Anche quest’anno, 300 autrici e autori provenienti da tutto il Mondo si riuniranno tra i palazzi storici e le piazze di Mantova in occasione del Festival letterario più longevo d’Italia.
La potenza della letteratura si rivelerà
guardando alla disperata situazione di Gaza e dell’Ucraina,
nella capacità di attraversare il tempo portandoci a prendere un caffè con Goldoni
o a scoprire, nel Cinquecentenario di Palazzo Te, i bestsellers del 1525.
E mentre i bambini impareranno a stampare libri,
i ragazzi a sognare nel Forte di Pietole,
e il Cimitero di Mantova sarà affollato di lettori e musicisti,
si parlerà anche di diritti, di amori, di moda, di lingua e di appartenenza.
Ci chiederemo quanto pesa l’Universo, tra lezioni orizzontali, dibattiti sull’overtourism, geopolitica dello spazio e visite all’Ecobiblioteca;
ricorderemo Camilleri nel centenario della nascita,
e non smetteremo mai di emozionarci grazie alla poesia,
alle storie intramontabili di Agatha Christie, a dj-set e …afterhours per bambini!
Tra gli ospiti di quest’anno
Elizabeth Strout, Roberto Saviano, Adania Shibli, Cecilia Sala, Ocean Vuong, Antonio Scurati, Guus Kuijer, Antonio Albanese, Vasco Brondi, Marija Stepanova, Armistead Maupin, Lydie Salvayre, Andrea Pennacchi, Teresa Ciabatti, Mariana Enríquez, Jan Brokken, Gad Lerner, Omar El Akkad, Jamaica Kincaid, Mieko Kawakami, Alejandro Zambra, Paul Murray, Beppe Severgnini, David Almond, Camila Sosa Villada, Melania G. Mazzucco, Didier Fassin
e molti altri.
3-7 settembre 2025
Mantova, 24 giugno 2025. La ventinovesima edizione di Festivaletteratura si terrà a Mantova da mercoledì 3 a domenica 7 settembre. Quest’anno è più forte che mai il desiderio di ritrovarsi per mettere a confronto le storie, lasciare spazio alle idee, trovare parole per leggere e affrontare quello che ci succede intorno. Impossibile oggi non sentire il mondo, e tenendo le piazze della città sempre aperte al dialogo e all’ascolto, il Festival chiama scrittrici e scrittori dai territori sconvolti dai conflitti e dalle aree attraversate da silenziosi o più evidenti sommovimenti. Grazie a loro – e alle altre centinaia di ospiti attesi a Mantova – per cinque giorni Festivaletteratura proverà a portare lo sguardo là dove i nostri occhi normalmente non arrivano, a raccogliere voci che altrimenti non riuscirebbero a farsi udire, a restare vigili e in relazione, affidandosi alla letteratura.
Quella 2025 è un’edizione che non rinuncia a pensare al futuro e a tracciare strade per muoversi nei tempi che verranno. Lo farà come di consueto coinvolgendo prima di tutti giovani e giovanissimi: sognare forte, la residenza poetica e comunitaria che impegnerà per due giorni ragazze e ragazzi al Forte di Pietole a immaginare nuovi mondi possibili, è solo l’ultimo degli spazi che il Festival ha aperto per permettere alle nuove generazioni di portare nel dibattito la propria energia e questioni, istanze, bisogni a volte trascurati o più spesso considerati secondo prospettive ormai logore. Da blurandevù a passports, da words match a read morefino alle varie azioni connesse al progetto LAB, è con i più giovani che Festivaletteratura porta scrittori e artisti a ragionare di cittadinanza e ambiente, di identità e linguaggi, di partecipazione e accesso alla cultura.
La ventinovesima edizione cade peraltro in un anno speciale per Mantova: 500 anni fa apriva il cantiere di Palazzo Te, la residenza gonzaghesca suburbana realizzata da Giulio Romano che per il Festival è stata ispirazione e sede di molti dei suoi eventi più originali. L’anniversario è una delle occasioni che Festivaletteratura coglie per cercare come sempre di rovesciare la prospettiva e tornare a lasciarsi stimolare da opere e autori del passato prossimo o dei secoli più remoti. Attraverso percorsi di ricerca che privilegiano punti d’osservazione assolutamente inediti, il Festival riporterà l’attenzione sui libri che segnarono quel 1525, ma anche sull’attività creativa di Carlo Goldoni a Mantova, sui mille volti di Agatha Christie, sul Virgilio più misterico e notturno, in costante tensione con le domande e il sentimento del nostro tempo.
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