proposte gastronomiche al tendone bavarese di Cogolo, complete di show cooking stellati ed aperitivi, la Desmalgada di domenica 16, il ritorno delle mucche dalle malghe in quota, che passeranno da Malga Pontevecchio fino alla località Pegaia di Cogolo, accompagnate dalla banda e dai costumi tradizionali del Palio delle Frazioni.

Le Desmalgade, ovvero l’abbandono degli alpeggi estivi delle mandrie, che sfilano nei paesi “agghindate” con campanacci e fiori, tra due ali di folla festante, sono tipiche di tutta la zona. Da non perdere, oltre a quella di Peio del 16 settembre, quella del 9 settembre, dalla Malga Alta di Fazzon verso Pellizzano, e quella del 23 settembre, da Località Plan a Rabbi. Quanto alla Fera de San Maté, Fiera di San Matteo, il 19 e il 20 settembre, è una delle manifestazioni maggiormente legate al mondo contadino. Mercoledì 19 la mostra zootecnica in piazzale Guardi sarà l’occasione per incontrare gli allevatori, in attesa della premiazione del concorso con cui verrà proclamata la Reginetta della festa. Martedì e mercoledì, dalle 8 di mattina fino alle 18, nelle vie e nelle piazze di Malé si terrà invece il tradizionale mercato.

Altre manifestazioni hanno un carattere più itinerante e diffuso: come Latte in Festa, a Rabbi, il 22 e 23 settembre. Due giorni interamente dedicati al latte e ai suoi derivati, con degustazioni, show cooking, eventi, spettacoli, laboratori per bambini e famiglie. Sullo sfondo, un percorso di avvicinamento all’“oro bianco” e soprattutto alle malghe, agli alpeggi, ai profumi e ai sapori della natura. Non mancheranno escursioni e visite guidate ai luoghi di produzione del latte.

domenica 29 luglio 2018

I vini di Col Saliz a Borghi d'Europa

Quando i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d’Europa,
nel corso delle visite gustose per il 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale,
hanno degustato in Friuli i vini dell’azienda agricola Col Saliz di Refrontolo,non
hanno avuto dubbi.
Corrado Spadaro nel suo Pane e Bontà a Villotta di Chions (pasticceria,caffetteria
e panificio con piccola cucina), aveva accompagnato la mitica Pasta di Aldo ai
pomodori di Pachino (quelli autentici!), con i vini giusti della linea Servo Suo.

La visita a Col Saliz era diventata d’obbligo.
Così l’incontro con Antonio Faganello (proprietario dell’azienda) ed Emilio Mionetto
(direttore commerciale e consulente), è diventato un viaggio del gusto dai colori
vivaci.

Nel Veneto alle spalle di Venezia, nel cuore della zona classica del Prosecco DOC,
nell'area più vocata di Collalbrigo, di Refrontolo e del Feletto dove per attestazione
del Bonifacio tra il 500 e il 600 i vini prodotti in tale zona venivano chiamati
"preziosi" per l'eccelsa qualità, sorge l'azienda agricola Colsaliz. Il nome del colle
sembra derivi dalla conformazione del terreno di tipo arenario chiamato dialettalmente
"saliz" che dà delle particolari caratteristiche alle uve di Prosecco di questa zona.

L'azienda è di proprietà di Antonio Faganello, nuova come struttura ma vecchia di tradizione ed esperienza vitivinicola tramandata da padre in figlio dal lontano 1889, si sviluppa in 15 ettari di vigneto situato nel comune di Refrontolo e favorevolmente esposto da ovest a sud-ovest ad un'altitudine fra i 200 e i 300 metri slm. I sistemi d'allevamento del vigneto che sono il "silvoz" e "alla cappuccina", aggiunti ad una adeguata densità di impianto, assieme ad una drastica riduzione di fertilizzanti ne garantiscono l'ottima qualità dell' uva Prosecco. Grazie ad una sostanziale diminuzione di produttività per ceppo. I vini prodotti in questa azienda sono tutti ottenuti da uve Prosecco di proprietà dove con modernissimi impianti di vinificazione si passa dalla spremitura soffice alla fermentazione del mosto in recipienti a temperatura controllata e successivamente in autoclavi per la presa di spuma. Il Prosecco ColSaliz viene proposto nelle due versioni: frizzante e spumante.

