5 Continents Editions presenta il libro fotografico Bronzi di Riace, in libreria dal 19 agosto 2022.
Il volume, il quarto della collana “Tesori Nascosti”, raccoglie un nucleo di fotografie di Luigi Spina dedicate alle celebri statue in bronzo e accompagna l’importante mostra che il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dedica fino al 23 ottobre 2022 agli ‘Eroi venuti dal mare’, a cinquant’anni dal loro rinvenimento, avvenuto il 16 agosto 1972.
Attraverso le immagini di Spina e i testi di Carmelo Malacrino e Riccardo di Cesare, con una prefazione del Ministro Dario Franceschini, il volume offre una approfondita indagine visiva e critica di una delle scoperte più celebri e affascinanti dell’archeologia dell’ultimo secolo e del suo significato nella cultura contemporanea.
Noto per le sue ricerche fotografiche focalizzate sull’antichità, dalla statuaria classica all’archeologia, Luigi Spina ha dato vita a una narrazione inedita dei Bronzi di Riace, tra le pochissime statue originali in bronzo sopravvissute dall’antichità ad oggi e divenute nel tempo un simbolo della nostra eredità culturale.
Attraverso la comparazione diretta delle due sculture – convenzionalmente denominate A e B – Luigi Spina mette in luce l’eccezionale finitura dei corpi bronzei esaltandone le forme statuarie, la gestualità e la ricchezza di dettagli, superando la bidimensionalità delle immagini fotografiche. “L’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto – spiega Luigi Spina –, prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che dialogano con l’occhio dell’osservatore”.
Accanto alle fotografie di Luigi Spina, i testi di Carmelo Malacrino e Riccardo Di Cesare conducono il lettore attraverso l’analisi dei celebri capolavori del V secolo a.C. dal punto di vista della storia e dell’arte antica.
Nel suo testo Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ripercorre le circostanze della loro fortuita scoperta – a opera di Stefano Mariottini nel 1972 sul fondale marino nei pressi di Riace – descrivendo poi gli interventi di restauro che si sono succeduti nel corso degli anni, le indagini condotte per ipotizzare la loro realizzazione, la storia espositiva, l’impatto sul pubblico a livello internazionale, le tecniche conservative adottate presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Riccardo Di Cesare, docente di Archeologia Classica e del Mediterraneo all’Università di Foggia, offre invece una rilettura delle due statue contestualizzandole nell’ambito dell’arte greca del V secolo a.C., del suo interesse per la figura umana e delle questioni stilistiche e iconografiche ad essa relative, riflettendo sulle pratiche e i saperi delle botteghe statuarie classiche, e, infine, cercando di rispondere ad alcuni quesiti rimasti ancora irrisolti.
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