venerdì 28 febbraio 2020

LA PRIMA COLAZIONE? PIACE ANCHE ALLA LINEA. LA CONFERMA DI UNO STUDIO TEDESCO




L’ESPERTO: “PRIMA COLAZIONE MOMENTO IMPORTANTE PER SINCRONIZZARE IL NOSTRO OROLOGIO BIOLOGICO ED EVITARE SQUILIBRI. GIUSTO MIX CEREALI, LATTE E FRUTTA.
Uno studio apparso sul “Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism” e condotto da Juliane Richter dell'Università di Lubecca in Germania conferma che una buona prima colazione contribuisce a bruciare calorie e a migliorare il metabolismo. Un’ulteriore prova dell’importanza di questo pasto, anche per i 23 milioni di italiani a dieta che tendono, secondo una recente ricerca dell’Osservatorio Doxa/UnionFood “Io Comincio Bene”, a sottostimare l’importanza di questo pasto.
“I dati emersi ribadiscono il ruolo della prima colazione nel sincronizzare l’orologio biologico del nostro intestino – commenta il prof. Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo – La prima colazione è, di fatto, il primo pasto che il nostro organismo riceve dopo il digiuno notturno, di norma quello più lungo nell’arco della giornata. Il nostro sistema digestivo è quindi attivato al massimo per ricevere i nutrienti che gli daremo a colazione, come fosse una fabbrica che riceve le materie prime all’apertura: è pronta a lavorare a pieno ritmo.”
Ma che cosa consumare al mattino? “Il nostro organismo, al mattino, è pronto a ricevere tutti gli alimenti che dovremmo dargli. Che sia una colazione salata oppure dolce, l’importante è che vi siano tutti i nutrienti necessari, compresi i carboidrati, preferibilmente complessi, che vengono utilizzati al meglio.” 
Il mix giusto a colazione è composto da cereali, latte e fruttaPane, fette biscottate, biscotti e cereali apportano zuccheri a lento rilascio, con un indice glicemico più basso, che danno energia per tutta la mattina – continua il nutrizionista. Non trascurare poi la presenza del latte o suoi derivati, come lo yogurt: “apportano la quota di proteine e grassi utili a stimolare il senso di sazietà in quantità tutto sommato contenute, e contengono inoltre buone quantità di calcio e fosforo molto biodisponibili.”  Per finire un frutto o una spremuta: “apportano fibre, sali minerali, vitamine, polifenoli, come antiossidanti, e acqua”. Nel caso in cui si preferisca un menù salato invece una buona idea può essere pane e ricotta “perché contiene al suo interno anche le proteine del latte. Altrimenti si può optare per del pane con un affettato magro come la fesa di tacchino o la bresaola, da abbinare ad una spremuta o una centrifuga.”

Questo felice inizio della giornata alimentare rappresenta un momento di sincronizzazione molto importante per il nostro corpo ed evita squilibri che possono portare invece ad un appetito eccessivo e quindi a pranzi troppo abbondanti”, conclude l’esperto.

“Io comincio bene” è una campagna sostenuta da Unione Italiana Food, già AIDEPI (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane), che vive sul blog www.iocominciobene.it.  L’obiettivo è promuovere il valore della “buona” prima colazione attraverso la condivisione di storie, curiosità, informazioni che vedono protagonista il primo pasto della giornata, fondamentale per una corretta alimentazione. 

Shunk–Kender L’arte attraverso l’obiettivo (1957-1983) A cura di Julie Jones, Stéphanie Rivoire e Chloé Goualc’h Palazzo Reali | MASI, Lugano 1 marzo – 14 giugno 2020

Inaugurazione: sabato 29 febbraio 2020 dalle 18.00 alle 21.00

Mostra concepita e realizzata dal Centre Pompidou, Parigi
In collaborazione con il Museo d’arte della Svizzera italiana

 
 


Dal 1° marzo al 14 giugno 2020 il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta negli spazi rinnovati di Palazzo Reali il lavoro dei fotografi Harry Shunk e János Kender che, attraverso le loro fotografie, restituiscono un’inestimabile testimonianza del mondo dell’arte d’avanguardia e dei suoi più celebri rappresentanti: Andy Wahrol, Christo e Jeanne-Claude, Yves Klein, Daniel Spoerri, Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, immortalati a Parigi e New York tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ’70.

