venerdì 29 novembre 2019

Plastica addio





Si può fare a meno della plastica? Nell’ambito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che a Gemona ha visto collaborare numerose associazioni ed enti coordinati da un gruppo di giovani volontarie della Pro Glemona, l’Ecomuseo delle Acque propone alcune iniziative di stretta attualità. Si inizia giovedì 5 dicembre alle ore 20.30 presso il LAB Terremoto in piazza Municipio 5, dove verrà presentato il libro “Plastica addio” di Elisa Nicoli e Chiara Spadaro, edito da Altreconomia. Il libro spiega perché fermare la plastica è un imperativo categorico e come sia possibile farne a meno. Interverrà Chiara Spadaro, antropologa e giornalista.
Apparentemente non c’entra col tema dei rifiuti ma i nessi ci sono, eccome! Restano pochissimi giorni per visitare la mostra “Muri e cantieri. L’arte dei muri a secco nel Gemonese”, aperta fino a domenica 1° dicembre nelle sale espositive di Palazzo Elti sempre a Gemona. Le foto di Graziano Soravito documentano un patrimonio inestimabile e sottovalutato che un tempo segnava in profondità il paesaggio rurale del Gemonese, risultato delle interazioni tra ambiente naturale e componente antropica.

I numeri non lasciano scampo: la produzione mondiale di plastica è di circa 350 milioni di tonnellate ed è destinata ad aumentare ancora. Nei nostri mari finiscono ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. Da quando esistono i materiali plastici meno del 10% è stato riciclato e in natura sono dispersi 6,3 miliardi di tonnellate di plastica. La plastica costituisce il terzo materiale umano più diffuso sulla Terra dopo l’acciaio e il cemento. I sacchetti di plastica sono il prodotto di consumo più diffuso al mondo. Per invertire la tendenza c’è un solo modo: smettere di usare plastica, soprattutto quella usa e getta, e di produrla.
La plastica è un potente simbolo della modernità ma anche delle sue contraddizioni. Le tonnellate di rifiuti che infestano gli oceani e le microplastiche che minacciano la nostra salute non sono che il riflesso di un’economia fondata sulla “crescita” illimitata. L’unica vera soluzione – in attesa di un’economia “circolare” – è produrre meno plastica o non produrne affatto. Nel nostro piccolo tutti noi possiamo passare all’azione e liberarci dall’ingombrante plastica quotidiana. Nel libro le autrici forniscono preziosi consigli pratici per iniziare una vita “zero waste”: dalla spesa alla cura della casa, dalla cosmesi agli abiti, dall’ufficio ai viaggi.

Nella piana di Sibari nasce il nuovissimo riso nero Jemma in esclusiva per Magisa


Dall’autunno 2019 il bouquet di varietà di riso proposte dalla riseria calabrese Magisa si arricchisce di una “new entry” in esclusiva. E’ da poco nata, infatti, la varietà di riso nero Jemma che potrebbe essere definita scherzosamente “figlia dei social”, perché  tutto ha avuto inizio grazie a Facebook dove circa 10 anni fa Giancarlo Praino, terza generazione di una famiglia di imprenditori agricoli, entrò in contatto con l’esperto di genetica agraria Giandomenico Polenghi, a cui chiese di ideare una varietà ad hoc per la coltivazione presso la piana di Sibari. Dopo aver selezionato alcune linee di risi a pericarpo nero e averle testate presso l’azienda agricola dello stesso Praino venne finalmente identificata la varietà che successivamente è stata denominata Jemma. Si tratta di un riso Lungo A (come da classificazione Ente Risi) a pericarpo nero, di forma semi affusolata e grossezza media, che durante la coltivazione emana un aroma simile a quello dei popcorn. Tale varietà è coltivata e commercializzata in esclusiva da Magisa.
La riseria Magisa è una giovane realtà imprenditoriale calabrese nata a Vallepiana (Cs) nel 2004, ad opera di Giancarlo Praino e Agostino Rizzo, con la finalità di lavorare il riso con tecniche del tutto artigianali chiudendo così l’intero ciclo della filiera. L’azienda dispone, infatti, di 450 ettari di risaie nella piana di Sibari, coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale, da cui proviene tutto il riso grezzo che poi viene lavorato nello stabilimento di oltre 700 metri quadri situato a pochi chilometri dai terreni. Le particolari condizioni pedologiche e climatiche della piana di Sibari, come la vicinanza al mare, l’intensità del sole, le temperature miti e la ventilazione costante, consentono di non fare riscorso a trattamenti anticrittogamici e fanno sì che il riso di quest’area presenti caratteristiche uniche.
A guidare la Magisa sono le tre giovani figlie di Giancarlo Praino, Maria, Giusi e Sara, dai cui nomi ha origine il brand Magisa, affiancate da Paolo e Daniela Rizzo, figli di Agostino. La “neonata” Jemma va ad aggiungersi alle altre varietà già proposte da Magisa quali Carnaroli, Arborio, Karnak, Originario, Gange, Rosso solitario, Integrale  e Grandi chicchi.
La presentazione di Jemma avverrà lunedì 2 dicembre alle ore 19,30 presso la Masseria Torre di Albidona di Trebisacce dove gli chef della delegazione APCI Calabria, capitanati da Francesco Pucci, prepareranno un menu di otto portate a base di riso della piana di Sibari.


