| Uno scrigno di tesori Il Majestic sorge nel cuore della città, di fronte alla Cattedrale di San Pietro, a due passi da Piazza Maggiore, in un palazzo che nasconde capolavori artistici e storici. L’edificio è strettamente connesso, anche dal punto di vista architettonico, al seicentesco Palazzo Fava, di cui inizialmente faceva parte, e che oggi è sede di importanti esposizioni. A testimonianza di quel periodo rimane, al piano nobile dell’hotel, il Camerino d’Europa, dove si può ammirare la prima opera nota dei Carracci, che ritrae episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio. Appartengono invece alla scuola dei Carracci gli affreschi del XVI secolo che decorano il soffitto del salone de I Carracci, il ristorante dell’hotel, che offre così un’esperienza al tempo stesso gastronomica, estetica e storica. Si scende al piano interrato, invece, per viaggiare a ritroso nel tempo fino all’epoca romana. Qui è stata riportata alla luce un tratto di Flaminia Militare, costruita nel 187 a.C.: ancora si notano i segni del passaggio dei carri e i resti di pavimentazione. Oggi questo ambiente è uno spazio espositivo restituito alla città. Eleganza, lusso ed estrema cura dei dettagli caratterizzano le camere e le suite, dove regnano armonia di forme, luce e colori, tra rifiniture, elementi architettonici, arredi in stile ‘800 francese e in stile classico veneziano. |
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| | Il Salotto di Bologna: artisti, principesse e star indimenticabili È dagli inizi del Novecento che il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” è la casa di tutte le celebrità di passaggio a Bologna: sono stati “avvistati” i baffi di Clark Gable, la pipa di Jean Paul Sartre, il trench di Humphrey Bogart. Le Suite hanno accolto Nicola, ultimo Zar di Russia, la famiglia Reale italiana, personalità come Maria Callas, Anna Magnani, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Brigitte Bardot, Sting, Rita Levi Montalcini, Woody Allen, Pavarotti e moltissimi altri. Le loro fotografie incorniciate si trovano nella sala del Café Marinetti, e raccontano, insieme alle firme e le dediche custodite nell’Album d’Oro e d’Onore del Grand Hotel, tutta la vitalità di un palazzo al centro delle cronache mondane. Uno dei primi ospiti a lasciare il segno è stato sicuramente Filippo Tommaso Marinetti, che nel 1914 tenne qui la una mostra-blitz durata appena 24 ore: una prima grande vetrina per il futurismo bolognese, a cui parteciparono con le loro opere un giovanissimo Giorgio Morandi, Severo Pozzati – il “futuro” cartellonista pubblicitario Sepo –, Osvaldo Licini, Mario Bacchelli, Giacomo Vespignani. Nei decenni successivi il Grand Hotel si trasforma nel tappeto rosso su cui sfilano le star del cinema e dello spettacolo in visita in città. Ad esempio fu memorabile l’arrivo di Frank Sinatra e dell’allora moglie Ava Gardner, nel 1953. Il cantante era la vedette di un concerto al Teatro Manzoni, ma a metà esibizione aveva lasciato il palco, furioso, perché il pubblico lo interrompeva acclamando Ava Gardner. La sera, in hotel, il direttore riuscì faticosamente a placare il suo nervosismo, grazie a un servizio bar generoso. Tra gli aneddoti più sorprendenti, quello legato a Lady Diana, a Bologna nel 1995 per partecipare al concerto a scopo benefico Pavarotti & Friends: in piena notte chiese un piatto di lasagne, che si fece servire nella Presidential Suite Giambologna – dove ancora oggi si trova la toeletta originale utilizzata dalla principessa. Lo gradì moltissimo, e dichiarò di essersi sentita “bolognese per una notte”. Quanto a Paul McCartney, nel 2011, fece tappa qui durante il suo On the run Tour, scortato da una decina di guardie del corpo e assediato dai fan e dai fotografi. L’ex Beatles sfoderò tutto il suo charme, e nella hall salutò lo staff improvvisando il vecchio successo di Fred Buscaglione “buonasera signorina buonasera...”. Un momento indimenticabile per tutti i presenti. | |