La mostra concepita dal Centre Pompidou di Parigi, in collaborazione con il MASI, è la prima retrospettiva per i fotografi Harry Shunk e János Kender e ne documenta il lavoro quale testimonianza dello spirito di una generazione di artisti interessati alla sperimentazione e alla liberazione sessuale e artistica, costantemente alla ricerca di spazi nuovi e alternativi in cui creare e diffondere la loro arte.
 
 


Le fotografie esposte, raggruppate nelle sezioni “Intimità”, “Il corpo in azione” e “Nuovi spazi”, immergono il pubblico nella scena artistica parigina con una serie di scatti di inaugurazioni, mostre e performance: il famoso fotomontaggio Le Saut dans le vide di Yves Klein (1960); gli scatti realizzati durante le sue numerose sessioni delle Anthropométries e quelle di tiro di Niki de Saint Phalle per la mostra Feu à Volonté (1961) o le cene di Daniel Spoerri, come quella organizzata in occasione della mostra 723 utensiles de cuisine (1963).
La vicinanza al gruppo dei Nouveaux Réalistes porta Shunk e Kender a immortalarne anche le performances organizzate a Milano nel 1970, in occasione del decimo anniversario della nascita del movimento parigino.
 
 

Il duo si sposta poi a New York alla fine degli anni '60, per documentare gli Happenings di Yayoi Kusama, le coreografie di Trisha Brown in zone industriali di Soho riconvertite in studi e le sperimentazioni artistiche di Pier 18, un progetto ideato e organizzato dal curatore indipendente Willoughby Sharp, per il quale Shunk e Kender fotografano l’operato di 27 artisti. Gli scatti vengono esposti al MoMA l’estate successiva nell’unica mostra che celebra il lavoro dei due con entrambi ancora in vita.
Shunk e Kender sono tra i primi ad avventurarsi fuori dallo studio fotografico, accompagnando gli artisti nella ricerca piú avanguardista. Quella che si crea tra gli artisti e i fotografi è una profonda empatia, che rende i due l’unico riferimento dei circoli dell’avanguardia tra gli anni ‘50 e ‘70.
 
 

I due fotografi nel 1973 mettono fine al loro rapporto e arrivano all’accordo per cui tutte le fotografie del periodo 1958-1973 sarebbero state firmate con la sigla Shunk-Kender, indipendentemente dall’autore dello scatto.
Il percorso espositivo, curato da Julie Jones, Stéphanie Rivoire e Chloé Goualc’h, si compone di 450 scatti e documenti originali tra i più di 10,000 donati dalla Roy Lichtenstein Foundation nel 2014 e conservati presso la Bibliothèque Kandisky di Parigi.Sono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto

PROWEIN 2020: ASSOVINI SICILIA VOLA A DÜSSELDORF

Dal 15 al 17 marzo il mondo del vino si riunisce a Düsseldorf per la fiera enologica più importante d’Europa.
La collettiva Assovini Sicilia presente in fiera con 16 aziende socie


