domenica 31 ottobre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto

 












Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.

L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).

Porchetta alla Trevigiana

Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.





sabato 30 ottobre 2021

La Via dei Norcini : il prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader alla Società Agricola Palù a Mosnigo

 




Continuano le iniziative di informazione di Borghi d'Europa, per far conoscere i Percorsi Internazionali.

Per la Via dei Norcini i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale stanno collaborando

con il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, per valorizzare e far conoscere

le eccellenze dei Territori coinvolti nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura.


La tappa realizzata alla Società Agricola Palù di Mosnigo ha proposto il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, prodotto aromatizzato con aomi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caratteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”


Ha accompagnato la degustazione il vino col fondo di Luigi Comarella di Valdobbiadene.

Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrice AIS, ne ha messo in rilievo la bontà e la semplicità.

Luigi è una persona sincera, va dritto al segno, non gira attorno ai problemi.

Così quando osserviamo che anche nel settore del vino col fondo si fanno largo le furberie, evita di inoltrarsi nella polemica e commenta annuendo.

Un tempo i nostri contadini dedicavano al vino col fondo le uve migliori della vendemmia: oggi assistiamo a presunti vini a rifermentazione naturale che rivelano, inequivocabilmente, un passaggio...... Il vino col fondo di Luigi Comarella è semplicemente buono. 








venerdì 29 ottobre 2021

Bilancio estremamente positivo per i tanti eventi promossi dal Sannio Consorzio Tutela Vini nei primi mesi di ripartenza delle attività di promozione dopo la lunga e forzata causa legata all'emergenza Covid

 




Con il supporto della Camera di Commercio di Benevento si lavora all'importante trasferta in Alto Adige con i vini sanniti protagonisti della rassegna 'Merano Wine Festival' in programma dal 5 al 9 novembre

Libero Rillo: «Emerge un forte apprezzamento per i vini di un territorio che cresce in qualità e in tipicità»

 Mentre si è alle prese con l'organizzazione delle prossime iniziative, è tempo dei bilanci per le attività portate avanti dal Sannio Consorzio Tutela Vini nel corso di un'estate diversa, che ha dovuto adeguarsi alle norme dettate dalla lotta al Covid-19. Nonostante tutto ciò, per il Consorzio Sannio è stata un'estate ricca di eventi, che hanno dato il via a nuove forme di azione, optando per diverse location, aprendo comunque nuovi orizzonti nell'ambito della  promozione dei vini e del territorio sannita. Particolarmente positivo, dunque, il bilancio dell'attività svolta in questi primi mesi di ripartenza, scanditi da una e interessante lunga carrellata di appuntamenti.

«Nel corso di questa stagione estiva - dichiara Libero Rillo, presidente del Consorzio - siamo stati impegnati in una serie di eventi che si sono svolti in numerosi angoli della Penisola. In virtù del periodo, si è trattato di manifestazioni a numero di partecipanti ristretto e per questo indirizzati a pubblico selezionato, che hanno richiesto uno sforzo organizzativo attento e complesso. Ma questo sforzo è stato ampiamente ripagato dall'ottimismo di registrare riscontri particolarmente positivi da parte degli addetti ai lavori e degli operatori della comunicazione del vino, soggetti a cui fino ad ora sono state indirizzate gli appuntamenti organizzati. Quello che è emerso è un apprezzamento sempre più alto della produzione enologica di un territorio che cresce in qualità e in tipicità».

Molti di questi eventi si sono svolti nel solco dell'abbinamento 'Pizza&Falanghina'.  Nel mese di luglio si sono svolte tre appuntamenti nell'ambito di 'Pizza&Falanghina Tour', interessante percorso che si svolge in alcune delle migliori pizzerie italiane – recensite dalla  guida Pizzerie d’Italia di Gambero Rosso – per promuovere l’abbinamento tra la pizza di qualità e la Falanghina del Sannio Dop. E si è registrato un grande successo di pubblico nelle tappe all'Enosteria Lipen (Triuggio, in provincia di Monza Brianza), Piccola Piedigrotta (Reggio Emilia) e Saporè (San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona). Si tratta di un tour che si inserisce nell'ambito di una più ampia collaborazione con il Gambero Rosso, con il Consorzio Sannio che da cinque anni è  partner della guida dell'importante casa editrice dedicata alle migliori ‘Pizzerie d’Italia’. Grazie a questa collaborazione, i vini Falanghina del Sannio Dop delle aziende aderenti al Consorzio sono stati ancora una volta protagonisti nell'ambito dell'evento della presentazione della guida, svoltasi a Napoli lo scorso 11 ottobre.