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| | Casa, set cinematografico e palcoscenico: il Grand Hotel Majestic oggi A 110 anni dalla sua apertura, il Grand Hotel Majestic continua ad essere il punto di riferimento per le star internazionali, legandosi agli appuntamenti che scandiscono la vita culturale di Bologna, riconosciuta città del cinema e teatro grandi eventi. Merito anche della posizione: il 5 stelle lusso è a due passi da piazza Maggiore, che in estate diventa il palcoscenico di un grande rito collettivo accogliendo ogni sera migliaia di spettatori con le rassegne “Sotto le stelle del cinema” e “Il Cinema Ritrovato”. Registi, attori e personalità del grande e piccolo schermo scoprono Bologna anche attraverso l’accoglienza che riserva loro il Majestic, che li sorprende con mille attenzioni e la cucina tipica del territorio. Non solo: il palazzo diventa un set per alcune delle produzioni più interessanti del panorama nazionale: recentemente la Presidential Suite Giuseppe Verdi e l’Art Deco Terrace Suite hanno fatto da sfondo ad alcune scene della quarta stagione della serie Gomorra, mentre la suite presidenziale Giambologna è stata la perfetta cornice della notte d’amore tra Diabolik, alias Luca Marinelli, e la sua complice Eva Kant, ovvero Miriam Leone, nella pellicola dei Manetti Bros dedicata al celebre ladro. Sfogliando il Libro d’oro, si scopre che solo negli ultimi mesi il Majestic ha accolto Fanny Ardant, Keany Reeves, Edward Norton, e tra gli attori italiani Miriam Leone, Pierfrancesco Favino, Monica Bellucci, Stefano Accorsi, Luigi Lo Cascio, Riccardo Scamarcio. Un altro ospite, John Landis, regista di film cult come The Blues Brothers, Animal House e Una poltrona per due, ha trasformato il Grand Hotel in una “scuola di cinema” per una classe di 20 talenti emergenti da tutto il mondo, all’interno di un progetto con l’International Filmmaking Academy Cineteca di Bologna: le sale del palazzo sono state il set dei loro cortometraggi, girati la prima settimana di luglio. Bologna è anche la città della musica diventando un palcoscenico calcato dai massimi artisti internazionali, spesso ospiti del Majestic: nelle ultime settimane il Grand Hotel ha accolto David Garrett, Simple Plan, Eric Clapton, Editors, Backstreet Boys. The Cure, oltre a Matthew Bellamy e Dominic Howard dei Muse, e anche gli italiani Gianna Nannini, Marco Mengoni e Marracash. Anche il mondo della moda sceglie volentieri il Majestic come cornice di eventi: lo scorso ottobre la stilista e imprenditrice Elisabetta Franchi ha ambientato alcuni shooting fotografici all’interno del palazzo. Cocktail Roberta, un brindisi per l’anniversario Un drink pluripremiato da scoprire ai tavoli del Café Marinetti, gioiello Art Déco affacciato su un piccolo giardino d’inverno. Il signature cocktail del Grand Hotel si chiama Roberta, ed è un omaggio sia ai 110 anni del Grand Hotel che a Pietro Cuccoli, storico capo barman dell’allora Baglioni dal 1933 al 1975. Con questa creazione nel 1963 Cuccoli vinse, nella categoria pre dinner, l’ambito International Cocktail Winner at Competition Saint Vincent, superando 190 concorrenti provenienti da tutto il mondo. La ricetta: Vodka Smirnoff, Cherry Heering, Vermouth Extra Dry, due gocce di campari e due gocce di Crème de Banane. Il barman lo servì in anteprima a una coppia ospite del Grand Hotel, che ne rimase colpita: per ringraziarli Pietro Cuccoli battezzò il suo drink con il nome della donna. | |
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