Premio Modigliani 2019 promosso dal Comune di Livorno con la direzione scientifica del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo

Sono Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Alex Cecchetti (Terni, 1977) e Adelita Husni-Bey (Milano, 1985) i tre vincitori del Premio Modigliani 2019, promosso dal Comune di Livorno con la direzione scientifica Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e realizzato grazie al sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Il Premio Modigliani è stato riattivato oggi dopo circa 52 anni con gli obiettivi di: valorizzare la ricerca artistica contemporanea favorendo le nuove generazioni; incrementare la Collezione d’arte della città di Livorno; aprire le porte agli artisti europei e mediterranei seguendo l’evoluzione del concetto di Europa e la vocazione naturale della Città di Livorno che deve la sua storia di convivenza, accoglienza e sviluppo proprio alle interrelazioni tra Europa e Mediterraneo.

Una rosa di cinque selezionatori, composta da Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente, Attilia Fattori Franchini, curatrice indipendente, Giulia Ferracci, curatrice MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo di Roma, Pietro Gaglianò, critico d’arte e curatore e Matteo Lucchetti, curatore, storico dell’arte e scrittore, coordinati dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci hanno indicato due artisti ciascuno per il Premio Modigliani 2019. Ognuno dei dieci artisti ha proposto due lavori esistenti o in progetto a propria discrezione, formando un corpus totale di venti opere, che sono state analizzate da una giuria di alto profilo.
Per l’edizione 2019 la giuria, composta da Cristiana Perrella, direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Alessandra Poggianti, curatrice indipendente, Ludovico Pratesi, curatore e critico d'arte, Paola Tognon, curatrice indipendente ed ex direttrice del Museo della Città di Livorno e Andrea Viliani, direttore della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee del museo Madre, ha individuato tre premi acquisto di 15.000€ ciascuno per Ludovica Carbotta, Monowe (The residence, the lodge, the shelter) (2019) e Alex Cecchetti, H. Coreografia per nudi che nascondono (2012) – entrambi nominati da Giulia Ferracci – e Adelita Husni-Bey, Story of the Heavens and Our Planet (2008–2009) nominata da Matteo Lucchetti. Le opere verranno esposte in una mostra collettiva organizzata nell’occasione del centenario della morte di Amedeo Modigliani all’interno di un programma di iniziative che, nel segno di questa personalità eccezionale ed unica nel quadro dell'arte moderna, aprano la città a percorsi che guardino al futuro ed all'incedere della modernità. Inoltre andranno ad arricchire il prestigioso nucleo della collezione d’arte della Città di Livorno.

Oltre alle tre opere vincitrici, la giuria ha espresso una menzione speciale per l’opera Les papillons de résistance di Claudia Passeri (Lussemburgo, 1977) per le connessioni rispetto ad una nuova narrazione della memoria storica e politica italiana in generale, e della città di Livorno in particolare. La performance, che propone un forte coinvolgimento del pubblico, attualizza perfettamente le volontà di stimolare l'affezione dei cittadini rispetto al Premio Modigliani.

THE COFFEE HUNTER UGANDA FLAVIO&FRANK Photo Exhibition da un progetto di Francesco Sanapo 29 novembre 2019 - 20 aprile 2020 FAEMA Flagship Store "Art & Caffeine"




via Forcella, 7 Milano

ingresso gratuito

visitabile durante il Milan Coffee Festival
dal 30.11.19 al 2.12.19 dalle 14:00 alle 17:00

a seguire, su richiesta nei giorni infrasettimanali
dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 17:30
prenotazioni: faema.event@gruppocimbali.com


opening 28 novembre 2019  (solo su invito)


