sabato 28 dicembre 2019

Ittiturismo “In Marinetta”…non solo cibo, ma vera “Sea Food Passion”


Risultati immagini per immagini in marinetta

“In Marinetta” è attività di ristorazione di livello all’insegna della passione e per la cucina e per il suo territorio: il paradiso del Delta del Po veneto. Le preparazioni suggerite da In Marinetta si identificano con i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e gli orti sabbiosi siti nelle terre del Delta, tipici per freschezza e sapidità uniche che, trasformate dalle sapienti mani e dalla fervida fantasia dello Chef Executive Alessio Bottin, valorizzano al meglio, stagione per stagione, il patrimonio della natura circostante. Le ingegnose opere di bonifica hanno reso il Delta del Po fertile, creato un’ottima economia agricola e una fiorente attività di pesca, facendolo così divenire un distretto ittico, tra i più importanti d’Europa, riconosciuto dal “Mab Unesco” come “Riserva della Biosfera”. 

Isi Coppola è il ”deus ex machine” dell’In Marinetta e con innata “sea food passion” – coadiuvata dallo chef Alessio e dalla maître Ilaria – sceglie i prodotti della terra, rispettandone i tempi giusti per godere appieno della migliore unicità – e il pescato del giorno – recuperato là dove le acque del grande fiume (Po) incontrano il mare – presentando così, squisiti menù che si possono assaporare nell’elegante, ampio salone con veranda dotata di caratteristico “bilancione” esterno (per la pesca, detto padellone o trabucco) ma anche stando comodamente assisi nella terrazza panoramica o nel Bistrot del mare, per godere, a fine giornata, dei tramonti bellissimi che si riflettono sull’acqua, magari “cicchettando” tra amici sorseggiando un venetissimo Spritz, un buon calice di vino con un occhio di riguardo per le produzioni italiane, in particolare per quelle che parlano di territorio, o una dissetante birra artigianale, magari la bionda Arsura (4 gradi e mezzo) una lager del birrificio artigianale friulano “620 passi”, chiara leggera, molto beverina.  Isi Coppola, sempre perfetta padrona di casa, è molto attenta alla scelta dei vini da abbinare alla pluralità gastronomica dei menù che propone: da quelli provenienti da zone costiere e vulcaniche, valorizzando i tanti vitigni dal “terroir” spesso dimenticato (l’identità per Isi viene prima di tutto…) perché in questo modo si può assaporare qualcosa di unico… Un posto di rilievo è dedicato alle “bollicine” da uve italiane, anche insolite, provenienti da tutte le regioni (e non mancano quelle francesi) e ai vini “naturali” e “non filtrati”, tutti si abbinano magnificamente ai piatti suggeriti e preparati dallo chef Alessio.
L’“Associazione Borghi d’Europa” ha promosso presso l’Ittiturismo In Marinetta, un incontro con giornalisti del settore - invitati per l’occasione in qualità di “tester”- per valutare l’offerta culinaria, la professionalità e le competenze dello chef Alessio e del suo staff, nell’imminenza delle feste di fine anno. Il benvenuto - tra riprese televisive e interviste - è a base di anguilla nostrana (debitamente “sgrassata” con un procedimento particolare e quanto meno efficace) appoggiata su una base di polenta bianca e decorata con gocce di succo di melagrana, accompagnata dalla “Fipa”, birra rossa, sempre della “620 passi” della Laguna di Marano (UD) una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo. La gentile Isi, presenta l’”entrée”, composta da un tris di classici “saor”, alla veneziana (unione di cipolla, uvetta e pinoli): uno con sarda di Pila (tipica della zona del Polesine) con cipolla bianca di Rosolina, uno di canestrelli con cipolla dorata di Chioggia e il terzo, di “zucca violina” con cipolla di Tropea. In abbinamento: “bollicina” chardonnay Calepino “100% non dosato” metodo classico Castelli di Calepio, del Valcalepio BG (tra l’Oglio e l’Adda); colore giallo paglierino, perlage fine e persistente, profumo fruttato, fresco ed invitante è ottimo come aperitivo e con crostacei e molluschi. Davvero speciale per detta entrée. In attesa del piatto principale, degustazione - graditissima - di “ostriche rosa de Tarbouriech” presentata dal referente Alessio Greguoldo, che spiega come avviene l’allevamento innovativo da cui risulta un eccezionale prodotto, di altissima qualità, dal guscio pulito e privo di parassiti, con carni consistenti dal sapore impareggiabile. Allevate nel mare Mediterraneo col metodo “a sospensione”, le ostriche rosa sono attaccate a funi, dosandone l’esposizione all’aria e al sole, simulando così l’alternanza delle maree, per un periodo di ben 36 mesi. E' il momento del protagonista: il risotto alle vongole veraci lavorato ad arte dallo chef Alessio: da riso Carnaroli Delta del Po IGP (pregiato prodotto delle terre alluvionali e salmastre del rodigino in cui è coltivato) questo riso tiene ottimamente la cottura: ha gusto lievemente sapido, è ottimo con il pesce, specie con le vongole… Nel caso, queste, sono fornite da Ivan Padovan (anche socio dell’In Marinetta) AD della Soc. agricola “Regina” allevamento di vongole veraci di laguna e di lupino di acqua di mare (nella zona del basso Polesine): Ivan spiega che l’approvvigionamento del seme, trattato e gestito, porta alla migliore tipologia di vongola – depurata e non spurgata – con notevoli risultati qualitativi per dimensioni e gusto…. Il risotto con i succulenti  molluschi, è ornato con minuscolo rametto di timo e un filo d’olio, appunto allo stesso delicato sentore. Lo accompagna una Albana Santa Lucia, DOCG secco, vino “bio dinamico” colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati, al naso fine e intenso, con note fruttate, floreali e speziate; è rotondo e morbido, con lunga persistenza e finale leggermente minerale. Anche da meditazione. Ideale per piatti di pesce saporiti, al forno e al cartoccio, crostacei, frutti di mare, risotti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Per terminare in dolcezza, Isi propone una crema così detta “belga” da classica ricetta della nonna (dessert assolutamente italiano, meglio, napoletano) delizioso mix tra creme caramel e panna cotta: cottura a “bagnomaria”, corretto con un pizzico di caffè e di cacao, servito su guscio di frolla, con lamponi, posati su yogurt greco… Altra dolce proposta, un panettone chiamato “veneziana” è della tradizione polesana (del panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro RO) contornato da mascarpone a forma di “spumino” con una, davvero notevole, “mostarda di mele cotogne” (direttamente dalle cucine dell’In Marinetta)… Altre specialità della Casa che Isi consiglia di gustare in questo periodo dell’anno, sono: “cotechino e baccalà” (made in follia dello chef Alessio - parole di Isi…-) piatto della tradizione e dell’innovazione nel rispetto del territorio (presentato con successo al Festival del baccalà) realizzato con riduzione di acqua di ostriche e accompagnato da flan di spinaci e patate, con rafano fresco; abbinato a fresche bollicine o, preferendo, con una birra artigianale nera, l’Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 ultima arrivata di casa “620 passi”,  svezzata proprio per le prossime feste natalizie. Altra proposta - da non perdere - la “guancetta di maialino del Delta” (da piccoli suini allevati in zona allo stato semi brado) carni brasate al Moscato Giallo dei Colli Euganei e capesante dell’Alto Adriatico, pietanza che ha raccolto importanti consensi a Golosaria (evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche italiane che si svolge in autunno a FieraMilanoCity) accompagnato da un “Fortana del Bosco Eliceo Frizzante 2004”, il re delle sabbie (vino autoctono della Doc della zona Bosco Eliceo, a ridosso dell'Adriatico, tra il Po di Goro a nord e Ravenna a sud) appena tannico, sapido e fresco, si abbina ai salumi tipici ferraresi come la Salamina da sugo e anche a anguilla e fritture; per gli appassionati della birra, raccomandata la Cortona Belgian “620 passi” (ale rossa 6°,4) davvero speciale, come giustamente la decanta a pieno titolo il titolare del birrificio friulano, Roberto Regeni. Sempre perfetta!
(GfL)
In Marinetta Ittiturismo Sea Food PassionVia Po di Levante, 2a - 45010 Rosolina ROAperti tutto l’anno tranne gennaio e febbraioTel. 3450318387 - www.inmarinetta.it Prenotazioni: thefork.it

