lunedì 30 novembre 2020

LA “TIRAMISÙ GLOBAL MARATHON”, UNA FESTA NELLE CUCINE DEL MONDO

 




Una grande festa che ha attraversato 16 Paesi, con centinaia di “chef” non professionisti che hanno preparato e raccontato la loro versione del dolce durante la “Tiramisù Global Marathon”, l’iniziativa di Twissen nata con la collaborazione della Tiramisù Academy.


«Non è stato possibile abbracciarsi come facciamo da oramai quattro anni nelle piazze dove arriva la Tiramisù World Cup, ma ci siamo comunque sentiti vicini, legati dall’entusiasmo che si respira a una festa». 

Così Francesco Redi, l’organizzatore della TGM, l’evento online che ieri (29 novembre, ndr.) è stato possibile seguire attraverso i canali social dell’iniziativa.

«Bellissimo il clima famigliare che si è vissuto, con gli appassionati in diretta dalle loro cucine - ha commentato Redi - .Otto ore in un clima davvero di gioia, con i bambini a fare la “parte dei leoni” nella preparazione del dolce». 

E proprio ai bambini e ai ragazzi, che ora riceveranno il libro di Geronimo Stilton, è stata dedicata un’intera ora con la campionessa dell’edizione 2019 della TWC (ricetta creativa), Sara Arrigoni, che li ha condotti nella preparazione del loro dolce preferito.


Oltre agli appassionati e a coloro che si erano iscritti a partecipare, durante il live hanno fatto il loro ingresso anche alcuni addetti ai lavori e personaggi provenienti da altri settori. Ecco quindi gli interventi di Wladimiro Gobbo dell’Associazione Italiana Sommelier, Francesca Piovesana,, campionessa TWC 2018 (Cannella e Zenzero), Roberto Lestani, presidente della FIPGC, Federico Zani della Benetton Rugby e della Nazionale italiana, Riccardo Pittis ex-Benetton Basket, Fabio Carbone e Nicola Sorrentino (entrambi docenti presso l’Università Jean Monnet).


Questi i Paesi da cui si sono collegati i partecipanti: Canada (Toronto), Brasile (fra cui Curitiba, San Paolo e Carangola), Venezuela (Caracas), Egitto (Il Cairo), Kenya (Nairobi), Iran (Tehran), Cina (Shangai); dall’Europa: BelgioFranciaGermaniaGran BretagnaGreciaPaesi BassiPoloniaRomaniaSpagna e ovviamente Italia.


L’iniziativa sta ancora raccogliendo (termine 31 marzo, ndr.) fondi per il rilancio delle micro-imprese del settore turistico e della ristorazione di Venezia, simbolo mondiale e polo attrattivo per il comparto dell’intera regione: molti partecipanti e istituzioni hanno già dato il loro contributo.


Per chi volesse prendere visione, i video della diretta sono ancora disponibili nei social network della Tiramisù World Cup (Youtube, Facebook, Instagram, Twitter)


I VINI DI MONTEFALCO E SPOLETO ARRIVANO NELLE CASE DEI CONSUMATORI: IN OCCASIONE DEL CYBER MONDAY IL CONSORZIO TUTELA VINI MONTEFALCO LANCIA LO SHOP ON LINE UNO SPAZIO VIRTUALE CON PROPOSTE SPECIALI PER ACCORCIARE LE DISTANZE TRA CANTINE E APPASSIONATI

 



MONTEFALCO (PERUGIA) – Dopo il viaggio virtuale nel mondo vinicolo di Montefalco e Spoleto attraverso il Montefalco-Spoleto Grand Tour, ora sono i vini ad entrare nelle case degli appassionati di tutta Italia. Da lunedì 30 novembre sarà attivo lo Shop on line del Consorzio Tutela Vini Montefalco, uno spazio virtuale dove scegliere tra le tante proposte delle cantine del territorio, ma anche tra Wine Box tematiche per incuriosire e avvicinare chi vuole approfondire le caratteristiche dei vini di quest’area.

Per gli appassionati delle denominazioni di Montefalco e Spoleto sarà l’occasione, anche in vista del Natale, per regalarsi o regalare ai propri cari un dono speciale in un momento particolare in cui è necessario trovare modi per accorciare le distanze, ma anche per approfondire le proprie conoscenze riguardo i vini di questo territorio, con degustazioni speciali o sperimentando abbinamenti gastronomici nelle giornate in cui si trascorre più tempo a casa propria. 

La data scelta per il lancio dello shop del Consorzio Tutela Vini Montefalco non è casuale: la “vetrina virtuale” sarà infatti aperta da lunedì 30 novembre, giorno del Cyber Monday, ovvero il lunedì successivo alla Festa del Ringraziamento negli Stati Uniti che chiude simbolicamente la settimana del Black Friday dedicata allo shopping on line.

