Tenuta Mazzolino ha l’essenza nel suo stesso nome che significa “punto d’incontro, tappa” dal latino: Mansiolinum. Infatti, proprio qui a Corvino San Quirico - in queste colline dolcemente adagiate in un territorio ricco di storia, che ha visto il passaggio dei romani e che ha un orizzonte tanto ampio da abbracciare visivamente Alpi e Appennini – vino e territorio si fondono per dar vita a un progetto di accoglienza, che parla un linguaggio nuovo.
“Il vino è il nostro lessico il riferimento, la lingua con cui ci raccontiamo meglio”, rivela Francesca Seralvo, terza generazione, alla guida della Tenuta dal 2015, quando all’avvocatura preferisce il lavoro in vigna e in cantina e si dedica totalmente a un percorso di eccellenza. “Ma ci piace esplorare anche altri linguaggi che parlano di accoglienza, trasversalità, territorio”. L’Oltrepò – ovviamente – dove tenuta Mazzolino affonda le sue radici e dove trova nutrimento per esprimersi sempre al meglio.
Venti ettari vitati biologici e sostenibili per elezione - bassa produzione per ettaro, potatura corta e l’inerbimento naturale dei vigneti senza l’uso di concimi chimici -; otto referenze tra bianchi, rossi e bollicine; una bottega che valorizza i prodotti locali che condividono gli stessi valori; una dimora ottocentesca appena ristruttura e trasformata in un luogo – neanche da dirlo – di accoglienza e di incontro, pensata per ospitare appassionati in un dedicato Wine Club, ma anche posto ideale per eventi dedicati al vino. E gli eventi, appunti, organizzati con partner d’eccezione per far vivere l’esperienza di Tenuta Mazzolino trasversalmente e non solo agli appassionati di vino, ma anche a chi ha voglia di esplorare il territorio, fuori dalle rotte tracciate dalle guide e dai portali di turismo.
È con questo spirito che domenica 17 luglio Tenuta Mazzolino inaugura l’estate 2022 con una cena in Cantina, organizzata con la collaborazione di GarYbaldi Restaurant storico locale di Stradella (Pv) che regala un vero e proprio viaggio culinario tra i piatti della tradizione giapponese uniti alla cucina e alle materie prime mediterranee, in una perfetta unione tra Oriente e Occidente.
“Un connubio speciale tra due realtà affini che valorizzano materie prime e territorio”, rivela Francesca Seralvo. “Siamo felici di ospitare questa collaborazione creando una sinergia con un’altra realtà dell’Oltrepò”. L’obiettivo è comune: valorizzarsi vicendevolmente e farsi conoscere ai rispettivi pubblici, armonizzando quindi un audience trasversale. “E allo stesso tempo attrarre anche un turismo di prossimità, quello di chi organizza le gite fuori porta nel weekend e vuole un’occasione speciale”. Insomma, nel Pavese oltre all’università (prima nella graduatoria dei grandi Atenei, stilata dal Censis) c’è di più!
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