mercoledì 31 gennaio 2018

Borghi d'Europa può usare il marchio dell'Anno Europeo del Patriomonio Culturale

" Ho il piacere di comunicare che la richiesta del marchio dell’Anno europeo del patrimonio culturale per l’iniziativa Borghi d'Europa è stata approvata. La invito a utilizzarlo in tutta la comunicazione relativa all'iniziativa."
mercoledì 31 gennaio 2018
il Coordinamento nazionale dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Segretariato generale, Servizio I - Coordinamento e Ufficio UNESCO
00185 Roma – Via del Collegio Romano, 27.




 

OGR - Officine Grandi Riparazioni Corso Castelfidardo 22, Torino 2 febbraio 2018 apertura




2 febbraio 2018
apertura
 
Tino Sehgal
a cura di Luca Cerizza
 
Transnatural shop
il nuovo shop OGR progettato da Martí Guixé

OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino solo liete di presentare una personale dell’artista Tino Sehgal (Londra, 1976), la prima di una serie di mostre individuali che occuperanno il Binario 1 delle Officine Nord dell’edificio.

Per gli ampi spazi delle OGR Sehgal – già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013, di ritorno per la prima volta in Italia con un progetto personale dopo aver realizzato la mostra nel 2008 con la Fondazione Nicola Trussardi e aver rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia del 2005 – ha ideato una complessa coreografia che vedrà la partecipazione di cinquanta interpreti, pensata come un unico grande movimento in continua mutazione durante il corso della settimana. Da quello che Sehgal definisce come uno “sciame” di corpi, da una coreografia che presenta movimenti pensati appositamente per questa occasione, avranno origine, infatti, una serie di specifiche “situazioni”. In questa presentazione le singole opere dell’artista – considerate come entità discrete che possono essere separate tra di loro e dal processo della loro produzione – diventeranno scene o momenti, elementi che prendono forma temporaneamente in un gioco d’incontri che risponde a circostanze specifiche: il numero degli spettatori, il loro modo di interagire, o il periodo del giorno in cui questi incontri avverranno.
 
Tino Sehgal è unanimemente riconosciuto come uno degli artisti più importanti della sua generazione. La sua formazione, che unisce studi di danza (Essen) e scienze economiche (Berlino) si riflette profondamente nella sua ricerca. Criticando il modello basato sulla trasformazione delle materie prime in beni di consumo, Sehgal vede in linguaggi come la danza e la musica paradigmi alternativi ai modelli produttivi vigenti. Il movimento del corpo umano e il canto diventano qui gli unici materiali espressivi di una pratica che non produce alcun resto oggettuale. Attraverso queste forme “immateriali” ed evitando di documentare le sue opere, l’artista veicola una profonda riflessione sulla produzione e distribuzione dei beni di consumo.
Le OGR presentano Transnatural shop, un nuovo spazio dedicato ai libri, agli oggetti e alle edizioni, progettato dal designer catalano Martí Guixé, che va a completare i servizi al pubblico delle Officine Grandi Riparazioni. Non un semplice bookshop ma – come già avvenuto con SNODO per l’area ristorazione – un concept space dove completare l’esperienza delle Officine Grandi Riparazioni: “un luogo per lo spirito, anche se popolato da materia fisica, dove libri e oggetti sono celebrati come mezzo di trasmissione di valori immateriali, conoscenza e cultura — spiega Guixé —. Uno spazio chiuso dove l'individuo è libero; una stanza calma e solida i cui volumi ricordano le pietre e la cui luce è studiata per mettere in relazione l'interno e l'esterno dell'edificio”

“La buona cucina italiana - I ristoranti del territorio” In libreria una nuova Guida edita dal Touring Club Italiano. Focus sui ristoranti del Buon Ricordo, da sempre portabandiera della migliore tradizione gastronomica regionale italiana.




“La buona cucina italiana – I ristoranti del territorio”: questo il titolo della guida, fresca di stampa, che il Touring Club Italiano ha deciso di dedicare alla cucina e ai prodotti del territorio che, nella loro straordinaria varietà, rappresentano una componente determinante del patrimonio italiano, di innegabile valore storico-culturale. Un valore oggi ancor più evidente, dal momento che ricerche e dati assegnano alla varietà, all’autenticità e alla qualità del cibo che i territori italiani offrono, un indice di attrazione per i viaggiatori nazionali ed internazionali di primissimo piano, quasi a pari merito con arte e cultura.

Inserita nella collana “Guide Touring” (che ospita titoli dedicati a tematiche specifiche),192 pagine, il libro narra, con la piacevolezza di un racconto, di decine di luoghi da Nord a Sud della Penisola, notevoli non solo per il loro patrimonio storico artistico, ma anche per la loro precisa identità rappresentata da prodotti e tradizioni gastronomiche pregevoli. In ogni luogo, viene segnalato e raccontato il ristorante dell’Unione Ristoranti Buon Ricordo che vi si trova e che, facendo parte dell’associazione, ha scelto di caratterizzare la sua linea di cucina con le tradizioni del territorio in cui opera, spesso da generazioni. Continua così la collaborazione avviata da vari decenni fra Touring Club Italiano (convinto che anche il cibo è una chiave di conoscenza affascinante, che rende nobile l’“arte” del viaggiare) e Unione Ristoranti Buon Ricordo, la prima associazione fra ristoratori nata in Italia nel 1964, senza scopi di lucro, creata con l’obiettivo di rispettare, difendere e praticare una cucina del territorio che certamente e doverosamente evolve, ma conserva la consapevolezza identitari del “genius loci”.

La guida, oltre ad essere in distribuzione nelle librerie, è reperibile anche presso molti ristoranti del Buon Ricordo.

Informazioni: Unione Ristoranti del Buon Ricordo

54 anni d’età, un centinaio di insegne, di cui una decina all’estero: dal 1964 l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio (a quei tempi scarsamente considerata) ristoranti e trattorie di campagna e di città, dal Nord al Sud. Nel 1964 quella del Buon Ricordo è stata la prima associazione selettiva di imprenditori della ristorazione e ancor oggi è la più nota tra i consumatori. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare. Nel loro insieme, ristoranti e trattorie associati rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana.

MANUEL CAFFE’ AD EXPO RIVA HOTEL PER UN CONFRONTO CON GLI OPERATORI DEL TURISMO

Dal 4 al 7 febbraio, la torrefazione dei fratelli De Giusti si presenta alla fiera Expo Riva Hotel. La qualità delle miscele di caffè di ultima generazione saranno condivise con gli operatori del turismo italiano e internazionale.

