venerdì 29 aprile 2022

ABACCABIANCA 2022, I VINI BIANCHI DEL PIEMONTE IN SCENA A VIGNALE MONFERRATO

 



Torna il 14 e 15 maggio l’evento itinerante ideato e organizzato dai sommelier di Ais Asti: quest’anno sarà ospitato a Palazzo Callori. In degustazione 180 etichette di vini e Vermouth

Il Piemonte, terra di grandi vini rossi ma anche di grandi vini bianchi. Ne sono convinti dall’Associazione Italiana Sommelier Piemonte e dalla delegazione di Asti, ideatori di Abaccabianca, un evento itinerante che porta in scena la produzione delle migliori etichette a bacca bianca piemontesi: dal Gavi al Timorasso, dall’Alta Langa al Moscato d’Asti, dall’Erbaluce all’Arneis fino ai vitigni antichi e rari come il Baratuciat e il Caricalasino. La manifestazione torna sabato 14 e domenica 15 maggio a Vignale Monferrato dopo due anni di pausa forzata: la quinta edizione sarà ospitata in uno dei più bei palazzi del Monferrato, Palazzo Callori, per concessione della Regione Piemonte e con il patrocinio del Comune. Due giorni dalle 11 alle 19, dove appassionati, cultori e professionisti del settore enologico potranno degustare ai banchi d’assaggio 180 etichette tra spumanti, bianchi fermi e Vermouth.

«Abbiamo sempre voluto alzare il livello e il nostro lavoro non si è fermato neanche in questi due anni – spiega Paolo Poncino, delegato di Ais Asti che si occupa dell’organizzazione - I nostri sommelier sono già da tempo in giro per le cantine per scovare nuovi prodotti e produttori. L’idea è di fornire una panoramica completa e ragionata di tutto ciò che offre il Piemonte a bacca bianca, con tutte le sfumature derivanti da tecniche di vinificazione, annate diverse, stili agronomici o dimensioni aziendali».

Le novità proposte saranno molte: in assaggio anche 15 vermouth bianchi. Il vino ospite del 2022 è il Verdicchio con 10 etichette in degustazione. Si rinnova la collaborazione con Uvantica per proporre un banco dedicato a 20 vini bianchi rari del Piemonte

I sommelier si occuperanno della presentazione e della mescita dei vini ai banchi di assaggio, suddivisi per zone e tipologie, in modo leggermente rivisitato rispetto alle vecchie edizioni.

L’area food è curata in collaborazione con Bistrotmania, realtà che unisce nove locali piemontesi: Scannabue, Il bistrot del Nazionale di Vernante, Smocking bar, Silos cucina sincera, Gaudenzio vini, Luogo Divino, XXL cafè, Contesto Alimentare e Razzo.

Due le aree di approfondimento con un banco assaggio dedicato al terroir del Moscato d’Asti DOCG con la collaborazione del Consorzio dell’Asti; e un altro al Vermouth con la collaborazione del  Consorzio del Vermouth di Torino.

L'evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 25 euro (20 per i soci Ais). Info: Paolo Poncino (3397339813), Eleonora Giroldi (3920948799)

Altre info: www.aispiemonte.it

HASHTAG: #abaccabianca
FACEBOOK / INSTAGRAM: Ais Asti

Domenica 1° maggio Open day con ingresso gratuito e visita guidata alla mostra HEINRICH TESSENOW Avvicinamenti e progetti iconici Teatro dell’architettura Mendrisio Fino al 17 luglio 2022

 

Richard Serra 40 BALLS fino al 5 agosto 2022

 



Tra gli artisti più significativi della sua generazione, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2001, Richard Serra (San Francisco, 1939) ha installato le gigantesche sculture in acciaio per cui è internazionalmente riconosciuto in contesti architettonici, urbani e paesaggistici di tutto il mondo: da Londra a Berlino, da Napoli a Bilbao, le sue opere da più di cinque decenni popolano gli spazi pubblici e i musei, instaurando una relazione diretta con lo spettatore.