Palermo, 27 febbraio 2020
Appuntamento atteso e irrinunciabile quello della fiera tedesca che da sempre rappresenta uno degli eventi più attesi del mondo del vino: oltre 6.900 espositori provenienti da 64 paesi, circa 61.500 visitatori professionisti e 843.427 mq di superficie espositiva divisa in 10 ampi padiglioni che rappresentano l’intero mondo vitivinicolo. Anche quest’anno l’Associazione Assovini Sicilia sarà presente in fiera rappresentata da 16 cantine socie. L’area assegnata alla Sicilia e coordinata dall’IRVO è di circa 305 metri quadrati collocata nella Hall n. 16 stand n. 16C62 e 16A71.
“Prowein è per noi un appuntamento importante soprattutto per incontrare i nostri clienti del Nord Europa e per sviluppare ulteriormente questo mercato - afferma Mario Di LorenzoAD e proprietario di Feudo Disisa - Sarà un’occasione per far conoscere le nuove annate dei bianchi e per presentare il nuovo rosato, ultimo nato dei nostri vini che sbarca per la prima volta sul mercato tedesco.”
“La partecipazione a Prowein - dice Gianfranco Lombardo proprietario di Tenute Lombardo - riveste grande importanza sia per la vocazione internazionale che ha la fiera, sia per rafforzare la presenza del nostro vino in Germania e nei paesi del nord Europa dal momento che il salone rappresenta la più importante vetrina su questo mercato e un appuntamento per noi immancabile che, dopo Wine Paris, ci traghetta a Vinitaly. A Dusseldorf presenteremo l’annata 2019 dei vini bianchi che è stata di qualità eccezionale e che quindi ci permette di essere fiduciosi per gli esiti degli incontri che ci aspettano”.
 Gabriele Morreale Agnello, AD e proprietario dell'azienda omonima, recente ingresso in Assovini Sicilia, afferma: "La fiera di Düsseldorf è ormai diventato il più importante appuntamento mondiale del mercato del vino e lo è anche per la Tenuta Morreale Agnello. L'ampliamento del numero di importatori e la ricerca di buyers provenienti dai più importanti mercati del mondo ci daranno modo di presentare i nostri vini, tutti rigorosamente biologici.”
Da fiera vinicola a barometro delle tendenze mondiali duqnue, anche quest’anno, per la sua 26esima edizione, Prowein attende esperti, appassionati e winelovers di tutto il mondo con un ricco programma di seminari, master class e mostre speciali. Il tutto nella splendida cornice della città di Düsseldorf, che in quei giorni si modella intorno alla fiera e offre ai partecipanti un ricco calendario di eventi serali collaterali in varie location cittadine, ampliando le opportunità di networking e le occasioni di business. Un appuntamento irrinunciabile quindi e a cui Assovini Sicilia dà appuntamento presso la Hall n. 16 stand n. 16C62 e 16A71.
A Prowein 2020 saranno presenti:

ALESSANDRO DI CAMPOREALE SOC. COOP. AGR.
ASSULI WINERY SRL
AZIENDA GULFI SOCIETA' AGRICOLA SRL
BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO soc. agr. a r.l.
BAGLIO DI PIANETTO srl societa agricola
CANTINE SETTESOLI S.C.A.
CARUSO E MININI SRL
CASA VINICOLA FAZIO SOC. AGR. A R.L.
CVA CANICATTI' SOC. COOP. AGRICOLA
DI GIOVANNA società agricola SRL
DIMORE DI GIURFO SAS
DISISA SRL SOC. AGRICOLA
FEUDO MONTONI di FABIO SIRECI
LOMBARDO VINI Soc. Agr. s.s.
MUSITA SRL
SOCIETA' AGRICOLA MORREALE AGNELLO SRL

INFORMAZIONI PROWEIN
Data: 15-17.03.2020
Orari di apertura: ogni giorno dalle 9:00 alle 18:00
Padiglione: 16 (stand n. 16C62 e 16A71)
Düsseldorf, Zona fiera
Ingressi: Entrance Hall 17
Assovini Sicilia è un’associazione che riunisce 90 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, accomunate da tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato.
Per informazioni:
Alessia Panzeca
Responsabile Comunicazione
mob.: +39 335 6522242

