Vitigno
autoctono da cui deriva un vino che spicca tra le proposte dei bianchi
per l’estate, grazie alla sua freschezza e persistenza
Milano, agosto 2020_L’Abruzzo non è solo una terra di grandi vini rossi ma, grazie anche al vitigno pecorino - diffuso in tutta la regione “Verde d’Europa”
- offre un’allettante proposta di vini bianchi perfetti per la stagione
estiva e non solo. Perché non scegliere di scoprirlo proprio sul
fantastico territorio che - tra enogastronomia, bellezze naturali, arte,
cultura, vendemmia, eventi e sport - ti conduce dalla montagna al mare
in meno di un’ora, soffermandosi magari ad ammirare anche la costa dei
Trabocchi al tramonto?
Armonico, persistente, secco, l’Abruzzo Pecorino ha tutte le caratteristiche per essere considerato un vino d’eccezione. Fresco,
con un’ottima acidità̀ bilanciata da una grande potenza alcolica, si
rivela il compagno ideale in particolare per piatti di pesce, formaggi
ma anche carni bianche e primi con condimenti importanti. Con
un colore giallo paglierino tendente al dorato, un gusto armonico e un
bouquet fruttato e floreale, è caratterizzato da profumi di frutta
tropicale, note agrumate e balsamiche; l’Abruzzo Pecorino
deriva in realtà da un vitigno “antico” che racconta la storia e le
tradizioni di una regione ricca di sapori e di aromi. Le sue prime
tracce risalgono ai tempi di Catone il Censore (II secolo a.C.) che lo
includeva tra le varietà portate in Italia durante le migrazioni greche.
Con una maturazione abbastanza precoce delle uve e basse rese quantitative, è stato riscoperto in tempi recenti (dagli anni ’80/’90) per la produzione di vino di qualità, mentre prima gli si preferivano varietà più produttive. Il nome del vitigno rimane tutt’oggi un mistero, ma tra le varie ipotesi maggiore credito ha quella che lo lega alla pratica della pastorizia transumante, tipica dell’Abruzzo: pare che le pecore andassero pazze per questo tipo di uva che, maturando prima delle altre varietà regionali, era dolcissima nel periodo del loro passaggio, verso metà settembre.
Il
vitigno, per raggiungere l’eccellenza, preferisce zone fresche e forti
escursioni termiche. Coltivate in tutta la regione Abruzzo, le uve
pecorino conferiscono al vino caratteristiche organolettiche differenti a
seconda del terreno dove sorgono le vigne e dei metodi di
vinificazione e affinamento. I vini provenienti dai vigneti costieri
hanno, per esempio, una grande impronta sapida mentre freschezza e
acidità sono più marcate nelle proposte che provengono dai piedi della
Majella e del Gran Sasso. Insomma la versatilità è uno dei punti di forza dell’Abruzzo Pecorino e sono davvero tante le proposte abruzzesi da degustare.
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IL CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO
Organismo
di carattere associativo senza scopo di lucro, il Consorzio Tutela Vini
d’Abruzzo è stato istituito nel 2003 con Decreto del Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) per svolgere funzioni di tutela,
valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alle
denominazioni da esso tutelate. Sovrintende all’adempimento della
disciplina regolamentare delle denominazioni, alla formulazione di
eventuali proposte di aggiornamento della stessa, e coordina il lavoro
delle categorie produttive del settore ai fini della valorizzazione
delle singole denominazioni.
Il
Consorzio tutela i seguenti vini a Denominazione di Origine
Controllata: Montepulciano d'Abruzzo Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc,
Cerasuolo d'Abruzzo Doc, Abruzzo Doc, Villamagna Doc. Tutela inoltre
anche i vini a Indicazione Geografica Tipica: Colline Pescaresi
Igt, Colline Teatine Igt, Colline Frentane Igt, Colli del Sangro Igt,
Del Vastese o Histonium Igt, Terre di Chieti Igt, Terre Aquilane o Terre
de L’Aquila Igt.
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