Non solo pizzerie. Grande appeal tra gli addetti ai lavori ha riscosso anche il tour proposta da 'Il Sannio a Tavola'., partito a Napoli e chiuso a Trani dopo aver toccato Roma, Portonovo e Milano: Durante i vari incontri, che hanno avuto come guida il giornalista Luciano Pignataro, i vini sanniti sono stati abbinati a piatti di chef prestigiosi, ricette tutelate dal portale Mysocialrecipe: Lino Scarallo (Palazzo Petrucci), Niko Sinisgalli (Tazio Ristorante), Moreno Cedroni (Il Clandestino Sushi Bar), Elio Sironi (Ceresio 7) e Alessio Di Micco (Corteinfiore).

Particolarmente interessante è stato anche il patrocinio dato all'iniziativa 'Mozzarella Championship', campionato dedicato alla Mozzarella di Bufala, andando così a legare i vini sanniti ad un altro prodotto di eccellenza della Campania e di altre regioni del Centro-Sud. Un discorso simile è portato avanti, allargando l'orizzonte al panorama nazionale, con il Consorzio Finocchiona Igp, con una degustazione che ha visto abbinare alla regina dei salumi toscani ai vini Aglianico del Taburno Docg Rosato.

Infine, due importanti appuntamenti che si sono svolti in terra lombarda con la collaborazione di Ais Lombardia. Il primo è legato alla partecipazione al 'Wine Business City', svoltosi ai primi giorni di ottobre nell'ambito di 'Milano Wine Week', evento che ha segnato la ripartenza in una delle più grandi piazze di consumo del vino: il vino sannita è stato al centro di una degustazione riservata esclusivamente ai corsisti dell'Ais.  Il secondo evento si è svolto a Mantova, con una serata dedicata a sommelier e altri operatori del settore che ha visto in passerella le etichette delle tre Denominazioni di Origine sannite.

Si attende ora l'imminente trasferta in terra altoatesina per partecipare alla XXIX edizione del 'Merano Wine Festival', in programma dal 5 al 9 novembre, manifestazione che nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento internazionale dell’eccellenza enogastronomica, un vero e proprio forum in cui si incontrano e scambiano opinioni produttori, operatori del settore e consumatori. A seguire un nuovo appuntamento con Ais Lombardia, con la degustazione in programma a Milano il 14 novembre, riservata a sommelier selezionati e con protagoniste etichette Falanghina del Sannio Dop nelle sue varie declinazionali e vini Aglianico del Taburno Docg. Infine, le ultime due tappe di 'Pizza&Falanghina Tour', con l'appuntamento del 17 novembre alla pizzeria 'Da Chicco' (Colle di Val d'Elsa, in provincia di Siena) e quello del 18 novembre a 'Lievito Madre al Duomo' (Milano).