A partire da lunedì 30 novembre al link www.shop.consorziomontefalco.it sarà possibile trovare, dunque, varie opzioni per l’acquisto: bottiglie singole (a prezzi di cantina) delle cantine aderenti allo shop (ben 38 aziende vinicole che producono vini da denominazioni tutelate dal Consorzio) e le Scatole Tematiche che conterranno vini di cantine diverse, con un’offerta trasversale e inedita in grado di accontentare anche il consumatore più esigente, dando vita ad un’esperienza unica di scoperta e approfondimento. A queste proposte si aggiunge la Secret Box, selezione speciale il cui contenuto sarà scoperto solo una volta che il pacco sarà giunto a destinazione: all’interno sei vini da sei diversi produttori appartenenti alle denominazioni di Montefalco e Spoleto, scelti dagli esperti del Consorzio. Ogni Secret Box sarà diversa dall’altra, in un viaggio unico e affascinante alla scoperta delle uve, dei territori e delle tipologie di vino del territorio, tra bianchi profumati e rossi avvolgenti.

L’intento è quello di avvicinare i consumatori in maniera diretta alle produzioni vinicole del territorio (anche attraverso promozioni speciali come la spedizione gratuita e una scontistica sulle Scatole tematiche o su ordini superiori a €59), ma anche approfondire conoscenze e curiosità in merito alle denominazioni tutelate, dando vita ad un filo diretto in un tempo in cui la virtualità è protagonista, nell’attesa di poter tornare a vivere la dimensione reale di un territorio unico e autentico come quello di Montefalco e Spoleto.  

Swiss Architectural Award 2020 La Fondazione Teatro dell’architettura è lieta di annunciare che lo studio Bruther è il vincitore della settima edizione dello Swiss Architectural Award

 

  • Lo studio parigino Bruther (Stéphanie Bru, Alexandre Theriot) vince la settima edizione dello Swiss Architectural Award, caratterizzata dal maggior numero di candidati – 33 provenienti da 19 paesi – dalla nascita del Premio.
  • La settima edizione dello Swiss Architectural Award segna inoltre un importante sviluppo. Promossa per la prima volta dalla Fondazione Teatro dell’architettura, l’edizione riunisce le tre Scuole di architettura svizzere (Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture, Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur), sancendo in questo modo la rilevanza nazionale del Premio.
  • Anche grazie a questa inedita collaborazione, lo Swiss Architectural Award si conferma uno dei premi di architettura più ingenti e prestigiosi, forte di un comitato di advisor composto da architetti e critici di rinomanza internazionale.
  • Il premio di 100.000 franchi sarà consegnato il 22 aprile 2021 all’Auditorio del Teatro dell’architettura a Mendrisio. La cerimonia inaugurerà l’esposizione dei lavori presentati dai candidati, allestita al Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana.
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Bruther, Centro culturale e sportivo Saint-Blaise, Parigi, 2010-2014. © Foto di Filip Dujardin

È lo studio Bruther (Francia), fondato da Stéphanie Bru e Alexandre Thériot, il vincitore della settima edizione dello Swiss Architectural Award, premio internazionale di architettura a cadenza biennale promosso dal 2019 dalla Fondazione Teatro dell’architettura, che ha raccolto l’eredità di BSI Architectural Foundation.

 

La settima edizione del premio ha visto riunite le tre Scuole di architettura svizzere: Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture, Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur, rappresentate in seno alla giuria presieduta da Mario Botta. Il Premio fruisce inoltre del sostegno organizzativo dell’Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura.

 

Anche grazie a questa inedita collaborazione, che sancisce la rilevanza nazionale del Premio, lo Swiss Architectural Award si conferma uno dei premi di architettura più ingenti e prestigiosi, forte di un comitato di advisor composto da architetti e critici di rinomanza internazionale.

 

Lo Swiss Architectural Award intende promuovere un’architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee e mira a favorire il dibattito pubblico. Il Premio è attribuito ad architetti di età non superiore ai 50 anni (nell’anno in cui il Premio è di volta in volta bandito), senza distinzione di nazionalità, che abbiano realizzato almeno tre opere significative.

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Bruther, Centro culturale e sportivo Saint-Blaise, Parigi, 2010-2014. © Foto di Julien Hourcade

Bruther, New Generation Research Center, Caen (Francia), 2013-2015. © Foto di Maxime Delvaux

Il premio, che ammonta a 100.000 franchi svizzeri, sarà consegnato al vincitore il 22 aprile 2021 all’Auditorio del Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio, nel corso di una cerimonia che segnerà anche l’apertura dell’esposizione dei lavori presentati dai candidati.

 

Lo studio Bruther è stato scelto fra 33 candidati provenienti da 19 paesi, vincendo l’edizione con il maggior numero di partecipanti dall’istituzione del Premio nel 2007, circostanza che ribadisce il ruolo di sismografo delle più feconde ricerche contemporanee, che lo Swiss Architectural Award si propone di assolvere grazie all’eccellenza del comitato di advisors cui spetta la nomina dei candidati.

 

La Giuria ha attribuito all’unanimità lo Swiss Architectural Award 2020 allo studio Bruther per il Centro culturale e sportivo Saint-Blaise, Parigi (2010-2014), il New Generation Research Center, Caen (2013-2015) e la Residenza per ricercatori universitari “Maison Julie-Victoire Daubié”, Parigi (2014-2018).

 

Per la Giuria “Le tre opere presentate da Bruther (Stéphanie Bru e Alexandre Theriot) affrontano, con grande coerenza e qualità, il tema della periferia (e nello specifico, la periferia delle città francesi), riconosciuta come luogo nevralgico in cui si manifestano, con forza dirompente, le contraddizioni della nostra società. In contesti difficili, percorsi da tensioni sociali e caratterizzati da spazi anonimi se non degradati, Bruther interviene con un’architettura caratterizzata da una profonda istanza civica, che si propone di restituire dignità a questi luoghi e ai loro abitanti.” 