Il blend monorigine Velluto e la linea certificata Specialty Coffee, del laboratorio di torrefazione dei fratelli De Giusti dal 1975, verranno presentati al 42esimo Expo Riva Hotel in programma dal 4 al 7 febbraio, al quartiere fieristico di Riva del Garda (Trento). Per Manuel Caffè è già allestito lo stand E12 al padiglione C3, al primo piano, nell’area tematica Coffee&Beverage. La fiera di Riva, che presenta il meglio dell’ospitalità e della ristorazione professionale, è una vetrina aperta sul turismo italiano e internazionale che vede il caffè come punto cardine dell’enogastronomia e palcoscenico privilegiato dove i fratelli De Giusti esporranno tutta la loro forza innovativa in materia di monorigine, ecosostenibilità, controllo delle filiere produttive.

“Anche il caffè è una componente esperenziale del cibo, che racconta cultura e storia e che contribuisce a richiamare l’attenzione verso il turismo enogastronomico. In questi ultimi anni  assistiamo sempre di più ad un incremento ponderale di turisti che scelgono di intraprendere  viaggi alla scoperta delle tradizioni culinarie italiane – ribadisce Cristina De Giusti, e continua – e chi ama e consuma caffè è anche molto attento alle certificazioni che riguardano l’aspetto biologico ed il Fairtrade, quindi il mondo ecosostenibile ed equosolidale”.

E’ nel campo della trasparenza delle origini e delle provenienze, nel controllo della filiera, nella selezione accurata delle partite di caffè e nelle tecniche di torrefazione continuamente modulate sulla finalità della miscela, che si gioca la partita dell’eccellenza del caffè di qualità made in Italy. E sono i consumatori di caffè a segnare il passo, perché amano conoscere queste informazioni per scegliere di conseguenza. Manuel Caffè lo sa bene e non si rivolge più soltanto agli operatori della ristorazione e alle caffetterie, ma agli stessi consumatori per fidelizzarli al marchio ed educarli ai suoi prodotti.

MASTERNESS JOB. Come trasformare la tua Passione in Professione” Lunedì 5 febbraio ore 17.00 CASA SANREMO sala Pino Daniele Theatre






E’ iniziato il countdown per l’evento più atteso dell’anno: il FESTIVAL DI SANREMO in scena dal 6 al 10 febbraio.
Come sempre ad affiancare la manifestazione canora italiana d’eccellenza, torna anche quest’anno CASA SANREMO, un luogo di aggregazione per tutti i giornalisti, gli artisti, gli addetti ai lavori che confluiscono ogni anno nella cittadina ligure per il Festival della Canzone. Casa Sanremo è un luogo unico, dove il mondo dello spettacolo, dell’arte, della musica e del cinema  si incontra e si fonde.  E’ in questo contesto multidisciplinare dal carattere fortemente internazionale, che verrà presentato lunedì 5 febbraio alle ore 17.00 presso la sala Pino Daniele Theatre di Casa Sanremo (Corso G. Garibaldi, 1 Sanremo)  il libro ‘MASTERNESS JOB. Come trasformare la tua Passione in Professione’ con l’autore Duilio La Tegola e con la partecipazione della meravigliosa conduttrice televisiva Veronica Maya.
Masterness Job è molto di più di un testo di crescita personale, è una lettura intensa e di grande ispirazione, un vero e proprio piano d’azione per chi ha voglia di capire qual è la sua vera passione e ha il coraggio di mettersi in gioco, con determinazione e tenacia incrollabili, per cambiare finalmente la propria vita. Rappresenta un mezzo, una POSSIBILITA’, di cambiamento. Con un linguaggio diretto e uno stile a tratti dissacrante, Duilio La Tegola condensa in queste pagine tutta la sua esperienza professionale e di vita e ci dimostra come la strada del cambiamento passi necessariamente attraverso l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé.
Nella prima parte del libro l’autore ci invita a guardarci allo specchio con sincerità, per riconoscere le gabbie mentali in cui abbiamo rinchiuso noi stessi e la nostra vita e smascherare i pretesti dietro i quali ci nascondiamo. Nella seconda parte, invece, ci pone di fronte alla vera natura delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti, per far capire così che nessun obiettivo, di vita o di lavoro, potrà mai essere raggiunto e mantenuto se non è coerente



con i nostri valori più profondi, i quali costituiscono dunque l’unica bussola valida per indirizzare le nostre scelte.

Trovare la propria passione e trasformarla in una professione è quindi possibile, a patto però di fare con onestà questo percorso di analisi interiore e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

L’AUTORE
Duilio La Tegola è un imprenditore di successo nella formazione professionale multidisciplinare, viaggiatore, ricercatore, scrittore e poeta.
Nel corso degli anni Duilio ha messo a frutto tutta la sua straordinaria esperienza formativa e di vita sviluppando il Metodo Masterness, un innovativo percorso di autoconsapevolezza e crescita personale grazie al quale migliaia di professionisti sono già riusciti a realizzare l’obiettivo di rendere la propria passione un lavoro.

martedì 30 gennaio 2018

ALLA SCOPERTA DEGLI AUTOCTONI ITALIANI GRAZIE A GOWINE

Borghi d’Europa ha presenziato al banco d’assaggio del 25 gennaio c.m. a Milano
Milano, 29 Gennaio 2018- La nostra cara e spesso bistrattata Italia vanta un patrimonio di uve autoctone a dir poco straordinario: nell’insieme delle 20 regioni italiane si possono contare più di 100 uve di tradizione consolidata che appartengono a determinati territori e che sono poco conosciute, oltreche poco usate per produrre vini in purezza.
Borghi d’Europa, con la sua unità d’informazione di Milano, non si è fatta sfuggire l’occasione di presenziare al banco d’assaggio sugli autcotoni italiani, tenutosi giovedì 25 Gennaio c.m. presso l’Hotel Michelangelo in zona Milano Centrale.
L’evento, molto significativo, è stato promosso dall’Associazione Gowine, ed è stato il primo loro del 2018 a Milano: operatori del settore, stampa ed enonauti hanno sicuramente apprezzato le cantine presenti in degustazione.
Borghi d’Europa ha focalizzato la propria attenzione verso alcuni terroir d’eccezione con vini autoctoni davvero interessanti: sono stati degustati il Timorasso di Cascina Montagnola di Viguzzolo (Al), il paglierino Langhe Favorita di Mario Rivetti in zona Alba (Cn), l’Ortrugo D.o.c. dell’Azienda Vitivinicola Gaiaschi di Ziano Piacentino (Pc), il Verdicchio di Jesi di Accadia di Serra San Quirico (An), l’Ansonica e il Sangiovese della Fattoria di Magliano, in provincia di Grosseto, il particolare Enantio della Cantina Trentina di Maso Roveri, ed infine per il Friuli i grandi bianchi di Fruscalzo, cantina di Dolegna del Collio (Go) e lo Schioppettino di Prepotto e il Refosco dal Peduncolo Rosso di Valerio Marinig di Prepotto.
Grazie all’enorme lavoro svolto da Gowine con i vari eventi tematici itineranti e alle campagne d’informazione di Borghi d’Europa, è auspicabile che si continui a parlare e comunicare di territori e vini autoctoni in maniera sempre più incisiva, perche come già detto, parliamo di un patrimonio unico ed inestimabile del nostro Belpaese.