«Da diversi anni, la partecipazione al 'Merano Wine Festival' - sottolinea Rillo - costituisce uno dei punti fermi del programma delle nostre attività di promozione. In questa trasferta collabora anche la Camera di Commercio sannita, che ha sempre mostrato particole interesse per l'evento di Merano.   Anche grazie a questo importante supporto, nel corso degli anni ha preso vita un proficuo rapporto tra il Consorzio e gli organizzatori del festival, che anche quest'anno ci porterà ad allestire all'ingresso del Kurhaus lo spazio di 'Casa Sannio'. Dopo la sosta forzata dell'anno scorso, sarà il sesto anno che proponiamo in questo accogliente spazio la degustazione dei nostri vini e di altre tipicità sannite. Una formula di successo, considerato che da quando 'Casa Sannio' costituiva l'unico spazio allestito all'esterno della struttura, oggi l'ingresso del Kurhaus è animato da più spazi promozionali con protagonisti altri rinomati territori enologici italiani. Ancora una volta, tra i punti più interessanti del programma spicca la partecipazione del noto pizzaiolo partenopeo Gino Sorbillo, testimonial della campagna 'Pizza&Falanghina'. Quest'anno, non potendo organizzare incontri con presenze numerose, abbiamo messo in cantiere quattro degustazioni dedicate esclusivamente agli operatori della comunicazione e agli addetti ai lavori. In passerella i vini delle numerose aziende che hanno aderito alla trasferta. Il calendario prevede: 'Tutto il fascino dell'Aglianico', dedicata all'Aglianico del Taburno Docg Rosso e Riserva; 'I Terroir della Falanghina', dedicata ai vini Falanghina del Sannio Dop dei vari areali sanniti; 'Il Giallo del Sannio', dedicata ai vini Coda di Volpe, Fiano e altre varietà a bacca bianca; 'Benvenuta Camaiola', dedicata ai vini che oggi sono etichettati come Sannio Dop Barbera, che si preparano al cambio del nome dopo l'iscrizione nello scorso luglio del vitigno, con l'antico nome, al Registro nazionale delle varietà di viti. A 'Casa Sannio' sarà ancora una volta protagonista la cucina di Daniele Luongo, anima di 'Locanda della Luna', con piatti della tradizione sannita serviti per un abbinamento perfetto con i nostri nettari, sotto la regia dei sommelier dell'Ais Benevento. Merano - conclude la guida del Consorzio - sarà ancora una volta una ricca vetrina per tutte le nostre eccellenze».  

Il calore dell'autunno nelle proposte del Grand Hotel Majestic

 

Torna il pranzo della domenica, rituale che al Majestic riunisce tutti intorno alla tavola. Il menù è un inno alla bolognesità più accogliente, con tortellini in doppio brodo di cappone, passatelli, pollo arrosto, tortellini, lasagne verdi, cotoletta alla bolognese, budino di patate e mandorle, torta di riso e molto altro. Particolare attenzione è dedicata alle varietà italiane di Olio Evo, scelte per accompagnare – con le loro caratteristiche uniche – le ricette dello chef Cristan Mometti. Inoltre, ogni weekend, il 5 stelle lusso propone un altro classico, apprezzato da generazioni di emiliani: il carrello del gran bollito, lessato a fuoco lento, simbolo della tradizione contadina. 

Bologna, 29 ottobre 2021_ L’autunno, a Bologna, è fatto di sensazioni e ricette che riscaldano l’anima. Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” torna a proporre il pranzo della domenica, a partire dal 31 ottobre, con un menù dedicato e il tradizionale carrello dei bolliti, che si potrà gustare ogni weekend.
 
Accomodandosi nel salone cinquecentesco del ristorante I Carracci, sotto una volta affrescata, ci si dedica alla scoperta dei sapori locali, assaporando le proposte autunnali dello chef Cristian Mometti, frutto di una ricerca creativa che parte dal territorio, la bassa bolognese e ferrarese e le colline tosco-emiliane.
 
Il pranzo della domenica – un rituale che ricrea, anche attraverso le ricette tipiche dell’Emilia, l’atmosfera delle tavolate d’antan – è una tavolozza di profumi e colori. Non mancano le specialità come il culatello di Zibello e i tortellini in doppio brodo di cappone, ma anche la torta di riso, una “madeleine proustiana” per tutti i bolognesi.
 