comunicato stampa
Milano, 28 novembre 2019

The Coffee Hunter Exhibition è la mostra fotografica realizzata dai fotografi Flavio&Frank, frutto del viaggio in Uganda all’interno del progetto di “coffe hunting” ideato da Francesco Sanapo, coffee lover, pluripremiato campione di caffè e ideatore di Ditta Artigianale.
Attraverso i volti delle persone che vivono quotidianamente il processo del caffè, proprio in uno dei Paesi emergenti e in continua evoluzione, ma spesso dimenticato, che sta producendo caffè di qualità, con questa mostra si arriva all’origine della bevanda.
Gli scatti di Flavio&Frank raccontano l’autenticità del paese africano fatto di donne e uomini che con il loro lavoro contribuiscono a diffondere la cultura del buon caffè, e a cui il caffè restituisce dignità e prospettive.
Flavio e Frank, fotografi e fratelli, salentini di origine, sono da anni impegnati nella fotografia di moda e nei ritratti. Collaborano con le maggiori case editrici e i maggiori artisti della scena musicale italiana, imponendosi nel panorama della fotografia di qualità, con un focus sui ritratti. Il viaggio alla scoperta del caffè proposto da Francesco Sanapo è stato da loro accolto come una sfida. Mantenendo il loro stile inconfondibile, attraverso gli scatti a contadini, operai, donne riscattate dalla loro condizione emarginata, un ex ministro dell’agricoltura, e molti altri personaggi, hanno raccontato la forte componente umana dell’Uganda, facendo emergere l’autenticità di questo paese.
Il viaggio, svoltosi dal 1 al 10 marzo 2019, è nato dal desiderio di Francesco Sanapo di sensibilizzare il consumatore, mostrando il mondo che c’è dietro una tazzina, e per comprendere l’importanza di scegliere consapevolmente.
La mostra inaugura in occasione del Milan Coffee Festival, il primo grande evento in Italia dedicato al caffè e ai suoi estimatori, e dura sino ad aprile, in occasione di un altro momento cruciale e di respiro internazionale in città: il Milano Photo Festival.
La mostra è ospitata all’interno del Faema flagship store “Art & Caffeine” di Via Forcella 7, il primo al mondo nella storia dell’iconico brand di Gruppo Cimbali: un luogo di cultura e formazione sul caffè per i baristi e tutti i coffee lovers, in una delle zone più dinamiche e creative di Milano. Un luogo aperto di condivisione,  di incontro e di dialogo, ma anche di formazione e di creazione a disposizione dei torrefattori e dei microtorrefattori per far conoscere e degustare al meglio i propri caffè. Inaugurato nell’ottobre 2018, il Faema flagship store "Art & Caffeine" è oggi tra i centri pulsanti per la promozione della cultura del caffè espresso e la formazione di coffee specialists e coffee lovers grazie anche al supporto di MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Gruppo Cimbali.
Il progetto è stato supportato da Volcafè e vanta Canon e Manfrotto come partner tecnici per la fornitura di strumentazione di alta qualità.

miart 2020 17 - 19 aprile fieramilanocity, padiglione 3, gate 5 Milano




miart – fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea, organizzata da Fiera Milano, è lieta di annunciare Alberto Salvadori (Direttore, ICA, Milano) e Mirjam Varadinis (Curatrice, Kunsthaus, Zurigo) come curatori dell'edizione 2020 dei miartalks, che si svolgeranno dal 17 al 19 aprile 2020.

Secondo una tradizione ormai consolidata, le 3 giornate di apertura al pubblico della fiera vedranno protagonisti più di 40 artisti, curatori e direttori di musei, designer e scrittori da tutto il mondo, invitati a prendere parte a conversazioni e tavole rotonde intorno a un tema comune e centrale che attraverserà i differenti campi della cultura e della creatività moderna e contemporanea.

L'edizione 2020 dei miartalks segna, inoltre, il quinto anno consecutivo della fruttuosa collaborazione con In Between Art Film, la casa di produzione cinematografica fondata da Beatrice Bulgari per incoraggiare lo scambio tra i diversi linguaggi artistici del nostro tempo attraverso la produzione di film d'artista e documentari e il sostegno a progetti istituzionali legati all'immagine in movimento. Attraverso la partnership con In Between Art Film, i miartalks hanno fino ad ora raccolto a Milano oltre 160 relatori internazionali, favorendo un approccio multidisciplinare ai temi chiave del dibattito attuale.

miart è felice di dare il benvenuto ai membri del team curatoriale dei miartalks 2020:

Alberto Salvadori, Direttore, ICA, Milano
Mirjam Varadinis, Curatrice, Kunsthaus, Zurigo

giovedì 28 novembre 2019

Muu_Muuzzarella fa il bis a Milano e apre il secondo store il prossimo 1 dicembre.



