lunedì 28 febbraio 2022

Galleria Borghese presenta Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura a cura di Francesca Cappelletti da domani 1° marzo al 22 maggio 2022 Galleria Borghese Piazzale Scipione Borghese 5, Roma

 



Con Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura, a cura di Francesca Cappelletti, la Galleria Borghese inaugura, a più di trent’anni dall’ultima grande esposizione italiana, la prima di una serie di mostre internazionali dedicate al Maestro del Seicento italiano.

 

La mostra ruota attorno al ritrovato dipinto di Reni Danza campestre (1605 circa), che da un anno è tornato a fare parte della collezione del museo. La sua acquisizione è un tassello fondamentale per ricostruire i primi anni del soggiorno romani dell'artista. Appartenente alla collezione del cardinale Scipione Borghese, citato negli antichi inventari sin dall’inizio del Seicento, venduto nell’Ottocento, prima disperso, e poi ricomparso nel 2008 sul mercato antiquario londinese come anonimo bolognese, il quadro, dopo le opportune verifiche attributive, è stato riacquistato dalla Galleria nel 2020. Oltre a rappresentare un’importante integrazione storica del patrimonio del museo, la sua presenza nelle sale della pinacoteca accanto agli altri dipinti della collezione sottolinea la fondamentale importanza della committenza Borghese per Guido Reni e offre l’opportunità di riflettere sul rapporto del pittore con il soggetto campestre e la pittura di paesaggio, finora ritenuti “estranei” alla sua produzione.

 

Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura attraverso l’esposizione di oltre 30 opere, prova a ricostruire – partendo dall’interesse di Reni per la pittura di paesaggio in rapporto ad altri pittori operanti a Roma nel primo Seicento – i primi anni del soggiorno romano dell’artista, il suo studio appassionato dell’antico e del Rinascimento, lo stordimento rispetto alla pittura di Caravaggio da lui conosciuto e frequentato, e i rapporti con i suoi committenti.

 

"La mostra, nata intorno al nostro nuovo dipinto, il numero 609 della raccolta, ricostruisce il primo soggiorno di Guido Reni a Roma: non possiamo definirlo un percorso di formazione giovanile perché il grande artista arriva a 26 anni, per curiosità e alla ricerca di nuove occasioni, ma sull'onda di una carriera brillante in patria. Era un pittore che già sapeva troppo, come pare avesse a dire di lui Annibale Carracci, e che a Roma resta un isolato di grande successo. Cosa gli ha dato questa città e cosa vi ha lasciato è la storia che vogliamo raccontare e di cui la mostra è solo il punto di partenza. Al catalogo si affiancherà un itinerario sui luoghi romani di Guido, perché il visitatore possa scoprire chiese e musei che conservano altre opere del nostro pittore e collegare la Galleria alla città, osservare gli affreschi, andare oltre gli anni del soggiorno romano, capire la fortuna critica dell'artista e le radici della leggendaria perfezione, che gli viene attribuita", commenta Francesca Cappelletti.

Vini e imprese: la nuova tappa di #RestartImpresa ad Acireale

 



#RestartImpresa, ormai divenuto il leitmotive, e lo slogan di aggregazione in giro per la Sicilia, il giorno 3 marzo farà tappa ad Acireale, alle porte di Catania, con il tema Vini e Imprese, ultimo di tre incontri, che racconterà i vini come una lucida metafora del mondo imprenditoriale.

Un modo per incontrare imprenditori al cospetto di professionisti del settore, tra tecnici, politici, fiscalisti ed esperti di aggregazioni di impresa.

Il tutto inserito nella cornice della terrazza Acqua del Ferro, con il supporto di Cantine Privitera e saranno presenti il Network professionale LESV Consulting ed i commercialisti dello Studio Saccuzzo & Associati, con il dott. Fabio Saccuzzo promotore dell’evento, i fondatori di Iocompro SICILIANO, Confartigianato, Plurimpresa, Ventive, Masterboss Italia, Azimut, per citarne solo alcuni.

