Giovedì 22 maggio alle ore 18 l’editore Giampaolo Prearo nel suo spazio di Via Moneta 1 a Milano, presenta la prestigiosa monografia “Alpi Marittime” dedicata all’artista Giuseppe Penone, storico esponente dell’Arte Povera, che sarà presente all’incontro e dialogherà con lo storico dell’arte Gianfranco Maraniello - direttore del Museo del Novecento e autore della prefazione del volume - e il critico Filippo Bosco.
Il volume “Alpi Marittime” contiene disegni, fotografie e riflessioni dell’autore sul ciclo di interventi dal titolo omonimo che Giuseppe Penone realizzò, nell’inverno tra il 1967 e il 1968 agli esordi della sua carriera, nei boschi attorno a Garessio, suo paese natale. Queste azioni, fotografate e raccolte sotto il titolo appunto di Alpi Marittime, chiaro omaggio a quei luoghi, al confine tra Piemonte e Liguria, contengono già in sé i temi fondamentali di una ricerca artistica personale destinata a emergere negli anni a venire: l’acqua, gli alberi che crescono, gli elementi viventi del bosco. Attraverso il coinvolgimento dei materiali fluidi dell’ambiente nel processo scultoreo, l'azione dell'artista e l’azione della natura si fondono in una identificazione totale, una "somma di forze - come ha scritto Penone - da cui l'opera nasce nel tempo".
“L’obiettivo dichiarato del volume – scrive Maraniello – è la ricerca storica e analitica rivolta a tre fondamentali e seminali anni del lavoro di Giuseppe Penone. Eppure, il periodo in cui l’artista con straordinaria precocità sembra maturare i principali temi e modi del suo operare è difficilmente contenibile in una mera cronologia e il tentativo di offrire una misura o un ritmo a un tale succedersi di idee ed eventi non può che porsi quale determinazione transitoria verso la comprensione di una poetica che del proprio tempo fa questione”.
Giampaolo Prearo, che nel 2019 ha celebrato i suoi primi 50 anni di editoria d’arte, ha pubblicato volumi ormai diventati iconici come Musica Madre di Giuseppe Chiari e Nuovo realismo di Pierre Restany del 1973 e La Body Art e storie simili di Lea Vergine del 1974. Inoltre, attraverso le monografie dedicate agli autori più importanti del XX secolo, ha definito il paradigma dell’arte contemporanea, collaborando con artisti del calibro di Piero Manzoni, Mimmo Rotella, Alighiero Boetti, Giuseppe Chiari, Umberto Mariani fino ad arrivare a Riccardo Dalisi, Nicola De Maria e Giovanni Gastel.
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