Meno di otto mesi e il format che reinterpreta la mozzarella di Bufala Campana  DOP in ogni suo piatto raddoppia a Milano, aprendo il secondo Muuzzarella Restaurant Store il 1 dicembre in viale Premuda al 46. Il gruppo Muu Muzzarella arriva così a quota sei locali con il secondo store a Milano, dopo il successo riscosso dal locale aperto lo scorso marzo in via Raffaello Sanzio al 24, all’ angolo con via Ravizza: lo chef  resident all’ ombra della Madonnina sarà Luca Illiano. Il  nuovo nato va ad aggiungersi agli altri store monoprodotto totalmente dedicati alla mozzarella di Bufala DOP sul lungomare in Via Partenope, in zona Chiaja e al Vomero a Napoli, oltre al pop up estivo a Portocervo. Entro la fine del prossimo anno si prevede il tris, con un terzo punto vendita su Milano.
Il brand  nasce sei anni fa grazie all’ intuizione di due giovani imprenditori napoletani: Salvatore Maresca, allora nel campo economico  finanziario e Dario Moxedano, agente Fifa. Era il 2013 quando i futuri soci si  interrogavano sul perché in Italia e nel mondo la mozzarella di Bufala DOP, seppur così apprezzata, venisse tradizionalmente percepita come antipasto,  come ingrediente per la pizza o al massimo  in abbinamento ad altre preparazioni, senza mai  acquisire la giusta dignità  e imporsi come di piatto fatto e finito.
“Volevamo rivoluzionare l’approccio classico alla Mozzarella di Bufala Campana DOP creando un connubio diretto con la dieta mediterranea, ideando piatti creativi dal gusto tipicamente italiano. Con questo nuovo format si vuole superare i confini della classica offerta ristorativa per focalizzarsi su una più complessa esperienza a 360 gradi di Dining Out Experience dal gusto internazionale, con un approccio glocal, usando quindi prodotti prettamente locali ma con un approccio cosmopolita” racconta Dario Moxedano.
“Un nuovo locale che apre in anticipo rispetto agli obiettivi prefissati grazie all’istantanea risposta positiva dei milanesi. Abbiamo pensato di approdare dalla parte opposta della città per soddisfare la crescente domanda degli amanti del format” dichiara Salvatore Maresca. “E infatti la comunità che definiamo “Muu Lovers Family” è attivissima a Milano come a Napoli, una grande famiglia che ci segue sui  vari canali social ed è assidua frequentatrice dei nostri store”.

La storia dei  Muu Muzzarella Restaurant Store
Il flagship  Concept Muzzarella restaurant  dedicato all'oro bianco campano nasce in Vico ll Alabardieri a Napoli come: “Lattedamordere, Mozzarelladabere” definizione che diventerà il pay off ufficiale e che ben esprime la vision e la mission del gruppo.
Nel 2015 è la volta del Muu SeaSide sul lungomare di Napoli e nel 2016 il Muu Bistrò sull'elegante collina del Vomero. Muu Muzzarella si declina in tre tipologie di format: il piccolo e glamour Flag Store, il Rappresentative Store, adatto ad un ampio pubblico, lo Standard Store, in zone residenziali e commerciali, come quello di Milano. Il logotipo ricorda una mucca stilizzata nei due elementi che la caratterizzano, naso e corna: da qui l'onomatopea Muu da cui trae ispirazione l'identità di un format ristorativo dallo stile fresco e goloso.

Il Menu
Con l’apertura del nuovo  locale in viale Premuda verrà presentato il nuovo menu “Pop- Democratic” per un pubblico ampio, democratico appunto, dai 14 agli 80 anni e dal costo medio a coperto che varia dai 20 ai 40 euro. Riflettori puntati sull’oro bianco campano, mono prodotto d'eccellenza da cui Muu Muzzarella propone una ricerca di piatti che traggono le proprie radici dalla tradizione partenopea ma reinterpretate con una vocazione easy ed internazionale: la mozzarella di Bufala  Campana DOP viene abbinata a carne, pesce, verdura e salumi con accostamenti ricercati, equilibrati nel gusto e nella forma, con una profonda cura nella selezione delle materie prime. Inoltre sarà presente un angolo shop presente in ogni Muuzzarella dove poter acquistare ogni giorno dalle 10 alle 24 il prodotto fresco di giornata. 7 giorni su 7, la mozzarella e gli altri prodotti arrivano freschi dai luoghi di produzione campani, serviti direttamente in tavola grazie al filo diretto con il produttore che seleziona giornalmente le miglior bufale per una produzione esclusiva per gli store del Grupp Muu. Una cultura gastronomica territoriale unita a un'immagine attraente e identificativa con la finalità di diffondere la cultura della mozzarella di Bufala in Italia e nel mondo, con menu stagionali e diverse limited edition mensili: questa la filosofia di Muu Muzzarella. Tra i piatti più iconici troviamo il “Pesto e Mela” (bocconcini di mozzarella di Bufala, una croccante mela  pesto di basilico homemade), la Rattacasa (il classico comfort food napoletano, pasta mista con patata gialla e mozzarella affumicata servita nell’ antica gratta-formaggio), la tartare di tonno (cubetti di mozzarella di Bufala Dop, crudo di tonno con limoni di Sorrento su un velo di pesto di basilico), il caratteristico TiramiMuu (servito all'interno di una caffettiera moka  dalla forma ottagonale con biscotto artigianale bagnato nel caffe  e crema alla ricotta di bufala e mascarpone) e l’ iconica Muu Cheese cake, il più famoso dolce anglosassone rivisto in chiave campana fatto con ricotta di bufala  e una base frollino e burro di bufala. Ogni giorno dalle 19.00  si possono degustare le mozzarella di bufala  con l’AperiMuu in Cocotte abbinate a cocktail e vini selezionati al Mozzarella Bar. Grande attenzione anche al senza glutine, infatti oltre il 70% delle portate  è gluten free e oltre il 50% non contengono carne.