PREMIO MACULAN: ANCORA UN MESE PER PRESENTARE UNA RICETTA SALATA ABBINATA AD UN VINO DOLCE

Fino al 28 febbraio è possibile presentare la candidatura per la fase finale in cui quattro chef si sfideranno in contemporanea. A Breganze il 26 marzo
Ancora un mese per partecipare al Premio Maculan, miglior abbinamento salato-dolce, il concorso indetto dalla Cantina Maculan di Breganze (Vicenza). Un Premio rivolto agli chef - professionisti e non - under 40 che si distingueranno per la creazione di un piatto salato pensato per accompagnare un vino dolce. La serata si terrà alla Cantina Maculan il 26 marzo 2018, ma c’è ancora tempo fino al 28 febbraio per presentare la propria candidatura.
Intanto l'azienda rende noti i dettagli della sfida. I quattro finalisti – che saranno selezionati da un comitato tecnico sulla base delle proposte pervenute – prepareranno in contemporanea i piatti di fronte ad una giuria presieduta da Fausto Maculan con la presenza di esperti e critici gastronomici, tra cui Andrea Grignaffini, Luigi Costa, Chiara Giovoni e dallo chef Giancarlo Perbellini. Avranno a disposizione un'ora, due piastre ad induzione e gli ingredienti necessari, che saranno forniti dall’azienda. Ogni ricetta sarà esaminata dalla giuria attraverso quattro parametri: creatività della proposta, esecuzione, presentazione del piatto e abbinamento al vino.
Al vincitore sarà consegnato il Premio Maculan, un'opera figurativa realizzata dall’artista vicentino Pino Guzzonato. Tutte le ricette pervenute saranno pubblicate in un ricettario dedicato all'iniziativa.
Per partecipare è sufficiente inviare una ricetta corredata di foto del piatto, all'indirizzo concorso@premiomaculan.net entro il 28/02/2018.
Partner tecnico dell'iniziativa: Extra Cooking Systems srl, www.extracookingsystems.com
Regolamento e altre informazioni sul sito: www.premiomaculan.net

Giornata Nazionale Contro Lo Spreco Alimentare IIAS (ISTITUTO SURGELATI): LA LOTTA ALLO SPRECO DI CIBO INIZIA DAL FREEZER. CIBI SURGELATI, UN VALIDO ANTIDOTO CONTRO IL FOOD WASTE


Il consumo di prodotti surgelati può contribuire a ridurre del 47%
gli sprechi alimentari, che - secondo recenti studi inglesi - si verificano  soprattutto a livello domestico.
Il ricorso ai cibi “sotto zero” garantisce, inoltre, un maggior risparmio economico,
di  acqua e di risorse energetiche

Febbraio 2018 – In occasione della  “Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare”, che si terrà il prossimo 5 febbraio, l’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – ricorda come il ricorso al consumo di prodotti surgelati in cucina rappresenti un valido “alleato” nella battaglia contro gli sprechi e fornisce alcuni utili consigli e suggerimenti pratici da adottare per favorire abitudini di consumo più sostenibili.

Gli sprechi alimentari avvengono, purtroppo, lungo tutta la filiera del cibo: dalla prima trasformazione industriale alla distribuzione, per finire alla vendita e al consumo domestico. Numerose ricerche concordano sul fatto che l’uso dei surgelati in cucina possa contribuire notevolmente al contenimento degli sprechi e, di conseguenza a un marcato risparmio familiare, nonché a conseguenze positive per tutto il pianeta.

Con i surgelati, si abbattono gli sprechi in cucina del 47%
È stato calcolato che, solo nel nostro Paese, lo spreco alimentare vale circa 15,5 miliardi di euro l’anno[1]. Ne deriva che se recuperare gli sprechi è fondamentale, prevenirli è ancora più importante: solo in questo modo si può realisticamente agire sullo spreco di cibo nelle case, che rappresenta la reale voragine di questo fenomeno.  “Adottare abitudini di consumo sostenibili – sostiene Vittorio Gagliardi, Presidente IIAS (Istituto Surgelati)è la soluzione chiave al problema. Il ruolo che il cibo surgelato può ricoprire in questa lotta è fondamentale: secondo gli studi inglesi della Sheffield Hallam University, infatti,  il consumo domestico di prodotti surgelati, rispetto agli analoghi a temperatura sopra lo zero, può costituire realmente un valido antidoto contro gli sprechi in cucina, contribuendo ad abbatterli di ben il 47%”.
Nei Paesi industrializzati, la quota maggiore degli sprechi avviene infatti nelle fasi finali della filiera agroalimentare, in pratica nelle nostre case e nella ristorazione.
Come dimostrano i dati degli studi condotti dalla Sheffield Hallam University, il 42% degli sprechi alimentari si verifica a livello domestico: circa la metà del cibo gettato proviene dalle case dei consumatori. La maggior parte finisce direttamente dal frigorifero o dalla tavola nel cassonetto dell’immondizia, perché non consumato entro la data di scadenza oppure perché cucinato in quantità eccessiva.

