venerdì 7 gennaio 2022

Un libro singolare e plurale

 



Hugues de Varine viene considerato il “padre” degli ecomusei e dei musei comunitari. Già direttore del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM), è l’ispiratore della Nuova Museologia, un movimento che punta allo sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori attraverso il coinvolgimento delle comunità locali. Nel 2017 ha pubblicato in Francia, per l’editore L’Harmattan, un saggio che riporta le sue considerazioni e le esperienze professionali vissute in tutti i continenti.

Il libro è stato tradotto ed è appena uscita la versione italiana. “L’ecomuseo singolare e plurale” – questo il suo titolo – è la testimonianza su cinquant’anni di museologia comunitaria nel mondo. Il volume è stato curato da Daniele Jalla e Maurizio Tondolo, la traduzione è di Paola Boccalatte, le illustrazioni sono di Marisa Plos. L’editore è Utopie Concrete, la cooperativa culturale che nel 2000 ha avviato con il Comune di Gemona il processo partecipativo finalizzato alla realizzazione dell’Ecomuseo delle Acque.

Scrive l’autore introducendo il saggio: «Ho inventato la parola “ecomuseo” per caso. Mille altri le hanno dato un contenuto, o meglio più contenuti, ogni volta diversi. È dunque naturale e giustificato che, dopo cinquant’anni di trasformazioni della parola in concetti, io faccia omaggio di questa testimonianza ai veri inventori del fenomeno mondiale che l’ecomuseo è diventato in tanti Paesi e su tanti territori. È attraverso la pratica, la collaborazione e l’osservazione partecipativa che ho imparato a riconoscere l’esistenza di questa creazione collettiva, singolare e plurale, che è l’ecomuseo, manifestazione esemplare della resistenza dei territori e dei loro attori locali alla globalizzazione».

 

«Quest’ultimo libro di Hugues de Varine è una testimonianza che ha i modi e i toni con cui l’autore ha sempre proposto sé stesso e le sue idee, mai da protagonista – quale, che voglia ammetterlo o no, è stato a livello mondiale – ma piuttosto da attore-osservatore di pratiche sul campo da cui trarre bilanci provvisori, suscettibili di una costante revisione critica, non una teoria, al massimo delle linee guida da applicare e modificare liberamente. Ma è anche un récit de voyage(s), il racconto dei viaggi di Hugues de Varine tra gli ecomusei e i musei comunitari, prima come direttore di ICOM, poi come consulente, conferenziere, consigliere, esperto in sviluppo locale... Senza pretese di esaustività, è il resoconto delle esperienze con cui è entrato in contatto, a cui ha collaborato, dei luoghi visitati e delle persone incontrate, delle loro conquiste e sconfitte». (Daniele Jalla)

 

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