Sono tre i capisaldi di un ecomuseo: il territorio (l’ecomuseo non è un edificio ma è diffuso in tutto lo spazio, rappresentando e rendendo visibili il paesaggio, la storia, la memoria, l’identità); la popolazione (è il vero soggetto-oggetto dell’ecomuseo, perché solo la sua partecipazione all’attività ne legittima l’esistenza); il patrimonio (è l’eredità che i padri di una comunità hanno lasciato perché venga trasmessa alle nuove generazioni). Pertanto una delle missioni dell’ecomuseo è di rendere accessibile e interpretabile il patrimonio, culturale e naturale, che contraddistingue un territorio, promuovendo visite ed escursioni guidate.
È così che l’Ecomuseo delle Acque dedica il prossimo fine settimana alla conoscenza del territorio di Buja, che si estende tra la pianura alluvionale e le colline moreniche. Sabato 13 agosto, nel borgo di Monte, Ecomuseo e Società Friulana di Archeologia organizzano una visita archeologica alla Pieve di San Lorenzo e ai resti del castello medioevale (ritrovo alle 17 all’ingresso della chiesa). Domenica 14 agosto, in collaborazione con ForEst, è in programma un’escursione guidata alle aree umide di Fontana Abisso e della Torbiera di Casasola, lungo il confine tra Buja e Majano (ritrovo alle 17 ad Andreuzza). Necessaria la prenotazione: 338 7187227, info@ecomuseodelleacque.it.
Sul colle di Monte sono emerse tracce di frequentazione già in epoca preistorica con il recupero di utensili in selce ed è stato individuato un castelliere databile all’Età del Bronzo. Scavi archeologici effettuati all’interno della Pieve di San Lorenzo hanno accertato una importante presenza romana, con la messa in luce di un articolato complesso produttivo-artigianale a cui si sono sovrapposti ambienti funzionali al culto cristiano. A partire dal X secolo si hanno notizie dell’esistenza di un “castellum” che nel Trecento raggiungerà la massima espansione.
La zona umida di Fontana Abisso, a ridosso della terza cerchia morenica, è alimentata dall’emersione della falda che permea la potente coltre alluvionale della piana, dal ruscellamento delle acque meteoriche lungo i versanti delle colline e dalle dispersioni laterali del Fiume Ledra. È probabile che all’origine della Torbiera di Casasola ci sia stato un antico meandro del Ledra poi abbandonato per la deviazione del corso principale. Il parziale processo di interramento è dipeso dalle alluvioni depositate dal fiume e dal materiale proveniente dal dilavamento delle alture circostanti, con l’accumulo di materiali a granulometria fine su cui si è insediata la vegetazione igrofila.
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