Solidus: ripartire dal turismo

Il turismo in Italia fattura direttamente oltre 150 miliardi di euro (45 miliardi di euro solo l’incoming), è un fenomeno di costume che influenza anche i settori dell’industria navale, dell’arredo, delle costruzioni, della tecnologia, della moda, del design, dello sport, dell’informazione, dell’intrattenimento, dell’istruzione oltre al fondamentale settore agroalimentare. L’Italia è tra i primi cinque Paesi al mondo come destinazione turistica (assieme a due continenti come Stati Uniti d’America e Cina), è la prima destinazione al mondo come meta enogastronomica, vanta il più importante patrimonio culturale per singolo Paese ed è in testa ai siti classificati Patrimonio dell’Umanità da parte di Unesco.
Un quarto del PIL italiano (1.800 miliardi di euro) ruota attorno al fenomeno del turismo in Italia, un fenomeno che nel 1950 registrava 25 milioni di viaggiatori internazionali e nel 2019 ha superato 1,4 miliardi di viaggiatori internazionali. Il turismo è diventato il terzo comparto economico del pianeta.
L’Italia a partire dalle Olimpiadi di Roma del 1960 è stata tra i protagonisti di questo fenomeno, il più significativo dell’economia post-bellica, l’unico che rappresenta in se stesso un incredibile strumento di pace e di reciproca conoscenza tra i popoli che abitano il nostro pianeta. Nessun altro settore svolge un simile ruolo di promozione dello scambio di idee, esperienze, emozioni tra esseri umani e di conoscenza del pianeta in cui viviamo.
L’Italia dal 2011 ha registrato 9 anni consecutivi di crescita del settore incoming (i viaggiatori internazionali giunti in Italia da tutto il mondo) passando dai 31 miliardi di euro del 2011 ai 45 miliardi di euro del 2019, il tutto mentre l’economia italiana conosceva il più lungo periodo di stagnazione della sua recente storia postbellica.
La crisi del Coronavirus, esplosa con incredibile virulenza nelle scorse settimane, ci ha colti di sorpresa, ma nello stesso tempo ha dimostrato che l’Italia è forse l’unico Paese della Terra che ha saputo reagire con incredibile prontezza a una minaccia naturale, qual è un virus sconosciuto, ponendo al centro dell’attenzione la salute dei suoi residenti, oltre che dei suoi ospiti, mettendo in secondo piano le esigenze dell’economia rispetto al dovere etico e costituzionale di salvaguardare la salute dell’intera popolazione, comprendendo in questa accezione anche tutti gli ospiti provenienti dal resto del pianeta.
L’Italia dispone di un sistema sanitario nazionale che si fa carico gratuitamente di tutte le patologie presenti, compresa quindi anche quella del Coronavirus, che è stato affrontato con la massima serietà e impegno da parte di tutte le istituzioni e soprattutto da parte degli addetti alla sanità in Italia, un esercito di infermieri, medici, scienziati cui dobbiamo tributare il massimo encomio assieme alle forze pubbliche – Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, vigili urbani – che hanno svolto un ruolo non meno cruciale nel garantire l’ordine pubblico e il rispetto dei protocolli sanitari sul territorio.
Ora che la crisi prodotta dal Coronavirus risulta sotto controllo, anche se non completamente superata, dobbiamo porre al centro dell’attenzione la crisi economica che la minaccia di pandemia ha creato, soprattutto per il turismo in Italia, una delle maggiori vittime di questa situazione.
SOLIDUS, per l’esperienza e la rappresentanza del turismo che lo caratterizza, può e vuole aiutare Governo e Regioni a individuare gli interventi migliori per rimettere immediatamente in moto la macchina Italia impegnandosi innanzitutto nel finanziamento di una comunicazione a largo spettro che ribalti l’immagine sbagliata che è stata diffusa in questi giorni.
L’Italia è tra i Paesi più sicuri in cui soggiornare proprio perché dispone del sistema sanitario nazionale più sensibile e preparato per affrontare qualsiasi genere di emergenza e riportarla alle sue giuste dimensioni.
La tassa di soggiorno produce ogni anno alcune centinaia di milioni di euro, in contanti. È uno strumento già pronto da far diventare tassa di scopo per impiegarla immediatamente per finanziare una campagna mediatica di informazione e promozione dell’Italia come ideale meta turistica fornendo all’ENIT gli strumenti finanziari adeguati perché svolga finalmente il suo compito istituzionale.
Altre iniziative possono essere messe in azione immediatamente. Chiediamo di essere ascoltati per poter contribuire da protagonisti alla ripresa di un settore, il turismo in Italia, che rappresenta la nostra vita, non solo la nostra professione.
Francesco Guidugli
Presidente
Solidus
I Professionisti dell’Ospitalità

Tutte le novità 2020 firmate Rinaldi 1957





In occasione della General Sales Convention, “Rinaldi 1957” ha presentato nuovi brand che si sono aggiunti al portafoglio della società Bolognese, dopo un’accurata selezione di realtà autentiche e rappresentative del territorio. Un ritorno tanto atteso è stato quello di Barbancourt, rum da intenditori che per più di due anni non è stato fornito in Europa.

