Franco Maria Ricci editore presenta, in collaborazione con la Champalimaud Foundation, IN NOME DEL LIBRO. La gloria delle biblioteche, di qua e di là dal mare, un volume dedicato alle biblioteche e alla riflessione sul loro passato, presente e futuro. Nell’era del digitale e della rinuncia alla carta stampata, l’oggetto-libro sembra non avere perso il proprio valore. Anzi, così come quei Templi o Cattedrali del Sapere che ne conservano gli esempi più illustri (le Biblioteche, appunto), i Libri conservano intatto il loro fascino e la loro bellezza sacrale in virtù dall’alto valore culturale, estetico e artistico che custodiscono. L’iconografia del volume punta sulle biblioteche di tradizione portoghese, vestigia di un’antica globalizzazione dovuta a questo grande popolo di viaggiatori, mercanti e bibliofili.
Conoscenza e potere hanno spesso camminato di pari passo fin dai tempi antichi e i libri, le fonti della conoscenza, venivano quindi trattati come preziosi tesori, da custodire con cura in spazi riservati e appositamente progettati all’interno dei palazzi reali. Furono poi università e monasteri a raccogliere il ruolo di custodi della conoscenza, creando biblioteche e radunando intorno ad esse artisti e intellettuali, intanto sovrani e nobili bibliofili raccoglievano e talvolta collezionavano volumi rari. È con l’arrivo del libro stampato, alla fine del Cinquecento, che il modo di concepire e fruire delle biblioteche cambia radicalmente, guidandone una nuova evoluzione dello spazio architettonico. Sono queste le biblioteche che occupano oggi il nostro immaginario: luoghi sontuosi, riccamente ornati, pieni di attrattiva e magnificenza, oltre che, naturalmente, di libri.
Come scrive Stefano Salis in apertura: “La biblioteca è un gruppo di oggetti (significativi dal punto di vista della trasmissione della conoscenza) che un gruppo di persone identifica come fondativi della loro esistenza, della loro identità, del loro futuro, a dispetto della caducità del tempo e della irreversibile corsa verso l’oblio che tutti ci tocca percorrere”.
IN NOME DEL LIBRO. La gloria delle biblioteche, di qua e di là dal mare vuole indagare la natura, la storia, gli spazi e i molti significati di questi luoghi, fisici e mentali, pubblici e privati.
Stefano Salis, giornalista e scrittore, introduce al tema attraverso un “viaggio sentimentale” alla scoperta delle infinite dimensioni che ha assunto, e assume oggi, la biblioteca, raccontandone l’evoluzione insieme a quella del concetto di libro e di bibliotecario. Segue il saggio di António Filipe Pimentel, storico dell’arte, dedicato alle meravigliose biblioteche portoghesi. Infine, nell’ultimo contributo, Alberto Manguel (forse il più grande conoscitore di biblioteche esistente) svela al lettore la storia della sua personale raccolta, relazionandola alla storia universale delle biblioteche. Le magistrali fotografie di Massimo Listri, che ritraggono le sale più belle e gli ambienti più affascinanti delle storiche e suggestive biblioteche portoghesi ed europee in generale, accompagnano i testi.
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