Ma le scelte, nel variegato mondo del prosecco, assumono un significato importante.
Passa il tempo e siamo per davvero stufi di assaggiare prosecchi ‘piatti’, senza personalità,
che dopo una vampata, svaniscono nel nulla del nostro palato.
Muovendo lentamente la testa e allargando le braccia, un grande giornalista del vino
osservava : “ Ma dove è andato a finire il prosecco?”
In realtà l’innegabile successo commerciale del prosecco ha portato con sé una produzione
sempre di più di cantina, e sempre meno di vigneto.
Si sono perse le differenze, la capacità di far esprimere il terroir, nella rincorsa spasmodica
a vini bum-bum, esplosivi (magari), ma inerti.
Diononvoglia che prima o dopo non scoppi una bolla speculativa, colpendo l’intero settore
enoico !

Per ora ci consoliamo alla grande con i vini di Col Saliz.
Quasi ci dimenticavamo : il sicilianissimo Corrado Spadaro proporrà alle Giornate Europee
del Patrimonio Culturale le tagliatelle della Pasta di Aldo con gli scampi al pesto del pistacchio
di Bronte. Non occorre dilungarci troppo : Antonio Faganello ed Emilio Mionetto sono stati
invitati ad intervenire, per ‘raccontare’ e far degustare le loro delizie enoiche.


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!

Verso Collalbrigo, la Trattoria Costabella.....

Lungo la strada che porta al borgo di Collalbrigo (ahimè quasi abbandonato a sé stesso
e alla propria storia), incontriamo la Trattoria Costabella.
Già da qualche tempo i ‘rumors’ positivi sul locale, avevano raggiunto i giornalisti e
i comunicatori della rete Borghi d’Europa : così, complici gli itinerari che esplorano nell’Anno
Europeo del Patrimonio Culturale Conegliano e dintorni, ecco la visita gustosa.

Diciamo subito che l’ambiente ti prende subito.
Sia dal punto di vista ottico ed estetico, sia per l’accoglienza, che mette a proprio agio
l’avventore.
Diciamo da sempre che l’antico mestiere dell’ospitalità è fatto di valori materiali e
immateriali,quasi a suggerire percorsi diversi se la coincidenza non avviene.
Negli ultimi tempi in molti locali, sembra quasi di dare fastidio : aria di sufficienza, musi lunghi…
Non siamo gli assertori di una accoglienza untuosa ed invadente, ma lo stile non è acqua.
E,poi, la cucina.
I piatti vengono raccontati con passione.
Una cucina ispirata ai prodotti stagionali, con accostamenti sorprendenti, la creatività che non si sovappone alle caratteristiche degli alimenti, ma li accompagna e li valorizza.
Si intuisce una grande storia professionale Massimo ha lavorato in molti ristoranti
internazionali, prima di scegliere, con la propria famiglia (Clara,Tatiana e Alexia),
di iniziare una avventura segnata dall’autonomia imprenditoriale.
Così il tempo trascorre, magicamente compare una telecamera e …. zac il gioco è fatto!
La Trattoria Costabella è stata inserita nei percorsi del gusto di Borghi d’Europa.
Un grazie per averci regalato uno scampolo di vita non alienata.
Di questi tenpi scusate se è poco!

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Alla Macelleria da Loris a Ligugnana di San Vito al Tagliamento....

