giovedì 13 maggio 2021

Progetto architettonico e coordinamento generale: C+S Architects, Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, Treviso | Londra La nuova GAMeC nel palazzetto dello sport, presentato oggi il progetto preliminare

 



Trasformare il Palazzetto dello Sport di via Pitentino in un museo di arte moderna e contemporanea, in grado di intercettare i nuovi linguaggi e le nuove forme dell’arte, senza eseguire demolizioni radicali e con una visione ambiziosa del futuro culturale della città: è pronto il progetto preliminare della nuova GAMeC di Bergamo, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della città, da anni ormai alla ricerca di una nuova sede che le consenta di adeguarsi, a 30 anni dalla sua nascita, alle esigenze dell’oggi, profondamente diverso rispetto al lontano 1991.

 

Entro metà giugno sarà pubblicato il bando per affidare la progettazione definitiva ed esecutiva, oltre alla direzione lavori, ma il percorso di realizzazione del nuovo museo sta prendendo lentamente forma e diviene sempre più concreto.

 

Il progetto di trasformazione dell’attuale Palazzetto dello Sport – commenta il sindaco Giorgio Gori - concretizza l’ambizione di fare della GAMeC un punto di riferimento di rilievo internazionale per l’arte moderna e contemporanea, dotandola di una sede funzionale tanto alle grandi esposizioni quanto a laboratori, convegni e attività didattiche. Il progetto si avvale di un rilevante contributo di Fondazione Ubi, che ci preme ringraziare, e si iscrive nella più estesa qualificazione di un intero quadrante della città. Va quindi letto insieme alla rigenerazione della caserma Montelungo e dello Stadio, all’ampliamento del Parco Suardi e all’apertura al pubblico degli Orti di San Tomaso, con la ristrutturazione del Principe di Napoli e alla realizzazione di un percorso ciclo-pedonale che dal Sentierone arrivi appunto alla nuova GAMeC e all’Accademia Carrara: il tutto all’insegna della cultura e del tempo libero, come previsto dal PGT del 2010”.

 

“La progettazione di una nuova GAMeC, - spiega il direttore Lorenzo Giusti - più capiente, più luminosa, più accogliente e più idonea a ospitare i molteplici linguaggi del contemporaneo è un obiettivo coerente con la crescita delle raccolte d’arte e con l’aumento progressivo del pubblico che ha interessato la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dalla sua costituzione nel 1991 – esattamente trent’anni fa - fino a oggi. La presenza di un museo contemporaneo nelle forme architettoniche, oltre che nella sostanza delle proprie attività, potrà contribuire in maniera determinante a rafforzare il profilo identitario di una città produttiva, operosa, votata all’innovazione e alla sperimentazione culturale, aperta all’indagine e all’approfondimento sulle grandi tematiche del nostro tempo e proiettata verso il futuro.”

 

 

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