24 luglio 2024 (Greve in Chianti) - Vecchie Terre di Montefili fa parte del primo distretto biologico italiano e la sede dell’azienda è situata sul Monte Fili (a 540 metri s.l.m.) che comprende anche l’Unità Geografica Aggiuntiva di Montefioralle al centro del Chianti Classico.
"Vigna nel Bosco IGT Toscana 2019" è un nuovo prodotto che rappresenta non solo la quintessenza della viticultura biodiversa, ma è anche il frutto di un'accurata selezione della vigna più elevata dell’azienda, situata sulla sommità del Monte Fili accanto al bosco. "Vigna nel Bosco è il risultato di un intenso impegno verso pratiche di viticoltura sostenibili e rispettose della nostra terra", afferma Serena Gusmeri, enologa e agronoma dell’azienda.
Prodotto in un’edizione limitata di sole 2.412 bottiglie e 108 magnum, il Vigna nel Bosco IGT Toscana 2019 è realizzato interamente con uve Sangiovese. Le viti crescono su terreni di pietraforte, un’arenaria calcarea, coltivate attraverso il sistema Guyot. Questo vino esprime la massima espressione del terroir di Vecchie Terre di Montefili, con la sua vinificazione a basso intervento e fermentazione spontanea con lieviti indigeni.
"Vigna nel Bosco è un esempio lampante di come le pratiche agricole rispettose possano non solo migliorare la qualità del prodotto finale ma anche proteggere l’ecosistema in cui operiamo," continua l’enologa. "In tal senso, la recente certificazione Diversity Ark, da poco ottenuta da Vecchie Terre di Montefili, rappresenta un passo fondamentale nel nostro percorso di sostenibilità, che si integra perfettamente con la filosofia produttiva di Vigna nel Bosco. Si tratta di un riconoscimento che evidenzia l'impegno dell’azienda nella conservazione della biodiversità faunistica e floristica dei suoi terreni. L'ottenimento di questa certificazione riflette la filosofia di un'agricoltura olistica che garantisce la salute del suolo e delle viti, un pilastro fondamentale nella produzione di vini di alta qualità."
Il Vigna nel Bosco 2019, in anteprima a Vinitaly 2024, ha già suscitato l'interesse di esperti e appassionati, consolidandosi come una scelta pregiata per i collezionisti e gli amanti del vino, grazie al suo ricco profilo organolettico e al suo potenziale di invecchiamento. L'affinamento di 26 mesi in botte di 20hL e ulteriori 12 mesi in bottiglia svela infatti una struttura ricca e complessa, con aromi di ciliegie rosse mature, mirtillo rosso, albicocca, e sfumature intriganti di noce moscata, zenzero e prugna secca. Un vino capace di sposarsi magnificamente con piatti ricchi di sapori intensi. Ideale con arrosti di carne rossa, come l'agnello o la selvaggina, esalta le note speziate e la profondità del piatto. È anche un compagno perfetto per formaggi stagionati, dove i tannini delicati del vino bilanciano la ricchezza del formaggio.
Con il "Vigna nel Bosco IGT Toscana 2019", Vecchie Terre di Montefili rafforza la sua posizione come leader nella produzione di vini di qualità nel Chianti Classico, un vero e proprio tributo alla biodiversità e all'etica di un'azienda che guarda al futuro senza dimenticare le radici della tradizione vinicola toscana.
Vecchie Terre di Montefili: company profile breve
Vecchie Terre di Montefili si colloca sulla cima della collina panoramica Monte Fili, di origini antichissime e da cui prende il nome. Si estende per una superficie vitata di 12,5 ettari nel comune di Greve in Chianti, al confine delle UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) del Chianti Classico di Panzano e Montefioralle e, da oltre 20 anni, fa parte del primo distretto biologico (Panzano).
In questo luogo dove la storia, la natura e la tradizione enologica si intrecciano da sempre, è iniziata l’avventura straordinaria che ha unito il destino di tre amici statunitensi appassionati dell’Italia, Nicola Marzovilla, Frank Bynum e Tom Peck Jr., e quello dell’esperta enologa Serena Gusmeri. Dalla loro passione per il microcosmo di Montefili, i suoi panorami, i suoi vigneti e dal loro rispetto per la natura, nascono prodotti di eccellenza, premiati e riconosciuti a livello internazionale, che raccontano del cuore del Chianti Classico e del territorio toscano.
Risale all’anno 1975 il primo vigneto di Sangiovese nominato “Anfiteatro”, al quale seguono ulteriori impianti grazie alla nuova proprietà e ad un approccio attento, innovativo e sostenibile alla produzione dell’enologa, agronoma bresciana a capo dell’azienda.
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