Nel nuovo menù inoltre accanto a tutti i piatti, c’è un simbolo che indica il tipo di Olio Extravergine di Oliva utilizzato nella preparazione, con dettagli sulla provenienza, l’intensità e le caratteristiche. Ad esempio, è un Olio Evo delicato, fruttato e leggero come quello ligure, a creare la migliore alchimia con i salumi selezionati e la giardiniera, i balanzoni, e – tra i dessert – il budino di patate e mandorle. Con l’Olio Evo dell’Umbria, dalle note di mela verde ed erba, si accompagnano le carni, come il pollo arrosto con salsa al Pignoletto e patate al rosmarino, la cotoletta alla bolognese, le polpette di bollito in salsa verde, e piatti come i tortellini in crema di parmigiano reggiano 24 mesi e tartufo nero, i passatelli con ragù di cortile, le lasagne verdi.
L’Olio Evo umbro è uno degli ingredienti del carrello dei bolliti, la specialità della casa. Particolarmente apprezzato in questa stagione, questa ricetta contadina è come un segreto tramandato da generazioni. La preparazione è lunga e meticolosa, nessun dettaglio è tralasciato. Si lessano a fuoco lento tanti tagli di carne differenti, per poi accompagnarli con salsa verde e rossa, mostarda cremonese, rafano e friggione preparati a regola d’arte: tutte materie prime semplici e genuine. Queste caratteristiche rendono il carrello dei bolliti il piatto più rappresentativo di una filosofia gastronomica che racconta il territorio e il suo genius loci.
 
 
Informazioni e prenotazioni: t. 051 225445 ristorazionecarracci@duetorrihotels.com

 

LE RICETTE DI NATALE 2021 DEL CONSORZIO GORGONZOLA DOP

 

Tra regali, addobbi e inviti, durante le feste di Natale c’è sempre tanto a cui pensare. Per non farsi trovare impreparati serve organizzarsi al meglio scegliendo un menu semplice da gestire, con alcune portate da preparare magari in anticipo.

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola DOP propone alcune ricette “salva-tempo” semplici da realizzare, per rendere protagonista delle feste natalizie il gusto unico e goloso del Gorgonzola DOP.

 

Ciambella salata fantasia con Gorgonzola DOP

Ingredienti per 6 persone

·        200 gr di Gorgonzola DOP

·        1 Peperone cotto

·        50 gr d'Olive

·        50 gr di Prosciutto crudo

·        300 gr di Farina 00

·        3 Uova

·        100 ml d'Olio di semi

·        100 ml di Latte

·        1 bustina di Lievito istantaneo

·        Basilico

·        Burro

·        Sale

·        Pepe

 

Preparazione

Tagliate a cubetti il peperone, il prosciutto crudo e le olive.

Trasferiteli in una ciotola ed unite anche delle foglioline di basilico fresco.

Unite il Gorgonzola DOP e mescolate bene.

Tenete da parte.

In un’altra ciotola unite le uova, il latte, l’olio e mescolate bene con l’aiuto di una frusta.

Aggiungete la farina, il lievito, il sale ed il pepe.

Mescolate e poi unite la farcitura.

Lavorate il composto breve-mente.

Trasferite il composto in una teglia per ciambelle precedentemente imburrata e infarinata e livellate bene.

Fate cuocere il composto a 180° per circa 45 minuti.

Servite tiepida o fredda.

 

Videoricetta: https://www.gorgonzola.com/ricette/la-cucina-del-giorno-dopo/ciambella-salata-fantasia-con-gorgonzola-dop/

 

Pasticcio di pasta fredda al forno con

Gorgonzola DOP

 

Ingredienti per 4 persone

·        100 g di Gorgonzola DOP

·        50 g di Gorgonzola DOP per la guarnizione

·        600 g di Pasta fredda al pesto con olive e pomodorini

·        Pangrattato

·        Basilico

·        50 g di Noci

·        500 ml di Latte intero

·        50 g di Farina 00

·        25 g di Burro

 

Preparazione

In una casseruola fate sciogliere il burro, fuori dal fuoco unite la farina e mescolate bene con una frusta.

Tornate sul fuoco e fate cuocere.

Unite il latte caldo continuando a mescolare.

Una volta ottenuta una consistenza cremosa unite un pizzico di sale ed il Gorgonzola DOP.

Mescolate fino a quando si sarà sciolto completamente.

