BUILDINGBOX presenta Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) un progetto espositivo a cura di Giulia Bortoluzzi, che coinvolge dodici artisti contemporanei italiani invitati a riflettere sul tema dell’acqua in dodici appuntamenti individuali a cadenza mensile, che si alterneranno nel corso dell’anno 2023, scanditi dal calendario lunare.
Il titolo rimanda alla poesia Falsetto (1923) di Eugenio Montale, raccolta in Ossi di Seppia (1925), dove l’autore, presentando il personaggio di Esterina come una “equorea creatura”, parla del mare come della vita e della meraviglia di vivere senza preoccupazioni per il futuro: “L’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi”. L’immagine di Montale è rappresentativa della consuetudine umana di associare l’acqua all’esistenza. Mircea Eliade nel suo Trattato di Storia delle Religioni (1949) la descrive come la totalità delle virtualità, la matrice di tutte le possibilità di vita, fondamento del mondo intero. L’acqua è all’origine di ogni manifestazione cosmica, simboleggia la sostanza primordiale dalla quale nascono tutte le forme, e alla quale tornano, per regressione o cataclisma. L’acqua fu al principio e torna alla fine di ogni ciclo storico o cosmico. Esisterà sempre, mai sola perché germinativa, racchiudendo nella propria unità indivisa le virtualità di tutte le forme. Nella cosmogonia, nel mito, nel rituale, nell'iconografia, l’acqua svolge la stessa funzione: precede ogni forma e sostiene ogni creazione. Simbolo di vita, dà al divenire universale una struttura ciclica.
Seguendo idealmente l’andamento ciclico delle maree vive (che si verificano mensilmente quando Luna, Terra e Sole sono astronomicamente allineati fra loro), ad ogni luna piena dell’anno 2023, BUILDINGBOX accoglie i progetti di dodici artisti contemporanei italiani – tra cui Barbara De Ponti (Milano, 1975), Gaspare (Terlizzi, 1983), Michele Guido (Aradeo, 1976), Silvia Mariotti (Fano, 1980), Fabio Marullo (Catania, 1973), Fabio Roncato (Rimini, 1982) – chiamati a dialogare sul tema dell’acqua.
Gli interventi presentati in Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) sono concepiti come site-specific (in alcuni casi inediti e in altri rielaborazioni di ricerche formalizzate in precedenza) e assumono l’acqua a emblema di ogni elemento naturale e più in generale come forma di vita e di possibilità di creazione. Tematica che non è solo fonte di fascinazione e ispirazione, ma che genera anche una particolare riflessione verso scenari futuri. La vita di tutti gli organismi sulla Terra dipende, infatti, dalla presenza di acqua e si trasforma secondo le sue mutazioni esaurendosi al suo deperimento.
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