Tutti uniti con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria siciliana, attraverso le risorse ed i mezzi a disposizione, all’interno dello scenario 4.0, e facendosi portavoce di idee di digitalizzazione, omnicanalità, finanza alternativa e solidità patrimoniale, sostenibilità ambientale ma anche sociale e qualitativa, e tutto questo è green economy, argomento questo che verrà dibattuto dall’ospite di eccezione, l’ex Ministro di agricoltura e ambiente, on. Alfonso Pecoraro Scanio, tutti concetti che ormai appartengono al nostro lessico quotidiano, ma che aprono nuovi scenari per fare impresa e nuove opportunità di business alla luce delle disposizioni dell’ultima legge di bilancio.

 

Meet the Artist: James Barnor & Serpentine London domenica 13 marzo 2022, ore 11.00 MASI Lugano | LAC

 

DA UN’ANNATA DIFFICILE UN FIORE RARO: MOSNEL PRESENTA SATÈN 2017

 Il millesimato dell’azienda franciacortina ha superato le aspettative nonostante la gelata straordinaria di aprile, che ha dimezzato la quantità di uve vendemmiate

Spesso dalle difficoltà nascono rarità eccellenti: è questo il caso del Satèn 2017 di Mosnel, Franciacorta che ha raggiunto un’ottima qualità in un’annata che verrà ricordata per la gelata straordinaria di aprile, che ha quasi dimezzato la quantità di uve vendemmiate nella denominazione. Nella nottata tra il 18 e il 19 aprile, infatti, le temperature minime hanno toccato un picco negativo di -2/-3 °C: gelate tardive di questa entità, nella terza decade di aprile, si verificano meno di una volta ogni quarant’anni.
L’Azienda di Camignone (Brescia), guidata dai fratelli Lucia e Giulio Barzanò, ha scelto di non produrre i millesimati 2017 EBB, Parosé e Riserva, ma di puntare tutto sul Satèn, tipologia esclusiva della denominazione Franciacorta, per esprimere a pieno lo Stile Mosnel, uno stile inconfondibile fatto di lunghi affinamenti in cantina. Prodotto a partire dal 1996, il Satèn è tra i vini che meglio interpreta, per complessità e ricchezza, il terroir aziendale.
Da solo uve Chardonnay e con un basso dosaggio zuccherino, asciutto ed elegante, il Brut Satèn presenta un perlage finissimo e suadente che avvolge il palato con la classica sensazione setosa di questa tipologia. Parte della cuvée fermenta e affina in barrique e dopo il tiraggio prosegue sui lieviti almeno 30 mesi. Il calice è intensamente dorato, al naso ricorda dapprima il mandarino e lo zenzero candito, ma compare subito una personalità maestosa, con aromi di caramello al burro e noci macadamia. Il sorso, pieno e complesso, ha note minerali e di frutta estiva. Cremoso e avvolgente, continua a mutare nel calice con sentori di pasticceria secca e lievi canditure, pur con una luminosa freschezza che seduce il palato. Un vino complesso, da degustare con attenzione, ideale se abbinato a tavola con primi piatti delicati, sorprendente con i risotti di verdure primaverili come gli asparagi.
Il Satèn 2017 di Mosnel è disponibile in enoteche e ristoranti a partire da 30 euro.

 

Ad Amalfi chiude i battenti la mostra "Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo"




 Chiude i battenti oggi all'Arsenale di Amalfi - dopo due mesi nel corso dei quali quasi duemila persone hanno visitato la mostra la mostra – l'esposizione "Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo". Un progetto fortemente voluto dall'amministrazione amalfitana guidata dal sindaco Daniele Milano, che venerdì scorso, 25 febbraio, ha presentato l'omonimo libro, a cura di Claudia Bonasi, edito da Puracultura edizioni, davanti ad un folto pubblico. Il volume, realizzato dall'Amministrazione comunale di Amalfi con la collaborazione della famiglia Fusco e promosso dall'Assessorato alla Cultura, retto da Enza Cobalto, fa parte di un progetto più ampio, patrocinato anche dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana. Alla presentazione oltre al sindaco, hanno preso parte la giornalista Claudia Bonasi, l'editore di Puracultura, Antonio Dura e Bruno Pacileo, cognato del fotografo, scomparso nel 2017, che ha portato una toccante testimonianza degli anni in cui nasceva e si affermava l'attività professionale di Alfonso Fusco. Il libro in bianco e nero, di 120 pagine, ospita 200 scatti accuratamente selezionati e divisi per sezioni, ed è impreziosito dalla prefazione dell'antropologo Vincenzo Esposito.

