giovedì 14 gennaio 2021

Agnone, nell'Alto Molise, nella rete dei Borghi d'Europa

 Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( Patrocinio IAI-

Iniziatiuva Ariatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico

jonica), ha inserito Agnone, in provincia di Isernia, nell'Alto Molise, nel percorso di informazione 

che valorizza i borghi e i territori europei.

 Agnone sorge, tra la valle del Sangro e quella del Trigno, al confine con l’Abruzzo, nel limite settentrionale della provincia di Isernia. Il paese, disteso su un colle a forma di emiciclo, a circa 840 metri di altitudine, e circondato da una chiostra di monti imponenti  e dolci al contempo offre un’immagine suggestiva; lo sguardo abbraccia inevitabilmente insieme le alture ed i nuclei abitati che vi sono arroccati, quasi che l’elemento ambientale e l’elemento umano costituiscano un’unità insolubile.


Agnone ha una storia dibattuta da grandi studiosi. Poco distante dal centro attuale sorgono rovine sannitiche che hanno a lungo fatto pensare ad un’ antica capitale italica. Sembra comunque certo che dopo la frattura civile e la desertificazione seguita alla sconfitta del Sannio da parte di Roma, in zona sopravvissero solo alcuni piccoli villaggi agricoli ed alcuni centri monastico-eremitali. Il 1139 è segnato come l’ anno cruciale in cui i Conti Borrello di Pietrabbondante, capitani di ventura di Venezia, condussero con sé una folta colonia di soldati ed artigiani provenienti dalla Serenissima (probabilmente dalle coste dalmate). Da costoro nacque il primo nucleo della città, sito nel quartiere della Ripa, detto anche “borgo veneziano”, che ospita ancor oggi le residue vestigia di uno stile inconfondibile, con delle finestre bifore, delle botteghe tipiche e svariati decori che raffigurano il leone di San Marco.
Fu forse a causa di quest’origine “nobile” che Agnone non fu mai umiliata dai Re di Napoli con una vera e propria soggezione feudale. Anzi, nel 1404 Re Ladislao di Durazzo (di un ramo collaterale degli Angioini) la nominò ufficialmente “Città Regia”, ossia dipendente direttamente dal re, con ampi diritti, tra cui quello di un tribunale con delega reale e la possibilità di comminare condanne capitali.

Nel corso dell’800, l’elevata concentrazione di personalità di spicco per alto livello di istruzione, procurò ad Agnone l’onorevole eponimo di “Atene del Sannio”.
Agnone fu definita dal  "Sigonio" una delle più cospicue città del Regno di Napoli”, e dal celebre dantista Francesco D’Ovidio “la più colta ed arguta città del Molise”.

Agnone incanta tanti per la sua particolare tranquillità, pace e pulizia, per il suo ambiente incontaminato di boschi, ruscelli, torrenti e radure; per le sue aree attrezzate per vari sport; e soprattutto perché è una piccola città d’arte, per la sua antica e ordinata struttura urbanistica e i suoi edifici di varie epoche, tra cui spiccano le 21 chiese, con alcune opere d’arte di notevole livello storico ed estetico. Ad Agnone si conservano antiche officine del rame e del ferro, oggi riscoperte come siti di interesse turistico. E vi è la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli che dall’anno 1000 tramanda da padre in figlio la tradizione artigianale della fusione del bronzo. Non si devono dimenticare i laboratori caseari e dolciari, piccolo paradiso dei buongustai.

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