HSE - Habitation Saint-Etienne
Saint-Etienne fu costruita sulla base di "La Maugée", una raffineria di zucchero la cui terra si estese all'inizio del XIX secolo su 400 ettari, da Gros-Morne a Saint-Joseph. L'insieme architettonico testimonia il sistema abitativo specifico della Martinica ed è monumento nazionale. Nel 1882, Saint-Étienne fu acquistata da Amédée Aubéry, un giovane capitano industriale che sarebbe diventato una delle figure emblematiche dell'economia martinicana (perché fu lui a richiedere la “AOC” del rhum per la Martinica, che in Francia equivale alla denominazione d’origine controllata). Trasformò la raffineria di zucchero in una distilleria agricola e iniziò la modernizzazione delle infrastrutture.  Le ferrovie sono installate sul sito della distilleria: animali da tiro trainano carri che contengono canne da zucchero. L'energia idraulica viene fornita dal fiume Lézarde attraverso un canale di pietra che attraversa il giardino creolo. Le peculiarità distintive di HSE sono sette:
1.       Il gruppo HSE è proprietario di maggioranza della distilleria “Le Simon” che produce per altri brand in commercio anche in Italia. È quindi garantita una completa filiera produttiva
2.       HSE è proprietaria terriera da molte generazioni, lavorando l’85% della canna da zucchero utilizzata e non acquistandola solo da altri come molti player dell’Isola
3.       È al terzo posto per vendite in Martinica: è quindi un prodotto che piace alla popolazione che “sa bere” rhum agricole
4.       Terroir/territorio che si divide in tre zone (una vulcanica più a ovest, un’altra più a est e marina, l’ultima è nel centro isola) per dare origine a prodotti diversi e a diversi sentori in un solo prodotto
5.       Certi suoi rhum bianchi riposano fino a due anni in inox, caratteristica unica per stabilizzare il prodotto e ammorbidirlo. HSE presenta anche una referenza mono-varietale di canna da zucchero “d’oro” e mono-parcellaire, proveniente da uno speciale cru dalle qualità eccezionali
6.       HSE è il precursore, rispetto a tutti i produttori in Martinica, degli invecchiamenti con botti speciali e dei finish di qualità (Porto, Sherry, Whisky) avendoli presentati per primi al RumFest di Parigi molti anni fa
7.       La base di partenza degli invecchiamenti sono solo botti vergini di legno americano, di modo che non ci siano differenze nei prodotti invecchiati (derivanti invece dai diversi prodotti contenuti nelle botti utilizzate in precedenza, come ad esempio per le botti ex-bourbon). Poi sono impiegate botti di legno francese e, in alcuni casi, botti di Limousin.

Amaro VENTI - analcolico
L’unico amaro con solo botaniche raccolte in Italia e da marzo sarà l’unico amaro presente anche nella sua versione analcolica. Un’alternativa da portare allo stesso tavolo di un ristorante o per creare cocktail con zero alcol. Sono sempre venti ingredienti botanici: una per regione, sapientemente scelte dalla famiglia Rivolta per raccontare una storia tutta Italiana:
Campania – Limoni
Sicilia – Arance
Sardegna – Mirto
Abruzzo – Genziana
Veneto – Achillea
Liguria – Foglie di Ulivo
Basilicata – Basilico
Piemonte – Taraceto
Un’interpretazione moderna dei classici amari, creato seguendo i metodi liquoristici tradizionali.

DETTAGLI PRODUTTIVI
VENTI nasce da una profonda conoscenza delle botaniche che lo compongono e delle loro proprietà aromatiche. Infatti, primo passaggio fondamentale per la realizzazione di VENTI è la corretta lavorazione, tritatura e assemblaggio delle erbe. A seguire avviene una lavorazione attraverso la sola acqua, dato che è stato evitato qualsiasi utilizzo di alcol. Dopo processi di filtrazione c’è un periodo di riposo in bottiglia per permettere l’unione degli aromi e il raggiungimento del profilo di gusto definitivo.
  