Cortina, le novità di stagione: aperte la cabinovia Tofana di Col Druscié e la Pista Lacedelli in 5 Torri


Puntuali al via il nuovo impianto di risalita che sostituisce il primo tronco della storica Freccia nel Cielo. E dal 21 dicembre si scia sulla nuova pista pubblica dedicata a Lino Lacedelli


Cortina d’Ampezzo, 26 dicembre 2019_ A Cortina il Natale è arrivato in anticipo, con due importanti novità che segnano l’inizio di una stagione di grandi rinnovamenti. Si tratta di interventi strategici per l’organizzazione delle Finali di Coppa del mondo 2020 e dei Campionati Mondiali di sci alpino 2021 – interventi fortemente voluti dall’Ing. Luigivalerio Sant’Andrea, Commissario di Governo per la realizzazione degli iridati progetti sportivi.

“La nuova cabinovia di Tofana Freccia del Cielo – dichiara il Commissario – oltre ad essere un primato per la conca ampezzana rappresenta una legacy per uno sviluppo sostenibile della mobilità di Cortina. Un’altra novità significativa è l’apertura della pista Lacedelli e il nuovo sistema per il distacco controllato di valanghe a protezione del comprensorio delle Tofane”. 

LA NUOVA CABINOVIA
E’ entrata in funzione ieri, dopo un’estate fitta di lavori, la nuova cabinovia di Col Druscié che sostituisce il primo tronco della storica funivia Freccia nel Cielo, aperta nel 1969, e smantellata la scorsa primavera dopo cinquant’anni d’ininterrotta attività. Motori al via già da ieri mattina alle 10, in anticipo di un giorno rispetto ai tempi previsti, e una grandissima affluenza fin dai primi minuti di messa in moto.

“L’apertura di questa cabinovia, la prima ad agganciamento automatico della conca ampezzana, è stato per noi un momento storico – dichiara Marco Zardini, presidente del Consorzio impianti a fune di Cortina d'Ampezzo, Auronzo, Misurina e San Vito di Cadore – La struttura è dotata di spaziose cabine da dieci posti e ampie vetrate per godere dello splendido panorama, e può accogliere fino a 1800 persone all’ora”.

"Abbiamo fatto investimenti importanti per questo impianto - spiega Mario Vascellari, presidente di Tofana Srl - che è stato costruito in un accordo tra Funivie Tofana e Leitner. L'impianto trasporterà gli utenti dal centro di Cortina fino in quota, sulle piste delle Tofane, e quindi ridurrà l'utilizzo dei veicoli privati. L'impianto sfrutterà la sua posizione per 'raccogliere' gli sciatori dopo le discese sulle piste A e B di Col Druscié, e sulle piste Olympia, Canalone, Vertigine - in breve, le piste dei Mondiali - per riportarli in pochi minuti a Col Druscié o a Ra Valles".

La cabinovia è entrata in funzione alla vigilia delle festività di Natale e Capodanno, ma sarà inaugurata ufficialmente il prossimo 11 e 12 gennaio.

PISTA LACEDELLI
Altra opera strategica in vista dei Campionati del mondo di sci alpino 2021 e delle Olimpiadi 2026 è la nuova pista Lino Lacedelli in zona Cinque Torri. Il tracciato, aperto sotto una buona stella e un’ottima neve, ha aperto il 21 dicembre.