Surgelati, un vero e proprio “Antidoto” contro il food waste
I motivi per i quali i prodotti surgelati possono essere considerati un valido alleato “anti-spreco” sono molteplici e sotto gli occhi di tutti i consumatori:
1) innanzitutto, la lunga durata di conservazione dei cibi surgelati permette di utilizzarli prima che si deteriorino;
2) un maggior controllo nelle porzioni e nelle quantità consente, inoltre, di utilizzare solo ciò di cui si ha davvero bisogno;
3) la quantità acquistata corrisponde a quella che si mangia (niente sbucciature, spinature, lavaggi), con pochi scarti in casa: si consuma tutto ciò che si acquista e diventa più facile fare anche la raccolta differenziata dei rifiuti.  Ad esempio,  quando si acquista un filetto di pesce surgelato, si mangia il 100% di ciò che si acquista, lasciando alle aziende - e non nella propria cucina - spine, viscere, squame, pelle, grasso e scarti di ogni genere. Così come, quando si comprano ortaggi surgelati, si mangia il 100% di quello che si acquista, lasciando alle aziende le bucce, la terra, le radici. Di fatto, i consumatori mettono in tavola solo la parte “buona e pulita” di ogni prodotto, con un netto risparmio anche per le loro tasche;
4) si riduce il consumo di acqua nelle case dei consumatori: tutti gli ortaggi sono già lavati e puliti;
5) c’è un minore spreco di risorse energetiche per la cottura dei cibi: i tempi di preparazione sono nettamente più brevi;
6) infine, le materie prime utilizzate vengono raccolte, pescate e lavorate nelle zone più vocate, dove la grande esperienza locale sa come risparmiare acqua, risorse energetiche e ottimizzare il recupero degli scarti.

“Di fatto, lo spreco alimentare – conclude l’ing. Gagliardi, Presidente IIAS – non è soltanto una perdita economica per il consumatore: con quanto si spreca, si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. E ‘sprecare’ significa, non solo non poter garantire cibo sufficiente per tutti, ma anche perdere risorse preziose utilizzate nella produzione, come terreno fertile, acqua, energia, concimazioni. Il sostegno che i prodotti surgelati offrono alla lotta contro lo spreco alimentare inizia proprio ancor prima di arrivare sulle nostre tavole, con un utilizzo ottimale delle materie prime che arrivano pronte per l’uso in cucina, eliminando tutti gli sprechi nella filiera produttiva”.

Sotto questo punto di vista, sembra che gli Italiani stiano iniziando ad intuire le potenzialità e i vantaggi del ricorso ai cibi sotto zero come utile “anti-spreco”.  Come confermano i più recenti dati IIAS, infatti, nei primi 2 quadrimestri del 2017, il consumo di surgelati in Italia ha registrato un’impennata, segnando un +2,9% di quantità consumate (circa 330mila tonnellate nel solo canale retail). A trainare la crescita sono stati soprattutto gli ittici (61.958 tonnellate, +4,4%), le pizze e gli snack (49.788 tonnellate, +4,5%) e i prodotti vegetali (136.789 tonnellate, +4,1%).


PROGRAMMA PUBBLICO




Nell’ambito del programma pubblico che accompagna il progetto Furla Series #01 - Time after Time, Space after Space, Museo del Novecento e Fondazione Furla presentano
 
TAREK ATOUI. Reverse Mix
con Andrea Lissoni, Francesco Dillon (violoncello) e Daniele Roccato (contrabbasso)

Martedì 6 febbraio 2018
Ingresso ore 18.30 con inizio ore 19.00
Sala Fontana, Museo del Novecento, Milano
Ingresso libero fino a esaurimento posti
 
Prendendo come punto di partenza la loro collaborazione per The Reverse Collection alla Tate Modern di Londra (2016), Tarek Atoui e Andrea Lissoni dialogano intorno a progetti al confine tra musica, arti visive e performative. La conversazione sarà accompagnata da interventi live di Tarek Atoui realizzati in collaborazione con i musicisti Francesco Dillon (violoncello) e Daniele Roccato (contrabbasso), che suoneranno utilizzando anche strumenti ideati da Atoui in occasione di The Reverse Collection.

Tarek Atoui (Libano, 1980. Vive e lavora a Parigi) è un artista e compositore la cui pratica si sviluppa a partire da approfondite ricerche sulla storia e sulla tradizione musicale. Al centro del suo lavoro c'è una riflessione continua sullo strumento e l’atto di performare: progetta strumenti complessi e organizza eventi, concerti, e workshop. Le sue performance musicali, spesso di natura collaborativa e basate sull’improvvisazione, esplorano nuovi metodi di produzione, sfidando e ampliando le modalità di percezione e utilizzo del suono. Atoui ha presentato il suo lavoro presso istituzioni e eventi internazionali come la Biennale di Sharjah (2009 e 2013); il New Museum of Contemporary Art di New York (2010); Performa 11 a New York (2011); DOCUMENTA 13 (2012); la Serpentine Gallery di Londra (2012); la Biennale di Berlino (2014); la Tate Modern di Londra (2016).

Andrea Lissoni (Milano, 1970. Vive e lavora a Londra), PhD, dal 2014 è Senior Curator International Art (Film) presso la Tate Modern di Londra. Co-fondatore del network curatoriale xing, nel 2012 ha co-fondato Vdrome, cinema online per film e video d'artista con programmazione bimensile di cui è co-curatore. Dal 2011 al 2015 è stato Curatore presso PirelliHangarBicocca dove ha curato, tra le altre, mostre personali di Joan Jonas, Apichatpong Weerasethakul, Mike Kelley, Céline Condorelli, Micol Assael e Philippe Parreno. Fra le ultime mostre curate presso la Tate Modern, Anywhen di Philippe Parreno e The BMW Live Exhibition. Nel 2016, come parte del progetto di display delle collezioni nel Blavatnik Building - il nuovo edificio della Tate Modern - ha commissionato l'opera The Reverse Collection a Tarek Atoui.

Francesco Dillon (Torino, 1973), violoncellista, fondatore del Quartetto Prometeo (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2012) e membro di Alter Ego con il quale viene regolarmente invitato nei maggiori festival in tutto il mondo. Il profondo interesse da sempre coltivato per la contemporaneità lo ha portato a costruire solide collaborazioni con i maggiori compositori del nostro tempo. Ha inciso per le etichette SONY, ECM, Kairos, Ricordi, Stradivarius, Die Schachtel, Mode e Touch. Le sue esecuzioni sono trasmesse da prestigiose emittenti come, fra le altre, BBC, RAI, ARD, Radio France, ORF, ABC Australia, WDR. Tra i recenti impegni di spicco, le esecuzioni da solista con l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra Nazionale della Rai e con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Daniele Roccato (Adria, 1969), contrabbassista solista e compositore, è stato invitato a suonare in molti dei festival e delle sale da concerto più prestigiose del mondo, spesso presentando proprie composizioni. Assieme a Scodanibbio ha fondato l’ensemble di contrabbassi Ludus Gravis, del quale è concertatore e solista. Con lo scrittore, drammaturgo e attore Vitaliano Trevisan ha realizzato lavori teatrali che lo hanno coinvolto in qualità di compositore e performer. Per il danzatore e coreografo Virgilio Sieni ha scritto diverse musiche. Attraverso i progetti con Lucio Dalla e Roberto Vecchioni ha portato il contrabbasso solista nell’ambito pop. Titolare della cattedra di contrabbasso presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, diversi suoi concerti sono stati trasmessi da Rai RadioTre e dal canale Sky Arte.

lunedì 29 gennaio 2018

L’EMOZIONE DEL VINO. ENOZIONI A MILANO.