 

Polugar – Il Padre della Vodka  
Provenienza: che cosa vi viene in mente quando pensate alla bevanda nazionale russa?
La vodka, naturalmente. Ma che tipo di vodka si beveva ai tempi di Ivan Il Terribile, Pietro Il Grande, Dostoevsky o Chekhov? Qual era la vodka russa che godeva di tanto successo presso Re, Regine e nobili di tutta Europa?
Era una vodka molto diversa da quella che conosciamo oggi. A quei tempi la distillazione a colonna (o rettificazione) non era ancora stata inventata. Prima del 1895, la vodka era un distillato di cereali prodotto in alambicchi di rame, proprio come il single malt whisky, e veniva chiamata «Bread-Wine» o «Polugar».  Polugar venne proibito in Russia dal 1895, anno in cui fu introdotto il monopolio di Stato e si iniziò a utilizzare solamente alcol etilico rettificato per la produzione della vodka. Tutte le distillerie tradizionali, con i loro alambicchi di rame, vennero distrutte. Si iniziò a produrre alcol usando tecnologie moderne, utilizzando il processo di distillazione a colonna, e le ricette con cui la nobiltà preparava i distillati di cereali vennero dimenticate. Solamente l'alcol puro al 96% (alcol etilico) può essere usato per la produzione di vodka: è insapore e inodore. Ed è per questo che produciamo Polugar nell’Unione Europea, in Polonia, dove abbiamo ricreato una distilleria tradizionale, utilizzando tecnologie del XIX secolo. La distilleria privata Rodionov & Sons si trova in una foresta, accanto a un antico palazzo e lontano da altri stabilimenti industriali, strade e città. 
In quanto a sapore, Polugar non si avvicina a nessuna bevanda alcolica disponibile al giorno d’oggi. Chi lo ha provato è stato subito conquistato dal sapore e dal profumo naturali e ne ha riconosciuto la totale unicità. Polugar non assomiglia alla vodka moderna. È qualcosa di diverso, è un tipo di bevanda alcolica più antica, prodotta nell’era in cui tutti i distillati di cereali venivano realizzati usando alambicchi di rame.
La parola «Polugar» significa in russo “bruciato a metà”. Quando gli alcolimetri non esistevano ancora e si voleva determinare la concentrazione alcolica e, di conseguenza, il costo di un distillato, veniva usato il seguente test: si scaldavano due porzioni della bevanda e vi si dava fuoco fino a che non terminava di bruciare. Se di due porzioni ne rimaneva soltanto una, allora il contenuto alcolico era in giusta quantità. In altre parole, metà della bevanda veniva fatta evaporare ed è da questa tecnica che deriva il nome «Polugar». Con l’invenzione degli alcolimetri, la concentrazione alcolica del Polugar poté essere misurata e risultò pari a 38,5%. Polugar è quindi il «padre» della vodka russa.   
Il nostro Polugar riproduce il sapore della bevanda del 18°secolo; a  quei tempi invece di una lunga procedura di invecchiamento in  botti di legno, i ricchi nobili e proprietari terrieri russi si servivano di  tecniche di distillazione più progressive utilizzando all'interno  dell'alambicco coagulanti e filtranti naturali quali albume e colla di  pesce, che sono in grado di conservare al meglio le proprietà  gustative della materia prima, donando al proprio “Polugar” quel  delizioso e aromatico sapore di segale.
La nostra gamma consiste in due linee: una linea da degustazione “Connoisseurs” e una linea per i bartender chiamata “Mixology & Gastronomy”.
Per la gamma Mixology & Gastronomy noi aggiungiamo ingredienti naturali, menzionandoli nel nome e nell’etichetta direttamente all’interno dell’alambicco di rame durante la terza distillazione. Senza nessun estratto artificiale, per una bevanda dal gusto e sapore veramente rivoluzionari