Arriviamo alla Macelleria da Loris a Ligugnana di San Vito al Tagliamento
verso le 7,30.
Il banco è già bello e pronto.
A dire il vero, tutti ci avevano decantato le capacità professionali della Ketti.
Si va dalla Ketti e basta.
Perchè da queste parti è sinonimo di eccellenza.
Le carni di provenienza locale,ben conosciute e seguite fino al loro arrivo in
macelleria.
E poi entra in funzione l’altra Ketti, quella che sa interpretare le carni secondo
uno stile gastronomico fantasioso,capace di valorizzare anche le produzioni
stagionali delle nostre terre, in un viaggio del gusto inimitabile.
I pronto e cuoci,lo sappiamo, sono andati incontro alle esigenze delle donne
in carriera.
Ma qui siamo in un altro pianeta.
Fatto di conoscenze, passione, curiosità, voglia di sapere e di comunicare.
Scrive Jolanda Ferrara :
“Raccontare il prodotto carne ‘con arte’, facendo da intermediari tra l’esperienza dell’allevatore consapevole e la richiesta di sicurezza del consumatore. Più qualità, più sicurezza e, perché no, nuove soluzioni gastronomiche, nuove modalità di consumo. È quanto chiede il consumatore moderno al macellaio-gastronomo 2.0. Non il semplice bottegaio del passato ma una figura evoluta, un maestro macellaio/norcino al passo con i tempi. Capace di tenere testa a crisi e allarmi intorno al prodotto fresco (estrogeni, mucca pazza, polli alla diossina, influenza aviaria) con maggiore professionalità, formazione, specializzazione, nuovi strumenti e tecnologie. Più cultura, che si traduce con più capacità imprenditoriale.”
Mentre leggevamo, il pensiero è corso a Ketti.
Una vita passata nel mondo della carne, senza che la passione sia mai venuta a mancare.
Oggi è aiutata da un altro genietto della gastronomia,Piero.
Insieme continuano un percorso entusiasmante,faticoso,impegnativo.
Già, ma questi sono dei veri artisti.
Non ce ne sono più.O quasi.

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Corrado Spadaro (Pane e Bontà 1921) : le degustazioni di Borghi d'Europa

Corrado Spadaro,nume tutelare di Pane e Bontà 1921 a Villotta di Chions
(Pasticceria,Caffetteria e Panificio con piccola cucina),è stato invitato dai
giornalisti e dai comunicatori di Borghi d’Europa a partecipare al percorso
del gusto che porterà,in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale,
alla rassegna internazionale dall’1 al 5 settembre nei colli di Conegliano.
Sono ben quattro gli appuntamenti/stage che si svolgono a Pane e Bontà,
per degustare in anteprima le eccellenze di territori diversi,tutti interpretati
dal geniaccio di Corrado.
Il primo ha dato spazio alla Sicilia (terra di nascita del Nostro), con i pomodori
di Pachino, alle Marche con la Pasta di Aldo ( Monte San Giusto), ad un
tagliere di salumi e mozzarella di bufala ( dalla Valtellina!), al Veneto con i
vini di Col Saliz di Refrontolo.
E, a dire il vero, la specialissima selezione di Corrado ha convinto tutti.
“La Pasta di Aldo-racconta Corrado-, nasce a Monte San Giusto, ridente cittadina dell’entroterra marchigiano che si trova a cavallo tra il mare Adriatico e i monti Sibillini.Racchiusa nella sua sfoglia c’è il giallo dorato dei campi di grano che in estate ricoprono le colline, la giusta rugosità che piacevolmente solletica le papille gustative, il sapore autentico e genuino di un tempo, quando le nonne "spannellavano" cantando, quasi a voler immettere nella massa, armonia e piacevolezza.
La prima curiosità scaturisce dal nome ALDO: acronimo formato dalle sillabe iniziali dei cognomi di Maria ALzapiedi e Luigi DOnnari, gli ideatori e i compitori di questa vera opera culinaria.
La pasta nasce dall’ unione dei loro cuori appassionati del buono e del bello, nasce dalle loro menti, da una saggezza antica e dall’estrema competenza maturata notti su notti, quando Luigi e Maria incorporavano le semole con le uova alla ricerca dell’equilibrio perfetto , essiccavano e calcolavano i tempi giusti per una consistenza ottimale, per una sfoglia che garantisse qualità e praticità.”

