28 giugno – 17 luglio 2025
OPENING | sabato 28 giugno 2025, ore 19.00
Antonia Jannone Disegni di Architettura
via Stagio Stagi 4, Pietrasanta (Lucca)
Pietrasanta (LU), 27 giugno 2025. Antonia Jannone Disegni di Architettura sarà presente da giugno a ottobre a Pietrasanta (LU) in via Stagio Stagi 4. La prima mostra, che inaugura il 28 giugno 2025, sarà dedicata ai disegni di Nathalie Du Pasquier e alle sculture di Ramon Enrich.
Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957) vive a Milano dal 1979. È proprio nel capoluogo lombardo che entra in contatto con George Sowden ed Ettore Sottsass, fino a diventare una delle protagoniste del gruppo Memphis. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1987 si dedica alla pittura, e nello stesso anno la galleria Jannone presenta Quadri, la prima mostra dedicata ai suoi dipinti. Come lei stessa ammette “Ho amato costruire le ombre, la luce, le forme, lo spazio tra le cose. Su questo mi sono concentrata per vent’anni e credo che l’astratto venga proprio da lì” (Ilgiornaledellarte.com, 2022).
Se a un primo sguardo possono sembrare dei disegni astratti, quelli di Du Pasquier sono in realtà paesaggi essenziali resi attraverso l’assolutezza di forme geometriche e colori pastello.
La ricerca di Du Pasquier si concentra su un’esplorazione silenziosa della realtà, in cui l’oggetto perde la sua funzione per diventare elemento di contemplazione, costruito attraverso un lessico visivo essenziale.
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Nathalie Du Pasquier, Untitled, 2021
Ramon Enrich (Igualada, 1968) espone a Pietrasanta le sue sculture e i suoi dipinti.
Dopo essersi formato a Barcellona, Enrich prosegue il suo percorso negli Stati Uniti dove stringe rapporti con artisti del calibro di Donald Judd e David Hockney. Ed è proprio dai suoi maestri statunitensi che deriva il minimalismo delle sue opere: manufatti plastici, in terracotta, legno e ferro, in un incessante dialogo fra forma architettonica e forma artistica.
Citando Loredana Parmesani (2024), i volumi delle sue sculture “Si compongono non secondo una struttura che presuppone una precisa funzione, ma come sagome, segni, profili e masse che assumono un valore in sé, una loro propria autonomia plastica e pittorica.”
Le opere di Enrich si nutrono di silenzi architettonici e spazi sospesi, dove la geometria si fa narrazione e l’assenza diventa presenza, evocando paesaggi mentali in cui il tempo sembra essersi fermato.
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Ramon Enrich, Casa Blava 2, 2023-2025
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