Enozioni a Milano, la rassegna dedicata alle eccellenze dell’enologia mondiale e organizzata
dall’Associazione Italiana Sommelier della Lombardia, ha fatto il suo debutto nelle sale del The
Westin Palace Hotel di Milano da venerdì 26 a domenica 28 gennaio 2018.
Con la sua prima edizione, Enozioni a Milano si è posta l’obiettivo di gettare le basi per assumere,
nei prossimi anni, un ruolo di assoluto riferimento nel panorama delle kermesse del vino
meneghine. Un appuntamento fisso di alto profilo emozionale, per l’appunto, che possa soddisfare e
condensare, in tre giornate e in un unico luogo, i sogni di tutti gli appassionati, offrendo loro
l’opportunità di partecipare a momenti culturali davvero esclusivi attraverso i numerosi seminari e
banchi di degustazione organizzati. Ogni incontro viene condotto da autorevoli e preparati relatori
che permettono ai partecipanti di entrare in contatto con le denominazioni più celebri a livello
nazionale e internazionale, degustando le referenze più prestigiose e ricercate del mondo del vino.
Un programma ricco di appuntamenti, esordito venerdì 26 con una Cena di Gala durante la quale è
stato consegnato il premio “Enozioni” a tre personaggi della comunicazione enogastronomica che
nel recente periodo si sono particolarmente distinti per le loro iniziative.
Con il premio “Enozioni” AIS Lombardia valorizza coloro che con un contributo personale e unico,
si adoperano per la promozione e la diffusione della cultura enogastronomica distinguendosi per
una comunicazione sempre efficace e coinvolgente.
Il premio, costituito da una preziosa scultura realizzata appositamente dall’artista toscano Sandro
Granucci, è stato consegnato:
- ad Armando Castagno, che nel volume Borgogna. Le vigne della Côte d’Or ha raccolto in una
descrizione minuziosa i terroir e le particolarità di una delle aree vitivinicole di maggior interesse e
fascino al mondo;
- a Iginio Massari, che con il suo approccio mediatico sobrio, preciso e discreto comunica il mondo
della pasticceria e il suo savoir-faire con eleganza e raffinatezza;
- a Luigi Moio, per aver dato un impulso decisivo all’analisi sensoriale con la pubblicazione del
volume Il respiro del vino.
La serata, che ha visto la partecipazione di alcuni grandi produttori italiani e dei loro vini, è stata
presentata da Tessa Gelisio, conduttrice del programma televisivo “Cotto e Mangiato”.
Enozioni a Milano è entrata poi nel vivo della kermesse con ben undici degustazioni guidate da
alcuni tra i migliori relatori dell’Associazione Italiana Sommelier che si sono avvicendati per
accompagnare i partecipanti alla scoperta di alcune perle enologiche mondiali. Dai pinot nero
dell’Oregon e della Borgogna ai nebbiolo di Barolo, passando per i riesling della Mosella e i
sancerre della valle della Loira, senza naturalmente dimenticare le raffinate bollicine della
Champagne, protagonista di ben tre degustazioni.
Nella giornata di sabato un grande banco di degustazione ha aperto le sue porte per far conoscere al
pubblico oltre trenta cantine in un viaggio da nord a sud che si conclude domenica con altrettante
nuove differenti aziende.
Sabato sera nove straordinari vini fanno da partitura a tre relatori d’eccezione che con le loro voci
danno vita ad un inno al nettare di Bacco fatto di emozioni, profumi e gusto.
Grande spazio anche ai vini naturali, protagonisti, domenica pomeriggio, di uno straordinario
momento di degustazione; con una formula ormai collaudata i partecipanti siedono al tavolo in un
confronto vis-à-vis con il produttore.
Appuntamento al 2019 con l’emozione del vino, appuntamento con la prossima edizione di
Enozioni a Milano.

MIART 2018: IL PRESENTE HA MOLTE STORIE



DAL 13 AL 15 APRILE 2018, FIERAMILANOCITY OSPITERA’ 186 GALLERIE DA 19 PAESI E 4 CONTINENTI, CON OPERE DAGLI INIZI DEL XX SECOLO FINO AI GIORNI NOSTRI
 
7 PREMI E UN FONDO DI ACQUISIZIONI DA 100.000 EURO
 
OLTRE 60 CURATORI, DIRETTORI DI MUSEO E PERSONALITA’ DA TUTTO IL MONDO COINVOLTI NELLE SEZIONI DELLA FIERA, NELLE GIURIE DEI PREMI E NEI TALK
 
UNA SETTIMANA DI INCONTRI, INAUGURAZIONI, MOSTRE ED EVENTI IN TUTTA LA CITTÀ, DENTRO E FUORI DAI PADIGLIONI DELLA FIERA

Milano, 29 gennaio 2018 – Presentata oggi nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano miart 2018, la ventitreesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il secondo anno da Alessandro Rabottini, con il sostegno di Intesa San Paolo in qualità di main sponsor. La fiera si svolgerà dal 13 al 15 aprile 2018 (12 aprile press preview, VIP preview e vernissage su invito) nell padiglione 3 di Fieramilanocity.
 
Erano presenti Fabrizio Curci, amministratore delegato di Fiera Milano, Michele Coppola, Direttore Arte e Cultura Intesa Sanpaolo, Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, e Alessandro Rabottini, Direttore Artistico di miart.
 