Dedicata al grande alpinista ampezzano, la pista – una variante di 1.5 km della principale Cinque Torri – sarà usata per le qualificazioni alle gare. Si tratta di una pista innovativa, la prima pubblica in Italia, completamente attrezzata per gli allenamenti. È, infatti, un luogo pensato per il training degli atleti anche oltre i Mondiali: dopo l’apertura (e l’inaugurazione ufficiale domenica 12 gennaio) resterà infatti una legacy importante per l’attività agonistica giovanile di atleti e sci club. 

“Siamo felici del risultato e di vederla finalmente completata – dichiara Marco Zardini. Naturalmente non ci fermiamo qui. La pista Lacedelli e la cabinovia del Druscié sono regali importanti per questo Natale, ma già guardiamo al futuro: tra un anno inizieremo i lavori di collegamento tra la ski area Tofana e la ski area Lagazuoi – 5 Torri. Un altro intervento che ci sta particolarmente a cuore è quello che la società ISTA, grazie al Commissario di governo, ha messo in atto da quest’anno in Tofana, un sistema antivalanghivo che consentirà la bonifica del manto nevoso in condizioni di pericolo valanghe. A cosa porterà? Oltre ad una maggiore sicurezza, per la gioia di tutti gli sciatori si accorceranno i tempi di apertura delle piste, consentendoci di aprire sempre prima e con degli elevati standard di sicurezza”.


giovedì 26 dicembre 2019

I vini di Riccardo Caliari (Spolert) da Prepotto all'Europa



Riccardo Calliari- racconta Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine-, di “Spolert” di Prepotto UD: un ingegnere prestato all’enologia e con successo! Dopo avere fatto esperienza in quel di Montalcino, con il vino Brunello, l’ingegnere si è spostato in Friuli alla ricerca di una zona da rivalorizzare. E ci è riuscito: ha trovato la zona – la collina di Prepotto – e l’ha rivalorizzata – producendo mono varietali autoctoni friulani: Friulano, Schioppettino (o anche Ribolla Nera) e Ribolla Gialla – vini che si possono acquistare in zona di produzione e on line sull’e-commerce “spolert.it”.”
I circa 8 ettari di terreno sono tutti nel comune di Prepotto, storico borgo incastonato tra il Parco Naturale delle Prealpi Giulie e la riviera dell’Alto Adriatico, rappresenta un’importante area vitivinicola ed è parte della denominazione Friuli Colli Orientali DOC.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno invitato l'azienda a proporre
i propri vini alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura'
patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), che si sviluppa per tutto il
2020 in oltre dieci Paesi europei.
Un vivace filò presso l'Ombreria di Mignagola di Carbonera ha messo a confronto
il mondo dell'informazione con il mondo del vino, per la presentazione del Percorso
Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino.
Riccardi Caliari ha fatto degustare il friulano

Vendemmia: a mano in cassetta, fatta in diverse fasi nella prima decade di settembre.
Vinificazione: il 70 % dell’uva viene raffreddata e sofficemente pressata ed il 30% fa l’alzata di cappello. Il mosto decantato staticamente a freddo e fermentato in cemento a temperatura controllata (una parte fa anche macerazione sulle bucce per alcune ore).
Affinamento: 10 mesi in vasche di cemento a temperatura controllata.
Caratteristiche organolettiche: colore giallo paglierino, al naso fruttato, floreale e minerale. In bocca fresco e di corpo. Ha sentori tipico sentore di mandorla amara, salvia, pera, mela.
Consigli e abbinamenti: servire a 10-12°C ottimo in abbinamento con il famoso prosciutto San Daniele, con il salame e con gli insaccati in genere. Forma il binomio perfetto in abbinamento con pietanze di pesce, formaggi freschi, crostacei, contorni di funghi, guarnizioni al tartufo, primi piatti cotti al forno, frittate.”

In un'altra giornata Spolert ha proposto nella serata dedicata a La Via dei Norcini presso l'associazione culturale Ombretta di Salgareda, nella golena della Piave, il suo schioppettino, con le carni di chianina (rigorosamenteb toscana!) della macelleria Tozzetti a Mercatale in Val di Pesa.
Ecco la scheda :
Varietà: 100% schioppettino
Zona coltivazione: in collina nel comune di Prepotto.
Vendemmia: a mano in cassetta, fatta in diverse fasi nella prima decade di ottobre.
Vinificazione: il mosto rimane a contatto con le bucce per circa 18 giorni, a temperatura controllata.
Affinamento: il vino viene diviso in tre parti uguali e ciascuna viene affinata diversamente (cemento, anfora, legno) per circa 10 mesi.
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino con sfumature violacee. Al naso è intenso e speziato, profuma di ciliegia, mirtillo e lampone. In bocca è complesso, fresco ed elegante. Un vino decisamente armonico.”


I vini dell'azienda agricola Spolert di Prepotto a Borghi d'Europa




I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno degustato i vini dell'azienda agricola Spolert di Prepotto in tre occasioni.
La prima, nel corso delle giornate di presentazione del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura, all'Ombreria di Mignagola di Carbonera.La seconda presso l'Associazione culturale Ombretta a Salgareda,in un incontro a convivio con le carni toscane.
Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine annota : “Riccardo Calliari di “Spolert” di Prepotto UD: un ingegnere prestato all’enologia e con successo! Dopo avere fatto esperienza in quel di Montalcino, con il vino Brunello, l’ingegnere si è spostato in Friuli alla ricerca di una zona da rivalorizzare. E ci è riuscito: ha trovato la zona – la collina di Prepotto – e l’ha rivalorizzata – producendo mono varietali autoctoni friulani: Friulano, Schioppettino (o anche Ribolla Nera) e Ribolla Gialla – vini che si possono acquistare in zona di produzione e on line sull’e-commerce “spolert.it”.
La terza occasione di incontro nel Delta del Po, all'Ittiturismo In Marinetta di Rosolina, ove la cucina dello chef Alessio Bottin e il talento creativo di Isi Coppola, hanno sottolineato
la bontà del friulano di casa Spolert.
Questo inedito incontro di terre d'acqua- commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi
d'Europa-, ha messo in luce l'attualità di un progetto che, non a caso, è Patrocinato dalla
IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativio per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica). Il friulano, grande vino bianco, ha accompagnato le ricette di
pesce dello Chef, contribuendo ad approfondire le conoscenze e i palati dei giornalisti
invitati.Così' va  bene !