 

Dal 30 marzo al 5 agosto 2022, con la mostra 40 BALLS la sede milanese di Cardi Gallery presenta per la prima volta 40 nuovi disegni, tutti pezzi unici, realizzati dall'artista americano appositamente per l'occasione, in un allestimento da lui stesso ideato.

 

Accanto alle sue imponenti sculture site-specific, nel corso della sua lunga carriera Richard Serra ha approfondito con costanza la pratica del disegno, realizzando opere che, per la loro capacità di indagine del reale e di costruzione del segno grafico, risultano immediate e assolute quanto le sue sculture.

 

Per i suoi disegni l'artista utilizza, sin dal 1971, uno stick di vernice nera (pittura a olio compressa, cera e pigmento) lavorando in modo intuitivo: anche se queste opere sono parte integrante di quello studio dei temi chiave di tempo, materialità e processo, caratteristici della sua pratica scultorea, non vanno considerati schizzi o studi per le sculture. I disegni di Richard Serra sono opere a sé stanti, ognuna con un carattere e un'energia singolari, resistenti a qualsiasi associazione metaforica o emotiva, tutti pezzi unici.

LA PRIMAVERA DEL GUSTO CON LA NUOVA CREMA FREDDA DI BIN CAFFÈ

 



L’azienda di Trevignano lancia sul mercato la sua ultima creazione dal sapore ancora più intenso di caffè. Con pochi zuccheri e dall’alta digeribilità, la Crema Fredda 2022 è una soluzione ideale per chi ama degustare la qualità italiana in bicchiere, nel periodo più soleggiato dell’anno.

La bella stagione non può che aprirsi con una fioritura di novità in Bin Caffè. È con un aroma ancora più intenso che l’azienda trevigiana lancia sul mercato la sua Crema Fredda, nella versione 2022.

Da oggi disponibile nei migliori bar e pubblici esercizi a marchio Bin Caffè, la Crema Fredda sa conquistare un pubblico di estimatori che ricercano la passione per il gusto e la qualità del caffè italiano, anche nei periodi più caldi dell’anno. Alta digeribilità, poco apporto di zuccheri e assenza di lattosio contraddistinguono infatti una valida alternativa alla classica tazzina calda di caffè, per una pausa leggera e golosa.

L’interpretazione innovativa di Bin Caffè per questa ricetta molto amata dai consumatori nel periodo primavera/estate è l’intensificazione del vero gusto di caffè, per una proposta meno dolce ma più avvolgente in grado di offrire una morbida esperienza al palato.

“Nel corso degli anni il nostro metodo produttivo ha sempre puntato sull’offerta di nuovi gusti, ponendo al centro delle nostre ricerche le preferenze del consumatore - sostiene Alessandro Bianchin, CEO di Bin Caffè – per ottenere una ricetta che sappia conquistare il pubblico è fondamentale la conoscenza del prodotto, che non può tralasciare la più attenta selezione delle materie prime e la professionalità nelle scelte intraprese durante i processi di lavorazione.”

Nata nel 1954 dall’esperienza nell’arte della torrefazione di Natale Bianchin e gestita con successo oggi dal figlio Alessandro, Bin Caffè coniuga esperienza e tradizione, innovazione e intuizione, dando vita ad una varietà di prodotti di eccellenza, riconosciuti dai pubblici esercizi del territorio compreso tra Treviso e le altre province del Veneto. Dalle miscele classiche fino alle nuove proposte che fanno vivere il gusto della contemporaneità con il massimo rispetto per il consumatore, l’azienda è in grado di soddisfare le più disparate richieste del pubblico e seguire con accuratezza le specifiche esigenze di ogni locale.