 

Alfonso Fusco, amalfitano, classe 1938, ha operato come fotografo a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60: nel suo archivio rinvenuto dalla famiglia emergono migliaia di negativi che testimoniano i cambiamenti in corso in quel preciso periodo che va dalla fine della seconda guerra mondiale all'inizio della "dolce vita" amalfitana. Fusco punta il suo obiettivo e cattura, in una sorta di neorealismo fotografico, tutto ciò che avviene ad Amalfi in quegli anni: scatti di vita quotidiana - matrimoni, manifestazioni pubbliche, campagne elettorali - ma anche eventi particolari, come le splendide feste con le ballerine dell'Africana o l'arrivo di Jacqueline Kennedy nella Divina.

 

Nell'Arsenale, per tutta la durata della mostra fotografica, era presente anche un tavolo interattivo (realizzato a cura del Collettivo Digitale di Cesena) contenente 393 foto di ritratti realizzati da Alfonso Fusco, che ha dato vita al gioco interattivo "Li (ri)conosci?" grazie al quale dare un nome ad amalfitani oggi sconosciuti, che ha visto la partecipazione di moltissime persone, che hanno così sottratto quei volti all'anonimato. Erano inoltre proiettate in loop 480 immagini scattate dal fotografo amalfitano, con un sottofondo di musica swing dell'epoca.

Rum pregiati e beni rifugio, il mercato guarda con interesse al Diplomatico Tabai Rum pregiati e beni rifugio, il mercato guarda con interesse al Diplomatico Tabai

 



Dopo l'interesse suscitato nei mercati orientali con il Barolo, l'etichetta di vini e distillati pregiati Tabai mette un punto fermo anche con la produzione di rum di eccellenza.
Provenienti dal Sudamerica e invecchiati, questo tipo di liquori pregiati sta stuzzicando investitori e intenditori per le possibilità di investimento connesse.
Le linee Tabai esclusive, infatti, continuano ad avere un incremento di prezzo dovuto alla domanda crescente: acquistare oggi un esemplare del Rum Tabai significa accaparrarsi un bene rifugio e fare propria un'opportunità economica in continua evoluzione.
Al netto delle possibilità legate agli investimenti, rimane poi il prodotto ambito e apprezzato dagli intenditori. È il caso del Rum diplomatico Tabai, invecchiato cinque anni e proveniente dal Costa Rica.
Per quanto riguarda le proprietà organolettiche, questo Rum si contraddistingue per la distillazione di melasse originate unicamente dalle canne da zucchero "Castilla" e "Creolla", in grado di regalare al distillato note aromatiche uniche. Si tratta di un rum da degustazione che ben si accompagna con un cioccolato ricercato, che è meglio gustare liscio per assaporarne tutte le caratteristiche.

venerdì 25 febbraio 2022

PORADA INTERNATIONAL DESIGN AWARD 2022 Le diverse tipologie di poltrone protagoniste della X edizione del contest

 



EXPO DUBAI - SISTEMA AGROALIMENTARE LOMBARDO - CON REGIONE LOMBARDIA H11 DIGITAL LINK

 #EXPODUBAI

con Regione Lombardia
Il sistema agroalimentare lombardo sarà protagonista all’Expo di Dubai, con una serie di iniziative dedicate alla internazionalizzazione delle aziende.
Saranno coinvolti il consorzio del Gorgonzola, il Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina, Ascovilo (Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi a D.O.C.G. , D.O.C e I.G.T.), Galletto Vallespluga e Riso Gallo. Ambasciatore della spedizione sarà il maestro pasticcere Iginio Massari.
Tutte le iniziative saranno presentate durante una conferenza stampa che si svolgerà stamattina 25 febbraio, alle ore 11 nella sede territoriale della Regione Lombardia a Brescia (via Dalmazia 92 - Brescia).
Saranno presenti l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi, il maestro Iginio Massari e i rappresentanti dei consorzi coinvolti. In collegamento anche il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Gilda Fugazza.