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Bruther, New Generation Research Center, Caen (Francia), 2013-2015. © Foto di Julien Hourcade

La giuria ha riconosciuto nell’opera di Bruther una piena consonanza con gli obiettivi dello Swiss Architectural Award, premio che si propone di favorire, attraverso il coinvolgimento delle tre Scuole di architettura svizzere, il dibattito pubblico sul ruolo dell’architettura nella società contemporanea, e con maggiore urgenza nel periodo di crisi che stiamo attraversando.

 

La giuria della settima edizione è stata presieduta da Mario Botta e composta da Riccardo Blumer (direttore dell’Accademia di architettura, USI), João Luís Carrilho da Graça (Lisbona), Dieter Dietz (direttore della Section d’Architecture, EPFL-ENAC) e Christophe Girot (decano del Departement Architektur, ETHZ).

 

I candidati alla settima edizione dello Swiss Architectural Award sono stati nominati da un comitato di advisor composto da Manuel Aires Mateus, Lisbona (Portogallo); Solano Benitez, Asunción (Paraguay); Angelo Bucci, São Paulo (Brasile); Marianne Burkhalter, Zurigo (Svizzera); Sean Godsell, Melbourne (Australia); Steven Holl, New York (USA); Junya Ishigami, Tokyo (Giappone); Bijoy Jain, Mumbai (India); Shelley McNamara, Dublino (Irlanda); Valerio Olgiati, Flims (Svizzera); Adolph Stiller, Vienna (Austria); Elisa Valero, Granada (Spagna); Paolo Zermani, Parma (Italia).

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Bruther, Residenza per ricercatori universitari “Maison Julie-Victoire Daubié”, Parigi, 2014-2018. © Foto di Maxime Delvaux

Sono stati candidati all’edizione 2020 dello Swiss Architectural Award:

Al Borde (Pascual Gangotena, David Barragán, Marialuisa Borja, Esteban Benavides; Ecuador);

Arrhov Frick (Johan Arrhov, Henrik Frick, Svezia);

Bernardo Bader (Austria);

Barbas Lopes Arquitectos (Patricia Barbas, Diogo Lopes, Portogallo);

Tatiana Bilbao (Messico);

Bruther (Stéphanie Bru, Alexandre Theriot, Francia);

Riccardo Butini (Italia);

Carmody Groarke (Kevin Carmody, Andy Groarke, Inghilterra);

Ricardo Carvalho (Portogallo);

Kashef Mahboob Chowdhury (Bangladesh);

DECA Architecture (Alexandros Vaitsos, Carlos Loperena, Grecia);

Angela Deuber (Svizzera);

Edition Office (Kim Bridgland, Aaron Roberts, Australia);

Estudio MMX (Jorge Arvizu, Ignacio del Rio Emmanuel Ramirez, Diego Ricalde, Messico);

Nick Gelpi (USA);

Guidotti Architetti (Giacomo Guidotti, Riccarda Guidotti, Svizzera);

Carla Juaçaba (Brasile);

langarita-navarro arquitectos (Maria Langarita, Victor Navarro, Spagna);

MAPA (Luciano Rocha de Andrades, Matías Carballal Zeballos, Andrés Gobba Hannay, Maurício Lopez Franco, Silvio Lagranha Machado, Brasile);

Shingo Masuda+Katsuhisa Otsubo (Giappone);

Daniel Moreno Flores (Ecuador);

Erika Nakagawa (Giappone);

OFFICE (Kersten Geers, David Van Severen, Belgio);

Camilo Rebelo (Portogallo);

Robust Architecture Workshop (Milinda Pathiraja, Ganga Ratnayake, Sri Lanka);

Sabin Blanco Architects (Patricia Sabín Díaz, Enrique M. Blanco Lorenzo, Spagna);

SIAA_ (Cesar Shundi Iwamizu, Brasile);

Taylor and Hinds Architects (Poppy Taylor, Mat Hinds, Australia);

Ted’A Arquitectes (Irene Perez Piferrer, Jaume Mayol Amengual, Spagna);

Terra+Tuma (Danilo Terra, Fernanda Sakano, Pedro Tuma, Juliana Terra, Brasile);

Francesca Torzo (Italia);

Christian Wassmann (USA);

Xu Tiantian (Cina).

 

Nel sito www.swissarchitecturalaward.com è possibile reperire tutte le informazioni sull’edizione in corso
e sulle precedenti.

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I fondatori di Bruther, Alexandre Theriot e Stéphanie Bru. © Foto di Marvin Leuvrey

Il vincitore

Fondato nel 2007 a Parigi da Stéphanie Bru (1973) e Alexandre Theriot (1972), Bruther lavora nel campo dell’architettura, della ricerca, della didattica, dell’urbanistica e del paesaggio. Bruther si propone “di comprendere e di accettare le esigenze concettuali e costruttive, ma anche di sapersi ritrarre per incontrare inaspettatamente nuovi ambiti di sperimentazione e di ricerca. I nostri progetti suggeriscono un delicato equilibrio tra strategia e forma, rigore e libertà, specificità e genericità, immediatezza e istanza evolutiva. Considerando il programma in proiezione futura, i nostri progetti si distinguono per le infrastrutture aperte che si adattano alla ricchezza di possibilità offerte dal contesto e a un’ampia flessibilità d’uso”.