Per poter servire la Crema Fredda, Bin Caffè offrirà in dotazione ai baristi il granitore professionale.

www.bincaffe.it

giovedì 28 aprile 2022

DOMANI SERA A STRISCIA LA NOTIZIA NELLA RUBRICA “PAESI, PAESAGGI...” DAVIDE RAMPELLO E LE API DI CORMONS

 



Domani sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) torna la rubrica “Paesi, paesaggi…”. Davide Rampello si trova a Cormons, paese situato a 15 chilometri da Gorizia, in Friulia Venezia Giulia. Una terra di frontiera nei secoli contesa e difesa, circondata da una distesa di boschi e vigneti.

Questo paesaggio fa da sfondo alla storia di Maria Grazia e Anna, che hanno portato le api in vigna: queste meravigliose sentinelle del territorio, sensibili agli inquinanti e ai mutamenti ambientali, vengono osservate e ascoltate, grazie a loro si raccolgono così informazioni sul clima e sulla salute dell’ambiente.

I vignaioli del Collio e dei colli orientali stanno diventando apicoltori. L’esistenza laboriosa e generosa delle api stimola pratiche agricole, disinfettando i fiori della vite prima che diventino acini e cicatrizzandoli dopo le grandinate. La qualità del loro miele dice molto anche sulla qualità del vino.

Apicoltori come Mariagrazia e Anna sono beni culturali viventi che dialogano con le api e il territorio. Questa è l’Italia della qualità.

 

STRISCIA LA NOTIZIA - CANALE 5 - ORE 20.35

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SITO UFFICIALE DEL PROGRAMMA
www.striscialanotizia.mediaset.it

MILANO | MUSEO DELLA PERMANENTE DAL 29 APRILE AL 22 MAGGIO 2022 “TEATROS” MOSTRA PERSONALE DEL MAESTRO PEDRO CANO

 


Dal 29 aprile al 22 maggio 2022 il Museo della Permanente a Milano ospita la mostra personale “Teatros” dell'artista spagnolo Pedro Cano.   


L'esposizione organizzata dalla Permanente e dalla Fundación Pedro Cano, a cura di Giorgio Pellegrini, giornalista, già direttore del Museo della Carta e della Filigrana della Città di Fabriano, propone 16 acquarelli di grande formato che raccontano per immagini altrettanti teatri dell'antichità classica che Pedro Cano ha visitato in oltre trenta anni di viaggi

 

La mostra "Teatros" di Pedro Cano ci invita a un viaggio alla scoperta di questa preziosa eredità testimone della forte crescita culturale che esercitò una grande influenza in tutta Europa, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, per tramite delle sensazioni provate dall'artista in quei luoghi, sensazioni registrate prima nei suoi taccuini di viaggio (in parte presenti in mostra) e poi riemerse in tutte le loro straordinarie atmosfere nei dipinti esposti, quasi come se fosse ancora possibile percepire il vissuto di quei luoghi, ascoltarne i clamori e l'intensa umanità.

 

In occasione della mostra saranno presentati al pubblico alcuni documenti d’archivio riguardanti l’attività svolta dalla Permanente per dare voce anche a questo genere di pittura spesso ritenuto minore: regolamenti, volantini, corrispondenza con gli organizzatori, rendiconti delle vendite e cataloghi delle mostre degli acquarellisti svolte tra il 1893 e il 1939.

 

 

PEDRO CANO. TEATROS
Milano, Museo della Permanente (Via Turati, 34)

Inaugurazione giovedì 28 aprile 2022, ore 17.30, alla presenza dell'Artista.

Orari:  
lunedì – venerdì 10.00-13.00 14.30-18.30
sabato - domenica 11.00-13.00 14.30-18.30


ingresso libero

BIELLA. FUTURO PRESENTE.





 Anteprima del docufilm sulle potenzialità del territorio biellese

con Silvia Avallone e Michelangelo Pistoletto

Regia di Manuele Cecconello

 

Giovedì 19 maggio alle 17,30

 

Cinema Anteo Piazza xxv Aprile 8 Milano

Evento aperto al pubblico su prenotazione

 


 

"Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti" (Cesare Pavese)

 

Il prossimo 19 maggio si terrà a Milano, nel Palazzo del Cinema Anteo, l'evento "Biella: Futuro Presente". Un omaggio a un territorio il cui capoluogo è entrato nel 2019 nel network delle città creative Unesco per la sua eccellenza tessile, ma la cui vocazione alla bellezza e al saper fare si declinano oggi in molti ambiti.

