Il percorso in cinque tappe
La scena iniziale racconta la sera della prima del Nabucco, il 9 marzo 1842. Gli spettatori si ritrovano in un vicolo delle contrade storiche di Milano, dove, attorno a loro, fermenta la vita della Milano dell’epoca. Potranno osservare il Teatro alla Scala e scoprire che a metà Ottocento non era ancora stata costruita la piazza prospiciente a questo. Le luci del Teatro si accendono: è l’inizio dell’opera che renderà famoso il giovane Verdi. La scena sarà accompagnata dall'Ouverture del Nabucco.
La seconda scena descrive i tumulti popolari della Milano del 1848 che invadono la città. I partecipanti saranno immersi negli ultimi attimi della battaglia tra i fumi e la polvere. Verdi rievoca le Cinque Giornate, racconta di volere l’Italia libera dal dominio straniero e che con la sua arte può̀ sostenere la rivoluzione in atto. La scena sarà accompagnata dal Dies Irae della Messa da Requiem per Alessandro Manzoni.
Nella terza scena, gli spettatori si ritrovano nella villa di Verdi a Sant'Agata. Verdi componeva sulla scrivania, davanti allo spartito, di notte. In questa scena si vuole raccontare l’ispirazione che aveva Verdi mentre componeva, il suo atto creativo. Alcune note musicali compaiono attorno agli spettatori, fluttuando nell’aria successivamente unendosi come a formare un motivetto. La scena sarà accompagnata dal Preludio della Traviata.
Verdi racconta, nella quarta scena, gli artigiani e le maestranze nel teatro d’opera, che insieme alla sua musica e al libretto, creano il melodramma. Dietro le quinte, una macchina complessa ma perfetta, fatta di maestri artigiani che costruiscono giorno per giorno, con ineguagliata competenza e passione, il successo delle opere. Gli spettatori potranno godere di un punto di vista privilegiato dell’Aida e la scena sarà accompagnata dalla Marcia Trionfale dell'Aida.
L’ultima scena è celebrativa: gli spettatori vivranno l'ultimo saluto a Verdi rappresentato dalla più imponente manifestazione popolare della storia di Milano e forse d’Italia. Questo momento fu non solo l’addio a un grande uomo, ma anche a una certa Italia e al suo Risorgimento. I partecipanti possono osservare, da un balcone in pieno centro di Milano, la folla di 300.000 persone che si unirono al corteo, guidato in testa da un coro di 820 voci dirette dal Maestro Arturo Toscanini che intonavano il "Va Pensiero". Proprio per questo motivo, la scena sarà accompagnata dal "Va Pensiero" del Nabucco.
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