 

Prima di conseguire lo Swiss Architectural Award 2020, Bruther ha vinto il Prix de l’Équerre d’argent 2016 (per il New Generation Research Center, Caen), il Gold Award, Best Architects Awards 2016 (per il Centro Culturale e Sportivo Saint-Blaise, Parigi) ed è stato nominato nel 2015 per il Mies van der Rohe Award (per il Centro Culturale e Sportivo Saint-Blaise, Parigi).

 

Stéphanie Bru e Alexandre Theriot hanno tenuto conferenze e hanno insegnato, come professori invitati di Progettazione, in varie scuole di architettura in tutto il mondo. Alexandre Theriot insegna attualmente presso il Dipartimento di architettura del Politecnico federale di Zurigo.

Sito web: bruther.biz

La Fondazione Teatro dell’architettura

All’origine del Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana, uno strumento volto ad alimentare il dibattito disciplinare, a rafforzare l’offerta formativa dell’USI e dell’Accademia di architettura in particolare, e a favorire, presso un pubblico più ampio, una maggiore consapevolezza delle questioni cruciali della cultura architettonica contemporanea, la Fondazione Teatro dell’architettura è dal 2019 promotrice dello Swiss Architectural Award. La Fondazione, che ha sede a Mendrisio, è presieduta da Mario Botta.

 

La Fondazione Teatro dell’architettura si propone, in particolare, di offrire visibilità ai nuovi interessi transdisciplinari che sempre più intervengono nel processo progettuale e che ridefiniscono il ruolo sociale dell’architettura. Le complesse questioni che la società contemporanea è chiamata ad affrontare – l’impegno a favore dell’ambiente, la reperibilità delle risorse energetiche, i drastici cambiamenti climatici e le nuove complesse realtà sociali – condizionano fortemente le dinamiche legate agli aspetti identitari che si registrano a livello territoriale tanto da rendere necessari nuovi approcci e una nuova sensibilità disciplinare nell’ambito dell’architettura, degli studi urbani e della progettazione del paesaggio.

 

Fra le attività promosse dalla Fondazione Teatro dell’architettura, presso questa sede espositiva, si ricordano le mostre “Louis Kahn e Venezia” (12 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019; in collaborazione con USI - Accademia di architettura), “Koen Vanmechelen. The Worth of Life 1982–2019” (4 ottobre 2019 – 2 febbraio 2020; in collaborazione con USI - Accademia di architettura), “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” (19 settembre 2020 – 24 gennaio 2021; in collaborazione con USI - Accademia di architettura).

NATALE 2020, BALBINOT: «BRINDIAMO LO STESSO, DISTANZIATI MA UNITI PER SCONFIGGERE IL VIRUS» Le Manzane a sostegno dei reparti Covid di Treviso con il Prosecco Solidale

 



Acquistando una bottiglia del nuovo Conegliano Valdobbiadene Docg si contribuirà alla raccolta fondi per fronteggiare l'emergenza coronavirus avviata dall’Associazione “Per Mio Figlio” Onlus

 

San Pietro di Feletto, 30 novembre 2020_Sarà un Natale sicuramente diverso, ma l’impegno della cantina Le Manzane a favore delle persone meno fortunate si rinnova anche quest’anno. Come? Con un invito a brindare con il Prosecco Solidale, frutto della 9ª edizione della vendemmia solidale che si è tenuta lo scorso 11 settembre alla tenuta di San Pietro di Feletto (TV). La manifestazione si è svolta in forma ridotta a causa delle restrizioni anti-Covid e ha visto la partecipazione straordinaria di Sammy Basso e dell’atleta paralimpica Giusy Versace.

 

«Anche se distanziati brindiamo lo stesso, in sicurezza e per una buona causa - spiegano Ernesto Balbinot e Silvana Ceschin, titolari dell’azienda Le Manzane -. Parte del ricavato della vendita delle bottiglie del nuovo Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry, infatti, sarà devoluto ai reparti Covid dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Quest’anno come cantina abbiamo deciso di aderire alla raccolta fondi a sostegno delle iniziative di sanità pubblica per far fronte all'emergenza coronavirus avviata dall’Associazione “Per Mio Figlio” Onlus».

 

Pensate come idea regalo, per un brindisi o come dono da mettere sotto l’albero, le bottiglie di Prosecco Solidale, vengono vendute nella loro elegante confezione, impreziosite da un bindello dedicato alla onlus e da un’etichetta in Braille. Si possono acquistare nelle enoteche, nei negozi specializzati, al Wine Shop “PaperCigno” della cantina Le Manzane e su ordinazione telefonando allo 0438 486606 o scrivendo a info@lemanzane.it. E’ prevista la spedizione per un minimo di 6 bottiglie. Consigliata la prenotazione.

 

INDIRIZZO E ORARI DI APERTURA - Il Wine Shop “Papercigno” si trova a San Pietro di Feletto (Treviso) in via Maset, 47/b lungo la strada provinciale 635 tra Conegliano e Tarzo. Durante le festività, fino al 6 gennaio, il punto vendita della cantina è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 18.30. Chiuso il 25 e 26 dicembre. Degustazioni guidate per gruppi su prenotazione.