Con questa nuova edizione miart consolida i risultati progressivamente raggiunti negli anni recenti ed entra in una fase di maturità. La direzione artistica di Alessandro Rabottini punta a rafforzare il formato che contraddistingue miart e ne esplora e approfondisce potenzialità e linee di sviluppo. Una fiera che guarda al presente nelle sue molteplici dimensioni, tanto alle radici storiche quanto alla sperimentazione odierna. Il dialogo tra arte moderna, arte contemporanea e design da collezione, la più ampia offerta cronologica fieristica in Italia – con la presenza di opere che spaziano dai primi anni del Novecento fino alle più recenti esperienze internazionali – e la sempre crescente qualità di espositori e operatori provenienti da tutto il mondo, hanno reso la formula di miart un modello di successo, dove la solidità degli aspetti di mercato si fonde con le componenti di ricerca. Un modello che ha contribuito allo sviluppo odierno di Milano come capitale internazionale della creatività e in cui si riconoscono galleristi, collezionisti, curatori, artisti, istituzioni e grande pubblico.
 



LE GALLERIE
miart 2018 presenta 186 gallerie internazionali (+ 6% rispetto all’edizione 2017; 62 su 186 partecipano alla fiera per la prima volta, con un’incidenza del 32% sul totale) che rappresentano un ampio ventaglio qualitativo dell’offerta di arte moderna e contemporanea e del design in edizione limitata.

In crescita la presenza di gallerie straniere che quest’anno partecipano alla fiera milanese: saranno infatti 77 le gallerie estere – il 41% del totale – provenienti da 19 paesi oltre l’Italia (Austria, Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Israele, Romania, Spagna, Sudafrica, Stati Uniti, Svizzera, Turchia, Ungheria).

Tra le molte gallerie che partecipano a miart per la prima volta spiccano prestigiosi nomi internazionali quali, tra gli altri, Andersen’s Contemporary (Copenhagen), Thomas Dane Gallery (Londra – Napoli), Dvir Gallery (Tel Aviv – Bruxelles), Gagosian (New York – Los Angeles – San Francisco – Londra – Parigi – Roma – Atene – Ginevra – Hong Kong), Kalfayan Galleries (Atene), Peter Kilchmann (Zurigo), Edouard Malingue (Hong Kong – Shanghai), ProjecteSD (Barcellona), Almine Rech (Parigi – Bruxelles – Londra – New York), Rodeo (Londra), Studio Trisorio (Napoli), Amanda Wilkinson (Londra).

Confermano la loro presenza dopo aver partecipato alle precedenti edizioni numerose importanti gallerie internazionali, tra cui A Arte Invernizzi (Milano), A Gentil Carioca (Rio de Janeiro), Alfonso Artiaco (Napoli), Bortolami (New York), Galerie Isabella Bortolozzi (Berlino), Campoli Presti (Londra – Parigi), ChertLüdde (Berlino), Clearing (Bruxelles – New York – Brooklyn), Galleria Continua (San Gimignano – Pechino – Les Moulins – Havana), Raffaella Cortese (Milano), Monica De Cardenas (Milano – Lugano – Zuoz), Massimo De Carlo (Milano – Londra – Hong Kong), Gladstone Gallery (New York – Bruxelles), Rodolphe Janssen (Bruxelles), Kaufmann Repetto (Milano – New York), König Galerie (Berlino – Londra), Andrew Kreps Gallery (New York), Galerie Emanuel Layr (Vienna – Roma), Galerie Lelong (Parigi – New York), Mai 36 (Zurigo), Giò Marconi (Milano), Meyer Riegger (Berlino – Karlsruhe), Massimo Minini (Brescia), P420 (Bologna), Galerija Gregor Podnar (Berlino), Lia Rumma (Milano – Napoli), Richard Saltoun (Londra), Sprovieri (Londra), T293 (Roma), Vistamare - Vistamare Studio (Pescara – Milano), Galerie Jocelyn Wolff (Parigi), Zero… (Milano).

Un significativo contingente di gallerie attive nella promozione e valorizzazione dell’arte moderna e del secondo dopoguerra include nomi prestigiosi, tra cui Cardi (Milano – Londra), Cortesi (Lugano – Londra – Milano), Galleria dello Scudo (Verona), Grossetti Arte (Milano), Ernst Hilger (Vienna), Mazzoleni (Londra – Torino), Montrasio Arte (Milano – Monza), Repetto Gallery (Londra), Robilant + Voena (Milano – Londra – St. Moritz), Gian Enzo Sperone (Sent – New York), Studio Marconi (Milano), Tega (Milano), Tornabuoni Arte (Firenze – Londra – Milano – Parigi), Michael Werner (New York – Londra).

miart è anche l’unica fiera ad avere al suo interno una sezione dedicata al design d’autore e da collezione: anche quest’anno la sezione Object conferma la partecipazione di influenti gallerie e di nuovi ingressi internazionali, tra cui Ammann Gallery (Colonia), Atelier Jespers (Bruxelles), Elisabetta Cipriani Wearable Art (Londra), Galleria Rossella Colombari (Milano), Galleria Luisa Delle Piane (Milano), Dimoregallery (Milano), Erastudio Apartment Gallery (Milano) e Galleri Feldt (Copenhagen).
#miartgalleries
 


 
MIART PIATTAFORMA PER CREARE CULTURA

miart è un’occasione privilegiata per creare cultura all’interno di una piattaforma di business tra addetti e appassionati del settore – afferma Fabrizio Curci, amministratore delegato di Fiera Milano. Anno dopo anno, sta crescendo nei numeri ma soprattutto in qualità a testimonianza della scelta progettuale sostenuta da Fiera Milano diventando così un momento imperdibile per i collezionisti italiani e stranieri che scelgono di venire a Milano per trovare quella giusta selezione di gallerie che la rendono unica nel panorama fieristico internazionale.
Inoltre, miart rappresenta la capacità di Fiera Milano di realizzare eventi di qualità legati al mondo dell’arte: un know how che oltre a Milano, si esprime anche in Sud Africa, con la Cape Town Art Fair”.

Per il primo anno Intesa Sanpaolo supporta miart in qualità di main sponsor: internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano Fiera Milano alla Banca, e che, attraverso la sinergia messa in campo su miart 2018, contribuiranno a consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale, offrendo un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile della comunità.
Michele Coppola, Direttore Arte e Cultura Intesa Sanpaolo, commenta: “Siamo per la prima volta main sponsor di miart e lo saremo in un modo nuovo, anche grazie alla collaborazione con un artista italiano presente nella nostra collezione. Intesa Sanpaolo è da sempre protagonista nella promozione dell’arte e nel sostegno alle più importanti iniziative culturali. La nostra presenza a miart rinnova l’impegno della banca al fianco delle principali realtà del nostro Paese dedicate alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano, in particolare nella città di Milano, nell’ambito di una intensa sinergia con le istituzioni pubbliche che contraddistingue il nostro Progetto Cultura. Le Gallerie d’Italia con il proprio Cantiere del ‘900 testimoniano la nostra attenzione nel promuovere la conoscenza dell’arte del secolo scorso in piena sintonia con l’identità di miart e la sua riconosciuta dimensione internazionale.”