Un film che racconta il biellese nella sua ricchezza di eccellenze, da quelle più storiche legate all'industria laniera a quelle più innovative che si intrecciano al tema del turismo di prossimità e alla ricerca di nuovi modi di vivere, in equilibrio tra natura e tecnologia, a un’ora da grandi città come Milano e Torino.

Bellezza paesaggistica, artigianato locale d’eccellenza, enogastronomia ricca di prodotti tipici da scoprire: il Biellese racchiude molte anime che oggi vogliono raccontarsi in modo nuovo e accattivante.

L'incontro avrà tra i momenti più interessanti il dialogo tra l’artista Michelangelo Pistoletto, protagonista dell'Arte Povera e autore del simbolo di equilibrio universale del “Terzo Paradiso” e la scrittrice Silvia Avallone autrice di pluripremiati bestseller, due “biellesi per scelta” che racconteranno le ragioni del loro amore per questa terra. Verrà inoltre proiettato in anteprima il docufilm "Biella: Futuro Presente", realizzato dal regista Manuele Cecconello per la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che, in occasione del proprio trentennale, lo offre al territorio come strumento di comunicazione e riflessione da cui partire per costruire una nuova narrazione collettiva e un nuovo futuro. Sarà questo il punto di partenza per un progetto più ampio, che si pone l'obiettivo di promuovere uno sviluppo economico in grado di generare nuovi flussi di interesse imprenditoriali, residenziali e, ovviamente, turistici.

L’evento è realizzato in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Fondazione BIellezza, ATL Biella, Vercelli Valsesia e con il patrocinio di Biella città creativa Unesco.

 

BIELLA. FUTURO PRESENTE.

Se nell'immaginario universale l'Italia è il Belpaese, attrazione globale di un turismo ineguagliabile, lo si deve, si sa, al suo patrimonio naturale, artistico, culturale e, non ultimo, a quello enogastronomico. Ma lo si deve anche, se non soprattutto, alla somma di quelle tante piccole e medie realtà che si nascondono in ogni dove del nostro Stivale, siti e dintorni di grande fascino che dipingono la tela di uno scenario unico nel suo genere. Alle mete più gettonate si affianca dunque un pot-pourri di piccoli mondi a volte poco conosciuti, tutti da vivere, tutti da scoprire, luoghi incantevoli che testimoniano la grande bellezza che circonda il nostro territorio.

Biella è senz'altro una di queste perle. Una miscela di arte, storia, cultura, natura e tradizioni, una provincia rilassante e sorprendente, ricca di spazi da reinventare (tra cui un notevolissimo patrimonio di archeologia industriale) e che mantiene intatte le proprie radici offrendo spunti, esperienze e opportunità impensabili.

Ambienti incontaminati, oasi naturalistiche, tra passeggiate ed escursioni al lago o in montagna e visite a santuari, chiese, musei, gallerie d'arte e centri culturali...

Un vero e proprio mini Paradiso ricco di opportunità e servizi per tutte le fasce d’età e in cui una ricchissima rete di associazioni ed enti animano la vita sociale.

Un territorio dove trovare tempi di vita nuovi, più lenti, ma anche aperto al futuro e capace di creare progetti innovativi; il Biellese è al contempo un viaggio a ritroso nel tempo, lontani da quei ritmi frenetici che scandiscono la vita metropolitana, e un ritorno alle origini, alla riscoperta di stili di vita e valori fondanti del nostro essere che si erano via via persi e che si stanno sempre più ritrovando.