Senigallia Città della Fotografia proroga fino al 20 marzo 2022 le mostre in corso CHRISTOPHER BROADBENT Rimasto nell'ombra e JULIA MARGARET CAMERON Uno sguardo fuori fuoco

 

Supporto e prodotto di alta qualità

 





Oggi, prima ancora di parlarvi di eccellenze per il palato, apro con piacere una parentesi dedicata ad un supporto innovativo ideale proprio per il confezionamento di alcune specialità gastronomiche. Ma andiamo con ordine. Facile scrivere supporto: ma di cosa si tratta? Intanto diciamo che è asettico, refrattario agli odori, leggero e riciclabile. E’ Albatross, ovvero un film di polistirene composito termofuso, senza adesivi interni, color oro o argento, ideato appositamente per il contatto diretto con gli alimenti. In termini più semplicistici Albatross è un vassoio, di bell’aspetto, che garantisce prestazioni ottimali, diversissime da quelle dei tradizionali supporti di cartone plastificato per alimenti. E’ il frutto di una lunga ricerca tecnologica da parte di Rotostampa, azienda pioniera nelle stampe su film plastici, e di prove industriali mirate a verificare l’affidabilità del prodotto. Un supporto stabile, privo di rilasci, inattaccabile dalle muffe e in grado di non assorbire umidità, oli e grassi dagli alimenti.

Rotostampa è una storica azienda di Lainate (MI) specializzata nella stampa in rotocalco su materiali flessibili, e Albatross si rivela come un nuovo tipo di vassoio alimentare green, ideale per il confezionamento del salmone affumicato e di prodotti salati. Ma anche di torte, semifreddi e cibi surgelati. Nel segno di una produzione eco-friendly.

 

Generalmente i vassoi tradizionali in cartone plastificato, a contatto con alimenti ricchi di grassi possono assorbire sostanze organiche e umidità e nel tempo deformarsi. Nono solo, trattandosi di materiali compositi, non sono conferibili nella raccolta differenziata. Al contrario Albatross rimane integro, garantendo così il mantenimento della qualità del prodotto, ed è riciclabile al 100%. In più, una volta lavato, può essere anche riutilizzato a livello domestico come vassoio o piatto di servizio. Un supporto innovativo sunto di una tecnologia tutta italiana.

 

Dal supporto ad alcuni prodotti di altissima qualità. Infatti tra i primi ad averne intuito l’importanza e a sceglierne l’utilizzo nel confezionamento del salmone c’è l’affumicheria artigianale Sapor Maris di Ladispoli, alle porte di Roma. Vi parlo di un’azienda a conduzione familiare specializzata in produzioni di nicchia di salmone, pesce spada, tonno e altre specie ittiche del Mediterraneo mediante lavorazioni effettuate rigorosamente a mano. Vere e proprie chicche di altissima qualità da assaporare.

 

Per l’affumicheria Sapor Maris è di fondamentale importanza preoccuparsi della sicurezza alimentare dei consumatori, e ciò significa anche utilizzare packaging di qualità. Il valore aggiunto derivante dall’utilizzo di un supporto come Albatross è nella serenità: ovvero impiegare un prodotto certificato che offre maggiori garanzie nel contatto diretto con l’alimento. Questo vale ancora di più nel caso del salmone affumicato, sia che si presenti come pre affettato o intero.

 

Le confezioni sottovuoto tendono infatti a comprimere il prodotto e nei casi di tipologie molto grasse, come quella del salmone norvegese, può avvenire che vengano rilasciate piccole quantità di olio: il fatto che non vengano assorbite (insieme all’umidità) dal vassoio sottostante, prevenendo ogni possibile rilascio di sostanze, garantisce la salubrità del prodotto e della confezione.

 

I supporti Albatross sono disponibili in 13 diversi formati base, con bordo semplice per prodotti salati e bordo orlato per dolci, sono tutti personalizzabili su richiesta. Inoltre vi ricordo ancora che è stabile, privo di rilasci (come attestato dal CSI spa, polo internazionale di servizi testing, ispezione e certificazione di IMQ Group).

