Palermo, 27 Maggio 2021 - Per
Assovini Sicilia, l’associazione che riunisce oltre 90 produttori
siciliani, sono questi i fattori strategici e prioritari sui quali
puntare in uno scenario futuro che dia un nuovo slancio e vigore al
settore vinicolo siciliano rappresentato.
Rinviato al 2022 l’appuntamento con Sicilia en Primeur,
Assovini Sicilia si prepara ad affrontare nuove sfide, rafforzando
l’identità e il brand dell’Associazione attraverso il profilo e la
storia imprenditoriale delle singole aziende vitivinicole associate,
collegati da una visione di insieme.
L’enoturismo siciliano diventa well-being
In questo contento, si rivela strategico valorizzare l’enoturismo
siciliano, declinato in una molteplicità di dimensioni che affiancano la
produzione delle cantine -dalla visita e degustazione, alla
ricettività, il wine trekking, il pic-nic tra i filari, i corsi di
cucina. In una parola, l’enoturismo diventa well-being. “La Sicilia ha
le carte in regola per essere un’immensa Napa Valley”- afferma Laurent Bernard de la Gatinais, Presidente di Assovini Sicilia.
“Se fino a qualche tempo fa, l’enoturismo si limitava alla degustazione -
continua de La Gatinais - oggi si punta a qualcosa di più diversificato
e complesso. L’ospitalità è un modo completo per promuovere la Sicilia
del vino, dalle piccole alle grandi aziende vinicole, perché
l’enoturismo mette insieme territorio, vino, natura, cibo, relax,
convivialità. Assovini Sicilia, intende supportare la ricettività dei
nostri associati e l’enoturismo come strategia per fare conoscere il
territorio, i nostri soci, la cultura gastronomica, le nostre risorse”.
Formazione come condivisione di esperienze
In questa fase di ripresa, Assovini Sicilia sta lavorando anche
all’accreditamento della struttura associativa come ente di formazione
rivolto ai soci. Oggetto della formazione sarà, sia la produzione che
la parte tecnica e commerciale. L’obiettivo è individuare un know how che fornisca agli associati gli elementi e le informazioni rilevanti per compiere le scelte e le strategie giuste.
“Un’opportunità di formazione anche per le nuove generazioni del mondo
vitivinicolo, grazie alla condivisione di idee e di esperienze” -
commenta Laurent de La Gatinais.
Sostenibilità e il ruolo della Fondazione SOStain Sicilia
Nel futuro di Assovini Sicilia, c’è molta attenzione alla sostenibilità,
un valore e un obiettivo che l’associazione di vitivinicoltori
siciliani porta avanti attraverso la Fondazione SOStain Sicilia, costituita da Assovini Sicilia insieme al Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia
e presieduta da Alberto Tasca. SOStain è un programma di sostenibilità
per la vitivinicoltura siciliana, promosso allo scopo di certificare
la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale, attraverso rigorosi
indicatori che permettono alle aziende di misurare il proprio livello
di sostenibilità e di ridurre, di conseguenza, l’impatto
sull’ecosistema.
Numerosi sono gli aspetti regolati dal Disciplinare del programma
SOStain, messo a punto da un Comitato Scientifico indipendente, a cui le
cantine devono attenersi per ottenere un marchio di sostenibilità da
apporre in bottiglia. Le pratiche che verranno prese in esame vanno
dalla misurazione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, al
controllo del peso della bottiglia, dalla salvaguardia della
biodiversità floro-faunistica alla valorizzazione del capitale
territoriale, dal risparmio energetico alla salute degli agricoltori e
dei consumatori.
“Dopo un lavoro sul territorio lungo 12 anni, siamo adesso entrati nella
seconda fase operativa per garantire formazione e assistenza tecnica
continua alle aziende che vogliono misurarsi, implementare il
disciplinare e certificarsi per ottenere il marchio SOStain”- commenta Alberto Tasca, presidente di SOStain.
È fondamentale che arrivi un messaggio ad aziende e consumatori: SOStain
non è un semplice programma di certificazione. È un percorso teso al
miglioramento continuo del livello di sostenibilità, per alzare
l’asticella ogni anno e portare benefici aggregati all’intero comparto
vitivinicolo regionale e alla salute del territorio in cui lavoriamo”,
conclude Alberto Tasca.
La ripresa parte dall’export e dal mercato digitale
La ripartenza del settore vitivinicolo non può non tenere conto di due
elementi essenziali: export e mercato digitale. Il primo, rappresenta
per i soci di Assovini circa il 50% delle vendite, mentre il mercato
digitale, da strumento secondario è diventato importante, a causa degli
effetti della pandemia.
“L’export, continua il Presidente di Assovini Sicilia, dipende molto da
quali mercati esteri sono pronti e in ripresa. Il digitale, invece,
oltre ad essere funzionale e a convivere con gli altri strumenti, è
indubbio che abbia acquisito un ruolo rilevante, ma non dimentichiamoci
che il vino è soprattutto convivialità”.
“Gli strumenti digitali ci permettono di raccontare la nostra storia, il
territorio, i protagonisti, le aziende vitivinicole ma in modo diverso,
più fruibile e veloce. Non cambia il contenuto ma la modalità.
Sicuramente, non credo che possa sostituire gli eventi di presenza come
le fiere o un appuntamento importante come Sicilia en Primeur, che tornerà non appena le condizioni lo permetteranno.
La questione è, se le fiere rimarranno una scelta prioritaria per
l’azienda, alla luce di una situazione economica difficile e, di
un’attenta valutazione costo-contatto. Mi chiedo se forse non ci sia
bisogno di fiere con target ben definiti e meno generaliste, conclude il
presidente di Assovini Sicilia.
Assovini Sicilia in uno scenario post pandemico
Nell’annus horribilis segnato dalla pandemia, il vino
siciliano, rispetto ad altre regioni, ha retto l’onda d’urto del
Covid-19, chiudendo il 2020 con una leggera flessione del 5% sulla
produzione dei vini Doc Sicilia (90.594.310 le bottiglie prodotte contro le 95.640.634 dell’anno precedente).
Assovini Sicilia, si inserisce in uno scenario di ripresa puntando su una comunicazione, attraverso il nuovo ufficio stampa in house,
che racconti il vino e la sua qualità attraverso i viticoltori-custodi
del territorio, le storie delle imprese che fanno parte della nostra
associazione, le aziende.
“Se in passato, l’Associazione ha avuto l’esigenza di gridare al mondo
l’esistenza di una Sicilia diversa, di qualità, oggi, i tempi sono
maturi per raccontare i protagonisti di Assovini Sicilia nel dettaglio,
con la consapevolezza di fare parte di un mosaico che rappresenta il
continente Sicilia.
Nel nostro settore c’è un livello di management alto grazie alla
conoscenza e alla tecnica che la generazione precedente ci ha trasmesso,
e al lavoro della nostra generazione. Nel ricambio generazionale,
abbiamo il dovere di condividere queste esperienze insieme ad una
visione futura che sia anche sostenibile”, conclude de La Gatinais.
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