E poi i pomodori di Pachino.
Forse non tutti sanno che l'IGP classifica e tutela ben quattro tipologie diverse di pomodoro, tutte con peculiarità diverse, e destinate a diversi segmenti di mercato.

Il Pomodoro Ciliegino
Caratteristico per l'aspetto "a ciliegia" su un grappolo a spina di pesce con frutti tondi, piccoli, dal colore eccellente .

Il Pomodoro Costoluto
Frutto di grandi dimensioni, dalle coste marcate, di colore verde molto scuro e brillante, trova il suo habitat naturale nei terreni ad alta salinità.

Il Pomodoro Tondo Liscio
Piccolo e rotondo, di colore verde scuro, inconfondibile per il gusto molto marcato. E' molto apprezzato dai consumatori d'oltralpe. I suoi frutti sono di consistenza ineguagliabile.

Il Pomodoro a Grappolo
A grappolo o snocciolato, può essere verde o rosso. Tondo, liscio, dal colore brillante e attraente, con il colletto verde molto scuro.Il suo peso varia in base allasalinità del terreno di coltivazione.

(Per ulteriori informazioni visita il sito: www.igppachino.it)



sabato 28 luglio 2018

I vini di Rocca Celliere a Borghi d'Europa

I vini di Rocca Celliere a Borghi d'Europa

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d’Europa,in occasione
dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, hanno individuato ben 16 tappe a
Conegliano e dintorni.
Alla ricerca degli inediti del buon e bello vivere, i vagabondi del gusto sono arrivati
così a San Vendemiano, a Rocca Celliere.
Sorseggiando un ottimo vino col fondo, Adriano e ,Gianpaolo
e Francesca ci raccontano la storia familiare nell’arte enoica.
“La nostra cantina è nata nel 1960 con l’idea di produrre vini che rimanessero il più vicino
possibile alla tradizione, ma che al tempo stesso fossero lo specchio della creatività della
nostra famiglia. Così facendo i vini da noi prodotti, non sono solo figli della tecnica, ma
delle vere e proprie rappresentazioni della nostra anima. Noi siamo unici, così lo sono
anche i nostri vini.
Riuscire a trovare in ogni bicchiere ciò che il terreno dona al grappolo, è diventato un
obiettivo e una ricerca costante. Il moderato uso della tecnologia durante tutto il ciclo
produttivo, ci permette di mantenere inalterate le caratteristiche dell’uva e di offrire non
soltanto un ottimo calice, ma anche un piccolo sorso del territorio sul quale la vite sorge.
Per questo abbiamo scelto di produrre vini tranquilli senza affinamenti artificiali,
frizzanti e spumanti a fermentazione naturale in bottiglia.”


Ma ritorniamo all’inizio del nostro viaggio del gusto.
“Rocca” dal piccolo castello che da sempre accompagna il logo della nostra azienda
e “Celliere”, derivato dal latino cellarium (luogo in cui si conservano i vini), formano
il nome della attività.Dai tempi del fondatore Giacomo Salvador e per le tre generazioni
in cui la famiglia ha vissuto nel mondo del vino, qui si è sempre coltivata la convinzione
che il vino deve essere emozione, un piacevole ricordo di una famiglia, le sensazioni
di un territorio, i suoi gusti, i suoi profumi e le sue vedute.

Dalla sua fondazione fino agli anni ottanta, la grande crescita economica italiana
impose al mercato del vino la necessità di grandi produzioni, spinte dalla maggiore
capacità di spesa delle famiglie poiché il vino era considerato un alimento che
necessariamente doveva essere presente a tavola, ma dagli anni novanta in poi
comincia a prevalere una visione più edonistica.