BORGHI D'EUROPA A MARANO LAGUNARE, PER INCONTRARE GIORNALISTI E COMUNICATORI DELLE VIE D'ACQUA






Milano – Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica) e da ESOF2020 (EuroScience Open Forum), promuove nel mese di gennaio 2020 un incontro di informazione del Percorso Internazionale Aquositas,Le Vie d'Acqua a Marano Lagunare,in Friuli Venezia
Giulia.
Anticamente Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico; nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto Veneto.
Vivere Marano significa visitare le Riserve Naturali, dove tuffarsi nella natura ed osservare dal vivo senza disturbare innumerevoli specie acquatiche e volatili che proliferano nel loro habitat naturale; un piccolo paradiso per i bambini e per i naturalisti.
Vivere Marano significa tuffarsi nel passato, bastano quattro passi nell'affascinante centro storico raccolto attorno alla torre millenaria per accorgersene. Significa tuffarsi tra mille sapori culinari, dove il pesce fa da padrone, legati alla tradizione "povera" tramandata nelle generazioni.
Vivere Marano significa tuffarsi nel divertimento popolare, con le innumerevoli serate che accompagnano tutta la stagione estiva, culminato in occasione delle feste paesane.
Per tutti questi buoni motivi Borghi d'Europa incontra i giornalisti e i comunicatori di
borghi d'acqua di altre regioni e di altri Paesi europei a Marano,proponendo una Via del Gusto singolare, basata sul racconto di uno straordinario personaggio : Roberto Regeni,
pescatore-birraio, creatore della Birra 620 Passi,che racchiude nel suo sapore storie di mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari.

ESOF (EuroScience Open Forum) è il più grande incontro scientifico interdisciplinare in
Europa. Creato nel 2004 da EuroScience, questo forum biennale dedicato alla ricerca scientifica - ha raccontato nella sua intervista il professor Bruno Dalle Vedove-,e all'innovazione offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori,amministratori pubblici, imprenditori e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 ed è stata scelta come luogo in cuiospitare la nona edizione di ESOF, che si svolgerà dal 5 luglio al 9 luglio 2020, e sarà accompagnata da un Festival della Scienza aperto a tutti, Science in the City Festival che durerà invece due settimane, dal 27 giugno al 11 luglio 2020. L’incontro si terrà nell’area del Porto Vecchio, il vecchio scalo commerciale marittimo di Trieste che per decenni è stato il porto dell'Impero austro-ungarico e che ora è un patrimonio architettonico e industriale eccezionale.Il festival invece comprenderà tutta la città.”
Freedom for Science” si riferisce a una scienza che si pone problemi aperti, anche apparentemente irrisolvibili, con curiosità e metodo, senza restrizioni di credo o pregiudizi. “Science for Freedom” significa d’altro canto che la scienza è un linguaggio inclusivo, che fa dialogare persone di qualsiasi colore e genere, talvolta anche che sono in lotta tra loro. Nel riconoscere l’importanza di tale dialogo, Trieste si impegna a coinvolgere i Paesi dell’Europa centro-orientale, poco rappresentati nelle edizioni precedenti di ESOF, incrementando le opportunità di relazione, conoscenza scientifica, sviluppo di nuove carriere e business, facendo quindi un importante passo in avanti verso un'idea di Europa scientifica aperta e inclusiva.
Promotore e organizzatore dell’evento è la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) che ha anche sviluppato un programma ad hoc, chiamato proESOF e caratterizzato da una serie di attività che precedono,accompagnano e seguono lo sviluppo dell’EuroScience Open Forum del 2020.m Tutti possono partecipare proponendo eventi, spettacoli, esposizioni, laboratori e molto altro.

L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.

Ai sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006 separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San Marino nel 2019.

Nell’arco di tempo coperto dall’iniziativa, spiega Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti”.

I trenta borghi saranno organizzati per aree tematiche: i Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa, già presentati a Milano, nella sede del Parlamento Europeo nell'aprile del 2019.
Queste pagine vi faranno da guida.

mercoledì 25 dicembre 2019

Blond Brothers nel Percorso Internazionale La via della Birra

Le giornate di informazione promosse dalla rete Borghi d'Europa sulle rive della Piave,
presso l'Associazione Culturale Ombretta, hanno confermato la bontà delle scelte operate
nel corso del 2029.
Per il Percorso Internazionale La via della Birra, Borghi d'Europa ha incontrato il Birrificio
Blond Brothers di San Donà di Piave.