Lo testimoniano le storie di Michael, che dopo aver lavorato nelle grandi metropoli del commercio ora coltiva mele e ne trae composte deliziose; Benedetta, la giovane designer di moda che nel suo opificio storico tra i monti reinventa il cappello e Riccardo, che alleva mucche in altura e produce formaggi che fa degustare nel suo frequentato ristorante.

Biella, una delle "città creative" dell'UNESCO, con i suoi affascinanti dintorni e i suoi sorprendenti pregi vuole essere sempre più protagonista di uno slow tour sostenibile a bellezza diffusa, a stretto contatto con la natura incontaminata che la circonda.

Un obiettivo condiviso da tutti i principali Enti e soggetti della Provincia che, così come avvenuto per la candidatura Unesco, lavorano uniti alla ricerca del comune obiettivo. Chi vive a Biella si tiene tutto gelosamente stretto, chi ci è nato e se n’è andato non perde oggi occasione per tornarci e riscoprirsi, per ritrovare di fatto sé stessi. È il caso, per esempio, della celebre scrittrice e poetessa Silvia Avallone, autrice di best-seller pluripremiati, che trova nella sua terra idee e stimoli per i suoi romanzi di successo; o del famoso artista Michelangelo Pistoletto, protagonista dell'Arte Povera, che ha creato nel 1998, Cittadellarte, con sede in Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, situato lungo il torrente Cervo.  Cittadellarte è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che come tale, si differenzia dalle accademie e dai musei, sviluppando, oltre alle già consolidate funzioni espositive e di formazione, attività artistiche direttamente implicate nei diversi ambiti della società.  Ed è il caso anche dei molti altri artigiani e imprenditori, che qui hanno mantenuto casa e lavoro, sapendo ritagliarsi nel proprio habitat attività solide, simboli di eccellenze del Made in Italy. Un territorio protetto alle pendici delle Alpi, sull'antica via della Lana, situato in luogo strategico, a un'ora da Milano e ancora meno da Torino, lontano dall'inquinamento delle grandi metropoli, dove il silenzio, la calma e la tranquillità di un equilibrio naturale integro annientano stress e ansie accumulate, con effetti rigeneranti immediati.         

 

Non mancate a BIELLA. FUTURO PRESENTE.

Anteprima del Docufilm sulle potenzialità del territorio biellese con Silvia Avallone e Michelangelo Pistoletto

Giovedì 19 maggio alle 17,30

Cinema Anteo Piazza xxv Aprile 8 Milano

Evento aperto al pubblico su prenotazione.

Pinot Nero Roccolo 2018, il vino della svolta per Serafini & Vidotto presentato a Vinitaly: «Dal 1991, dopo una grande quantità di prove e interpretazioni, oggi pensiamo che il risultato raggiunto sia la base su cui costruire un impegno futuro».

 



L’azienda vinicola Serafini & Vidotto ha presentato il Pinot Nero Roccolo 2018 alla 54° edizione del Vinitaly, un vino dagli intensi aromi fruttati e sentori balsamici, tannini delicati e struttura elegante, risultato di un lavoro attento e scrupoloso iniziato nel 1991 dai due enologi e agricoltori Francesco Serafini e Antonello Vidotto: «Pensiamo che il Pinot Nero Roccolo 2018 sia un punto da cui partire per iniziare una nuova sfida».

Nervesa della Battaglia (TV), 28 aprile 2022 - Con il Pinot Nero Roccolo annata 2018, presentato alla 54°edizione del Vinitaly, l’azienda vinicola di Nervesa della Battaglia si dice certa di aver raggiunto un punto importante nel percorso di confronto con il più affascinante e complesso vitigno a bacca rossa, il Pinot Nero, coltivato da Serafini & Vidotto fin dai primi anni ‘90 in zone selezionate del Montello. La cantina, fondata nel 1986 nel cuore della Marca Trevigiana dai due enologi e agricoltori Francesco Serafini e Antonello Vidotto, si caratterizza da sempre per una filosofia basata sulla qualità, sulla produzione di grandi vini rossi e su un’agricoltura sostenibile e naturale.