Questo ha permesso ad Adriano Pillon (genero di Giacomo) prima, ed ai nipoti
Francesca e Gianpaolo poi, di cominciare a sperimentare le prime gamme di vini di
qualità, ricerca che tutt’ora continua e che è sfociata i vini di grandissimo pregio come
il Pazienta, l’Hilaris, il P. Franciscus e il S. Jacobus. Questi vini sono frutto di una

lunga, lenta e costante ricerca che non ha come protagonista un laboratorio ma una
famiglia che cerca di comunicare con i profumi, ballare con i sapori ed emozionare
con i colori dei propri vini.

La sala degustazione è stata ricavata dai vecchi serbatoi in cemento, costruiti in loco,
più simili a grotte che a vasche, vere opere d’arte che rendono la degustazione ancora
più piacevole.
Questa sala è stata formata unendo una cisterna da 540 e una da 250 ettolitri, che un tempo venivano usate per lo stoccaggio dei vini.
Ed è proprio in questi ambienti accoglienti e unici,raccolti, che sviluppiamo l’intervista,
impegnati ad esprimere le emozioni di un approccio inusitato.
Nel lungo percorso di vita di cronisti del gusto, raramente incontriamo situazioni e persone
che hanno la magia di emozionarti. Qui, a Rocca Celliere, è semplicemente successo.
Quell’impegno di scoprire gli inediti del buon e bello vivere a Conegliano e dintorni
ci sembra davvero raggiunto.
Come siamo lontani dalle banalità dei redazionali a pagamento, con gli stessi discorsi
triti e ritriti!
Al prossimo appuntamento…...
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venerdì 27 luglio 2018

PROSECCO CYCLING PEDALA PER SAMMY BASSO



L’evento che il 9 settembre coinvolgerà oltre duemila appassionati provenienti da tutto il mondo destinerà 1 euro per ogni partecipante alla onlus fondata dal simbolo italiano della lotta alla progeria. Una speciale fermata, a base di Prosecco e scampi, accoglierà i ciclisti ai piedi del celebre Muro di Ca’ del Poggio in occasione della vendemmia solidale promossa dalla tenuta Le Manzane di San Pietro di Feletto

Per passione. E per beneficenza. L’edizione 2018 della Prosecco Cycling, in programma domenica 9 settembre, destinerà 1 euro per ogni partecipante all’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso per finanziare la ricerca sulla sindrome da invecchiamento precoce.

Il giovane vicentino Sammy Basso è il simbolo italiano della ricerca contro la Progeria, una malattia genetica rarissima caratterizzata dalla comparsa di un invecchiamento precoce che colpisce un bambino ogni 4-8 milioni di nati. Di recente, Sammy ha coronato una delle tappe più importanti della sua vita, laureandosi a pieni voti in Scienze Naturali all’Università di Padova. E da anni è il volto dell’Associazione Italiana Progeria, nata dall’idea di Laura e Amerigo, i suoi genitori, che l’hanno fondata nel 2005, quando Sammy aveva 10 anni. 

A Sammy Basso e alla sua onlus è anche dedicata la vendemmia solidale che domenica 9 settembre, nello stesso giorno della Prosecco Cycling, si svolgerà alla tenuta Le Manzane di San Pietro di Feletto. Una festa aperta a tutti e dedicata ad una buona causa: i fondi raccolti con la vendemmia solidale, insieme alla vendita delle bottiglie a Natale, serviranno infatti a finanziare la ricerca sulla sindrome da invecchiamento precoce, a cui si dedicherà anche Sammy, ora che ha concluso gli studi universitari.  