 

Le Manzane è un’azienda, a conduzione familiare, fortemente radicata nel territorio trevigiano come produttrice da più di 30 anni. La cantina, tra le più dinamiche e interessanti nel panorama enologico del Conegliano Valdobbiadene, distribuisce sia in Italia che all’estero raggiungendo 34 Paesi.

 

I partner e gli sponsor che hanno condiviso gli obiettivi benefici della vendemmia solidale 2020 sono: Antenna Tre, Arti Grafiche Conegliano, Banca Prealpi SanBiagio, Battistella Capsule, Dersut Caffe’, Foto Francesco Galifi, Generalvetri, Icas, Ideeuropee, Ristorante Relais Ca’ del Poggio, Rotas, Savno Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale, S. Bernardo Tappi Spumante e S'Paul n' Co. Design. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Treviso e dai Comuni di San Pietro di Feletto, Conegliano e Valdobbiadene con il sostegno del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, dell’associazione di promozione sociale XI di “Marca” e del Club n° 40 Frecce Tricolori Conegliano.

 

www.lemanzane.com

www.permiofiglio.it

LE COCCOLE GUSTOSE DELL’AGRICOLA MARRONE IN VISTA DEL NATALE

 




Nuove lodevoli proposte e iniziative da parte della Cantina di La Morra

 

Milano, 27 Novembre 2020- L’Agricola Gian Piero Marrone si trova all’Annunziata di La Morra, nel cuore del Barolo Docg, ed è una cantina di qualità amante del buon e bello vivere, con un legame speciale col territorio langarolo, giunta oggi alla quarta generazione in termini di conduzione.

Borghi d’Europa ha già testato da vicino le notevoli etichette di Marrone, degne rappresentanti di un terroir spettacolare, che si può ammirare dalla terrazza e dai balconi della cantina stessa.

L’Agricola Marrone  è ottimamente organizzata per accogliere il popolo degli enonauti: in questo periodo difficile causato dalla seconda ondata della pandemia Covid-19, in vista di un’auspicabile riapertura dell’intera zona per le imminenti festività, nel pieno rispetto delle distanze verrebbe  garantito un tavolo ogni 4 persone, potendo anche suddividere gruppi più ampi, che potrebbero così gustarsi senza patemi e in piena sicurezza i vari vini in abbinamento alle pietanze proposte dallo Chef Paolo.

Per la famiglia Marrone è fondamentale far risaltare la bellezza e le peculiarità del territorio langarolo: per questo motivo sono iniziate alcune nuove e interessanti collaborazioni, come quella con Marco Robaldo e la sua famiglia, per raccontare e far vivere in prima persona il mondo della nocciola, direttamente a Cravanzana (www.cuordinocciola.com), poi con Marco Revelli di Cycling Nature (www.cyclingnature.it), per permettere alla gentile clientela di vivere le Langhe in sella a una bicicletta all’aria aperta, con una guida cicloturistica di prim’ordine, ed infine con Daniele Stroppiana, Marta e i loro cani, alla ricerca dei famosi tartufi conosciuti in tutto il mondo, assieme a  ragazzi giovani e appassionati, che hanno dedicato la loro vita e le loro conoscenze all’essere local.

Oltre a ciò, per coccolare maggiormente  il palato e gli occhi in ottica natalizia, sono stati fatti dipingere a mano dei magnifici magnum, grazie all’abilità di Elisa Chiarle, parente della famiglia Marrone e appassionata dell buon vino e del buon cibo. Questi magnum unici possono essere acquistati e spediti in tutta Italia, ed è altamente consigliato prenotarli con largo anticipo, visto che occorre molto tempo a dipingere le bottiglie una ad una. 

E’ poi possibile farsi spedire per mail o nelle scatole regalo con vini e prodotti tipici dei speciali voucher per delle visite future, nelle quali si potrà capire bene il territorio del Barolo Docg (con passeggiate in vigna) e provare le grandi etichette dell’Agricola Marrone, magari partecipando  anche a delle classi di cucina.

Borghi d’Europa apprezza molto tutte queste iniziative e proposte, che testimoniano il grande amore della famiglia Marrone per la propria zona e quanto sia importante valorizzarla e comunicarla nel modo migliore, anche e soprattutto in periodi duri come quello attuale.

 


sabato 28 novembre 2020

La Michelin e le TavoleDOC della Liguria

 



L’edizione 2021 della Rossa riserva grandi riconoscimenti alla cucina ligure di TavoleDoc: nella regione 2 nuovi stellati e il premio al miglior Sommelier.
 
La 66° edizione della Guida Michelin Italia, la cui presentazione si è tenuta in diretta streaming da Milano il 25 Novembre, conferisce riconoscimenti ai ristoranti di TavoleDOC Liguria.
Un’edizione a distanza per così dire, con meno scenografia e forse parte di suspence, ma con intatte aspettative e partecipazione.
29 novità per un totale di 371 ristoranti stellati in Italia, con 3 nuovi ristoranti due stelle e 26 una stella.

Sono membri di TavoleDoc Liguria due ristoranti che hanno acquisito la tanto agognata stella Michelin: il ristorante Nove ad Alassio e il ristorante Impronta d’acqua a Cavi di Lavagna. Riconoscimento particolare a Matteo Circella della Trattoria La Brinca a Ne, premiato miglior Sommelier 2021.