LE SEZIONI DI MIART

Si confermano sei le sezioni che caratterizzano miart: Established, che raccoglie 126 espositori (+ 5% rispetto al 2017) divisi tra Contemporary (79 gallerie specializzate in arte contemporanea) e Master (47 gallerie che propongono artisti storicizzati con opere dai primi del '900 fino agli anni Novanta del secolo scorso; Emergent, dedicata a 20 gallerie internazionali focalizzate sulla ricerca delle giovani generazioni, di cui 14 che espongono per la prima volta; Generations, che presenta 8 coppie di gallerie che mettono in dialogo due artisti di generazioni diverse; Decades che con le sue 9 gallerie propone un percorso lungo il Ventesimo secolo secondo una scansione per decenni, tracciando un racconto che enfatizza le due anime che definiscono miart – quella legata all’arte moderna e quella legata all’arte contemporanea – sostenendo in particolar modo l’arte storica di qualità in un momento di forte attenzione del mercato internazionale per l’arte del secondo dopoguerra; On Demand, sezione trasversale le cui gallerie espongono, fra le altre, opere context-based e opere site-specific – come installazioni e wall paintings, progetti da realizzare, commissioni, performance, etc – che per esistere hanno bisogno di essere “attivate” da chi le possiede; e infine Object, dedicata a una selezione di 14 gallerie attive nella promozione di oggetti di design contemporaneo concepiti in edizione limitata e fruiti come opere d’arte.


MIART 2018

"miart ha messo a punto una formula in cui il sistema dell'arte italiano, le gallerie nazionali e internazionali, i collezionisti provenienti da più continenti e le istituzioni pubbliche e private di Milano si riconoscono e che sostengono – dichiara Alessandro Rabottini, Direttore Artistico di miart. L'edizione del 2018 è il frutto di questo lavoro corale, di una molteplicità di voci che rappresentano una enorme ricchezza e pluralità di visioni: il nostro è un presente complesso che richiede tanto una memoria storica quanto l'immaginazione sul presente e il futuro, ed è questa diversità e inclusione che le tante gallerie internazionali presenti a miart porteanno al nostro pubblico. Molte sono le gallerie leader nel settore presenti a miart per la prima volta nel 2018 e moltissime quelle che da più anni scelgono Milano come palcoscenico internazionale: questo è un segno di fiducia e di continuità cui abbiamo deciso di rispondere con il consolidamento del formato della fiera e con l'espansione del nostro lavoro, che è fatto di sperimentazione ma ancorato a radici profonde".


L’ART WEEK MILANESE

"La Milano Art Week accenderà la città e, a partire da lunedì 9 aprile, saranno decine gli appuntamenti e le opportunità di visitare, conoscere, approfondire i tanti mondi e i diversi linguaggi dell’arte moderna e contemporanea, per i milanesi e per tutti coloro che visiteranno la nostra città in occasione della fiera – ha dichiarato l'assessore alla Cultura Filippo Del CornoSono certo che la reputazione che Milano si è conquistata negli ultimi anni in ambito internazionale, come hub della creatività contemporanea, uscirà ulteriormente rafforzata dalla ricchezza dell'offerta artistica durante l'Art Week e da questa nuova edizione che ruota intorno a una fiera sempre più ricca e prestigiosa, capace di coniugare gli aspetti legati al mercato con quelli connessi alla ricerca grazie alla curatela di Alessandro Rabottini e alla partecipazione di direttori di museo, esperti e curatori provenienti da tutto il mondo".
 
Il Comune di Milano e miart 2018 proseguono nella stretta collaborazione avviata nelle ultime edizioni con tutte le principali realtà che operano nella promozione e nella conoscenza dell’arte moderna e contemporanea in città e che di Milano incarnano la vivacità e le diversità culturali.

miart è nuovamente capofila della Milano Art Week e del ricco programma di eventi, inaugurazioni e aperture speciali che coinvolge istituzioni pubbliche, fondazioni e gallerie private, spazi non-profit per l’intera settimana della fiera. A partire da lunedì 9 aprile, ogni giorno inaugurazioni, aperture e visite speciali a mostre e progetti, quali (tra gli altri) Matt Mullican ed Eva Kot’átková presso Pirelli HangarBicocca, Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943 alla Fondazione Prada Milano, Torbjørn Rødland alla Fondazione Prada Osservatorio, Teresa Margolles al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative. But a Storm is Blowing from Paradise: Contemporary Art of the Middle East and North Africa alla GAM Galleria d’Arte Moderna, la XI edizione del Triennale Design Museum, Italiana. L'Italia vista dalla moda 1971-2001 a Palazzo Reale, Frida Kahlo al MUDEC, Giosetta Fioroni e il Premio Acacia al Museo del Novecento, Sol LeWitt alla Fondazione Carriero, Jimmie Durham alla Fondazione Adolfo Pini, Kimsooja alla Basilica di Sant’Eustorgio, The Sichuan Tale. China, Teatro e Storia a FM Centro per l’Arte Contemporanea, Barry X Ball al Castello Sforzesco e a Villa Panza, Project Room #7 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, e moltissimi altri appuntamenti ancora in preparazione.

Il linguaggio della performance diviene un nucleo all'interno della programmazione della Milano Art Week attraverso i numerosi eventi legati all'azione organizzati da istituzioni pubbliche e private: appuntamenti imperdibili con grandi nomi dell'arte contemporanea come Christian Marclay per Fondazione Furla al Museo del Novecento nell'ambito di Furla Series #01, Teresa Margolles al PAC, Marcello Maloberti alla GAM, Guido van der Werve presso FuturDome e Will Benedict alla Chiesa San Paolo in Converso.

Due le novità della Milano Art Week 2018: l’Art Night no profit spaces, sabato 14 aprile e l'apertura straordinaria delle gallerie milanesi nella giornata di domenica 15 aprile. Per la prima volta un’intera serata sarà dedicata a inaugurazioni, performance ed eventi appositamente organizzati da spazi non profit e progettuali come Assab One, [.BOX] Videoart Project Space, Cabinet, Dimora Artica, Edicola Radetzky, FuturDome, Mars-Milan Artist Run Space, Marsèlleria, Mega, Standards, t-space, che per la vivacità della programmazione e capacità di fare ricerca e sperimentazione si sono ritagliati un ruolo di sempre maggiore importanza nella vita artistica e culturale della città.