Alla vendemmia solidale delle Manzane parteciperà quest’anno anche la Prosecco Cycling, che promuoverà a sua volta una raccolta di fondi a favori della onlus di Sammy Basso. La tenuta di San Pietro di Feletto, ai piedi del celebre Muro di Ca’ del Poggio, farà inoltre da cornice ad una speciale fermata, a base di Prosecco e scampi, che coinvolgerà gli oltre duemila partecipanti alla Prosecco Cycling, provenienti da tutto al mondo.         

Sarà un ulteriore motivo di richiamo per un evento che, anche quest’anno, proporrà un format assolutamente originale, basato su un agonismo di qualità e lontano da ogni esasperazione.

Anche per il 2018 sono infatti confermate le due modalità di classifica che tanto successo hanno incontrato nelle ultime edizioni: una graduatoria individuale che terrà conto della somma dei tempi realizzati su quattro salite che i ciclisti incontreranno lungo i 96,4 km di corsa e una classifica a squadre che premierà i team capaci di piazzare sul traguardo il più alto numero di ciclisti nell’arco di 30”.

Quest’anno, inoltre, la Prosecco Cycling si arricchirà di una nuova classifica, il Fun Team, che premierà il gruppo (composto indistintamente da uomini e donne, purché tesserati con la stessa squadra), che realizzerà il miglior tempo sull’intero percorso di gara. Il gruppo dovrà essere composto da almeno cinque partecipanti, che dovranno transitare sul traguardo nell’arco di 30’’.

Non solo: l’evento del 9 settembre fa anche parte, assieme ad altre sei manifestazioni, del circuito Maglia Nera, di cui rappresenta l’ultima tappa prima del finale rappresentato dalla cronosquadre 6xAndrea di Jesolo. La passione di tanti ciclisti è pronta a misurarsi nella splendida cornice delle colline del Prosecco, dove quest’anno uno degli eventi più attesi della stagione ciclistica sarà anche nobilitato dall’impegno a favore di Sammy Basso.

Lo specialista degli aceti De Nigris 1889 A “50 Top Pizza” VA NELLA 1ST AVENUE IL PREMIO DE NIGRIS PER LA MIGLIOR PIZZERIA NY STYLE




Il celebre marchio dell’IGP modenese ha consegnato tre premi alla serata finale: Miglior Performance, Migliore Pizzeria NY Style e Migliore Pizza con Aceto Balsamico  

Napoli 25 luglio, 2018 - Il 24 luglio al Teatro Mercadante di Napoli si sono svelati i vincitori di 50 Top Pizza e mentre le migliori pizzerie in Italia e hanno festeggiato il risultato, l’attenzione è stata calamitata anche da una novità eclatante introdotta nella competizione da De Nigris 1889.

Il famoso marchio italiano dell’aceto e dei condimenti è, infatti, partner di 50 Top Pizza in nome della passione comune per la terra campana. Qui è nata sia la pizza, sia l’azienda divenuta oggi il primo esportatore al mondo di Aceto Balsamico di Modena IGP prodotto nello stabilimento del Gruppo a Carpi.

Forte di questa tradizione, il Gruppo ha conferito ben tre premi durante la serata finale della manifestazione. Il Premio De Nigris 1889 Miglior Performance” per la pizzeria che è cresciuta di più nelle valutazioni del 2018 è andato a Enzo Coccia della Pizzeria La Notiza 94 di Napoli.

Il Premio De Nigris 1889 Migliore Pizzeria New York Style”, dedicato a una città che ha dimostrato di apprezzare moltissimo i prodotti e l’impegno dell’azienda nel portare le eccellenze italiane all’estero è arrivato nella 1st Avenue nella celebre Patsy’s Pizzeria.

Infine l’inedito “Premio De Nigris 1889 Pizza con Aceto Balsamico”. Sì è esatto: si può impreziosire la pizza napoletana anche con l’Aceto Balsamico di Modena IGP, facendo contrastare in modo gradevole l’acidità con gli ingredienti tipici di questa ricetta, oggi patrimonio Unesco. A riuscire meglio in questo compito è stato Simone Padoan de “I Tigli” di San Bonifacio, in provincia di Verona, con una Pizza in cui il celebre IGP ha sposato parmigiano, carpaccio di pomodorini e Culatello di Zibello.
  
