Preparatevi a un’estate piena, di concerti, laboratori teatrali, escursioni, visite guidate: avrete modo di incrociare luoghi “laterali” quali borghi con le loro corti, roccoli con le loro piazze, palazzi, chiese, giardini, aree archeologiche… Sarà un susseguirsi di note e di voci, con artisti provenienti, oltre che dal Friuli, da Lombardia, Veneto, Trentino, Liguria, Piemonte… Si tratterà di un’avventura lunga più di una stagione, da maggio a ottobre, con i sei comuni del territorio dell’Ecomuseo (Gemona, Artegna, Buja, Majano, Osoppo, Montenars) che saranno frequentati e valorizzati nelle loro località meno conosciute anche se di notevole interesse storico, paesaggistico, ambientale.
Si inizia a Osoppo, nella suggestiva cornice della Festa delle Orchidee promossa dal Comune. Per tutta la giornata di domenica 15 maggio l’Ecomuseo proporrà vari appuntamenti per scoprire il territorio e ascoltare la musica popolare friulana. Alle 9.30 è in programma l’escursione guidata lungo l’Anello di San Rocco con partenza dal Parco della Colonia, in collaborazione con ForEst. Alle 15.30 si svolgerà la visita guidata all’area archeologica del Forte condotta dalla Società Friulana di Archeologia, a cui seguirà alle 17 il concerto dei Carantan che si esibiranno sul pianoro del colle. È un programma articolato che si rivolge a un pubblico con interessi diversi ma accomunato dalla voglia di svagarsi e di conoscere il patrimonio, naturalistico e culturale, che gli appartiene. Signori, si riparte!
L’Anello di San Rocco è un itinerario caratterizzato da un’elevata geodiversità (i canali intrecciati del Tagliamento, il rilievo conglomeratico del colle, il fenomeno delle risorgive) e biodiversità (i prati magri, la vegetazione ripariale, le numerose specie di orchidee spontanee), a cui si aggiungono salienze storico-artistiche di notevole interesse (le chiese di S. Rocco, S. Giacomo e S. Maria ad Nives).
Il Forte di Osoppo è posto a nord dell’abitato. La posizione e la conformazione del colle ne hanno fatto un presidio naturale frequentato dall’uomo fin dalla protostoria. Recenti prospezioni archeologiche hanno permesso il recupero di reperti riferibili a frequentazioni nell’Età del bronzo, ma soprattutto hanno accertato una presenza romana fin dal II sec. a.C. Paolo Diacono lo inserisce nell’elenco dei castra longobardi assediati dagli Avari nel 610. Dal periodo medievale il colle si trasforma, con la costruzione di mura e fortificazioni, in una imprendibile fortezza militare infeudata ai Savorgnan.
I Carantan da oltre un ventennio ricercano e ripropongono il patrimonio musicale friulano, sconfinando anche nel repertorio tradizionale del Nord Italia e dell’Istria. I brani che propongono mantengono quelle caratteristiche poetiche, melodiche e ritmiche che porta in sé la musica tradizionale, a volte vengono rielaborati e arricchiti con l’inserimento di alcune composizioni del gruppo che trovano spunto in altri generi musicali. Un’evoluzione del folk che è una ricerca armoniosa di spazi e suggestioni.
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