Il design
Il design del nuovo locale è stato progettato dall’ architetto Mario Sorrentino ed eseguito  Costa Group: “ho realizzato un uno spazio che si piega al design, quando solitamente è il contrario”. E’ il caso del prato verde con l’iconica staccionata in legno ha ricoperto il banco da lavoro-retail, dando forma alla zona dedicata alle lavorazioni e alla vendita del prodotto; i lampadari, combinazione di secchi e corde, sono legati all’attività stessa, quella della mungitura; boiserie in legno massello e rovere sbiancato con cornici decò, contrastano il colore più scuro del pavimento in parquet a cui si aggiungono le panche “muccate” tipiche (rivestite di tessuto maculato), che contribuiscono a creare un’atmosfera morbida, informale, accogliente e cordiale. Tre ambienti, una saletta privata che diventa un privée e un dehors da una ventina di posti a sedere per godere appieno l’esterno.

Il futuro del gruppo
“Il futuro del gruppo potrebbe  senza dubbio essere  l’estero dove ci sono altissime potenzialità di crescita  per il brand e un trend sempre positivo di richiesta di prodotti e servizi italiani ” racconta Salvatore Maresca. “Ci stiamo affacciando al mercato Europeo alcuni investitoti hanno già dimostrato interesse verso il gruppo in Spagna, in Francia e in Germania. Il modello di business scalabile e replicabile è alla base del nostro progetto: individuando un partner di private equity strategico che supporti l’insediamento del format nel vecchio continente. Concreta  è  prossima invece l’idea  di un flagship Muu Muzzarella a New York di proprietà diretta del gruppo, per entrare  nel mercato degli States”.


Orari e contatti
Muu_Muzzarella
Viale Premuda 46
20129 Milano
mail info@muuzzarella.it
telefono 02 49443666
Vendita prodotti caseari dalle 10 alle 24
Pranzo dalle 12.30 alle 16.00
Aperitivo al Mozzarella bar dalle 17.00 alle 20.30
Cena dalle 19.30
E’ possibile ordinare  sui principali servizi di delivery: Gloovo, Deliveroo, Uber Eats

DALLA TOSCANA AL SOL LEVANTE: I VINI BULICHELLA SULLA VIA DEL MERCATO ASIATICO

Con una produzione di qualità premiata dalle maggiori guide enologiche, l’Azienda Agricola di Suvereto spinge sulla distribuzione internazionale
Un viaggio dal Sol Levante alla Toscana, andata e ritorno. L’Azienda Agricola Bulichella di Suvereto (Livorno) punta sull’internazionalizzazione della sua produzione vinicola con un importante investimento sui mercati asiatici. I vini Bulichella sono distribuiti per il 50 per cento rispettivamente sul mercato italiano e su quello estero, dove Svizzera e Giappone rappresentano i partner principali. Un ritorno alle origini per Hideyuki Miyakawa, uno dei fondatori dell’azienda nonché attuale proprietario, che partito dal Giappone ha trovato nelle colline toscane il luogo ideale dove far crescere una produzione vinicola di qualità.
“Nell’ultimo anno – afferma l'amministratore di Bulichella, Shizuko Miyakawa - abbiamo incrementato la nostra presenza sul territorio europeo. Continuiamo quindi a lavorare per mantenere, oltre agli elevati standard qualitativi, anche strategie di promozione in linea con l’andamento del mercato, nell’ottica di consolidare la nostra presenza a livello internazionale”.
Nei mercati esteri risulta infatti in crescita la distribuzione in Usa (4%) e in Nord Europa (8%). Un risultato, questo, della qualità raggiunta dai vini dell’Azienda Agricola Bulichella, certificata anche dagli ottimi punteggi ottenuti nelle guide enologiche internazionali 2019. Le nuove annate sono state premiate da James Suckling con i 95 punti assegnati a Hide 2016, i 94 al Coldipietrerosse 2016 e i 93 a Maria Shizuko 2016 e al Montecristo 2016. Robert Parker ha attribuito invece 93 punti al Montecristo 2016 e a Hide 2016. 93 punti da Vinous anche per Hide – Costa Toscana IGT 2015 e 92 punti da Falstaff ai Rosati d’Italia Trophy per Solsera Costa Toscana Rosati IGT 2018.
A conferma della vocazione internazionale dell’azienda e della scelta di puntare su un mercato strategico come quello asiatico, la partecipazione il 29 novembre a Hong Kong al Great Wines of Italy Asia 2019. Il sito aziendale è stato inoltre implementato con una piattaforma di vendita online disponibile per gli acquisti dall’estero.