Ben più di un semplice abbinamento. Come spiega l’azienda: “In De Nigris abbiamo sempre avuto questo sogno: coniugare la ‘filosofia’ della pizza con quella del Balsamico. Non solo hanno molto in comune, ma sono entrambi espressione di valori del nostro patrimonio nazionale. Veri ‘monumenti italiani’ da tutelare. Ora vederli insieme con grande soddisfazione da parte dei pizzaioli e dei consumatori ci rassicura sul fatto che il made in Italy possa ancora esprimere moltissimo in fatto di creatività”.

A questo connubio inedito verrà addirittura dedicata un’intera giornata il prossimo 13 settembre dal titolo “La Metamorfosi del Gusto” al Balsamico Village di Carpi, il parco a tema creato dalla famiglia de Nigris. Un incontro esclusivo tra filari e grandi tini d’invecchiamento per parlare di come sia possibile integrare con creatività e buon gusto culture e prodotti gastronomici italiani. Evento che naturalmente si concluderà con alcuni tra i più famosi pizzaioli del mondo, impegnati proprio a preparare “pizze al balsamico” per una selezionata lista di invitati.




Elisa Valero è la vincitrice della sesta edizione dello Swiss Architectural Award

L’architetto Elisa Valero (Spagna) vince lo Swiss Architectural Award
nell’edizione con il maggior numero di candidati - 32 provenienti da 19 paesi -
dalla nascita del premio
    Il premio di 100.000 franchi sarà consegnato alla vincitrice il prossimo 15 novembre all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. La cerimonia inaugurerà l’esposizione dei lavori presentati dai candidati,
che resterà aperta fino al 23 dicembre 2018
         Lo Swiss Architectural Award si conferma anche quest’anno uno dei premi di architettura più ingenti e prestigiosi al mondo, forte di un comitato di advisor composto da architetti e critici di rinomanza internazionale 

Mendrisio, luglio 2018 – È Elisa Valero (Spagna) la vincitrice della sesta edizione dello Swiss Architectural Award: premio internazionale di architettura a cadenza biennale promosso dalla Fondazione Svizzera per l’Architettura, con la collaborazione dell’Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura di Mendrisio e il sostegno della Fondazione Teatro dell’Architettura e della Fondazione per le Facoltà di Lugano dell’Università della Svizzera italiana.

Lo Swiss Architectural Award si propone di promuovere un’architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee e di favorire il dibattito pubblico.

Il premio, che ammonta a 100.000 franchi, sarà consegnato alla vincitrice il prossimo 15 novembre 2018 all’Auditorium del Teatro dell’architettura (Università della Svizzera italiana - Accademia di architettura, Mendrisio), nel corso di una cerimonia che segnerà anche l’apertura dell’esposizione dei lavori presentati dai candidati.
Elisa Valero è stata selezionata fra 32 candidati provenienti da 19 paesi, vincendo l’edizione con il maggior numero di partecipanti dalla nascita del premio ad oggi.

La Giuria ha attribuito all’unanimità lo Swiss Architectural Award 2018 a Elisa Valero per l’ampliamento di un edificio scolastico a Cerrillo de Maracena (Granada, 2013-2014), per le residenze sperimentali a Granada (2015-2016) e per la chiesa a Playa Granada (2015-2016).
Per la Giuria “l’architettura di Elisa Valero è animata da un tenace impegno personale e da una ricerca originale sugli aspetti costruttivi che le consentono, ricorrendo a risorse limitate, di rispondere alle condizioni poste dai programmi  funzionali sublimandole in spazi di grande qualità”.

