fino all'8 settembre 2024
WANG HAIYANG
ALESSANDRO TEOLDI
FENG CHEN
Sestiere Dorsoduro |
Venezia, 22 luglio 2024. Capsule Venice è lieta di presentare al pubblico il suo programma estivo: Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang e i progetti speciali Dipinti e Beats, rispettivamente di Alessandro Teoldi e Feng Chen.
In Love Dart - ospitata presso il piano nobile dello spazio principale e nell'intera galleria annessa - l’artista cinese Wang Haiyang (nato nel 1984 nello Shandong; vive e lavora a Pechino) presenta il suo corpus pittorico più recente abbinato a una selezione di animazioni video iconiche e di dipinti realizzati nel corso degli ultimi anni. La mostra, la più completa realizzata finora sul lavoro dell’artista, omaggia una pratica che, con le sue tensioni visive e concettuali inaspettate, sfida lo spettatore e le convenzioni. La dimensione familiare e quella perturbante coesistono e conducono l'individuo attraverso una gamma completamente nuova di possibilità esistenziali e alterità.
Il progetto speciale Dipinti di Alessandro Teoldi (nato a Milano nel 1987; vive e lavora a Brooklyn) è ospitato nella Project Room 1. Le nuove tele ad olio e le gouaches su carta mettono in evidenza la sua fascinazione per un mezzo che, pur non essendo quello da lui abitualmente utilizzato, si rivela fonte inesauribile di ispirazione per sondare la realtà. Teoldi – che ha studiato fotografia prima a Milano e poi a New York, e che negli ultimi anni si è distinto per i lavori realizzati con coperte di diverse compagnie aeree - utilizza la pittura per presentare scene quotidiane, volti familiari e situazioni lontane dalle grandi narrazioni.
Beats è il progetto speciale dell'artista multimediale cinese Feng Chen (nato nel 1986 a Wuhan; vive e lavora a Hangzhou) realizzato all’interno della Project Room 2. Qui Feng ricrea uno dei suoi pezzi site-specific più iconici: The Darker Side of Light, un’installazione luminosa e sonora abbinata al video Untitled (2015). Attraverso la trasformazione e il controllo delle cortine installate, Feng Chen crea un’esperienza incentrata sulla stimolazione dei sensi attraverso la quale l’udibile diventa visibile. In questa architettura aliena ma pulsante dalle luci quasi ipnotiche, dai movimenti alternati, il suono scolpisce lo spazio creando un campo esperienziale disorientante in cui materiale e immateriale si sovrappongono e le regole comuni della percezione svaniscono per evocare una nuova realtà sensoriale. |
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