IV edizione
3 – 13 ottobre 2024
OPENING ACT | giovedì 3 ottobre, h.18.30 |
Torna alla sua quarta edizione FAROUT Live Arts Festival, la manifestazione di arti performative contemporanee prodotta da BASE Milano che quest'anno è dedicata al tema del convivialismo.
Dentro e fuori da BASE: il festival raggiunge diversi luoghi e quartieri della città. Tra questi, andrà in scena per la prima volta negli spazi di Armani/Silos – partner del festival - e tornerà nei quartieri vicini di Barona e Giambellino.
Inaugurazione giovedì 3 ottobre con l'Opening Act e lo svelamento dell'installazione di Ulla von Branderburg.
Accanto al programma performativo del festival, anche una rassegna “pratica” del convivialismo con incontri, cene e laboratori.
I biglietti del Festival sono già disponibili online su DICE |
BASE Milano |
Milano, 17 settembre 2024. Dal 3 al 13 ottobre 2024 torna per la sua quarta edizione FAROUT Live Arts Festival, la manifestazione dedicata alle arti performative contemporanee prodotta da BASE Milano che trae simbolicamente il nome dall’oggetto spaziale conosciuto più lontano dal sole: FAROUT VG18. Una distanza quasi necessaria a svincolarsi da traiettorie prestabilite e offrire un punto di osservazione inedito, in cui rileggere il rapporto tra centro e margine.
Con FAROUT (prima edizione nel 2021) BASE si afferma come voce nel panorama della creazione contemporanea e punta l'attenzione sulle arti dal vivo, dall'installazione all'arte pubblica, dalla danza al teatro, mantenendo sempre un focus sulla dimensione performativa e transdisciplinare.
A dare l’avvio alla dieci giorni, un Opening Act a partire dalle 18.30 del 3 ottobre con eventi in grado di generare nuovi magnetismi e mutare atmosfere. Ulla von Brandenburg vestirà la ground hall di BASE con l'installazione Terra solida, Vento liquido. L’artista tedesca considera il corpo come un materiale che modella e trasforma lo spazio, spesso utilizzandolo come un sipario per proiezioni cinematografiche legate a performance e messe in scena che dirige personalmente. E ancora: il movimento estatico e inarrestabile di Mette Ingvartsen e la performance live de i Canzonieri, il progetto musicale e artistico di Emiliano Maggi e Cosimo Damiano, che arriva a BASE grazie alla preziosa collaborazione con Le Cannibale, che tornerà ad animare la notte su FAROUT con il party del 5 ottobre con Marie Davidson e Fatima Koanda. Un immaginario onirico carico simboli, desiderio, decostruzione, metamorfosi e sentimenti controcultura.
Quest’anno, FAROUT, con 20 presenze artistiche e 45 appuntamenti invita il pubblico ad abitare nuove posture individuali e sociali, attive e scomode. L’idea: esplorare nuovi modi di stare nel presente attraverso performance che toccano il corpo, la città, il pianeta e la Storia. Il titolo - The Convivial Laboratory: Abitare l’inabitabile - da un lato presenta questa edizione come secondo capitolo di una riflessione avviata in occasione della Design Week sul tema del diritto alla casa e dell’abitare; dall’altro, getta le basi per un’indagine sulla sfera della convivenza e su una sua possibile e sua radicale riorganizzazione.
FAROUT eccede i limiti e i vincoli imposti dallo spazio teatrale tradizionale, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più ampio e di radicarsi nella geografia urbana della città di Milano. Tra i partner dell’edizione 2024: Armani/Silos, lo scenario ideale per accogliere i magnetismi di FAROUT con Breathing Room la performance di Salvo Lombardo che esplora il respiro come atto poetico e che vedrà la partecipazione di Silvia Calderoni. E ancora, il moto di rivoluzione di FAROUT raggiungerà alcune piazze e luoghi simbolici dei quartieri di Barona e Giambellino, grazie al contributo del Comune di Milano, nell’ambito di Milano è Viva. Barrio’s, Piazza Tirana, Piazza Enrico Berlinguer, accoglieranno le riscritture urbane degli spagnoli Electrico 28 e le sonorità corali del musicista Davide Tidoni, le strategie di sopravvivenza proposte dai lavori di Eva Bubla e di LUIT & Ruggiero Franceschini. La città di Milano (e nello specifico la zona Ovest) accoglierà poi la forza prefigurativa del lavoro MAI+ di F. De Isabella, una collezione permanente e sempre visitabile di opere d’arte urbana (impossibili).
Accanto al programma performativo del festival, per tradurre in pratica questa immagine di un futuro condiviso e convivialismo, vivrà un palinsesto di incontri, laboratori, conversazioni, pranzi e cene in compagnia di artisti, filosofi, ricercatori, designer, cuochi (…). Per l’occasione, il duo di architetti Lemonot ha progettato Moéca, un tavolo multiforme e un luogo vivo in cui si riuniscono produzione e condivisione del sapere. Tutti gli appuntamenti di questa Scuola del convivialismo saranno svelati nelle prossime settimane.
Altro dalle atmosfere di FAROUT: Il vigore punk nella coreografia di Katerina Andreou conduce una riflessione sulle molteplici dimensioni della vivibilità. E poi ancora, l'origine del gesto indagato dal corpo di Martina Gambardella, il vibrato di Nunzia Picciallo e l’equilibrio scultoreo di Claudia Catarzi attraversano l’intero festival con i loro intensi cameo. Ad arricchire il palinsesto sarà il prezioso approfondimento del programma PRESENT! co-curato con Giulia Traversi, in cui cinque giovani artist come Marta Bellu, Diana Anselmo, Kelly Ardens, Giuseppe Communiello e Camilla Guarino portano in scena la questione complessa dell’accessibilità, attraverso performance poetiche che mettono al centro la questione dell’abitare la non conformità.
Nelle performance di Eva Bubla, degli AzkonaToloza, ma anche di Ruggero Franceschini e Zelda Soussan, risuonano invece le strategie di sopravvivenza messe in atto dagli esseri umani, per un pianeta che diventa sempre più inabitabile; diseguaglianze, scenari distopici ed esperienze diasporiche sono d’altra parte i cardini attraverso cui si costruiscono i momenti performativi di Alice Ripoll, dei Muta Imago e di Basel Zaraa. Gli artisti associati di BASE - Mombao, Elisabetta Consonni e CORPS CITOYEN - si preparano a presentare le loro nuove produzioni a conclusione di un intenso triennio di lavoro congiunto. |
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