Gin Rivo
Rimanendo fedele alle sue radici italiane, RIVO è un prodotto artigianale realizzato con passione e amore. La distillazione avviene in small batch utilizzando le migliori botaniche raccolte a mano sul Lago di Como dalla famiglia Rivolta e collaboratori. È il primo “foraged” gin italiano e più premiato al mondo tra quelli realizzati nel Bel Paese. RIVO ha un volume alcolico di 43% e l'alcol utilizzato è italiano. Il sapore è complesso ma morbido, ricco di sentori fruttati, speziati e di erbe, con un finale lungo e caratterizzato da note botaniche. La Melissa, insieme al timo danno la connotazione di gusto principale a RIVO Gin. Questa combinazione di note fresche rende RIVO Gin versatile sia per un cocktail classico che per la miscelazione moderna.

Rivo Sloe Gin
Il primo Sloe Gin Italiano realizzato con bacche di prugnolo esclusivamente italiano. É in autunno che vengono raccolte a mano le bacche di prugnolo selvatico (= “sloe” in inglese) quando i primi freddi, rompendo la buccia del frutto, permettono agli aromi di intensificarsi. Le bacche vengono selezionate a mano per garantire che siano utilizzate solo le migliori. Lasciate poi riposare nel gin per alcuni mesi le bacche arricchiscono RIVO con il loro classico sapore e gli conferiscono un delicato colore rosso rubino. Di anno in anno il diverso raccolto potrà variare leggermente il sapore del prodotto finito. Un po' come succede con il vino.
RIVO Sloe Gin è leggermente dolce, con note fruttate e mandorlate che si bilanciano per dare un sapore rotondo e al tempo stesso delicato. Con una gradazione di 30% vol. è perfetto da bersi liscio o in miscelazione. Ogni etichetta viene numerata a mano. Per passione e perché la produzione, legata ad una sola raccolta all’anno, è limitata ad un ristretto numero di bottiglie.

Aviation Gin
Aviation Gin è stato il gin al mondo meglio valutato Wine Enthusiast: 97 punti
È il gin più popolare sui Social Media e responsabile del 50% della crescita dei gin ultra-premium negli Stati Uniti.
È un Gin small-batch: si distillano solo 90 casse alla volta.

Fondata nel 2004 in Oregon, la House Spirits Distillery è una delle più importanti distillerie artigianali in America e si trova a Portland. I prodotti, pluri-premiati, sono ispirati dalla passione per la qualità e da bravissimi bartender.
Il bartender professionista Ryan Magarian ricevette una complessa infusione botanica estiva. Nel giugno del 2006, dopo quasi 30 tentativi, è nato l’Aviation Gin. È stata la prima collaborazione tra distillatori e baristi della storia americana. È un gin small-batch. 
Il Gin prende il nome dal Cocktail Aviation creato da Hugo Ensslin dell’Hotel Wallick di New York un secolo fa e pensato solo per bartender competenti. Secondo gli inventori del gin, solo con il loro prodotto è possibile realizzare il cocktail Aviation perfetto.
Aviation appartiene quindi a una nuova categoria di Dry Gin, in cui si cerca di dare minor risalto al ginepro in favore di un più bilanciato mix di erbe botaniche. 
Botaniche del Gin Aviation:
1.      Ginepro
2.      Cardamomo
3.      Lavanda
4.      Sarsaparilla Indiana
5.      Buccia d’Arancia Dolce
6.      Semi di Coriandolo
7.      Anice
messe in sacchi di nylon in infusione per 18 ore in alcol da grano
Ryan Reynolds - la Superstar di Hollywood – è il principale azionista del brand: l’Italia è la n°12 nel ranking mondiale dei followers su Instagram dell’attore. Gin Aviation è il brand che ha vinto il "Who is Today's Top Advertiser?"  concorso per le migliori pubblicità negli Stati Uniti: era l’unico brand di alcolici partecipante.