«Abbiamo sempre tenuto sin dal 1991 (prima annata messa in bottiglia), un percorso parallelo per quello che è sempre stato il nostro “sogno più caro”, il Pinot Nero» dichiara Francesco Serafini. «Con tenacia, attenzione e rispetto abbiamo lavorato e atteso il momento in cui (al di là di tutti i nostri tentativi) la natura di quella vigna si concedesse a noi con i suoi aspetti più maturi. I segnali delle ultime annate, sommati alla possibilità di questi anni di poter lavorare con una certa serenità, ci hanno permesso di produrre, secondo il nostro sapere, qualcosa che ripaga dell’impegno e del tempo profusi. Pensiamo che il Pinot Nero Roccolo 2018 sia un punto da cui partire per iniziare una nuova sfida».

Prodotto con uve Pinot Nero in purezza, il Pinot Nero di Serafini & Vidotto viene fatto affinare in legno (in parte legno di secondo passaggio e in parte nuovo a seconda dell’annata) per un periodo variabile dai 10 ai 12/13 mesi. Di colore rosso rubino lucente, il Pinot Nero Roccolo 2018 rivela al naso aromi intensamente fruttati con vivaci note di ciliegie, lamponi maturi, fragolina di bosco, tamarindo e, inoltre, sfumature floreali di violetta, foglie di tè e sentori balsamici di rabarbaro. Al palato la freschezza e i tannini delicati donano una raffinata ed elegante struttura che rendono questo vino perfetto in abbinamento con carni di vitello brasate, costolette d’agnello “a scottadito”, piccione al forno, formaggi caprini o pecorini di mezza stagionatura.

«Ci sentiamo sereni perché siamo nel 2022, e in casa ci sono le annate del 2019, 2020 e 2021 che ci confortano in questo» conclude Francesco Serafini «Dopo una grande quantità di prove, ed interpretazioni, oggi pensiamo che il risultato raggiunto sia una base su cui costruire un impegno futuro».

Il Pinot Nero Serafini & Vidotto si è conquistato un’importante vetrina nelle più rinomate guide di settore, e oggi è apprezzato in tutto il mondo. La guida Doctor Wine di Daniele Cernilli lo ha più volte decretato quale Miglior Pinot Nero d’Italia.

Museo Novecento presenta ALFONSO FEMIA. ARCHITETTURA E GENEROSITÀ 29 aprile – 5 ottobre 2022

 Museo Novecento

Piazza di Santa Maria Novella, 10 - Firenze

 

 

Alfonso Femia. Architettura e Generosità. Installation view Museo Museo Novecento Firenze, 2022. Ph Serge Domingie

 

 

Firenze, 28 aprile 2022Alfonso Femia firma il decimo appuntamento della rassegna Il tavolo dell’architetto, la serie di mostre temporanee realizzate in collaborazione con la rivista AREA che vede protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo internazionale.

 

Dal 29 aprile al 5 ottobre 2022, il loggiato interno del Museo Novecento sarà trasformato in occasione della mostra Architettura e Generosità, un progetto che esplora il mondo intimo e progettuale di Alfonso Femia e dei suoi Atelier(s) a partire dalla rappresentazione della Balena. Rappresentazione immaginifica e zoomorfa dei contenuti e dei valori dello studio, questo simbolo, che trae ispirazione dell’opera di Pino Pascali, riassume i valori fondativi degli Atelier(s) Femia attraverso una serie di pensieri che “provengono dagli abissi più profondi del mare, in grado affiorare e creare un dialogo proficuo con i diversi Tempi dell’umanità”, dichiara Laura Andreini, curatrice della mostra. “Contrasto e Tempo (il giusto tempo), associati alla figura della Balena, sono i due temi cardine alla base del pensiero di Alfonso Femia. Il Contrasto di un animale che pur mammifero vive negli abissi del mare; e il Tempo - il giusto tempo - perché emerge solo quando è necessario. Un percorso di immersioni e risalite, di riflessioni e pensieri e della loro esternazione solo quando pronti a manifestarsi sotto forma di disegni, di architetture e di parole”. La Balena è dunque paradigma di come Alfonso Femia interpreta l’architettura: un percorso di immersione nella profondità delle situazioni e dei luoghi, di riflessione sulla loro storia per arrivare a formulare un’ipotesi di progetto armonica e coordinata con i contesti e con le aspettative delle persone.

