Il Pecorino Romano DOP continua a distinguersi come una delle eccellenze dell’agroalimentare europeo, capace di unire tradizione, qualità e visione internazionale. Nell’ambito del progetto di promozione “In Europa c’è un formaggio buono e tipico per natura”, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto ai mercati italiano e tedesco, il Consorzio avvia la seconda annualità forte di risultati significativi in termini di visibilità, crescita dell’export e rafforzamento del marchio DOP. Il progetto mira ad accrescere la notorietà dei prodotti agroalimentari europei di qualità, rafforzando al contempo la competitività del Pecorino Romano DOP. Ottenuto esclusivamente da latte ovino intero fresco, questo formaggio affonda le sue radici in una tradizione pastorale millenaria, con oltre 8.500 allevamenti coinvolti nella filiera produttiva. |
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Trionfo a Tuttofood |
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Una nuova visione all’insegna della sostenibilità “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e pronti a consolidare la presenza del Pecorino Romano DOP sui mercati internazionali grazie anche a questo importante progetto”, dice il presidente Gianni Maoddi. “La qualità e la tipicità del nostro prodotto, unite a un’offerta sempre più varia e in linea con le esigenze dei consumatori, sono le chiavi per conquistare nuovi mercati e rafforzare la nostra leadership”. Il direttore Riccardo Pastore sottolinea: “La partecipazione a Tuttofood è stata un grande successo e ha suscitato forte interesse tra i visitatori. Continueremo a promuovere un prodotto che rappresenta non solo la tradizione, ma anche il futuro del cibo europeo di qualità”. In un contesto globale in rapida evoluzione, il Pecorino Romano DOP si conferma un prodotto d’eccellenza, capace di coniugare radici profonde, innovazione produttiva e un successo sempre più internazionale.
Una filiera da 700 milioni di euro e l’export in crescita Il 64% del Pecorino Romano DOP prodotto viene esportato: di questa quota, il 61% negli Stati Uniti, dove si registra un'ulteriore crescita (+12,8% su base annua e +12,5% nel primo bimestre 2025, nonostante l’incertezza legata ai dazi doganali), il 25% nell’Unione Europea e il 14% nel resto del mondo. In Italia, le vendite nella distribuzione moderna restano robuste, con una media di 28.000 quintali al mese. |
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