DISEGNO MOBILE presenta LAMPADA DA TERRA TSINGY




Disegno Mobile presenta la lampada da terra Tsingy che ben accompagna la  sua collezione semplice ed essenziale, che con linee discrete si sposa con ogni tipo di arredamento. 

Una piantana composta da tra elementi lineari in massello di rovere e uno circolare, quello del cappello in juta. Linee pulite e senza fronzoli, ma da carattere solido, proposte in una duplice versione, fissa e scorrevole, quest’ultima con il braccio che regge il cappello allungabile e orientabile.

Disegno Mobile è un nuovo brand di design che porta già nel nome i tratti salienti del suo stile e della sua personalità. Disegno - sinonimo di linearità e essenzialità, Mobile - che rimanda alla tradizione artigianale dei mobilieri italiani e che allo stesso tempo significa duttile e personalizzabile.
I prodotti della prima collezione - Forest Collection - pensati per la zona living infatti, sono tutti realizzati in maniera artigianale e quindi Made in Italy, personalizzabili, modulabili ed ecosostenibili.

La FIPE conferma Lino Enrico Stoppani come presidente e accoglie l’Associazione Le Soste in qualità di Socio Aggregato

Il Presidente della FIPE arriva al suo quarto mandato con un obiettivo ben preciso: “Turismo e ristorazione devono crescere insieme”. E Le Soste rafforza i rapporti.
 
 
Il 21 Novembre a Roma la Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in un’assemblea fortemente partecipata, ha rinnovato i suoi organi dirigenti. Lino Enrico Stoppani è stato riconfermato senza indugi Presidente dai vari delegati e rimarrà in carica per i prossimi cinque anni, garantendo così continuità a una gestione che nell’ultimo periodo ha ottenuto risultati importanti dal punto di vista sindacale, confermando la sua leadership nella rappresentanza del settore e diventando un qualificato punto di riferimento. Nel suo intervento, il Presidente ha infatti ricordato: “Fipe ha avuto la grande responsabilità e il merito di firmare il primo Contratto Collettivo e del Turismo, il primo che ha introdotto il concetto di scambio tra produttività e salario, fondato sull’inderogabile principio che prima di redistribuire la ricchezza bisogna crearla”.

Prosegue poi delineando quelli che per lui sono i temi identitari e fondamentali per la funzione di rappresentanza della Federazione: “Il ruolo di Fipe è decisivo in due settori complementari – Turismo e Filiera Agro-Alimentare – nei quali storicamente ci viene riconosciuta una forte funzione di attrazione, valorizzazione e promozione. All’attività di ristorazione va riconosciuto un ruolo nella conservazione identitaria e produzione culturale. Nello specifico, per quanto riguarda il turismo, occorre valorizzare il ruolo di ristorazione, intrattenimento e servizi balneari, decisivi per migliorare la soddisfazione dei turisti e favorire occasioni di spesa, generando ricchezza e posti di lavoro”.

Ideali e principi che da sempre vengono condivisi dall’Associazione Le Soste, presieduta da Claudio Sadler, già entrata a far parte della Fipe a maggio 2019, ma che in questo mese stringe ulteriormente i rapporti divenendo Socio Aggregato e impegnandosi ancora di più nella condivisione degli stessi valori, primi tra tutti la ricerca e la tutela della qualità, che affonda le radici nel patrimonio culturale dell’Italia. Il Presidente Sadler commenta: “Siamo davvero contenti di rafforzare e proseguire il nostro rapporto con la Fipe, consapevoli della concreta opportunità di poter così continuare a migliorare la visibilità della cucina italiana, delle sue eccellenze e, allo stesso tempo, delle sue esigenze”.


Contatti:
FIPE
Piazza G.G. Belli, 2
00153 Roma
Tel. +39 06 583921
fipe.it
info@fipe.it

mercoledì 27 novembre 2019

ENTERING RED: DOMENICA 1° DICEMBRE IL TOUR DI CAMPARI ARRIVA AL “DRY MILANO” PER CHIUDERE IN BELLEZZA I FESTEGGIAMENTI PER I 100 ANNI DEL NEGRONI





Milano, 27 novembre 2019 – A poche settimane dal Natale, Dry Milano si colora di rosso per l’evento firmato Campari “ENTERING RED”.
Il prossimo 1° dicembre, il tour farà tappa presso il Dry Milano di Viale Vittorio Veneto 28, un locale che propone un connubio insolito: Pizze & Cocktail. Qui Campari chiuderà in bellezza i festeggiamenti per i 100 anni del Negroni, iconico cocktail nato nel 1919 presso il Caffè Casoni a Firenze, dove venne per la prima volta servito al Conte Camillo Negroni, con il suo equilibrio perfetto tra Campari, Vermouth Rosso e Gin.
La luce rappresenta il filo conduttore di tutto il tour, elemento che unisce Campari a cinema e arte. Da sempre parti fondamentali del DNA dell’iconico brand, trovano la loro quintessenza proprio nella luce da cui nascono, prendono vita e si diffondono.