Mauricia
Mauricia è un rum fatto col 100% di succo fresco di canna da zucchero. Prende il nome dal Domaine di canna da zucchero dei proprietari.
Nel 1819, la famiglia costruì sulla proprietà di canna da zucchero, uno zuccherificio e una distilleria. Oltre alla canna da zucchero, la famiglia Harel coltivava piselli dolci molto profumati. 
Dal 19esimo ad oggi, il Domaine Mauricia è sempre gestita allo stesso modo, producendo un rum 100% succo fresco di canna da zucchero single estate
CREATION BLANC 48% Vol – 70 cl puro rum bianco da canna da zucchero
SIGNATURE AMBRE’  45% Vol – 70 cl  Invecchiato in botte di ex-cognac, ex-bourbon e botte di rovere americane per 24 mesi
HERITAGE RESERVE 45% Vol – 70 cl  Invecchiato in botte di rovere Americane con 3 tostature di legno diverse.

Amaethon - il single malt Francese
Amaethon è il whisky del paese del pane e del grano: la Francia infatti ha coltivato e distillato l'orzo sin dai tempi dei Galli, creando una vera tradizione del whisky francese. Nella mitologia celtica, Amaethon è il dio dell'agricoltura. 
In Francia, la densità abitativa è la più bassa dell’Europa occidentale, garantendo campi di orzo a notevole distanza dalle attività umane.
Seguendo la tradizione francese del whisky, Amaethon è prodotto con l'orzo di qualità unica coltivato in Francia e invecchiato in legno delicato, dandogli pochi tannini ed eccezionali note di grano e pane. 45% vol.


RINALDI 1957

Rinaldi oggi ha superato i 61 anni di storia e rappresenta una società di sviluppo di Brand e di distribuzione specializzata nel canale On Trade, a cui si affidano oltre novemila clienti che ricercano qualità e servizio d’eccellenza.
Giuseppe Tamburi, Marcello de Vito Piscicelli, Valerio Alzani, Gabriele Rondani sono alla guida della società che, oltre a un ricco portafoglio di distillati e liquori, vanta un ingente portafoglio vini pari al 40% del fatturato.
Tra gli spirits che meglio rappresentano Rinaldi 1957, non mancano autentici leader internazionali d’immagine, quali i rum Don Papa, Centenario; il Brandy spagnolo di lusso Cardenal Mendoza, Porto Taylor’s, Cognac Hine, Armagnac Janneau, Calvados Boulard, Whisky Teeling, Glenfarclas, Douglas Laing, Batida de coco Mangaroca.  Negli ultimi anni a fianco delle pluripremiate grappe Nannoni e Pilzer, si sono aggiunti il gin Ginepraio, Amaro Formidabile, il Vermouth OSCAR.697 che compongono il “Negroni Formidabile”, un intramontabile cocktail rivisitato da Rinaldi. Kamiki, Kura Kirin Fuji Sonroku, Vodka Imperial Gold (la più venduta in Russia nel segmento premium), Tequila Viviana e Los Tres Tonos, mezcal Tier.
 
Dal 1999 l’azienda Rinaldi commercializza direttamente un qualificatissimo assortimento di vini italiani e stranieri, di medio-alto profilo ma anche di grande bevibilità, capaci di rappresentare il loro territorio, tra cui lo Champagne Jacquart, gli Spumanti Franciacorta La Montina e il Prosecco Valdobbiadene e DOC “Serre di Pederiva” e un ricco portafoglio di prodotti italiani d’eccellenza, tra cui si possono trovare i vini dell’azienda H.Lun, la più antica cantina privata dell'Alto Adige, i vini del cuore del Chianti di Castello Vicchiomaggio, il Verdicchio di Matelica della cantina Belisario, o il Barolo Monvigliero della cantina di Pietro Rinaldi. Questi sono solo alcuni dei preziosi prodotti distribuiti in Italia da questa importante realtà e se ne possono trovare molti altri consultando la parte dedicata del sito web dell’azienda: Concilio, Branko, Valpantena, Gaggioli, Villa di Corlo, Celli, Le Lupinaie, Poggio Rubino, Casa di Terra, Contesa, Marianna, Poderi Parpinello e le birre artigianali Apec.  

L’azienda è presente su Facebook e Instagram dal 2017 proprio come “Rinaldi 1957”, nome che è stato poi è andato sempre più a identificare la nuova realtà societaria.