Ci racconta Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine :
"Luca Pavanetto “Blond Brothers: si è ritrovato per la grande passione per la birra, con sei soci: Floriano, Massimiliano, Ettore, Davide, Nicola e Mattia. Si sono incontrati anche per le doti creative e commerciali che avevamo in comune e pure perché… sono tutti biondi!
Luca (il commerciale) ha voluto fermamente realizzare il sogno di Floriano (l’ideologo) che ha uno zio frate in abbazia. Con gran forza di volontà hanno costituito l’associazione culturale Blond Brothers a San Donà di Piave (VE) dove in zona artigianale hanno impiantato il birrificio e in piazza a san Donà un “beer shop” dove fanno assaggiare le birre che vendono al dettaglio (e all’ingrosso in tutta Italia) entrando così nel mondo “brew” della birra fatta in casa, senza mai usare un estratto o altro di non naturale. Le birre Blond Brothers sono nate nel garage di Luca, solo con malti, luppoli e lieviti, materie prime di qualità, provenienti sia dalla zona, che dall’Europa e addirittura dal Nord America per i luppoli. In GDO le birre distribuite sono sterilizzate e pastorizzate, nelle artigianali, no, i lieviti continuano a lavorare ancora, crescendo di continuo. All’appuntamento di oggi, tra le altre, hanno presentato una belga, con lievito “season” (del popolo belga, di 4 secoli fa) che dà una birra come quella medievale, molto schiumosa… Poi un’altra è la Pérsiga, creata in botte con mosto d’uva Durella (senza trattamenti) al naturale, con pesche bianche tardive e, il tutto è affinato con “petali miceti” (un lievito spontaneo selvatico) creando così una birra di stile italiano, ma non ancora riconosciuta appieno, dal gusto secco, vinoso e “sidroso”, con un retrogusto acidulo (acidità volatile, non fissa) ideale con pesce o carni grasse, anche con latticini come formaggi stagionati, ma da bere sempre dopo avere mangiato, perché questa birra “asciuga e pulisce” molto la bocca!"
Risultati immagini per immagini birre blond brothers 

Si conclude la settimana di Qualità Vo' cercando

Si conclude il 30 dicembre il viaggio del gusto di Borghi d'Europa nelle terre della Piave,
con la settimana di Qualità Vo' Cercando, che ha portato i giornalisti e i comunicatori a
raccontare le storie di oltre 32 aziende della filiera agroalimentare.
L'iniziativa d'informazione è diventato ormai un classico di fine anno, che ha prodotto
oltre 15 trasmissioni multimediali e più di 200 servizi informativi (online e stampa).
Nel 2019 il sostegno di Linda,Impresa di Servizi di Conegliano, di Laura Panizutti (Consulente
Finanziario di Conegliano) e del Bio Birrificio Agricolo Ca' Barley di Sernaglia della
Battaglia, ha reso possibile la realizzazione del viaggio.
" Tutte le aziende e le loro stotrie - commenta Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-,
verranno coinvolte nel 2020 nei Percorsi Internazionali che il progetto L'Europa delle
Scienze e della Cultura stà sviluppando.".

Risultati immagini per immagini renzo lupatin

martedì 24 dicembre 2019

Brindisi con lunario





Sabato 28 dicembre alle 17 nel LAB Terremoto di piazza Municipio 5 a Gemona, collaboratori e sostenitori dell’Ecomuseo delle Acque si ritroveranno per gli auguri di rito. Nell’occasione verrà distribuito il Lunari 2020 dedicato ai geositi, ovvero ai siti di interesse geologico-geomorfologico presenti sul territorio del Gemonese, con le foto a colori di Graziano Soravito. La presentazione ufficiale del calendario è in programma giovedì 9 gennaio, alle 20.30, nella sala consiliare del Comune di Majano.
Sul lunari si trovano fotografati e descritti 12 geositi, uno per mese: Sella di Sant’Agnese, Monte Cumieli, Lago di Ospedaletto, conoide del Vegliato, Clap da l’Agnel, forra dell’Orvenco, frana di Braulins, Fiume Tagliamento, Colle di Osoppo, polla del Rio Gelato, Torbiera di Casasola, Cascata dell’Acqua Caduta.

Nel volume “Geositi del Friuli Venezia Giulia”, edito dalla Regione nel 2009, vengono descritti in dettaglio 184 geositi distribuiti sul territorio regionale. Alcuni di questi caratterizzano l’area in cui opera l’Ecomuseo delle Acque, coincidente con l’unità geografica del Campo di Osoppo-Gemona: sono stati inseriti nell’edizione 2020 del lunari, accanto ad altri che si sono aggiunti attingendo alle guide per escursionisti che l’Ecomuseo ha realizzato nei suoi 20 anni di attività, grazie anche al contributo del geologo Federico Sgobino, bravissimo divulgatore, a cui il calendario è dedicato. Il fotografo Graziano Soravito si è prestato a un lavoro di “documentazione visiva” che si prospettava difficile ma che alla fine si è dimostrato esemplare.

lunedì 23 dicembre 2019

Mondodelvino SpA “best practice” italiana in certificazione della sicurezza e della sostenibilità sociale



Il gruppo vitivinicolo investe annualmente il 2% del suo fatturato nella certificazione delle proprie pratiche legate alla sicurezza, alla sostenibilità sociale, ambientale e alla qualità ed è stato recentemente premiato da INAIL e Confindustria per il suo impegno con il riconoscimento ‘Imprese per la sicurezza 2019’: un’iniziativa sostenuta anche dalla Presidenza della Repubblica.

Forlì, 23 dicembre 2019 – Passione, ricerca, lealtà. Sono questi principi di politica aziendale che spingono la Mondodelvino SpA a implementare continuamente il proprio sistema di gestione della sicurezza, della salute e della sostenibilità sociale, secondo processi di lavorazione etici e sostenibili per i lavoratori e la società. Buone pratiche e soluzioni all’avanguardia certificate, per un’azienda modello che si pone in controtendenza rispetto alla media nazionale relativa agli infortuni nell’ambiente di lavoro.