Nel locale sarà possibile intraprendere un viaggio multisensoriale che avvolge il consumatore, lo circonda di una luce che svela l’intensità emotiva del mondo Campari e la passione che si cela al suo interno. Perché nulla si crea senza passione.
Il tour è arricchito, infatti, da opere d’arte ispirate alla luce del “Rosso Campari”, elemento distintivo del più grande marchio di aperitivo italiano.

Tre artisti di fama internazionale sono stati selezionati per rappresentare l’eccellenza italiana riconosciuta nel territorio nazionale e all’estero: Massimo Uberti, Marco Gallotta, Luca e Andrea Di Cesare. Sono nate così tre sorprendenti installazioni che raccontano l’essenza di Campari Entering Red: passione, intrigo, mistero, ma anche ispirazione, creatività e immaginazione.

La serata - aperta al pubblico - avrà un costo pro-capite di 15 € a fronte del quale si avrà diritto a un drink e ad alcuni assaggi di pizze e finger food di Dry Milano a passaggio. L’evento sarà ulteriormente arricchito da un live dj-set e da una drink list firmata Campari.

Dry Milano si conferma così location per eccellenza per qualsiasi tipo di evento, essendo ormai dal 2013 uno dei luoghi “cult” della movida milanese.

Un locale unico per un’accoppiata insolita: Pizze & Cocktail. Due anime a cui corrispondono due distinte aree fisiche – il cocktail bar e la pizzeria – che interagiscono tra loro all’insegna della condivisione, in un luogo che si caratterizza per la sua forte impronta contemporanea, accessibile, di alta qualità, dall’ambiente moderno e di design.
Questa è la formula di Dry Milano (www.drymilano.it). Dry come “secco”, perfetto per un cocktail bar. Oppure “asciutto”, ridotto all’osso, alle qualità fondamentali e, quindi, l’ideale per un essenziale italiano come la pizza.
La prima insegna apre nel 2013 in Via Solferino e si posiziona in poco tempo come uno dei luoghi “cult” della movida milanese. Progettato dallo studio Vudafieri Saverino Partners a partire da una base industriale grezza con arredi e pezzi semplici, ma scintillanti, sia vintage che nuovi, è oggi un punto di ritrovo per un pubblico italiano e internazionale grazie anche a un’offerta eccellente di food & beverage – comprendente la pluripremiata pizza, il finger food, la mixology - sotto la direzione dello chef stellato Andrea Berton.
Sull’onda del successo, nel 2017 in viale Vittorio Veneto è stato aperto un nuovo locale, che rappresenta l’espansione del primo progetto di via Solferino in tutti gli ambiti, dal design al menù, ed è aperto anche a pranzo.
Qui, dove il tempo sembra fermarsi, Dry Milano risponde alle esigenze del cliente, dal business lunch agli eventi privati e aziendali, per terminare con l’aperitivo e la cena sfiziosa, rappresentando il luogo perfetto in cui sentirsi a casa e lasciarsi accompagnare in un universo di gusti e sapori.



Campari Negroni
        1 parte di Campari
        1 parte di 1757 Vermouth di Torino
        1 parte di Bankes Gin
        1 spicchio di arancia
Campari Americano
        1 parte di Campari
        1 parte di 1757 Vermouth di Torino
        1 splash di soda
        1 spicchio di arancia e scorza di limone
Campari Spritz
        2 parti di Campari
        3 parti di Cinzano Prosecco D.O.C.
        1 splash di soda
        1 spicchio di arancia




In occasione della mostra Vincenzo Agnetti – Autoritratti Ritratti Scrivere – Enrico Castellani Piero Manzoni BUILDING invita a due importanti appuntamenti:

giovedì 28 novembre ore 18
Ovunque lo accompagnava il racconto

inaugurazione del nuovo allestimento dell’Archivio Vincenzo Agnetti 
presso Spazio Machiavelli 30, via Machiavelli 30, Milano
(29 novembre 2019 - 8 marzo 2020)


venerdì 29 novembre ore 17
Autoritratto Ritratti – Scrivere Una conversazione 

presso BUILDING, via Monte di Pietà 23, Milano
intervengono
Marco Meneguzzo - critico e teorico dell’arte
Marco Senaldi - filosofo ed esperto di estetica dell’arte 
modera
Giovanni Iovane - Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, curatore della mostra