Desideriamo celebrare questi successi tanto importanti per i ristoranti, per la regione Liguria e per TavoleDOC, un bellissimo traguardo che segnala una rinnovata attenzione alle risorse gastronomiche di questo territorio da parte della Guida rossa. Un importante riconoscimento della capacità dei ristoratori liguri non solo di abbracciare la tradizione ma anche di sperimentare e innovare in cucina. Un principio cardine del progetto TavoleDoc, il cui obiettivo ha sempre fatto focus sulla possibilità di esaltare le ricchezze enogastronomiche della regione, ora finalmente abbracciato e sancito anche da importanti riconoscimenti internazionali.

Il ristorante Nove nasce nel 2016 dall’incontro dello chef Giorgio Servetto e l’Historical Suite Relais Villa della Pergola. Il locale mette al primo posto la qualità della materia prima, ricercando prodotti autentici del territorio e dando assoluta importanza alla stagionalità. La cucina dell’executive chef Giorgio Servetto narra la sua storia, fatta di sapori che raccontano dell’infanzia trascorsa nella cascina di famiglia a Sassello, legata a una forte tradizione di cucina ligure con influenze piemontesi e francesi, alleggerita e rivisitata in chiave moderna. Lo chef e la sua brigata attingono alle ricchezze de I Giardini di Villa della Pergola agrumi, erbe aromatiche e fiori eduli che esaltano la genuinità della cucina.
 
Ricavato dagli spazi in disuso di un vecchio ristorante di fronte al mare, Impronta d’Acqua si trova a Cavi di Lavagna, a metà strada tra Sestri Levante e Chiavari. Lo chef patron Ivan Maniago ama descriverlo come un “ristorante trasparente per una cucina trasparente”, ed è per questo che durante i lavori di ristrutturazione prima dell’apertura, nel 2017, ha voluto per prima cosa abbattere il muro che separa la sala dalla cucina, in modo che quest’ultima rimanga a vista. Lo chef, classe 1986, si forma grazie a numerose esperienze nelle più importanti cucine italiane. Ora, intrapreso il proprio percorso, affiancato da Giorgia Fiasconaro, maître e sommelier, propone una cucina tradizionale che supporta i piccoli produttori locali, ma che viene impreziosita dalle sue capacità tecniche e intriganti dell’alta cucina.
 
La Brinca, trattoria storica di Ne, in provincia di Genova, ha alle spalle una tradizione che dura da generazioni. Già negli anni Trenta la famiglia Circella gestiva quella che una volta era un’osteria con bottega, frantoio e mulino. Nel 1987, con la ristrutturazione di un’antica casa colonica, prende l’attuale configurazione. Una storia che parla di ricette tramandate e di lunga laboriosità. Oggi i fratelli Roberto e Sergio con la moglie Pierangela e i figli Matteo e Simone, lavorano per mantenere viva la memoria contadina della Liguria di Levante, scelgono prodotti locali rispettandone la stagionalità e preparano in casa la pasta e il pane. La carta dei vini, altro punto di forza del ristorante, comprende oltre mille etichette, quella dei distillati più di trecento. Marco Do, responsabile della Guida Michelin Italia, ha infatti spiegato come Matteo Circella sia stato premiato dalla Michelin per «l’interessante ed appassionato garbo con cui racconta le caratteristiche dei vini da accostare ai piatti liguri della tradizione».