Mentre in Italia continua a crescere il numero degli infortuni in ambito lavorativo (nel 2018 sono stati oltre 645mila) e l’Unione Europea vara il “new green deal” disegnando il futuro sostenibile dell’Europa, l’azienda vitivinicola italiana Mondodelvino SpA investe nella certificazione della sicurezza e della sostenibilità sociale, conquistando il riconoscimento di “best practice” per il proprio sistema di gestione della sicurezza. L’azienda inoltre è stata tra le prime in Italia a dotarsi della certificazione SA 8000:2014, lo standard che definisce i requisiti di un sistema di responsabilità etica e sociale che dal 2018 ha attestato che le aziende del gruppo nelle sedi di Acqui Terme, Priocca, Forlì e Nespoli rispondono a precisi criteri di responsabilità sociale (o CSR, Corporate Social Responsibility). “Il sistema di certificazione è importante sia per il suo valore etico che di credibilità sui mercati” – commenta il CEO Marco Martini a seguito del recente riconoscimento che ha visto premiata Mondodelvino SpA tra le migliori ‘Imprese per la sicurezza 2019’. “Ogni anno il nostro gruppo investe il 2% del proprio fatturato in una serie di certificazioni che accreditano Mondodelvino sui mercati internazionali come azienda campione di rigore e trasparenza con una leadership animata da forti valori etici. Sosteniamo con convinzione questi percorsi di certificazione perché sono parte integrante della responsabilità sociale del nostro modo di fare impresa. Le certificazioni che abbiamo intrapreso fin dalla nascita del gruppo” – continua Martini – “costituendo all’interno dell’azienda un team di lavoro composto da 13 persone impegnate nel seguire le varie certificazioni, sono state mosse dalla volontà di seguire valori etici e d’impresa e dalla consapevolezza che la trasparenza dei processi e le garanzie offerte dalla certificazione rappresentano un elemento di servizio diventato complemento indispensabile della qualità del prodotto per il loro successo sui mercati”. Per Mondodelvino SpA le certificazioni costituiscono un elemento di autorevolezza e riconoscibilità sui mercati, ma anche di etica concreta verso i collaboratori delle imprese del gruppo che grazie al sistema di controllo sulla sicurezza lavorano in un ambiente che si avvicina al ‘rischio zero’. Considerando infatti la media INAIL relativa all’indice di gravità 2,6, nelle aziende del gruppo è dello 0,3 con l’esempio positivo dell’azienda Cuvage che detiene il record tuttora attivo di 1482 giorni senza infortuni.

In tema di sostenibilità ambientale invece, l’azienda ha recentemente presentato anche la propria politica relativa alla sostenibilità durante un intervento del Responsabile Ricerca e Sviluppo del gruppo, Luca Chiusano, in occasione del Wine2Wine a Verona, illustrando il protocollo aziendale e le misurazioni relative all’impatto ambientale sia a livello di organizzazione che di prodotto secondo il metodo LCA (Life Cicle Assessment) che è riconosciuto a livello europeo e che l’azienda porta avanti dal 2016 secondo lo schema ISO 14001:2015.

Futuro al vertice. Sabato 11 gennaio 2020 il viaggio ufficiale della prima e nuova cabinovia a Cortina Tofana – Freccia nel Cielo.




L’evento di presentazione ufficiale della nuova cabinovia Tofana – Freccia nel Cielo prevede la salita inaugurale verso la stazione di Col Druscié. 47 le cabine che sostituiscono il primo tronco della storica funivia che dal centro di Cortina sale fino a Col Druscié ed in grado di portare fino a 1800 persone all’ora. Presente il Commissario di Governo per i progetti sportivi 2020-2021 per la consegna di tutti gli interventi strategici alla cittadinanza di Cortina d’Ampezzo. Già aperta la stagione sciistica sull’impianto di Tofana – Freccia nel Cielo.  

Cortina d’Ampezzo, 23 dicembre 2019 – Sabato 11 gennaio 2020 si inaugura ufficialmente la nuova cabinovia che sostituisce il primo tratto della famosa e storica Tofana – Freccia nel Cielo. Il taglio del nastro dell’atteso evento della stagione invernale vedrà la presenza di numerose autorità che hanno partecipato a vario titolo alla realizzazione di questo primo importante obiettivo. L’inaugurazione promossa dall’Ing. Luigivalerio Sant’Andrea, Commissario di Governo per il progetto sportivo Cortina 2021, si terrà alle ore 16:00 presso la stazione di valle della Freccia nel Cielo e sarà ospitata dall’Ing. Mario Vascellari, Presidente di Tofana 2021 Srl. A seguire, si apriranno per gli invitati le porte delle 47 moderne cabine che conducono alla stazione di Col Druscié per la salita inaugurale. Domenica 12 gennaio sarà la giornata Open Day “The Future is now” e si avrà la possibilità di salire gratuitamente lungo il primo tronco e sciare sulle rinnovate piste Col Druscié A e B, quest’ultima divenuta più interessante e adatta a tutti.

“Futuro al vertice”. Questo lo slogan scelto per il grande e atteso evento inaugurale della nuova cabinovia di Tofana – Freccia nel Cielo; lo storico impianto di risalita, che da oltre 50 anni rende accessibile una tra le cime più alte delle Dolomiti Patrimonio Unesco, si rinnova in vista di un futuro che vedrà ancora grandi protagonisti per Cortina e il suo territorio. La nuova cabinovia, realizzata da Tofana srl con Leitner e lo studio di progettazione G22 Projects, attraverso un bando pubblico, ha visto il coinvolgimento sinergico di più amministrazioni quali il Commissario di Governo, la Regione Veneto, la Provincia di Belluno e il Comune di Cortina, tutte orientate a garantire gli obiettivi volti ad assicurare il progetto sportivo Cortina 2021. Le nuove 47 cabine avanzano alla velocità di 6 metri al secondo e sono in grado di portare fino a 1800 persone all’ora. Questi i numeri che permetteranno alla rinnovata Freccia del Cielo, unica cabinovia di Cortina d’Ampezzo, di diminuire al minimo i tempi di attesa rispondendo ai moderni standard di comfort, qualità e tecnologia e favorendo la sostenibilità in termini di mobilità e accessibilità, grazie anche alla realizzazione della stazione intermedia a Colfiere che accoglierà gli spettatori per la Coppa del Mondo nel 2020 e per i Mondiali di sci alpino nel 2021, oltre che per i giochi Olimpici invernali del 2026. Anche la stazione di partenza è completamente rinnovata. La copertura inclinata con diverse pendenze richiama visivamente al concetto di freccia, mantenendo una continuità ideale con la precedente struttura; ampie vetrate permettono una visuale aperta sulla grande piazza antistante. Un progetto architettonico e impiantistico studiato per essere altamente funzionale e che ben si inserisce nello splendido contesto paesaggistico circostante.

