Quattro pomeriggi d’estate sotto le fronde dei carpini, nei luoghi magici che l’Ecomuseo delle Acque ha contribuito a valorizzare: sono i roccoli, “aperti” quest’anno ad alcuni dei gruppi italiani più conosciuti dagli appassionati di musica popolare e al pubblico che verrà ad ascoltarli. Il secondo appuntamento della sesta edizione di “Note nei roccoli”, rassegna promossa a Montenars dall’Ecomuseo con la collaborazione del Comune e della Pro Montenars e il sostegno della Regione, è in programma domenica 24 luglio, con inizio alle 17, nel Roccolo di Manganel, raggiungibile a piedi percorrendo per un brevissimo tratto la pista forestale che dalla strada comunale Montenars-Flaipano risale il Monte Cuarnan. Si esibirà il duo Valla Scurati, in un concerto dal titolo “L’Appennino suona”.
Quella di Stefano Valla e Daniele Scurati è una vera e propria missione: mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale nell’area montana delle Quattro Province (Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza) distribuite in altrettante Regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia), stimolandone la diffusione attraverso feste, concerti, stage e conferenze. L’evento musicale si inserisce nei festeggiamenti di Flaipano in onore di S. Maria Maddalena. Seguiranno i concerti del Trio Na Fuoia (Roccolo del Postino, 21 agosto) e del Green Waves Trio (Roccolo di Spisso, 4 settembre). In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno nella struttura coperta di Curminie, sempre a Montenars.
Il duo Valla Scurati è profondamente legato al paese di Cegni che ha dato i natali a Giacomo ed Ernesto Sala (pifferai tra i più importanti del secolo scorso) e fa da continuatore diretto della tradizione musicale di quel territorio: Valla suona il piffero, un oboe di legno d’ebano e di bosso adornato da una penna di gallo, Scurati la fisarmonica cromatica. Nell’area di diffusione del piffero esiste tuttora, strettamente legato alla musica popolare, un repertorio di antiche danze: ne fanno parte la giga, l’alessandrina, la monferrina, la piana e la povera donna, quest’ultima con connotazioni rituali e simboliche particolari.
Il Roccolo di Manganel, una delle quattro uccellande storiche ancora presenti a Montenars, fu impiantato negli anni Venti dello scorso secolo dal maresciallo dei carabinieri Giovanni Manganelli. È costituito da due corpi vegetali, entrambi in lieve pendenza, sovrastati da un casello a torretta posto al centro dell’impianto: si tratta di un tondo e un’area rettangolare che costituiva la passata. Il perimetro dell’anello è caratterizzato da un doppio filare di carpini bianchi. Il casello, disposto su tre piani, è stato ricostruito riproponendo il volume preesistente.
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