mercoledì 20 luglio 2022

Alla scoperta della geologia del Forte

 



Per l’Ecomuseo, piazze, corti, uccellande, lavatoi, fontane sono parte del patrimonio popolare di una comunità, della cultura di un territorio: erano centri di aggregazione, ora sono luoghi dove cittadini e visitatori possono ritrovarsi coniugando svago, cultura e scoperte. Dopo due anni trascorsi “in apnea”, l’Ecomuseo si sta prodigando per garantire un ritorno alla fruizione dei beni culturali e naturali presenti sul suo territorio: per l’estate 2022 sono in programma eventi e iniziative che soddisfino la curiosità, favoriscano la conoscenza, riportino le persone a frequentare musei, siti archeologici, ambiti naturalistici.

È stato predisposto un calendario fittissimo di appuntamenti, comprendenti concerti e letture ma pure escursioni naturalistiche, visite geologiche, lezioni di geografia. Si tratta di un progetto articolato, sostenuto dalla Regione, che intende festeggiare i vent’anni di attività dell’Ecomuseo (in realtà sono 22, ma la pandemia ha allungato i tempi della ricorrenza). Dopo la visita archeologica dello scorso maggio, il prossimo appuntamento è dedicato di nuovo alla conoscenza del Forte di Osoppo, questa volta dal punto di vista fisico. Sabato 23 luglio – il ritrovo è alle 10 sulla sommità del colle – il geologo Daniele Tenze racconterà l’origine del rilievo e si occuperà delle rocce di cui è costituito. Tenze collabora con il Laboratorio didattico sul terremoto, è autore di numerosi articoli scientifici e del contributo relativo agli aspetti geologici pubblicato nel libro “Il Castello di Gemona. La ricostruzione”.

 

Il Forte di Osoppo ha un orientamento nord-sud allungandosi per circa un chilometro con pareti verticali alte fino a un centinaio di metri. La forma che lo caratterizza va attribuita alla sua posizione in “zona d’ombra” rispetto ai transiti glaciali che si verificarono nel Pleistocene, provenienti dall’attuale Val del Lago a nordovest e dalla Valle del Tagliamento a nord. Il colle è formato da una roccia detta Conglomerato di Osoppo risalente a circa 5 milioni di anni fa, in cui i conglomerati fluviali prevalgono su quelli deltizio lacustri: si tratta di depositi avvenuti sul fondo di un solco vallivo e, in una fase diversa, su un fondale lacustre, riconducibile a un delta formatosi a causa di una frana che aveva sbarrato le correnti fluviali. Sul ripiano sommitale a sud sono visibili alcune piste fossili relative a vari mammiferi, formatesi tra il Miocene superiore e il Pliocene inferiore.

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