Bologna 2 aprile 2025. Il nuovo appuntamento di garage BENTIVOGLIO nasce da un’importante collaborazione, quella con la Triennale di Milano, che ha concesso in prestito un oggetto che forse alcuni ricordano di aver avuto nelle proprie case. È il Bidone Aspiratutto che Francesco Trabucco e Marcello Vecchi realizzano per Alfatec nel 1975: un prodotto fondamentale per le sorti dell’azienda di cui diventa ben presto il best-seller. Con l’assemblaggio di pochi elementi già esistenti, il Bidone Aspiratutto riesce ad attraversare l’immaginario collettivo ed essere protagonista dell’universo domestico anche quando non in funzione. Il colore verde e le grandi scritte bianche lo fanno sembrare un oggetto appena ripescato dai negozi di surplus militare, che in quegli anni sono oramai diventati di gran moda per rifornirsi di abbigliamento a basso costo.
Il successo è immediato, anche grazie a una comunicazione estremamente pop: in una pubblicità dei primi anni Ottanta il lungo tubo aspirante avvolge le sue spire intorno al corpo di una giovane donna alla stregua di un Laocoonte, strappandole un malizioso sorriso. Si tratta dunque di un omaggio che questa vetrina di Palazzo Bentivoglio ospita attivando ancora una volta un cortocircuito. L’oggetto celebrato infatti sembra quasi timidamente nascosto, ma il grande specchio dorato vuole invece metterlo al centro della scena e con tutti gli onori, ricordando come da allora le macchine, protagoniste indispensabili della nostra quotidianità, siano uscite da intercapedini e armadi, diventando seducenti e definitivamente desiderose di essere guardate. L’ispirazione e il riferimento arrivano da lontano. Nei primi anni Settanta un gruppo di giovani architetti vince il concorso per la realizzazione del nuovo centro culturale di Parigi, con un progetto destinato a cambiare i paradigmi museali del secondo Novecento. La lunga facciata su rue du Renard e Rue Beauborg è risolta alla stregua di un enorme modello anatomico: per i passanti è possibile vedere il grande funzionamento della macchina architettonica, poiché tutti i sistemi distributivi, funzionali ed energetici sono portati in primo piano, lasciano dietro di sé i piani del museo totalmente liberi e senza interruzioni: è il Centre Pompidou di Parigi. «Renzo Piano e Richard Rogers, coadiuvati da Giancarlo Franchini, Su Rogers, Edmund Happold e Peter Rice, portano così a compimento il sogno lecorbuseriano del plan libre ed elevano l’intero edifico a monumento della macchina moderna, non più obbligata a nascondersi tra i muri di tamponamento». Spiega il curatore Davide Trabucco, «Così anche il Bidone Aspiratutto negli stessi anni esce dagli sgabuzzini delle case per farsi ammirare, ancora oggi».
ORARI
garage BENTIVOGLIO: da mercoledì a sabato, dalle 19.00 alle 23.00
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