«Abbiamo realizzato quello che avevamo promesso» spiega l’Ing. Mario Vascellari, presidente di Tofana 2021 Srl. «Nonostante le ristrettissime tempistiche accordate al progetto e la perdurata avversa situazione meteorologica del mese di novembre, siamo riusciti a collaudare l’impianto nei tempi prefissati. Il tutto merito di un gran lavoro di squadra». Già aperta la stagione sciistica sull’impianto di Tofana – Freccia nel Cielo e accessibile anche il primo tratto. La giornata di sabato 11 gennaio sarà inoltre l’occasione in cui il Commissario di Governo per la realizzazione del progetto sportivo delle finali di coppa del mondo e dei campionati mondiali di sci alpino, Ing. Luigivalerio Sant’Andrea, consegnerà simbolicamente a tutta la cittadinanza gli interventi strategici attuati, in particolare le piste Druscié A e B e il relativo impianto di innevamento programmato, le piste Olympia e Vertigine e relativi tunnel di collegamento, la nuova pista Lino Lacedelli nel comprensorio delle Cinque Torri, la Finish Area Rumerlo, un nuovo sistema per il distacco controllato di valanghe e interventi di accessibilità.

www.freccianelcielo.com

Cortina d'Ampezzo: Virtuosi Virtuosismi per il Gran Concerto dell'Epifania



Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, accende le luci sull’Epifania 2020 con uno special event pronto a regalare grandi emozioni. Sabato 4 gennaio 2020 protagonisti della seconda edizione del Concerto dell'Epifania I Virtuosi del Teatro alla Scala con i solisti Luisa Prandina, arpa, Marco Zoni, flauto, e Fabrizio Meloni, clarinetto. In chiusura, le premiazioni Bagus e la cena benefica a favore dell’Andrea Bocelli Foundation per la ricostruzione dell'Accademia di Musica di Camerino distrutta dal terremoto.
Clarissa Bevilacqua. Foto di Davide Cerati.

Cortina d’Ampezzo, 23 dicembre 2019_In una cornice d’incanto, a Cortina d’Ampezzo, va in scena la seconda edizione del Gran Concerto dell’Epifania. Sabato 4 gennaio, alle ore 20, saliranno sul palco dell’Alexander Girardi Hall i Virtuosi del Teatro alla Scala con i solisti Luisa Prandina all’arpa, Marco Zoni al flauto e Fabrizio Meloni al clarinetto, per un ammaliante viaggio tra celebri pagine musicali: da Mozart, Rossini e Verdi fino al celeberrimo Adagio di Samuel Barber. La serata, pensata e ideata da Fabrizio Carbonera, sancisce il prestigioso legame tra Cortina, Regina delle Dolomiti, e Milano, capitale della moda e dell’imprenditoria, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Nell'ambito della serata verranno premiate anche due giovani musiciste. La violinista Clarissa Bevilacqua, unica all'epoca minorenne autorizzata a suonare uno Stradivari, e Rebecca Taio, polistrumentista, talento puro al flauto e al violoncello, riceveranno il premio Bagus che l'anno scorso è stato assegnato a Laura Marzadori. 

Dopo il concerto, tanti invitati e amici si ritroveranno per una cena benefica dedicata all’Andrea Bocelli Foundation (ABF). Fondata nel 2011, Andrea Bocelli Foundation (ABF) ha l’obiettivo di aiutare persone e comunità che si trovano in situazioni di povertà, analfabetismo, di difficoltà a causa di malattie ed esclusione sociale, promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che favoriscano il superamento di queste barriere e il pieno raggiungimento del proprio potenziale. In 8 anni di attività, ABF ha stanziato oltre 30 milioni di euro, fondi che hanno permesso di realizzare circa 20 progetti grazie al contributo e alla generosità di organizzazioni e di privati cittadini. 


I fondi raccolti durante la serata saranno dedicati in particolare al terzo progetto che la Fondazione ha inaugurato nelle zone del sisma Centro Italia 2016 per la ricostruzione della Accademia di Musica di Camerino, comune delle Marche tra i più colpiti. Come è accaduto per gli altri progetti nello stesso cratere del terremoto, scuole di Sarnano e Muccia ricostruite ognuna in 150 giorni dall’avvio lavori, ABF non vuole essere il mero ricostruttore di un edificio, ma vuole condurre un progetto unitamente alla comunità, così da potenziare e rendere auto-sostenibile la struttura dedicata alla musica, mettendola in rete se possibile con le altre esperienze locali e nazionali.

All’evento sarà presente una delegazione della Fondazione che condividerà con i presenti immagini e testimonianze delle attività.

Due eventi speciali, un concerto e una cena, che in una atmosfera unica coniugheranno l’emozione della musica con un sostegno concreto ai giovani musicisti colpiti dal sisma. 

Mediapartner dell’evento: Radio Classica, Musica, Amadeus.


