Un evento a Treviso il 16 ottobre, il sostegno delle attività culturali dedicate all’autore e una campagna social dopo la partnership tra il Consorzio Vini del Montello e l’associazione Amici di Giovanni Comisso
“L’oste ci offre un vino rosso denso e saporito di una annata che aveva fatto lentamente appassire i grappoli”:
sembra un’anticipazione dei vini rossi che si produrranno in questa
calda annata e invece è la descrizione che diede dei vini del Montello lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso in un articolo uscito sulla Gazzetta del Popolo il 25 luglio 1964. A cinquantotto anni esatti da quella data, il Consorzio Vini del Montello e l’associazione Amici di Giovanni Comisso, promotrice da quarantun anni del Premio letterario intitolato all’autore, hanno rinnovato il legame che unisce lo scrittore al Montello, ai Colli Asolani e ai vini rossi di quei luoghi attraverso la sottoscrizione di un accordo di collaborazione che ha lo scopo di riscoprire le pagine che l’autore trevigiano dedicò al territorio di produzione della Docg Montello e della Doc Montello Asolo. Il tutto coronato da una campagna social che sarà articolata nei prossimi mesi e da un inedito evento programmato a Treviso il prossimo 16 ottobre.
“Giovanni Comisso – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Vini del Montello – ha raccontato la bellezza del Montello,
il suo vino e la sua gente. Nelle due denominazioni della zona si
producono vini dal passato glorioso e dal grande futuro, figli sia di
uve bordolesi come il Merlot e i Cabernet, che vi si sono acclimatate
sin dalla metà dell’Ottocento, sia di una rara uva autoctona, la
Recantina. Si tratta di vini che esprimono un considerevole potenziale in termini di diversificazione produttiva
e di promozione delle nostre biodiversità, aprendo la strada a
interessanti prospettive enoturistiche. La collaborazione con
l’Associazione che onora la memoria e l’opera di Giovanni Comisso ha lo
scopo di promuovere congiuntamente la conoscenza dei nostri vini rossi e
dello scrittore, veri e propri ambasciatori di queste terre”.
“C’è sempre stato un legame speciale tra Giovanni Comisso e il Montello – dichiara Ennio Bianco, presidente dell’associazione Amici di Comisso –.
Qui l’autore ha combattuto durante la prima guerra mondiale: questi
luoghi dalla struggente bellezza, resi unici dalla gente che li abitava,
si impressero nella mente dell’autore, tanto da riportarlo spesso sul Montello dove riviveva la sua giovinezza e i giorni trascorsi tra quei pendii”.
Il primo passo della partnership tra il Consorzio Vini del Montello e l’associazione Amici di Giovanni Comisso, siglata nel luglio di quest’anno, sarà il lancio di una campagna di comunicazione
dedicata all’autore. L'accordo prevede l'utilizzo da parte del
Consorzio dei molti scritti in cui Comisso parla del Montello e dei suoi
vini, oltre alle immagini dell’autore. A suggellare ulteriormente la
collaborazione ci sarà un evento in programma domenica 16 ottobre 2022
a palazzo Giacomelli di Treviso, città dove nacque e morì Comisso, a
cui sono intitolate una biblioteca e numerose opere artistiche, come
quella che lo raffigura sulla parete della sua ultima abitazione ai
Buranelli, nel cuore del centro storico. Protagonisti dell’evento
autunnale saranno i vini rossi del Montello e dei Colli Euganei
in una giornata dedicata ai grandi rossi bordolesi del Veneto. La
rassegna rientra nel fitto calendario di appuntamenti in programma per
le celebrazioni di Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale della Cultura d’Impresa 2022,
progetto promosso da Assindustria Venetocentro e Confindustria
Venezia-Rovigo che coinvolge le quattro province venete e i loro
capoluoghi. La “cultura d’impresa” rappresenta infatti il tratto distintivo di questi territori,
che si sono dimostrati capaci di esprimere una soggettività produttiva e
manifatturiera declinata, per prestigio, riconoscibilità e dimensioni,
su scala globale.
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