 

Tutto questo si sviluppa lungo i due bracci delle logge dell’antico Spedale delle Leopoldine, dove il “Realismo Immaginario” di Alfonso Femia accompagna il visitatore tra colori, oggetti di ceramica, disegni, parole, schizzi, video e suoni provenienti dalla profondità dei mari.

 

Strumento per eccellenza della pratica dell’architetto, il tavolo di studio rappresenta ciò che per il pittore è il cavalletto e per il musicista è lo spartito, ovvero il supporto della creazione”, dichiara il direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti. “Di volta in volta figure dell’architettura si alternano per svelare al pubblico i segreti del proprio operare a partire da uno sguardo che nasce dal tavolo di lavoro. Dal 2018, l’architettura è protagonista al Museo Novecento, in un edificio che, affacciandosi su piazza Santa Maria Novella, assume il ruolo di trait d’union tra le opere d’arte esposte all’interno e uno dei massimi capolavori dell’architettura rinascimentale: la facciata della chiesa opera di Leon Battista Alberti. Il progetto realizzato da Alfonso Femia ci dice come l’architettura abbia messo al centro del proprio operato l’armonia tra gli individui e con il pianeta, grazie a un modo di costruire e abitare che sia il frutto di generosità e responsabilità in mancanza delle quali non c’è cura e rispetto, memoria e progettazione”.

 

Cura, Desiderio, Esplorazione, Generosità, Responsabilità, Viaggio, Narrazione, Pensiero, Territorio e Continuità sono i capisaldi del pensiero progettuale di Alfonso Femia rappresentato nelle sagome di creature celesti, lungo le vetrate che perimetrano il loggiato. Disegnati da Gigi Pescolderlung per il libro scritto da Alfonso Femia assieme a Paul Ardenne dal titolo La Città Buona. Per una Architettura responsabile, accompagnano il percorso della mostra e simboleggiano il decalogo di intenzioni che gli Atelier(s) adottano come buona pratica progettuale, per costruire un rapporto armonico (ancora utopico) tra uomo e città.

 

All’interno della mostra sono presenti circa 30 opere, tra cui modelli e maquette in ceramica, oltre al Bestiario Mediterraneo ideato da Alfonso Femia nel 2011 in occasione del progetto delle OGR di Torino e realizzato dal Maestro ceramista Danilo Trogu, che da sempre accompagna questo viaggio.

 

Saranno esposti preziosi momenti “Inside The Whale”, dentro la Balena: le persone che “fanno” lo studio - gli architetti, gli ingegneri, i comunicatori, gli amministrativi; le mani nella loro straordinaria muta espressività; le città degli Atelier(s), Genova, Parigi, Milano, una terna geografica e urbana che crea esplosive connessioni trans-progettuali. Soprattutto, la Balena e la sua stella, guide e compagne di viaggio.

 

Il Tavolo di Alfonso Femia si configura, dunque, come un ponte tra le dimensioni progettuali, architettoniche, artistiche, compositive e tecnologiche, tra la memoria e il presente, paradigma di un dialogo intimo e particolare con ogni luogo, città e territorio. Pensieri che provengono dagli abissi più profondi del mare in grado affiorare e creare un dialogo proficuo con i diversi Tempi dell’umanità.

 

"Con questa mostra non vogliamo raccontare solo il nostro modo di lavorare e le nostre opere, pensiamo sia un'occasione per trasferire la necessità di un cambio di paradigma che metta al centro la generosità e la responsabilità dell’architettura", dichiara Alfonso Femia.