Infine, spicca in questo palinsesto serale la performance PRISMA presso il Triennale Teatro dell’Arte, in programma mercoledì 11 aprile e giovedì 12 aprile: una collaborazione a più mani tra il coreografo Alessandro Sciarroni e i video-artisti Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni), nata come sviluppo finale della campagna di comunicazione di miart 2018, già lanciata nel settembre dello scorso anno e realizzata da Alessandro Sciarroni, Masbedo e la fotografa Alice Schillaci, riuniti sotto la direzione artistica di Mousse Agency. Per la prima volta all'interno della strategia di comunicazione di una fiera "l'arte comunica l'arte": attraverso il dialogo tra discipline artistiche, danza, fotografia e video-arte si trovano connesse sfociando in un’azione live tra performance e immagine in movimento. PRISMA non soltanto riunisce una molteplicità di linguaggi creativi ma è anche il frutto della collaborazione tra più soggetti istituzionali, tra i quali si annoverano il Triennale Teatro dell’Arte, la società di produzione per film d’artista In Between Art Film, l’associazione di produzioni sperimentali Snaporazverein e il centro di creazione e produzione delle arti Centrale Fies di Dro.

 
 

PREMI E ACQUISIZIONI

Confermati per miart 2018 tutti e sette i premi che hanno caratterizzato l’offerta fieristica della scorsa edizione, arricchita da una nuova rosa di giurie internazionali invitate ad assegnare i numerosi riconoscimenti. Una prestigiosa lista di direttori e curatori di musei dall’alto profilo internazionale avrà il compito di individuare le opere e gli artisti vincitori del Fondo di Acquisizione Giampiero Cantoni di Fondazione Fiera Milano – che anche quest’anno mette a disposizione 100.000 euro per acquistare opere d’arte moderna e contemporanea che andranno a incrementare la collezione di Fondazione Fiera Milano; del Premio LCA per Emergent per la miglior galleria emergente, del valore di 4.000 euro, che vede l’ingresso in qualità di partner di LCA Studio Legale da sempre sensibile ed impegnato nel sostenere l’innovazione in campo artistico; del Premio Herno, in collaborazione con Herno SpA, che per il quarto anno assegna allo stand con il miglior progetto espositivo un riconoscimento di 10.000 euro; del Premio Fidenza Village per Generations, in collaborazione con Fidenza Village e Value Retail, con un riconoscimento di 10.000 euro per il miglior stand della sezione Generations; il Premio On Demand by Snaporazverein, in collaborazione con l’associazione di produzioni sperimentali Snaporazverein, che mette a disposizione 10.000 euro per la migliore presentazione all’interno della nuova sezione On Demand; del Premio CEDIT per Object, in collaborazione con CEDIT, che consiste nell’acquisizione di un’opera di un designer italiano emergente – presentata all’interno della sezione Object – e destinata alla collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano; e infine del Premio Rotary Club Milano Brera per l'Arte contemporanea e i giovani artisti, premio acquisto del valore di 10.000 euro per l’arte contemporanea e i giovani artisti.
 



MIARTALKS

Un nuovo ciclo di miartalks accompagnerà le tre giornate di apertura al pubblico della fiera e, per il quarto anno consecutivo, miart rinnova la propria collaborazione in questo ambito con In Between Art Film - la casa di produzione per film d'artista e video sperimentali fondata da Beatrice Bulgari. Come da tradizione, più di 40 artisti, curatori, direttori di musei, scrittori e architetti internazionali saranno invitati ad animare conversazioni e tavole rotonde attorno a un tema unificante.
Riuniti sotto il titolo "Che cosa possiamo immaginare?" i miartalks 2018 esploreranno la dimensione dell'immaginazione come una forza che crea e trasforma la realtà e non come una fuga dal presente. Ci si domanderà se l'immaginazione è un diritto di tutti o se esistono delle condizioni sociali, economiche e politiche che la precludono; dove è possibile immaginare e se ci sono luoghi nel mondo dove immaginare è vietato; come l'immaginazione può diventare un esercizio quotidiano e, infine, che cosa possiamo immaginare per un futuro che è già qui?
Curatori: João Ribas (Deputy Director e Senior Curator, Serralves Museum of Contemporary Art, Porto) e Fatos Üstek (Curatrice Indipendente, Londra).
#miartalks


MIARTEDUCATIONAL POWERED BY FIDENZA VILLAGE

Grazie alla collaborazione con Fidenza Village nasce quest'anno miarteducational, un nuovo servizio di mediazione gratuita che miart mette a disposizione del pubblico della fiera. Sul sito www.miart.it sarà possibile prenotare la partecipazione a una serie di visite guidate, programmate a orari stabiliti, pensate per approfondire i contenuti storico-artistici e curatoriali che danno forma agli stand ospitati da fieramilanocity, con una particolare attenzione alle sezioni Generations e Decades.
miarteducational è reso possibile grazie al rafforzamento del coinvolgimento di Fidenza Village, uno degli 11 Villaggi di The Bicester Village Shopping Collection di Value Retail – già partner del Premio Fidenza Village per Generations – che affiancano miart in una nuova iniziativa di formazione che si fonda su due assunti principali: la necessità di vedere nell'arte un'occasione di confronto e di crescita individuali e collettivi e il desiderio di far agire la fiera come promotore di conoscenza e cultura.



PARTNER

Nuovi importanti partner affiancano miart 2018, sostenendo la ventritreesima edizione della fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano in molteplici forme.
Fa il suo ingresso in qualità di partner tecnico di miart 2018 FLOS, azienda leader a livello internazionale nel settore dell’illuminazione residenziale e architetturale. Flos realizzerà un’installazione luminosa site-specific all’interno della Vip Lounge, nel ristorante tre stelle Michelin da Vittorio – partner di miart dal 2013: protagonista del progetto sarà Arrangements, un prodotto che si posiziona a metà tra arte figurativa e design industriale, creato per Flos dall’artista e designer londinese di origine cipriota Michael Anastassiades.
Si confermano inoltre le partnership che accompagnano miart dal 2012 lo champagne Ruinart che arricchirà la VIP lounge con uno scrigno interamente dedicato alla presentazione del masterpiece realizzato dall'artista selezionato ogni anno dalla Maison.
The Westin Palace Milan come partner per l'ospitalità.
Rinnovata la partnership con NAVA Press, che anche quest’anno ha curato in collaborazione con Mousse la realizzazione dei materiali stampati.