La giuria ha riconosciuto nel lavoro di Elisa Valero un’intima consonanza con gli obiettivi dello Swiss Architectural Award: premio che si propone di favorire, attraverso il coinvolgimento delle tre Scuole di architettura svizzere, il dibattito pubblico sulle potenzialità dell’architettura.

La giuria della sesta edizione è stata presieduta da Mario Botta e composta da Riccardo Blumer (direttore dell’Accademia di architettura di Mendrisio - USI), An Fonteyne (professoressa straordinaria presso il Dipartimento di architettura del Politecnico Federale di Zurigo), Francis Kéré (professore titolare all’Accademia di architettura di Mendrisio - USI) e Paolo Tombesi (direttore dell’Institut d’Architecture dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne).
I candidati all’edizione 2018 dello Swiss Architectural Award sono stati nominati da un comitato di advisor composto da Solano Benitez, Asunción (Paraguay); Ole Bouman, Rotterdam/Shenzhen (Olanda/Cina); Angelo Bucci, São Paulo (Brasile); Gonçalo Byrne, Lisbona (Portogallo); Jean-Louis Cohen, Parigi (Francia); Luis Fernandez-Galiano, Madrid (Spagna); Sean Godsell, Melbourne (Australia); Toyo Ito, Tokyo (Giappone); Bijoy Jain, Mumbai (India); Shelley McNamara, Dublino (Irlanda); Valerio Olgiati, Flims (Svizzera); José Maria Sanchez Garcia, Madrid (Spagna); Li Xiaodong, Beijing (Cina)

Sono stati candidati all’edizione 2018 dello Swiss Architectural Award:
Al Borde (Pascual Gangotena, David Barragán, Marialuisa Borja, Esteban Benavides; Ecuador); Arquitetos Associados (Alexandre Brasil, André Luiz Prado, Bruno Santa Cecilia, Carlos Alberto Maciel, Paula Zasnicoff; Brasile); Barozzi Veiga (Fabrizio Barozzi, Alberto Veiga; Spagna); Baserga Mozzetti (Nicola Baserga, Christian Mozzetti; Svizzera); Baukuh (Paolo Carpi, Silvia Lupi, Vittorio Pizzigoni, Giacomo Summa, Pier Paolo Tamburelli, Andrea Zanderigo; Italia); Fernanda Canales (Messico); ChartierDalix (Frédéric Chartier, Pascale Dalix; Francia); José Cubilla (Paraguay); Frida Escobedo (Messico); Gong Dong / Vector Architects (Cina); H+F Arquitetos (Pablo Hereñu, Eduardo Ferroni; Brasile); Anna Heringer (Germania); Akihisa Hirata (Giappone); Anne Holtrop (Bahrain); Hua Li / TAO, Trace Architecture Office (Cina); Kumiko Inui (Giappone); Carla Juaçaba (Brasile); Ansi Lassila / OOPEAA – Office for Peripheral Architecture (Finlandia); Li Zhang / TeamMinus (Cina); Ling Hao (Singapore); Rozana Montiel (Messico); Daniel Moreno Flores (Ecuador); onishimaki + hyakudayuki architects (Maki Onishi, Yuki Hyakuda; Giappone); Orkidstudio Architects (James Mitchell, Carolina Larrazabal; Kenya); Oualalou + Choi (Tarik Oualalou, Linna Choi; Francia); PAO – People’s Architecture Office (He Zhe, James Shen, Zang Feng; Cina); James Russell (Australia); Sami Arquitectos (Inês Vieira da Silva, Miguel Vieira; Portogallo); SO-IL (Florian Idenburg, Jing Liu, Ilias Papageorgiu; USA); Marina Tabassum (Bangladesh); TNA Architects (Makoto Takei, Chie Nabeshima; Giappone);  Elisa Valero (Spagna).
Nel nuovo sito swissarchitecturalaward.com sarà possibile reperire tutte le informazioni per l’edizione in corso e le precedenti.