Tenete da parte.

In una teglia da forno versate uno strato di besciamella al Gorgonzola DOP, fate un primo strato con la pasta e unite le noci tritate.

Proseguite fino all’esaurimento degli ingredienti.

Cospargete la pasta con del pan grattato e del Gorgonzola DOP a cubetti.

Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.

Servite tiepida guarnendo con del basilico fresco.

 

Videoricetta: https://www.gorgonzola.com/ricette/primi-piatti/pasticcio-di-pasta-fredda-al-forno-con-gorgonzola-dop/

 

 

Plumcake salato agli spinaci con Gorgonzola DOP piccante

Chef Gianpiero Cravero

Ingredienti

·        4 Uova

·        Sale

·        1 cucchiaino di Zucchero

·        130 g d'Olio di semi

·        170 g di Latte intero

·        470 g di Farina 00

·        180 g di Spinaci bolliti

·        1 bustina di Lievito per torte salate

·        200 g di Gorgonzola DOP Piccante

·        2 cucchiai d'Olive taggiasche

·        Maggiorana

·        Erba cipollina

·        Timo

·        Prezzemolo

·        3 cucchiai di Pomodorini secchi

·        Pepe nero

 

Preparazione

Iniziate a lavorare in una ciotola le uova con il sale, lo zucchero, l’olio di semi. Unite la farina setacciata e continuate a mescolare bene.

Aggiungete gli spianaci precedentemente tritati grossolanamente ed il lievito setacciato. Mescolate bene ed infine unite le erbe aromatiche tritate, le olive, il gorgonzola piccante sbriciolato, i pomodori secchi ed il pepe nero macinato.

Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, trasferitelo in uno stampo da plumcake precedentemente imburrato e infarinato. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 45/50 minuti.

Ritirate, lasciatelo raffreddare e servitelo a fette.

Videoricetta: https://www.gorgonzola.com/ricette/secondi-piatti/plumcake-salato-agli-spinaci-gorgonzola-piccante/

 

 

Pere al forno con Gorgonzola DOP, timo,

noci e miele

 

Ingredienti per 4 persone

·        4 Pere

·        200 g di Gorgonzola DOP

·        Timo fresco

·        Noci

·        2 cucchiai di Miele di acacia

·        Pepe nero

 

 

Preparazione

Lavate le pere e tagliatele a metà.

Scavate la parte interna e adagiatele su una teglia rivestita di carta forno.

Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.

Sfornate le pere, adagiatele sul piatto da portata e guarnitele con il Gorgonzola DOP a fiocchi, il miele, le noci tritate, il timo fresco ed una macinata di pepe nero.

 

 

Videoricetta: https://www.gorgonzola.com/ricette/dessert/pere-al-forno-con-gorgonzola-dop-timo-noci-e-miele/

 

 

Cheesecake di Gorgonzola DOP

 

Ingredienti

·        250 g di Formaggio morbido tipo mascarpone

·        120 g di Gorgonzola DOP

·        100 g di Yogurt

·        70 ml di Panna fresca

·        50 g di Zucchero

·        3 fogli di Gelatina

·        40 ml di Latte

·        250 g di Biscotti

·        175 g di Burro

·        Frutta fresca a piacere

·        Foglie di Menta

 

Preparazione

Frantumare in una ciotola i biscotti, aggiungere il burro ammorbidito e amalgamare il tutto.

Disporre l’impasto ottenuto in un coppapasta a creare la base della nostra cheesecake e riporre in frigorifero.

Ammorbidire in acqua la colla di pesce. Frullare il Gorgonzola, lo yogurt, il formaggio morbido e lo zucchero in modo che risulti una crema. In un pentolino scaldare la panna e il latte, quando risulta bollente, aggiungere la gelatina, precedentemente strizzata e unire la crema di Gorgonzola.

Togliere dal frigo la base e versare nel cilindro la crema, lasciare riposare nel frigo per almeno 2-3 ore.

Togliere la torta dal frigo, estrarre il coppapasta e decorare con frutta e menta.

Vino abbinato: Vin Santo