Molino Rachello, un bell'esempio nel mondo molitorio




L’anno scorso, di questi tempi, i “canadesi” – invitati dall’Associazione Meridionale Cerealisti – si sono presentati ad Altamura (BA) la capitale del “granaio d’Italia” (con la Sicilia) per un’azione diretta di “pubbliche relazioni” e promuovere così il grano che più di altri vanta  gran qualità… Nell’occasione è uscita la news (che news non è,  perché cosa nota agli addetti ai lavori) che il grano a Manitoba, sia fatto maturare col “doping” (leggi glifosato) comunque al di sotto dei limiti di sicurezza fissati dall’Unione Europea, limiti che (insinuazione?) la UE, ha elevato proprio per consentire a detto grano di essere importato e commercializzato anche in Europa… C’è da considerare il momento di pesante crisi in cui versa il settore del grano duro specie nel Mezzogiorno d’Italia: da 2 anni il prezzo al quintale è di 4-5 euro sotto il costo di produzione, che in quelle zone si attesta intorno ai 22-23 euro circa al quintale - secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) il prezzo ultimamente si è tenuto stabile sui 27-28 euro al quintale… Ciò vuol dire che un agricoltore (se ha terreno di proprietà) vende il proprio raccolto a 1.050 euro all’ettaro, avendo avuto costi per 850 euro (…).   Speculazione al ribasso che potrebbe addirittura crescere quando le importazioni, che si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta, influenzano i prezzi di un mercato non sempre “trasparente”… anche per il grano bulgaro che arriva via mare a Bari (migliaia di tonnellate!) “triangolato” da navi battenti bandiera di Singapore o della Turchia, grano, questo, che con il prezzo e la qualità di quello canadese, proprio non ha niente a che spartire! 
In questo “variegato” contesto, non per fortuna, ma per professionalità e competenze, brilla un nome che è sinonimo di ottima reputazione: Molino Rachello!
Parliamo dell’apice della piramide del grano tenero, con una produzione di oltre 2000 quintali di macinato al giorno ottenuti dalla migliore selezione dei grani e con le più innovative tecnologie di lavorazione e rigorosi controlli qualitativi, che danno vita a farine genuine, sicure e dalle elevate qualità nutrizionali, farine fornite a centinaia di panifici artigianali, pizzerie e industrie alimentari. Questa la cronistoria: gli albori risalgono all’ormai lontano 1855 comprovati da una copia dell'“istromento” - l'atto notarile della compravendita di un terreno - che segna l'avvio dell’attività di Molino Rachello. Un'antica storia di mugnai che, in realtà, ha avuto origine molto anni prima.  Andrea Rachello - 90 anni oggi - rappresenta la quarta generazione, lui affitta un Molino a Cendon di Silea, nella provincia di Treviso e l’anno dopo, i figli, Carlo e Giovanni, decidono di acquistarlo. Dopo 50 anni di attività molitoria, nasce la “Ditta F.lli Rachello s.n.c. di Andrea e Giuseppe Rachello” e l’attività si trasferisce a Musestre di Roncade nel cuore del Parco Naturale del Fiume Sile. Nel 1992 il Molino F.lli Rachello s.a.s. ottiene la certificazione di qualità ISO 9001 (secondo molino del Nord-Est ad ottenerla) e quella per la macinazione di cereali Biologici; alla produzione convenzionale si aggiunge anche la farina biologica (oggi una delle linee fiore all’occhiello dell’azienda). Nel 2006 la capacità produttiva arriva a oltre 2.000 quintali di grano tenero macinato al giorno, con un’altissima qualità di servizio e di prodotto fornita a centinaia di panifici artigianali e di industrie alimentari. Nel 2011 l’installazione di un impianto fotovoltaico da 160Kw/h, permette di ridurre le emissioni di Co2 e nel 2015, il progetto “Oasi Rachello” di filiera tracciata 100% italiana è formalizzato ufficialmente tramite un disciplinare, che dichiara anche la visione aziendale di sostenibilità a 360°, sia dal punto di vista ambientale che socio-economica. Nel 2016 ulteriore ampliamento dell’impianto fotovoltaico a 210Kw/h e nel 2018 l’implementazione di un Progetto Sostenibilità in collaborazione con Assindustria Venetocentro di Treviso, per limitare ancor di più l’impatto ambientale e rendere gli interi processi aziendali sempre più ecosostenibili. Oggi, presso il Molino, la nuova generazione di Rachello, con la passione e l’attenzione per la qualità intatte, tutto è sempre al 100% italiano e  al 100% tracciabile.  I numeri: 3 regioni, 30 aziende agricole, 1 team di agronomi dedicato, 1 progetto di agricoltura sostenibile con disciplinare, certificazione ISO 22005, 10 farine 100% italiane.  Il Molino garantisce una filiera con materia prima di eccellenza grazie al grande rispetto nei confronti del territorio e dell’ambiente, poiché solo da terre, acque ed aria non inquinate possono nascere cereali sani, in grado di dare vita a farine genuine e naturali, rese così adatte alle diverse destinazioni d’uso.  Per questo da sempre il Molino predilige progetti ecosostenibili, selezionando zone agricole in aree naturali o protette - Oasi Rachello -  favorendo gli agricoltori che scelgono coltivazioni biologiche e non OGM e impegnandosi in particolare con coltivatori locali, con i quali fa rete, per prendersi cura del benessere dei clienti.  I maestri dell’Arte Bianca che hanno scelto di affidarsi a dette Oasi, contribuiscono a fornire un prodotto finale di qualità superiore e dalle proprietà uniche e gli agronomi, costantemente presenti, assistono gli agricoltori nell’applicazione del concordato disciplinare di coltivazione per garantire elevati standard. In un momento economicamente difficile, nel settore del grano, ce ne fossero di molini Rachello!
(GfL)

Molino Rachello srl
di Roncade, Via Everardo, 51, 31056 Musestre TV

venerdì 27 novembre 2020

Montebelluna e il Montello nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura

 Il cammino del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, promosso dalla rete Borghi d'Europa

sotto il Patrocinio della IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione

regionale nella regione adriatico jonica), riprende da uno dei territori che, storicamente,sono stati coinvolti

nelle iniziative di informazione internazionali.

Basti ricordare il Patrocinio del Comune di Volpago del Montello (gennaio 2007) alla rassegna 

informativa 'I Mille Colori della Tipicità' e il Patrocinio della Città di Montebelluna alla iniziativa

'Comunicare Montebelluna e il Montello' (maggio 2013).

Il territorio verrà raccontato da giornalisti e comunicatori secondo le 10 chiavi di lettura di Borghi 

d'Europa , i 10 Percorsi Internazionali.

A dicembre si terrà alla Pizzeria Ristorante Al Tiglio di Bavaria di Nervesa della Battaglia la 

conferenza stampa di presentazione del programma 2020/2021, con la partecipazione della

Associazione Vinoteka dei Colli di San Floriano e dello chef Massimo de Belli (Enoteca dell'

Impero,Gotrizia). 