La mostra Vincenzo Agnetti – Autoritratti Ritratti, Scrivere – Enrico Castellani Piero Manzoni,
a cura di Giovanni Iovane, prosegue presso BUILDING fino al 18 gennaio 2020


Ovunque lo accompagnava il racconto
Vincenzo Agnetti
29 novembre 2019 - 8 marzo 2020

presso
Spazio Machiavelli 30
via Machiavelli 30, 20145 Milano

Giovedì 28 novembre 2019, a partire dalle ore 18, l’Archivio Vincenzo Agnetti presenta un nuovo allestimento all’interno dello spazio Machiavelli 30, sede ufficiale dell’Archivio e studio dell’artista, in cui saranno esposti lavori dell’ultimo periodo, in particolare degli anni 1978-1980, in cui il rapporto con la poesia, da sempre sotteso al suo lavoro, diventa una presenza visibile e forte.
Il rapporto con il racconto, la poesia e l’immagine fotografica è il filo conduttore dell’intero allestimento. Centrali all’interno dell’esposizione sono due lavori dalla serie Riserva di caccia, realizzati partendo da due sequenze fotografiche che ruotano attorno alla scritta “Il desiderio colpisce prima del proiettile e si abbatte come fulmine sul cuore limitato delle cose” e che raccontano il dilemma tra desiderio e istinto predatorio, attraverso tre grandi trittici in tela.
La mostra accoglierà anche i lavori Dopo le grandi manovre, una rivisitazione di antiche fotografie giapponesi, in cui l’ironia si combina talvolta con la scrittura e talvolta con il segno grafico, in un gioco di rispecchiamenti temporali. “Mi interessano – scriveva Agnetti – perché sono di un poeta che usava le foto. Da parte mia ho voluto inserirmi in questo spessore poetico”.
Al secondo piano trova spazio il video Machiavelli 30, l’edizione fonica e fotografica del libro di poesie pubblicato da Guanda nel 1978, in cui i versi recitati da Agnetti risuonano accompagnati dalle immagini in una dimensione sospesa in cui arte e poesia diventano la stessa cosa, in cui parola e immagine sono inscindibili e in cui la voce dell’artista conduce all’interno di un campo di risonanza emotiva.
A conclusione del percorso due feltri del 1971, che rivelano meglio di qualunque altro testo il rapporto di Agnetti con la poesia.




Autoritratto Ritratti – Scrivere
Una conversazione

venerdì 29 novembre 2019 alle ore 17
presso BUILDING
dove si terrà un talk sulla mostra
Vincenzo Agnetti – Autoritratti Ritratti, Scrivere – Enrico Castellani Piero Manzoni

saranno presenti
Marco Meneguzzo - critico e teorico dell’arte
Marco Senaldi - filosofo ed esperto di estetica dell’arte

modera
Giovanni Iovane - Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, curatore della mostra



La conversazione sarà incentrata sulla figura di Vincenzo Agnetti e sul suo rapporto con Enrico Castellani e Piero Manzoni. Tale tematica verrà affrontata ripercorrendo le opere in mostra e la produzione generale dell’artista, da un punto di vista estetico, storico e critico.

Giovanni Iovane
Giovanni Iovane è critico d’arte e professore di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, di cui è direttore dal novembre 2018. Tra le sue mostre recenti si ricordano Tiziano/Gerhard Richter, Palazzo Te, Mantova (2018), Seconda soluzione di eternità, BUILDING, Milano (2018) curata in collaborazione con lo storico dell’arte e critico Helmut Friedel e Solo – Vincenzo Agnetti, Museo Novecento, Firenze (2019).

Marco Meneguzzo
Marco Meneguzzo è fra i critici d’arte più rinomati nel panorama italiano, curatore e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha curato più di duecento mostre e il Padiglione iraniano alla 56° Biennale di Venezia. Direttore dell’Archivio Giò Pomodoro, è parte del comitato scientifico dell’Archivio Vincenzo Agnetti, dell’Archivio Schifano e dell’Archivio Nanda Vigo. Nel 1993 ha curato una sezione video per la Biennale di Venezia.

Marco Senaldi
Marco Senaldi è filosofo, curatore e teorico d’arte contemporanea, e insegna estetica e arte contemporanea in varie istituzioni accademiche tra cui, a Milano, l’Università Bicocca, la IULM e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha curato mostre internazionali e ha pubblicato numerosi saggi dove riflette sul rapporto fra filosofia, cinema e arte. Recentemente ha pubblicato Duchamp. La scienza dell’arte (2019). È autore di programmi televisivi e sta realizzando il programma a puntate Genio & Sregolatezza su arte e storia in Italia per RAI Storia. Lavora come giornalista per le più note testate italiane.