Biglietti per il concerto:
Online www.delaposte.it e www.ticketone.it e in città presso La Cooperativa di Cortina e lo stand itinerante che comparirà nelle prossime settimane in centro
Biglietto unico: € 80,00 

Partecipazione alla cena di beneficienza:
Hotel de La Poste – info@delaposte.it

A Chiaramonte Gulfi nasce “cuscussina”, l’arancina dell’integrazione



Il Progetto SIPROIMI Chiaramonte Gulfi e l’Istituto Alberghiero “Principi Grimaldi” di Modica re-inventano il piatto della pace
Lunedì 16 dicembre sei minori stranieri del Progetto SIPROIMI di Chiaramonte Gulfi, hanno incontrato sette giovani aspiranti chef dell’Istituto Alberghiero “Principi Grimaldi” di Modica presso i laboratori di cucina a Chiaramonte. Una mattinata all’insegna dell’integrazione e dell’interculturalità, promossa dalla Cooperativa sociale Onlus Nostra Signora di Gulfi che, tra i tanti obiettivi, ha quello di promuovere attività di forte impatto sociale.

Angela Dipasquale, responsabile della formazione dei minori stranieri SIPROIMI, e il professore Giovanni Brullo, docente di Tecnica e Pratica di Cucina, hanno deciso di dedicare l’attività gastronomica alla preparazione del cous cous, definito da qualche anno “il piatto della pace” perché capace di unire, per storia e tradizioni, tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo.

Presenti tra i fornelli anche Giulia Barca, assistente sociale dei minori ospiti della Cooperativa, il personale tecnico e i docenti dell’alberghiero che hanno preso parte a una lezione di cucina diversa dal solito, dando vita a un momento che aprirà la strada ad altre collaborazioni future.

Immersi in una atmosfera di curiosità, sperimentazione e professionalità, invasi dall’odore di spezie e aromi orientali (curcuma, cannella e altri), misti alle erbe nostrane, alcune raccolte direttamente dall’orto della scuola, tra i fumi della cottura al vapore per la semola del cous cous lavorato a mano da tutti i ragazzi e un pentolone con lo spezzatino di agnello e un mix di ortaggi, un po' per gioco, un po' per caso, in mezzo a 15 cappelli da cuoco, prende vita “Cuscussina”, l’arancina di cous cous che stupisce chef e ragazzi. Al termine della mattinata fatta di preparazioni varie, cotture diverse, spiegazione e miscela sapiente di ingredienti, cenni storici di usanze e origine del piatto, come vuole la tradizione di questi popoli stranieri, ma anche all’insegna dello spirito di accoglienza, si è compiuto il rito dell’Agape, un momento di condivisione tra tutti consumando insieme i piatti preparati. Era presente anche il presidente della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi”, Gianvito Distefano. Ma tanto clamore e meraviglia ha suscitato l’assaggio dell’arancina di cous cous, «È un piatto mai realizzato prima. L’idea dell’arancino è stato quasi un gioco, ma il risultato ha stupito tutti, per primi gli stessi ragazzi e noi docenti» afferma il professore Brullo.

Al momento rimangono top secret alcuni degli ingredienti, dosi e procedimento.
«Ci auguriamo che Cuscussina diventi il simbolo dell’importanza della contaminazione tra culture diverse – afferma Gianvito Distefano - e di come sia possibile far convivere, metaforicamente, nello stesso piatto, più tradizioni senza che l’una escluda l’altra. È questo il messaggio che vogliamo lasciare alle generazioni contemporanee e future». Cosi, tra una foto ricordo e l’altra, termina una giornata davvero speciale per gli ospiti del SIPROIMI di Chiaramonte (cinque bengalesi ed un etiope), cuochi per un giorno, e per gli studenti dell’Istituto Alberghiero ai quali rimane il piacere di aver conosciuto dei ragazzi speciali.

venerdì 20 dicembre 2019

Le storie di Compagnia della Vigna a Borghi dìEuropa


 

Tradizionalmente nella settimana che precede il Natale, i giornalisti e i comunicatori della
rete Borghi d'Europa promuovono un viaggio del gusto 'Di qua e di là del Piave', con visite,
interviste,incontri con Persone e Aziende che hanno segnato le storie dei mesi appena
trascorsi e che promettono di continuare a raccontarne di nuove.
Così è nato il percorso di Qualità Vo' Cercando, almeno quindici anni orsono.
Da lunedì 16 fino a lunedì 23 dicembre, si rinnova il viaggio, che quest'anno ha dei convinti
sostenitori nell'azienda Linda,Impresa di Servizi di Conegliano, nel Bio Birrificio Ca'
Barley di Sernaglia della Battaglia e in Laura Panizutti, Consulente Finanziario di
Conegliano.
compagnia_vigna_1
Matteo Marconi, Cavriè di san Biagio di Callalta (TV): una storia di enologia dei nostri tempi, da appassionati a professionisti: Stefania (moglie di Matteo) tanto si era impegnata col proprio padre per recuperare un po’ di attrezzature e scoprire i trucchi del mestiere e costituire una cantina, per mettere a vigna i suoi due ettari di terreno sassoso - a Cavriè ci passava il Piave - una terra che consente la produzione di buoni vini rossi. Quando stavano per cominciare a fare il vino, il papà è improvvisamente mancato… Matteo e Stefania hanno raccolto questo passaggio di consegne “non voluto” e oggi sono riusciti a partire tra mille difficoltà, che però ogni volta si sono risolte - con insperati aiuti, forse anche dall’alto…- arrivando finalmente alla prima bottiglia: un uvaggio bordolese di uve di merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc. Poi, anche altre bottiglie di varietà in purezza, che Matteo ha presentato alla tre giorni dei Borghi Europei: un ottimo Merlot in purezza e un uvaggio di Merlot e Sauvignon. Per fare questi prodotti, li assistono un amico enologo e gli amici contadini della zona. Inoltre Matteo organizza la presentazione dei prodotti della rete Terranova (Quinto di Treviso) - rete di impresa tra aziende per un progetto di agricoltura sociale.
Gf.Leonardi, direttore Degusta Magazine