A cura di Tobia Bezzola, Direttore MASI Lugano
www.collezioneolgiati.ch
Dal
23 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, lo Spazio -1. Collezione Giancarlo
e Danna Olgiati ospita la mostra How Evil is Pop Art? New European
Realism 1959-1966, a cura di Tobia Bezzola. La selezione di opere,
provenienti dalla Collezione Olgiati e da una delle principali
collezioni private dedicate alla Pop art europea, mette in luce i
fenomeni Pop europei che si sono sviluppati a partire dalla fine degli
anni Cinquanta.
“Quanto
è diabolica la pop art?”, domandava la giornalista e scrittrice Tullia
Zevi nel 1964 nella sua recensione alla Biennale di Venezia di
quell’anno, esplicitando la reazione avversa di un’ampia fetta di
pubblico alla comparsa di questa nuova arte, che emergeva verso la fine
degli anni Cinquanta in tutta Europa in risposta al dilagante entusiasmo
nei confronti della cultura di consumo americana, del suo universo
mediatico e pubblicitario.
L’esposizione
muove dalla volontà di rileggere il fenomeno Pop europeo attraverso una
raffinata selezione di opere provenienti dall’incontro di due
collezioni private: la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e una delle
principali raccolte private di questa corrente.
Con
quarantadue opere, tutte eseguite tra il 1959 e il 1966, la mostra
offre un panorama sorprendente dei linguaggi artistici che, tra
differenze e assonanze, si sono formati simultaneamente in Francia, Gran
Bretagna, Italia e Germania: dipinti e sculture che rappresentano i
massimi esiti del Pop europeo mostrano come in questi Paesi si sia
articolata una nuova sensibilità artistica che, nella ricchezza del
linguaggio formale e nell'ampiezza dei contenuti, è equiparabile alle
caratterizzazioni della Pop Art statunitense.
Il
percorso espositivo pone a confronto trentuno artisti, tra cui troviamo
pionieri del primo Pop britannico come Peter Blake, Pauline Boty, Allen
Jones e David Hockney, accanto ad esponenti di punta del Nouveau
Réalisme francese, quali Martial Raysse, Jean Tinguely, Niki de Saint
Phalle e Daniel Spoerri, e ancora protagonisti come Peter Klasen e
Konrad Lueg della radicale rottura con la pittura astratta in Germania.
Una posizione di rilievo rivestono, infine, le diverse formazioni della
Pop Art italiana, tra cui figurano celebri rappresentanti quali Mimmo
Rotella, Franco Angeli, Gianfranco Baruchello, Tano Festa, Mario
Schifano e Michelangelo Pistoletto, che si sono distinti per la
molteplicità di linguaggi, oltre che per l’imprescindibile legame con la
tradizione culturale del loro paese.
Nessun commento:
Posta un commento