 

Trovate tutte le info nel dettaglio per il supporto Albatross sul sito:

www.rotostampa.it

Mentre per gustarvi tutte le specialità firmate dall’ l’affumicheria artigianale Sapor Maris:

www.sapormaris.it

 

Fabrizio Salce


giovedì 24 febbraio 2022

In occasione della mostra ACCORDI E FUGHE di Filippo Sorcinelli fino al 27 marzo 2022 presso MUSAS - Museo Storico Archeologico di Santarcangelo di Romagna SONO IN PROGRAMMA TRE APPUNTAMENTI CULTURALI

 

Cantina San Michele Appiano, fatturato in crescita con un +5% e grandi obiettivi per il 2022 con sguardo ottimista e fiducioso.

 



Continua la crescita della Cantina San Michele Appiano, con un notevole aumento a fine 2021 che evidenzia ancora una volta la forza del marchio sul mercato del vino italiano ed estero. Un successo che ripaga gli sforzi compiuti nel 2020 per contenere il calo di prenotazioni import/export derivanti dalla pandemia Covid-19 e che avvia il 2022 verso nuove sfide con spirito fiducioso e ottimista. I risultati più sorprendenti sono stati registrati nelle vendite che, toccando oltre 2 milioni di bottiglie ripartite tra Italia ed Estero in rapporto 70/30, hanno interessato oltre 40 Paesi stranieri.
 
 
San Michele Appiano (BZ), 28 febbraio 2022 – Chiude il 2021 con un +5% la Cantina San Michele Appiano, dopo un 2020 decisamente impegnativo, ma caratterizzato dal contenimento del calo di fatturato e dei danni economici correlati al crollo delle prenotazioni import ed export derivanti dalla pandemia Covid-19. Alla base della stabilità, che da sempre contraddistingue la cantina leader in Alto Adige, i valori della cooperativa sociale e il costante impegno a innovarsi.
 
Un bilancio che mette in luce la forza e la notorietà del marchio St. Michael-Eppan sul mercato del vino nazionale e internazionale, con oltre 2 milioni di bottiglie vendute in un rapporto di 70/30 tra Italia ed Estero e la capacità della cooperativa di riorganizzarsi prontamente, adottando precauzioni e direttive dettate dal Governo a sostegno del contenimento dei contagi. Se in Italia la richiesta dei vini San Michele Appiano nel 2021 si è concentrata su Gewürztraminer, Sauvignon e Pinot Nero, all’estero la preferenza è andata su Pinot Grigio e Pinot Nero, con risultati di vendita oltremodo soddisfacenti. Ben oltre 40 i Paesi stranieri ad aver acquistato i vini prodotti dalla Cantina San Michele Appiano, compreso il Regno Unito nonostante la registrazione di un calo sensibile.
 
La Cantina San Michele Appiano ha già fissato gli obiettivi per il 2022 e guarda al futuro con fiducia e ottimismo, puntando a raggiungere i 23,6 milioni di fatturato. Con 320 soci viticoltori su 385 ettari di superficie di coltivazione, la cooperativa sociale più grande dell’Alto Adige si muove verso nuovi traguardi, senza mai dimenticare lo scopo principale del proprio operato: il benessere delle persone, sia fisico che economico, ed il sostegno reciproco dei soci.  
 
Oltre alla costante ricerca di una produzione improntata sulla qualità, ciò che consente al marchio San Michele Appiano di distinguersi e di accrescere la notorietà del territorio e della viticoltura altoatesina è la forza connessa ai valori, quali la solidarietà, la professionalità, il gioco di squadra e lo spirito di organizzazione. Non da ultimo, l’impegno ad innovarsi incessantemente, con l’introduzione di tecnologie e applicazioni atte a migliorare l’efficienza dei processi dalla vigna alla cantina e l’offerta al pubblico di nuovi canali di consultazione ed d’acquisto dei prodotti (shop.stmichael.it) e di esperienze uniche come il virtual tour per visitare la cantina centenaria, con o senza l’ausilio degli occhiali VR.