Ottima occasione per parlare del Percorso I Mulini del Gusto e le Vie del Pane e della Pizza e

per ricordare Il Galateo di Mons. Giovanni della Casa , ' Trattato di messer Giovanni della Casa, nel 

quale sotto la persona d'un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de modi, che si 

debbono o tenere, o schifare nella comune conversatione, cognominato Galatheo overo de costumi.
(titolo completo)

Il Galateo overo de' costumi, noto comunemente come Galateo, è un breve trattato scritto da Giovanni 

Della Casa (1503-56) probabilmente negli anni in cui si ritirò nell'abbazia di Sant'Eustachio presso  

Nervesa, nel trevigiano, tra il 1551 e il 1555, e pubblicato postumo nel 1558

Lo scittore e giornalista Giuanluigi Pagano (direttore della rivista ND Natura Docet) ne ha proposto

una rivisitazione ne 'Il Galateo del Terzo Millennio'.

Fabio Stefanon ( La Bottega dei Sapori di Pederiva), accompagna quale novello Virgilio i giornalisti

alla scoperta dei sapori del Montello ( La Via della Birra, Eurovinum,la Via dei Norcini, la Via del 

Caffè) ,non dimenticando le ragioni della Mobilità Dolce ( la ciclovia la Tradotta,realizzata sul vecchio 

tracciato della ferrovia Susegana-Montebelluna).

E,infine, i Percorsi della Grande Guerra, al di fuori dei clamori politici e di maniera.

Insomma un anno di occasioni e di incontri, con l'impegno a portare Montebelluna e il Montello al

di fuori,per disseminare conoscenza e rispetto dell'ambiente, in una 'chiave' non propagandistica, ma

genuinamente sostenibile.




Borghi d'Europa a Montebelluna : la Via dei Norcini

“TIRAMISÙ GLOBAL MARATHON”: 16 NAZIONI AL VIA

 


In collaborazione con la Tiramisù Academy, 8 ore per la raccolta fondi per le micro-imprese del turismo e della ristorazione di Venezia. 

Per i più piccoli in collegamento, un regalo da un famoso “gentiltopo”…


La lunga diretta con gli appassionati del Tiramisù si avvicina. Domenica 29 novembre, dal quartiere generale della Tiramisù World Cup a Treviso, avrà inizio la “Tiramisù Global Marathon”, la sfida a cui prenderanno parte chef non-professionisti da tutto il mondo che si cimenteranno nella preparazione del dolce. E nel corso dell’evento, la sorpresa di alcuni ospiti d'eccezione con le loro ricette ed esperienze in cucina.


Dalle ore 10,00 di domenica 29 novembre, si collegheranno da ogni angolo del pianeta -  ciascuno secondo il proprio fuso orario e nella lingua locale - i partecipanti alla TGM che proporranno la loro personale versione del Tiramisù. 

«L’iniziativa, nata in collaborazione con la Tiramisù Academy (www.tiramisuacademy.org), si tiene in un periodo che ci porta a stare in casa e proprio per questo è possibile re-inventarsi abitudini e attività in cui cimentarsi - racconta Francesco Redi, organizzatore e fondatore della Tiramisù World Cup - . Abbiamo raccolto in un contest online tantissimi appassionati del dolce e la risposta è stata davvero grandiosa: sarà una diretta di 8 ore con ospiti del settore (e non) e…qualche sorpresa!».

Fra gli interventi in programma, ecco quindi quello di Roberto Lestani, presidente della FIPGC, Federico Zani della Benetton Rugby e della Nazionale, Fabio Carbone e Nicola Sorrentino (entrambi docenti presso l'Università Jean Monnet); poi ancora la Associazione Italiana Sommelier, il Venezia Football Club.

Alle ore 16,00 i giovanissimi “chef” che si collegheranno riceveranno un fantastico regalo da Geronimo Stilton, il topo giornalista più amato dai bambini di tutto il mondo, grazie alla collaborazione di Edizioni PIEMME e della Geronimo Stilton Fondazione, presieduta dalla scrittrice Elisabetta Dami, già madrina d’eccezione nell’edizione 2018 della TWC Junior.


Ecco i Paesi rappresentati dagli iscritti alla TGM fino a questo momento (ancora pochi posti disponibili, ndr.): Canada (Toronto), Brasile (fra cui Curitiba, San Paolo e Carangola), Venezuela (Caracas), Egitto (Il Cairo), Kenya (Nairobi), Iran (Tehran), Cina (Shangai); dall’Europa: BelgioFranciaGermaniaGran BretagnaGreciaPaesi BassiPoloniaRomaniaSpagna e ovviamente Italia.


L'iniziativa intende raccogliere fondi per il rilancio delle micro-imprese del settore turistico e della ristorazione di Venezia, simbolo mondiale e polo attrattivo per il comparto dell’intera regione: molti partecipanti e istituzioni hanno già dato il loro contributo. Per seguire l'evento e sostenere la raccolta è sufficiente collegarsi al sito www.tiramisuworldcup.com e seguire le istruzioni. 

La diretta si svolgerà il 29 novembre, dalle ore 10,00, sulla pagina Facebook della Tiramisù World Cup.


L'iscrizione all'evento è libera e gratuita e per avere tutte le informazioni è possibile visitare il sito www.tiramisuworldcup.com oppure seguire i canali social su Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin.