venerdì 31 maggio 2019

“Bologna cerniera enoica fra Terre di Romagna, del Lambrusco, e dei Colli Bolognesi”

Prosegue l’operazione “MILLANTA, organizzata da Borghi d'Europa sulle tracce di Luigi Veronelli” per far tappa a Bologna, città che è sempre stata un florido mercato del vino, grazie soprattutto agli studenti dell’Università, la più antica del l’Europa (1088).
Qui confluivano da sempre i vini delle tre grandi aree produttive dalla Regione: la Romagna, l’Emilia con il suo Lambrusco ed i Vini dei Colli Bolognesi. Fino a metà del secolo scorso a dire il vero si era più attenti alla quantità che alla qualità, nonostante la meritoria opera dei Brentatori, una via di mezzo fra i commercianti di vino e gli odierni Sommelier, ma da allora, si è fatta sempre più attenzione alla qualità, valorizzando i vini tradizionali, che hanno raggiunto qualità veramente ragguardevoli, o scoprendone dei vitigni dimenticati ma meritevoli di grande attenzione, come il Pignoletto ed il Bursòn. 
La rete internazionale Borghi d'Europa ha organizzato nel mese di maggio uno stage multimediale al Polo Tecnologico Vitivinicolo di Tebano, con la partecipazione di tuttigli enti che ne compongono la trama, 
Questa opera di qualificazione è stata possibile grazie anche alla collaborazione con l’Università di Bologna ed in particolare al DISTAL- Dipartimento Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari – di Tebano.
Per fare il punto sull’alta qualità raggiunta dai vini emiliano-romagnoli è stato organizzato nell’ambito del progetto: “MILLANTA, Borghi d'Europa sulle tracce di Luigi Veronelli” un incontro, a cui parteciperanno i massimi attori di questa opera di qualificazione e valorizzazione, nella prima settimana di luglio.

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Il Kashmir di Simone Mestroni


Aspettando la seconda edizione del Festival “Sguardi sui territori”, in programma a Gemona del Friuli dal 30 agosto al 1° settembre 2019, l’Ecomuseo delle Acque propone un primo incontro che introduce al tema dell’antropologia visuale. Sabato 8 giugno alle 20.30 al LAB Terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona interverrà l’antropologo e filmaker Simone Mestroni che presenterà in anteprima regionale il documentario After Prayers sul conflitto indo-pakistano per l’indipendenza del Kashmir, realizzato con il supporto della Wenner-Gren Foundation. Il film ha appena vinto l'Excellence Visual Anthropology Award al Festival internazionale del documentario di Vienna.

Simone Mestroni (Udine 1981) vive e lavora in India portando avanti progetti in ambito antropologico e visuale. Tra il 2008 e il 2012 ha condotto una ricerca etnografica di lungo termine nel Kashmir indiano incentrata sulle dinamiche identitarie legate al locale conflitto. Negli stessi anni ha iniziato a lavorare nell'ambito del visuale e come fixer per fotoreporter. Linee di controllo (Meltemi 2018), il suo libro sul conflitto del Kashmir, è stato adottato ai corsi di antropologia all'Università di Torvergata (Roma) e alla Bicocca di Milano. Kabristan, il suo lavoro fotografico sugli stessi temi, è stato finalista al Tolga Tbilisi Photo Contest e al Siena International Photo Awards.
After Prayers (2018) è il suo primo documentario. Scandita dal cantico dei muezzin, la vita nel Kashmir indiano procede intrecciandosi all'ordinaria violenza legata al conflitto indo-pakistano. Ogni storia, ogni svolta del destino, come quella del primo crackdown imposto nella valle, o la decisione di partecipare alla lotta armata, prende una svolta inaspettata nei pressi di una moschea, nelle fasi immediatamente successive alla preghiera. Ancora oggi, il sogno di un Kashmir indipendente - e con esso l'incubo del conflitto - si perpetua generazione dopo generazione, alimentato dal sangue di nuovi martiri.

THE FOREST, EVEN THE AIR BREATHES DI ABHIJAN TOTO VINCE LA X EDIZIONE DEL PREMIO LORENZO BONALDI PER L’ARTE - ENTERPRIZE





La X Edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize, l'importante riconoscimento internazionale dedicato a curatori under 30 ideato dalla GAMeC nel 2003 con il sostegno del Gruppo Bonaldi, e nato dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e per il collezionismo di Lorenzo Bonaldi, è stata vinta da Abhijan Toto e dal suo progetto di mostra The Forest, Even The Air Breathes.

La giuria, presieduta da Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC, e composta da
Caroline Bourgeois, Conservatrice, Pinault Collection, Venezia
Nicola Ricciardi, Direttore Artistico, OGR, Torino
Li Zhenhua, Curatore indipendente, Berlino/Zurigo

dopo aver partecipato alla presentazione e discussione tra tutti i partecipanti di questa edizione e aver approfondito con ciascuno dei candidati i progetti in concorso, all’unanimità ha deciso di assegnare il Premio al progetto The Forest, Even The Air Breathes per il modo in cui ha saputo sviluppare la riflessione teorica intorno alla natura intesa come nuova forma di cosmologia transculturale in un approccio curatoriale sperimentale e collettivo.

La proposta progettuale, mossa da una chiara e sincera urgenza di ricerca, si articola in una mostra dalla solida posizione concettuale e da una visione spaziale consapevole e ben definita. L’ottima selezione degli artisti, frutto di una frequentazione e di una reale condivisione di idee, prospetta la possibilità di un importante e fruttuoso momento di scambio con il territorio, capace di ripensare la pratica artistica in una prospettiva sistemica, ecologica e universale.

Sino dalla sua costituzione, il Premio ha inteso sottolineare la centralità e il significato della figura del curatore nel panorama artistico internazionale attraverso la produzione di un progetto di mostra inedito, concepito sulla base di uno spazio espositivo e di un budget assegnati.
Dal 2005 ha assunto cadenza biennale, alternando l’anno dell’assegnazione con quello della realizzazione del progetto vincitore, e ha visto l’affiancamento di un convegno – Qui. Enter Atlas - Simposio Internazionale di Curatori Emergenti – dedicato all’aggiornamento sulle strategie curatoriali in ambito sia indipendente, sia istituzionale.

Da quest’anno, il format del Premio si rinnova: il simposio ha ceduto il posto a una nuova serie di progetti espositivi che saranno ospitati nello Spazio Zero del museo nell’anno dell’assegnazione, a cura di affermati professionisti del mondo dell’arte contemporanea. 

Per questa prima occasione, Edoardo Bonaspetti è il Guest Curator della prima personale in un museo italiano di Luke Willis Thompson – tra i finalisti del Turner Prize 2018 – in visione dal 30 maggio al 1 settembre 2019.

Oltre ad Abhijan Toto, nominato da Sebastian Cichocki, Capo Curatore del Museum of Modern Art di Varsavia, la decima edizione del Premio ha visto concorrere:

Sofia Lemos, nominata da Claudio Zecchi, Curatore indipendente, Italia/Portogallo
Elisa R. Linne e Lennart Wolff, nominati da Severin Dünser, Curatore per l’arte contemporanea, Belvedere 21, Vienna
Aude Christel Mgba, nominata da Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Direttore Artistico, SAVVY Contemporary, Berlino - Sonsbeek 2020


Il nome del vincitore è stato annunciato in occasione dell'apertura del nuovo ciclo di mostre della GAMeC. 
 
Il progetto sarà ospitato alla GAMeC nel 2020.

Domenica 30 giugno 2019 a Calvagese della Riviera “Cibo di Mezzo al Museo” Il Museo d’Arte Sorlini cornice d’eccezione per l’evento d’alta gastronomia firmato da grandi chef, ristoranti e produttori bresciani



“Cibo di Mezzo al Museo”: una giornata dedicata al connubio tra cibo ed arte, nel contesto unico e di grande fascino del seicentesco Palazzo Sorlini di Calvagese della Riviera (Bs) in Valtenesi, sede del MarteS, straordinaria pinacoteca che racchiude oltre 180 capolavori di pittura veneta e lombarda, dalle tavole in oro trecentesche alle grandi tele dei Maestri del Settecento veneziano.
Inconsueto, glamour, raffinato, l’appuntamento per gourmet e appassionati d’arte è per domenica 30 giugno, dal pomeriggio a sera inoltrata: sarà l’atteso evento annuale di Cibo di Mezzo, l’alleanza nata nel settembre del 2017 che riunisce, sotto l’egida del gusto e della qualità, 12 ristoranti bresciani di altissimo profilo e circa 30 produttori d’eccellenza del Nord Italia, in particolare della zona fra il lago d’Iseo e il lago di Garda.
L’invito – secondo la filosofia dell’Associazione di cui lo chef Stefano Cerveni è presidente – è di scoprire ingredienti preziosi del settore enogastronomico e dell’agroalimentare, attraverso le creazioni di alcuni fra i migliori chef della provincia bresciana. Al contempo, sarà possibile ammirare i preziosi quadri della Collezione Sorlini, grazie a visite guidate dedicate durante tutto l’evento, fino a sera.

La comune passione per il bello, per l’arte, per il buon vivere, per la cura dei dettagli ha favorito l’ideazione di questo progetto e la collocazione della sede dell’Associazione Cibo di Mezzo all’interno del complesso architettonico della Fondazione Sorlini.

“Cibo di Mezzo al Museo” si articolerà in vari momenti e prenderà il via alle 15 con “L’arte ti stuzzica”, visite guidate alla Collezione Sorlini, al termine delle quali saranno offerti ad ogni visitatore golosi finger food abbinati e un calice di vino. Seguiranno due incontri su prenotazione dedicati a come riconoscere il miele vero e genuino (alle 18.00) e a come abbinare al meglio cibi e vini (alle 18.30).
Alle 18.30 si entrerà nel clou dell’evento, con l’apertura degli stand dei produttori associati e l’inizio dell’aperitivo in giardino. Dalle 19.30 entreranno in scena gli chef, con le loro creazioni:
Paolo Favalli – Aquariva a Padenghe, Giuseppe Maffioli - Carlo Magno a Collebeato, Andrea Leali Casa Leali a Puegnago del Garda, Alberto Gipponi – Dina a Gussago, Stefano Cerveni - Due Colombe a Borgonato, Massimo Fezzardi - Esplanade a Desenzano, Diego Papa – Gaudio a Barbariga, Mattia Bartoli - La lepre a Desenzano, Daniele Mej - La Speranzina a Sirmione, Saulo Della Valle - L'osteria h2o a Moniga del Garda, Marco Aquaroli - Natura ad Adro, Marco Cozza e Andrea De Carli, - Rose Salò, saranno disposti a gruppi lungo 3 percorsi, in modo da poter dare ai partecipanti la possibilità di scegliere la degustazione preferita, in base al ristorante o ai piatti proposti con gli abbinamenti vino delle cantine selezionate.
A conclusione, verso le 22.30, il saluto degli chef con un piatto finale condiviso a sorpresa.

I coupon per l’evento sono in prevendita on line e direttamente nei ristoranti.

Per informazioni e prenotazioni: Cibo di Mezzo

CHIARETTO DI BARDOLINO E GIRO D’ITALIA: LA VOLATA IN ROSA DI VERONA

Sarà il vino rosa del Garda veronese ad accogliere la carovana nell’ultima tappa del Giro. Intanto i numeri del Chiaretto continuano a crescere, raggiungendo quota 10 milioni di bottiglie nel 2018
Domenica 2 giugno Veronafiere diventa il Villaggio del Giro per l’ultima tappa dell’edizione 2019 del Giro d’Italia, e al via della cronometro finale della “corsa rosa” non poteva mancare il “vino rosa” per eccellenza, classicamente veronese: il Chiaretto di Bardolino. La frazione a cronometro che decreterà il vincitore del Giro si articolerà sul Circuito delle Torricelle (lo stesso tracciato dei Mondiali), con arrivo in Arena e partenza invece proprio dalla Fiera, dove, dalle 10.20 del mattino, ciclisti, staff e appassionati animeranno il Villaggio e potranno degustare, fino alle 17.30, il Chiaretto bardolinese, che con i suoi 10 milioni di bottiglie è il leader nazionale della produzione italiana di vini rosa a denominazione di origine. Sarà il Consorzio di tutela del Chiaretto ad offrire nel proprio stand il vino rosa gardesano ai fan del ciclismo.
“Abbiamo accolto con estremo piacere l’invito di Veronafiere ad essere presenti a questo straordinario appuntamento sportivo perché avremo l’occasione di presentare il nostro vino rosa, il Chiaretto, nel contesto rosa per antonomasia del panorama ciclistico” spiega il presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino, Franco Cristoforetti, che è anche alla guida di Rosautoctono, l’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano recentemente costituito che ha avuto proprio a Verona, all’ultima edizione di Vinitaly, il proprio battesimo ufficiale.
Intanto, le vendite di Chiaretto sono in volata: ad aprile le bottiglie commercializzate superavano già i 3,3 milioni, con una crescita del 6% sullo stesso periodo dell’anno precedente, e questo nonostante un andamento climatico che permaneva d’impronta più invernale che primaverile. “Crescere in un contesto meteo del genere – osserva Cristoforetti – conferma che il Chiaretto, certamente protagonista assoluto dell’estate, è ormai presente nei calici degli appassionati di vino in qualunque periodo dell’anno. Del resto, le vendite continuano a incrementarsi: dagli 8 milioni di bottiglie di Chiaretto del 2013 siamo saliti ai 10 milioni del 2018 e con il 2019 potremmo segnare un nuovo record. La Rosé Revolution che abbiamo intrapreso nel 2014 sta dando ottimi frutti: il colore rosa chiaro del vino, perfettamente coerente con le caratteristiche della nostra uva fondamentale, la Corvina Veronese, piace sempre di più sia in Italia che all’estero, con una crescita consistente sui nuovi mercati costituiti soprattutto dagli Stati Uniti, dalla Scandinavia e dal Canada. Anche la stampa internazionale ci segue con interesse sempre maggiore: nell’ultimo mese tutte le principali riviste estere di settore, Wine Spectator, Wine Enthusiast e Decanter, ci hanno dedicato ampi servizi, e per parecchie etichette di Bardolino Chiaretto sono fioccati punteggi superiori a 90, una valutazione altissima, impensabile per un vino rosa fino a una manciata di anni fa. In più a inizio anno Wine Enthusiast aveva indicato come unica area italiana tra le dieci destinazioni imperdibili per gli appassionati di vino nel 2019 proprio il territorio del Bardolino Chiaretto”.

Simone Michielin, ovvero Antiquum di Vittorio Veneto, in Borghi d’Europa


Dopo la presentazione dei 10 Percorsi Internazionali presso la sede del Parlamento Europeo
di Milano e la partecipazione al Festival dello Sviluppo Sostenibile, la rete internazionale
Borghi d’Europa ha iniziato l’itinerario per individuare le ‘tappe’ dei Percorsi stessi.
Per quanto riguarda ‘I Mulini del Gusto e le Vie del Pane’, le visite in incognito per tracciare
in Italia la mappa delle ‘soste del gusto’ ha portato i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’
Europa a Vittorio Veneto, a Ceneda, ove hanno incontrato Antiquum, panificio artigianale
di Simone Michielin e Lucrezia.

Un primo stage con la redazione di Borghi d’Europa si è svolto rigorosamente alle prime ore dell’alba,
per raccogliere le parole di Simone, impegnato con il forno a legno (firmato da un Maestro,Eros Pavesi di Rimini),
a ‘creare’ il pane di farine pregiate. Lucrezia, ha saputo accompagnare la storia del Nostro, lasciando il fascino
e la complessità di Venezia, per condividere questa avventura che, per altro, ha solide radici nel dna della famiglia Michielin.

Poi, nel giorno di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la testimonianza di Simone
per le Vie del Pane, nel corso di una trasmissione che ha dato voce anche a Grani Antichi FVG,
al Mulino Terre Vive e alla rete di pizzerie de L’Angolo Goloso, come dire, insomma, dal seme
alla tavola.

Un percorso non pubblicitario, ma di informazione onesta e ‘pulita’,che proporrà alle comunità
scolastiche un materiale didattico sulla storia del pane.
E, su queste scelte, Lucrezia e Simone ci sono e ci saranno.
Così va bene!



Dal 1 al 14 giugno il Bevabbè di Riccione ospita il Cucumber Currenty Exchange di Hendrick's Gin

Ddomani 1 giugno fino a venerdì 14 torna il Cucumber Currenty Exchange e il Bevabbè è l'unico cocktail bar di Riccione a essere inserito tra le 73 località italiane che ospiteranno l'evento. L'iniziativa, giunta alla terza edizione, è una maniera originale per festeggiare il World Cucumber Day, la giornata mondiale del cetriolo in programma il 14 giugno. Per un'ora al giorno, dalle 20 alle 21, ci sarà la possibilità di pagare un Hendrick’s gin tonic presentandosi al locale con un cetriolo.

«Siamo onorati di ospitare un evento prestigioso e singolare come il Cucumber Currenty Exchange, organizzato da uno dei migliori produttori di gin come Hendrick's. È un modo divertente per offrire una nuova esperienza ai bevitori di gin: che il più grande baratto della storia abbia inizio!» afferma Riccardo Parisio, fondatore di Bevabbè.

Il celebre alcolico, tra i gin più bevuti al mondo, sarà abbinato alla tonica Fever Tree e miscelato dal bartender Mattia PannoneHendrick’s, distillato in Scozia insieme a una miscela di 11 specie botaniche e facilmente identificabile per la particolare bottiglia ispirata a quelle usate dai farmacisti in epoca Vittoriana, ha rifornito il locale di gadget ideati per l'occasione, come il magazine The Unusual Times, che potrà essere sfogliato dai partecipanti nello splendido dehors del Bevabbè affacciato su viale Corridoni, in pieno centro cittadino.

 



 

Bevabbè - Cocktail bar, locale per aperitivi, stuzzicheria e piccolo bistro: Bevabbè è tutto questo, e molto di più. Tante diverse modalità di vivere l'esperienza gastronomica, unite dallo spirito e dal carisma del fondatore e patron – nonché anima del locale – Riccardo Parisio.
Parisio, emiliano trapiantato in Romagna, ha realizzato il sogno di portare un angolo della sua Bologna a Riccione, nella patria della movida. Nato nel 2014 come salumeria e formaggeria con vini, Bevabbè si è evoluto nel tempo, guadagnandosi fin da subito l'attenzione dei clienti – e non solo – per la qualità dei prodotti e per l'arredamento ricercato, composto da pezzi di design anni Sessanta e Settanta: nel 2015, a pochi mesi dall'apertura, è arrivato infatti il Premio Innovazione dell'Anno Barawards.

«Ho scelto di non dare a Bevabbè nessun sottotitolo: ho agito d'istinto, perché sapevo che il locale si sarebbe modellato sulle nostre inclinazioni e sulla voglia di offrire una proposta innovativa, leggera e anticonvenzionale» afferma Parisio. Oggi accanto ai salumi, ai formaggi e ai vini dell'Emilia, si è sviluppata una delle più interessanti proposte di distillati della regione che può contare su bottiglie rare e da collezione di nomi come Hibiki, Yamazaki, Caroni, Macallan, Higlander e il Bevabbè è diventato un locale aperto a diversi tipi di esperienze gastronomiche – dal brunch all'aperitivo, fino alla cena e al dopo cena – con una cucina semplice ma con personalità e l'innovativa formula dei taglieri serviti con cocktail di alto livello.


“L’Europa Firma i prodotti dei suoi territori” LA CILIEGIA DI VIGNOLA IGP TORNA PROTAGONISTA DELLA CAMPAGNA EUROPEA DI COMUNICAZIONE CHE PROMUOVE LA FRUTTA E LA VERDURA DOP E IGP

Prosegue la campagna europea triennale di comunicazione e promozione della frutta e della verdura DOP e IGP all’insegna del messaggio “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori”. La campagna – che sviluppa le proprie attività sulla base della stagionalità dei prodotti – intende infatti promuovere i prodotti di frutta e verdura DOP e IGP e ribadire l’importanza di marchi europei che garantiscono qualità ed eccellenza.

Nel mese di maggio e giugno la campagna di comunicazione europea porta in scena la Ciliegia di Vignola IGP. Questo frutto, caratterizzato da una polpa consistente e croccante e da una buccia che varia dal rosso brillante al rosso scuro, ha un sapore dolce e fruttato ed è senza dubbio uno dei frutti di stagione più amati e tra i più ricchi di proprietà benefiche per la salute e il benessere dell’organismo.

In particolare, il 22 e 23 maggio nella suggestiva cornice della Rocca di Vignola (MO), ha avuto luogo l’International Cherry Symposium (Ics), una due giorni interamente dedicata alla frutta rossa che in Italia occupa oltre 30.300 ettari per una produzione di circa 114.900 tonnellate. In questa occasione, presso lo stand dedicato alla Ciliegia di Vignola IGP, il 22 maggio i visitatori hanno potuto degustare il frutto rosso per eccellenza e raccogliere il materiale informativo ad esso dedicato.

Dal 1° al 2 giugno, la Ciliegia di Vignola IGP sarà inoltre protagonista - in concomitanza con la Festa nazionale delle ciliegie - della manifestazione “Vignola…è tempo di ciliegie” dedicata al frutto che ha reso celebre il nome di Vignola a livello internazionale, organizzata dall’associazione di commercianti “Vignola Grandi Idee” in collaborazione con il Comune e con il Consorzio della Ciliegia di Vignola IGPDurante la due giorni sarà possibile degustare presso lo stand i frutti dei produttori agricoli locali e prendere parte ai tanti altri appuntamenti gastronomici, oltre a numerosi eventi collaterali che accompagneranno l’evento.

Inoltre, nell’ambito della campagna “L’Europa Firma i prodotti dei suoi territori” per tutto il mese di giugno sono anche previste attività di degustazione della Ciliegia di Vignola IGP presso i punti vendita delle principali catene della distribuzione italiana.

Insieme alla Ciliegia di Vignola IGP, i prodotti protagonisti per l’Italia della campagna di comunicazione sono l’asparago Verde d’Altedo IGP, la Pesca e la Nettarina di Romagna IGP, l’Insalata di Lusia IGP, la Pera dell’Emilia Romagna IGPil Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP e il Radicchio di Chioggia IGP.

La campagna è finanziata dall’Unione Europea e per la parte italiana dai Consorzi della Pera dell’Emilia-Romagna (capo fila del progetto), dell’Asparago Verde d’Altedo IGP, della Ciliegia di Vignola IGP, della Pesca e la Nettarina di Romagna IGP, dell’Insalata di Lusia IGP,  del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP e del Radicchio di Chioggia IGP.

FISH & CHEESE® da venerdì 7 a lunedì 10 giugno Piazza Casa Bianca Lido di Jesolo dalle ore 11:00 alle 22:00


I migliori formaggi italiani e la cucina del mare, protagonisti a
Fish & Cheese
“Formaggio & Pesce” è una sfida: per molti è un abbinamento possibile,
per altri impossibile… Ai visitatori l’ardua sentenza!

Tutti gli “ingredienti” dell’evento: 
·         Mostra mercato dei formaggi italiani e dei prodotti ittici
·         Prodotti gastronomici
·         Laboratori guidati e masterclass
·         Eventi a tema nei ristoranti e wine bar di Jesolo

Ingresso libero

In contemporanea
·         SummerWine, 100 vini per l’estate e la cucina del mare.

I formaggi … A Jesolo per incontrare la cucina del mare!
A  FISH & CHEESE® è un evento dove il vero protagonista è il formaggio: ci saranno produzioni casearie da tutta Italia, tutte artigianali e di qualità.  Il formaggio e i suoi produttori saranno a Jesolo dal 7 al 10 giugno per proporsi ad un comprensorio turistico che vanta più di 5 milioni di presenze annue, centinaia di bar, ristoranti ed attività ricettive. La finalità è promuovere le specialità casearie italiane nelle tavole della ristorazione del litorale ai tanti turisti che saranno presenti nel week end della Pentecoste. Sono attesi, come ogni anno, numerosi turisti dall’Austria e dalla Germania. 

La manifestazione si svolgerà in Piazza Casa Bianca dove oltre alla mostra mercato, sarà possibile iscriversi ai laboratori di approfondimento con degustazioni. Nei giorni dell’evento molti ristoranti di Jesolo segnalati nella comunicazione, proporranno nel menù piatti con abbinamento formaggio & pesce.
Fish & Cheese non sarà solo una provocazione. Abbinare il formaggio con la cucina del mare farà vivere ai partecipanti una nuova esperienza gustativa ed emozionale.

L’idea di Fish & Cheese
Apparentemente aggiungere formaggi o prodotti lattiero-caseari ai piatti di pesce potrà sembrare “insolito”. Negli usi e costumi delle cucine regionali del passato il connubio è stato poco raccomandato, se non addirittura vietato. Il contrasto tra formaggi da una parte e prodotti ittici dall’altra, presente nelle cucine italiane del passato, si collegava al diverso modo di vivere e di procurarsi il cibo delle società dei pastori e di quelle dei pescatori. Le barriere culturali tra pastori e pescatori sono attualmente cadute e da quando gli italiani di ogni ceto hanno iniziato a viaggiare e a conoscere altre cucine ha preso piede e si sono diffuse sperimentazioni culinarie alla ricerca di nuovi gusti e, soprattutto, di nuove combinazioni.
Il formaggio sta diventando sempre più un elemento dinamico e viene considerato cibo quando si consuma da solo (nature) e come ingrediente da cucina quando viene mixato ad altri cibi. È, oltretutto, flessibile perché può essere mangiato, assaggiato e gustato a tutte del giorno: dalla colazione, all’aperitivo, dalla cena al dopocena. 
Pesce & formaggio è diventato, dunque, sperimentazione, nuovo gusto, contaminazione.

Elenco Formaggi presenti a Fish& Cheese
Stael (robiola) di capra, Cadolet (stracchino) di capra, Fatuli' (affumicato di capra bionda dell'Adamello), Mascharpì  (ricotta affumicata), Nostranì ( semistagionato grasso di vacca),  Val Fredda (stagionato di malga 1 e 2 anni), Formaggella di vacca, Piacentinu ennese Dop, Pecorino  siciliano, Nero sicilia, Ricotta salata, Vastedda del Belice Dop, Bergamella, Verde pascolo (formaggio di mucca dolce), Cavernicolo (formaggio di mucca stagionato 3/4 anni),  Primo sale capra, Rustica di capra (formagelle piccole di pura capra), Crema di Gorgonzola (crema 100% di gorgonzola cremoso spalmabile), Canestrato di Moliterno IGP, Caciocavallo Podolico,  Caciocavallo ubriaco, Asiago Dop  Fresco e  Stagionato, Formaggio tris (mucca-pecora e capra), Caprino vegetale, Parmigiano Reggiano 18  -  24  -  36  mesi, Stella Alpina  (latte vaccino),  Viola (latte vaccino), Signor Blu  erborinato  (latte vaccino), Mozzarella di Bufala Campana Dop, Ricotta di Bufala Dop, Fabula, Bucaneve  pura capra, Primordiale pura capra, Burrata Pugliese, Burrata Pugliese affumicata, Stracciatella, Crema di Rugiada, Fiore Sardo, Canestrato del Gargano, Salva Cremasco,  Salva Cremasco affinato con Fiori e miele, con l’olio di oliva, con vinaccia di Passito, con Rosmarino Timo e Salvia, affinato con Fieno e affinato con Gelsomino e Fiordaliso,  Pecorino Sardo, Pecorino Toscano Riserva, Pecorino al pistacchio, allo zafferano, erborinato (cacio d'oro), Pecorino stagionato nel rosmarino, nella cenere, alla cipolla e alle pere.


In occasione di FISH & CHEESE la Città di Jesolo ospiterà
“SummerWine” 100 vini per l’estate e la cucina del mare.
7-8-9-10 giugno 2019   Jesolo - Piazza Casa Bianca

I visitatori avranno la possibilità di conoscere e degustare vini freschi, minerali e di grande bevibilità sotto l’ombrellone, in alternativa ad un cocktail, con i piatti estivi.
I banchi d’assaggio saranno posizionati tra gli spazi verdi di Piazza Casa Bianca, in calendario anche laboratori con approfondimenti e degustazioni guidati da esperti

Orari di apertura al pubblico
·         Venerdì 7 giugno ‘19 dalle ore 16.00 alle 20.00
·         Sabato 8 giugno ‘19 dalle ore 11.00 alle 22.00
·         Domenica 9 giugno ‘19   dalle ore 11.00 alle 20.00
·         Lunedì 10 giugno ‘19   dalle ore 11.00 alle 20.00

L’ingresso alla manifestazione è libero.  
Le degustazioni di SummerWine sono regolate dall’acquisto di ticket 

Domenica 9 giugno 2019 a Sutrio, festa golosa fra i monti del Friuli “I Cjarsòns, la tradizione della Carnia” Per conoscere gusti, forme ed ingredienti di questa sorta di gustoso raviolo carnico che vanta oltre 50 variazioni



Hanno radici lontane ed esotiche i Cjarsòns, sorta di golosi ravioli, piatto simbolo della Carnia, intatte montagne friulane le cui valli sono state solcate da tempo immemorabile da commerci, passaggi di persone, culture ed idee dal mare Adriatico ad Oltralpe, verso le attuali Carinzia e Baviera.

La loro origine è legata ai cramârs, i venditori ambulanti di spezie che, dal ‘700, attraversavano a piedi le Alpi per vendere nei paesi germanici la loro preziosa ed esotica mercanzia acquistata a Venezia e riposta nella crassigne, una sorta di piccola cassettiera di legno che portavano a mo’ di zaino sulle spalle. Quando tornavano a casa, era festa grande e le donne preparavano i Cjarsòns, agnolotti di pasta di patate con ripieno a base di ricotta impastata con una ricchissima varietà di ingredienti: spezie, frutta secca, uva sultanina, aromi orientali, erbe aromatiche...quanto insomma rimaneva sul fondo dei cassetti della crassigne.

Ancora oggi in Carnia moltissime sono le ricette dei Cjarsòns, il cui ripieno varia non solo da paese a paese ma anche da famiglia a famiglia; se ne contano oltre 50 variazioni. Ogni massaia, ogni ristorante ne ha la propria, utilizzando al meglio la dispensa e abbinando alle spezie ingredienti freschissimi quali mele, patate, spinaci, uvetta, mentuccia, erbe primaverili. Tocco finale, il condimento: una semplice spolverata di scuete fumade (ricotta affumicata) e ont (burro fuso).

A questa golosità è dedicata in giugno ogni anno a Sutrio (incantevole borgo ai piedi del monte Zoncolan) la festa “I Cjarsòns, la tradizione della Carnia”. Quest’anno l’appuntamento è per domenica 9 giugno. Passeggiando fra le 10 isole di degustazione allestite negli angoli più caratteristici del paese, si potranno gustare i sapori inconsueti di questa pietanza e conoscere le diverse anime che caratterizzano un cibo d’origine sicuramente povera, ma complesso e ricco d’ingredienti quanto un piatto di alta ristorazione. 10 paesi, in rappresentanza di tutte le vallate della Carnia, proporranno ciascuno la propria ricetta tradizionale. Si potranno così degustare cjarsòns salati o dolci, insaporiti da erbe primaverili o da piccole scaglie di cioccolato, con melissa e cipolla oppure con pere secche e carrube, accompagnati ai più pregiati vini di grandi aziende friulane, selezionati per l’occasione.

Per vivere a pieno la festa, si può alloggiare a Sutrio a Borgo Soandri, l’albergo diffuso con le stanze (o meglio mini appartamenti con cucina arredati di tutto punto) ricavate dalla ristrutturazione di antiche case del paese. Per l’occasione, è stato messo a punto un Pacchetto weekend Festa dei Cjarsòns (info: www.albergodiffuso.org).


Per informazioni:
Albergo Diffuso Borgo Soandri

“CANTINE APERTE” FA IL BIS: DOMENICA 2 GIUGNO ECCEZIONALE REPLICA DELL’EVENTO PIU’ ATTESO DELL’ANNO A TUFO (AVELLINO) COLAZIONE IN CANTINA E APERITIVO TRA LE VIGNE CON “TERRE D’AIONE”

Cantine Aperte fa il bis. L’evento più atteso dell’anno dagli enoappassionati di tutta Italia replica in via del tutto eccezionale domenica 2 giugno. L’iniziativa, organizzata dal Movimento Turismo del Vino che da 27 anni accoglie gli enoturisti nei luoghi di produzione del vino, raccontando storie di bottiglie, territori, famiglie e aziende, vedrà una delle sue tappe in Irpinia presso la cantinaTerre D’Aione”, a Tufo, nel cuore dell’Irpinia del vino, con due momenti dedicati ai winelovers: si comincerà alle ore 10,30 con la “Colazione da Terre D’Aione”, breakfast di benvenuto che darà il via alla visita al vigneto e alla cantina, alla scoperta dell’azienda, dalla vendemmia fino ai processi di vinificazione e affinamento, e della storia dei viticoltori Carpenito fin dal 1867. Un modo originale per scoprire il viaggio che si cela dietro una bottiglia di vino. A seguire degustazione di un vino a scelta della gamma e di prodotti tipici irpini (il costo a persona è di €10).
Alle ore 12,00, invece, “Aperitivo in terrazza sui vigneti di Greco di Tufo”, con visita al vigneto e alla cantina, degustazione di un vino a scelta e di prodotti tipici irpini sulla splendida terrazza della cantina (il costo a persona è di €10). Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri 0825.998353 o 338.1509696 o scrivere una email all’indirizzo segreteria@terredaione.it.

giovedì 30 maggio 2019

QUADRILEGIO NOW aspettando il 2020 Inaugurazione contemporanea in tutte le sedi: venerdì 31 maggio 2019, alle ore 19.




5 spazi, 25 artisti, cinema d’autore, eccellenze enogastronomiche del territorio, spettacoli di danza e molto altro per raccontare uno spicchio di Parma verso il 2020.
La rassegna Quadrilegio è inserita nel programma ufficiale del Comune di Parma per le celebrazioni della Capitale Italiana della Cultura 2020 e vincitrice del bando ‘Reti d’arte’della Fondazione Cariparma.
Quadrilegio NOW.2019, rassegna d’arte cittadina che per l’ottavo anno consecutivo propone al pubblico parmigiano un percorso di opere contemporanee in 4 antichi spazi privati aperti per l’occasione +1, quest’anno inaugura il 31 Maggio 2019 alle 19.30.
Circa 350 artisti in mostra e 10.000 visitatori nel corso delle edizioni precedenti fanno di Quadrilegio un appuntamento ormai consueto e irrinunciabile nel panorama delle proposte artistiche di nuovi linguaggi in città e in particolare in un quartiere del centro storico di Parma dove antichi palazzi nobiliari aprono le porte dei loro spazi privati per dialogare con l’arte contemporanea nel pieno rispetto dei luoghi e dei tempi.
E all’insegna del rispetto delle storie passate e future, l’edizione di quest’anno di Quadrilegio si ispira al tema dei linguaggi di comunicazione dell’ambiente e delle sostenibilità con un focus sul cambiamento del pianeta e sul ruolo dell’uomo che lo abita raccontato dalla sensibilità visionaria di artisti che traducono l’emergenza in un’opportunità di linguaggio globale.
NOW, un flash di idee e di progetti artistici sul contemporaneo per affrontare il tema dello sviluppo urbano e della sua evoluzione nel corso dei secoli che sarà elaborato e raccontato nell’ottava edizione del 2020, anno in cui Parma rappresenterà la Cultura Italiana con una serie di manifestazioni istituzionali programmate e che vedrà la rassegna Quadrilegio 2020 protagonista con un intero anno di proposte risultate vincenti al bando comunale per la selezione del calendario ufficiale Parma2020.
Per questa edizione le 4 sedi storiche si arricchiscono di uno spazio nuovo sede dello studio di un’artista parmigiana, Giovanna Scapinelli.

LE 5 SEDI DI QUADRILEGIO 2019
Spazio Manfredi di Simona Manfredi - B.go Riccio da Parma 19
BLL di Giulio Belletti - Piazzale Borri
Maura Ferrari Interior Design - Palazzo Pallavicino - B.go G. Tommasini 37
Galleria Alphacentauri di Marina Burani - B.go Felino 46
Studio Giovanna Scapinelli - B.go Felino 31



Quadrilegio 2019


·         NOW.Adesso – Spazio Manfredi
Nello Spazio Manfredi di borgo Riccio da Parma 19, arricchito dallo splendido giardino interno, sono previsti ‘interventi’ artistici di 9 artisti contemporanei che ‘contamineranno’ con linguaggi espressivi differenti gli ambienti dello storico palazzo con esposizioni di opere nell’ingresso, nel cavedio, in giardino, nel cortile interno e nei due negozi che si affacciano sulla via.
Gli artisti:

NICOLA EVANGELISTI
Nato a Bologna nel 1972, dalla fine degli anni Novanta ha sviluppato un percorso artistico caratterizzato dall’uso della luce artificiale e incentrato su temi scientifici e cosmologici.

GRETA COMINOTTI
“E’ proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante” (Paulo Coelho). Autodidatta, si considera un’EcoArtista. Crea opere riciclando bottiglie PET e altri materiali.


ALEX PINNA
“La scultura per me è un linguaggio necessario, un corpo a corpo, tra materia ed idea in un territorio un cui l’aspetto manuale del lavoro è molto magico, anche perchè conduce a molti incidenti di percorso, che portano a continue scoperte e inaspettate evoluzioni.”

OTTO GROZNI
“Negli anni ha fatto un po’ di tutto: illustrazioni, convention di Street Art, installazioni temporanee, lampade e soprattutto oggetti con materiali poveri e di recupero”.
Le attività di cui si occupa e i progetti che realizza possono sembrare apparentemente lontani ma, in realtà, il suo approccio non cambia: sperimentare nuove tecniche, integrare discipline differenti e confrontarsi sempre con altre realtà e persone.

ERRESULLALUNA E CHULY PAQUIN
Si interessano a temi mitologici e classici, alle origini religiose e non della cultura italiana ed europea, e a tutto ciò che riguarda l’uomo nella sua dimensione conscia e inconscia.
‘Nessun giorno senza un passo’
Cosa succede quando il passo diviene danza?
Che un gesto normale, come il camminare, si trasforma in una formula plastica, un preciso cerimoniale, una danza. Il gesto più banale viene trasportato verso una personificazione di tale intensità, che non cessa di danzare, di muoversi, di fuggire, come la figura per eccellenza del desiderio: la Ninfa.

FILIPPO NEGRONI
Nei pugili di Negroni si notano le tumefazioni nei volti causate da incontri di pugilato di una violenza inaudita, che vogliono evidenziare le avversità che la vita a volte ci presenta.
Sono le cicatrici interiori, quelle che hanno segnato l’anima della persona e che hanno creato il carattere e la personalità di un individuo.
In queste sculture Il corpo è rappresentato con un obelisco che simbolicamente manifesta la forza e la potenza della persona, di conseguenza la capacità di entrare dentro l’anima per curare tutte queste ferite profonde.
Tutti i materiali usati per creare queste opere provengono da epoche passate, ferro antico ossidato dal tempo, legno tarlato e terra cotta che riprende le società antiche per evidenziare la forza del tempo passato che cura ogni ferita e rigenera l’uomo.


LUCIA CONVERSI
Nata a Parma nel 1980, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2004. All’attività di pittore affianca quella di illustratore per prodotti editoriali cartacei e multimediali. Vive sulle colline di Parma.
“Nelle tele di Lucia Conversi l’essere umano è scandagliato e rappresentato nelle sue realtà, da quelle più visibili a quelle più nascoste e sono proprio le zone d’ombra ad essere i nascondigli privilegiati della vita, i cassetti segreti che possono celare le verità più interessanti” (Sara Valente).

LUFER
Dagli anni ’90 Lufer si inoltra nella pittura e nella scultura, sperimenta tecniche e linguaggi espressivi diversi realizzando le sue prime sculture e pezzi di arredo.
Crea sculture, quadri, lampade, sedute, appendiabiti e tavolini con scarti industriali, Il suo “slogan” diventa “il riciclante ricicla in un istante”, e rappresenta la sintesi del suo “modus operandi”.

C999
DUALISMUS (2019)
“L’unità è sterile, fecondo è solo il dualismo, l’opposizione, la differenza.“ (Ludwig Feuerbach)
L’opera si compone di una serie di lavori a tecnica mista acrilico/smalto di piccole dimensioni e di una rendizione video artistica che riprende lo stesso tema.
Il dualismo come unità attraverso la coesistenza degli opposti, il bianco e nero, luce ed ombra e l’opera dell’uomo che nella dicotomia si muove, si determina, si schiera.
Ma l’arte non finisce qui.
Nel corso della rassegna sono previsti anche due appuntamenti con il ‘Cinemino di borgo Riccio’ curati da Marco Mazzieri che avranno luogo il 7 e il 14 giugno nel cortile di Palazzo Manfredi e il ‘Ristocinema’in cui contemporaneamente alla visione sarà servita una cena gourmet proposta da Bottega di Parma.
Venerdì 21 giugno invece andrà in scena una performance di danza a cura diLucia e Francesco Frola. 
“Il brano che verrà presentato sarà un percorso attraverso la visione di ciò che guardiamo: non solo ciò che il nostro occhio vede ma ciò che percepisce quando ne ha elaborato la sensazione.”



·         NOW.Rigenerazione - Spazio BLL di Giulio Belletti


Nella bella cornice dell’antistante piazzale Borri, nello spazio ricavato da un’antica chiesa sconsacrata e nel cortile interno saranno ospitate le opere di 6 artisti.

Gli artisti:

DAVIDE DALL’OSSO
Artista pesarese ora in Toscana. La trasparenza, il lasciarsi attraversare e modificare dalla luce, la metamorfosi, sono i colori principali del suo linguaggio scultoreo, che esprime maggiormente attraverso la fusione dei policarbonati. Ha esposto in USA, Francia, Olanda, Svezia, Regno Unito, Germania, Belgio, Svizzera.

TONI ALFANO
Grafico pubblicitario e artista milanese trapiantato a Siena. La sua è una ricerca pittorica introspettiva rivolta all’esplorazione della profondità dell’animo umano che negli ultimi tempi lo ha portato a realizzare opere stratificate dipinte a carboncino tirato a mano con velature di bitume e poi trattate con l’antica tecnica di restauro del Descialbo, letteralmente “strappare via”.

RAFFAELE PENNA
Foggiano ma da anni a Varese. La sua ricerca espressiva passa attraverso l’utilizzo di materiali sempre nuovi (corde, stracci, gommapiuma garze e fili di lino) che diventano parte integrante delle sue opere.
Ha esposto in Italia e all’estero a Lugano, Parigi, Stoccarda, e Philadelphia.

GIOVANNI MELEGARI
Artista nato a Parma nel 1951, ha all’attivo numerose personali dagli anni ’80 fino al 2007.
Per diversi anni ha diretto a Parma una sua scuola di pittura da lui fondata.

FABI BANDINI
Artista parmigiano, la sua è una pittura vivace e incisiva, concettualmente sempre attuale e provocatoria anche se nei tratti fresca, quasi infantile. Le sue installazioni sono in mostra a Quadrilegio fin dalle prime edizioni.


UMBERTO SQUARCIA JR
Architetto e artista parmigiano, da diversi anni vive e lavora a New York.
L’architettura e il campo delle varie espressioni d’arte sono state e sono tuttora l’ispirazione primaria per i processi creativi dell’artista. Ha esposto a New York, San Francisco, Parma, Roma, Cortina, Bologna, Monaco, Milano.



·         NOW.Senza Tempo - Maura Ferrari Interior Design

Saranno due gli artisti ospiti di Maura Ferrari al piano terra dello straordinario Palazzo Pallavicino.

Gli artisti:

ROBERTA BUSATO
Crea modellando un impasto dalla formula completamente naturale, lavorato e seccato a crudo, frutto di una lunga ricerca personale. Dall’osservazione del materiale nasce la serie di “Teste crude “un ciclo di lavori in cui è trascritta una femminilità condensata: nel gusto del particolare, nel piacere tattile di una materia che possiede colori diversi in base alla morfologia del luogo di provenienza, alla composizione organolettica della terra.
“...scaturiscono forme esteriormente lontane ma l’Humus che appartiene a tali figure, è il medesimo terreno sul quale oggi edifichiamo e poggiamo noi stessi. Confini, moduli, angolature che riecheggiano in presenze dense e silenziose e che si innalzano come guerrieri. Sono opere “aperte”, libere dall’ accordato, tese in un flusso continuo del tempo.”
(Roberta Busato)

GIUSEPPE BIAGI
È nato a Viareggio nel 1949, dove vive e lavora.
“Biagi vuole farci percepire l’enorme, dilatata, incommensurabile ampiezza dello spazio e insieme vuole darci l’idea di un tempo senza fine.
Nelle sue opere c’è una cultura d’immagine che però deve aver pesato su Biagi, una cultura dove conta la dilatazione, la dissoluzione delle forme e la scoperta di un ripetitivo, alienato quotidiano. Quella che in realtà Biagi oggi dipinge è la storia del proprio isolamento e delle capacità di leggere anche negli altri questa tensione, questa ricerca umana. Pittura dunque per narrare la solitudine”
(Arturo Carlo Quintavalle)


·         NOW.Etera - Galleria Alphacentauri Marina Burani

Alla Galleria  Alphacentauri di Marina Burani da un paio d’anni trasferitasi a Palazzo Mambriani in Borgo Felino 46

Gli artisti:

EGOR ZIGURA
Egor Zigura vive e lavora a Kiev Ucraina, ha studiato alla National Academy of fin art.
Ha fatto la prima mostra in Italia alla Galleria Alphacentauri nel 2016.
Ha partecipato a diverse esposizioni tra le quali:
Spectrum Miami 2018 - United Kingdom Londra 2018 - Art Fair Malaga 2017

NIKITA ZIGURA
Nikita Zigura vive e lavora a Kiev Ucraina, ha studiato alla National Academy of fin art.
Ha fatto la prima mostra in Italia alla Galleria Alphacentauri nel 2016.
Ha partecipato a numerose mostre tra le quali:
Art Fair Malaga 2017 - Galleria La Zurbia Granata 2018 - Varsavia Polonia 2019

PATRIZIA CARAVAGGIO
“Vivo lo scatto fotografico come una specie di scambio, un dialogo tra il mio sè profondo e ciò che questo coglie all’esterno attraverso gli occhi. Quando “sviluppo” una foto, è un po’ come se mettessi a posto la punteggiatura di uno scritto. Il risultato di tutto questo, la fotografia, sarà qualcosa che difficilmente sarei riuscita a dire con le parole, e può anche creare un momento di confronto con chi guarda, un dialogo”.

MARINA BURANI
Etera, la donna evoluta e colta, non mortificava il suo corpo come le altre, poteva frequentare compagnie maschili, e riusciva ad avere un grande potere. Infatti l’unica donna che partecipa ai dialoghi di Platone è Diotima.

ANDREA VETTORI
“Nell’alchimia, come “l’uovo dei filosofi“ è ricettacolo della trasformazione interiore da materia grezza a oro. Il serpente è un archetipo universale che rappresenta, in estrema sintesi, le forze cosmiche della natura e la rigenerazione per mezzo di esse. Eros nasce con le ali dorate e mostra l’uovo che conteneva tutto il cosmo e le sue creature”.


·         Studio  Giovanna Scapinelli

Nello studio di Borgo Felino 31 l’artista espone le sue opere.

GIOVANNA SCAPINELLI
“Così, il volto o l’oggetto escono da fondali misteriosi… e le figure, tutte “scolpite” nei rossi “infernali”, dalle tavole sulfuree dei gialli delle coscienze; con i neri del passato a scandire ed equilibrare severamente le luci radenti dell’intelletto. È un mondo coerente nelle forme e tagliente nei significati, dove i personaggi protagonisti, in un ambiente apparentemente vuoto, ma in cui anche un muro respira come un essere umano, attendono, forse “attendono Godot”, probabilmente se stessi perché è la letteratura, la parola  scritta, che li ha generati. Una incisiva pittura letteraria, quindi, in cui l’unica preoccupazione può apparire la difficoltà (e poi l’inutilità) della vita”. Tiziano Marcheselli.