Roma viene scelta anche per ospitare il primo Bitcoin Cafè a livello europeo, iniziativa promossa dalla società Coinbar, con il suo fondatore e padre del progetto Antonello Cugusi, insieme a Josas Immobiliare, realtà specializzata nel commercio real estate, che ha scelto proprio via Barberini, nel cuore della Capitale, per aprire il primo bistrot collegato a un exchange dove si potranno scambiare e ricevere informazioni sulle criptovalute, con le quali sarà anche possibile pagare alle casse, oltre che acquistare e fare trading registrandosi nella piattaforma www.coinbar.io.
"Noi di Josas abbiamo assistito Coinbar nella
ricerca del locale commerciale a Roma. Abbiamo pensato a un meeting
point, dove far incontrare le persone che hanno in comune l’idea di
voler discutere e scambiare criptovalute”, spiega Raffaele Rubin, partner e fondatore di Josas Immobiliare:
“Un'operazione senza precedenti, e quindi priva di modelli a cui
ispirarsi e dai quali prendere le misure, in quanto questo è il primo Coinbar in Europa. Per scegliere la location la prima cosa che abbiamo fatto è stata un'analisi del posizionamento di Coinbar:
quale zona sarebbe stata la migliore per questo tipo di iniziativa?
Doveva essere centrale ma accessibile a coloro che a fatica avrebbero
scelto di entrare in una ZTL. Abbiamo allora diviso il centro di Roma in
spicchi per visualizzarne il segmento più adeguato e così ecco
Barberini, zona ottimale perché piena di uffici e di professionisti
potenzialmente interessati ad approfondire la novità delle criptovalute.
Una volta circoscritta l’area, si è cercato un locale di forte impatto
esterno e abbiamo individuato lo stabile più adeguato, anche dal punto
di vista economico, con una proprietà attenta e sensibile
all'innovazione e al retail di ultima generazione, come è certamente
questo progetto".
Sono
passati più di dieci anni da quando i bitcoin hanno fatto il loro
debutto, con un valore che è oscillato parecchio, passando dai massimi
di 20mila dollari iniziali agli attuali 8500: “Finalmente, dopo i primi
anni di confusione, ora si inizia a parlare con cognizione di causa di
criptovalute e della tecnologia sottostante”, ha spiegato Gian Luca
Comandini, che fa parte della task force del ministero dello Sviluppo
economico sulla blockchain e direttore della Blockchain Management
School. “Siamo a un punto di non ritorno. Prepariamoci ad assistere
nel prossimo decennio al collasso di tanti sistemi intermediari che
hanno causato fin troppe crisi e problemi globali e ad accogliere nel
bene e nel male una nuova era di decentralizzazione. Ciò impatterà su
tutto, non solo sul nostro sistema economico e monetario, che tuttavia è
il primo a essere trasformato”.
Una
rivoluzione, insomma, che riguarda sia il concetto di moneta che quello
di caffè: che sia letterario, in cui confrontare idee e inaugurare
nuove correnti artistiche, o sportivo, reunion di tifosi in cerca di
dopo-lavoro, il bar da sempre disegna le nostre
città e ne definisce epoche e geografie, si modella sulle persone e
resta al passo rispetto alle macro trasformazioni generazionali. Oggi diventa persino banca virtuale. Antonello Cugusi, co-fondatore e amministratore delegato di Coinbar S.P.A, ha commentato: “Abbiamo iniziato a pianificare il progetto Coinbar nel
2016, quando ancora la tecnologia non aveva una piena validazione del
mercato, ma grazie all’impegno del team e al sostegno degli investitori
siamo riusciti a costruire una solida realtà nel nostro settore. Ne
testimonia la validità l’apertura del primo locale fisico di Roma, in
via Barberini 34, che permette alle persone di toccare con mano una
mondo come quello delle criptovalute. Aver contribuito attivamente a
tutto questo è motivo per noi di grande orgoglio e conferma la nostra
visione capace di intercettare nuovi trend di mercato”.
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