Palermo è una città dalle radici profonde, un crocevia di civiltà che nel corso dei secoli ha accolto culture e dominazioni diverse, dai Fenici agli Arabi, dai Normanni agli Spagnoli. La sua storia millenaria è scritta nelle strade, nei palazzi, nelle chiese e nei giardini e nonostante gli stili architettonici che li caratterizzano siano differenti, perdurano l’uno accanto all’altro in piena armonia, testimoni di una storia ricca e stratificata, un museo a cielo aperto tutto da scoprire.
In questo nuovo volume, curato da Giorgio Villani e pubblicato con il supporto di Crédit Agricole Italia, Franco Maria Ricci Editore si propone di raccontare la straordinaria complessità del capoluogo siculo, dando spazio ai diversi volti nascosti e offrendone una varietà di prospettive uniche.
Ai testi che ne esplorano la storia e i principali monumenti e capolavori, si alternano interessanti passeggiate letterarie che spaziano dai poeti e scrittori arabi ai grandi nomi della letteratura moderna. Come di consueto, ad accompagnare i testi le immagini a piena pagina dei paesaggi, degli edifici e delle opere d’arte di Palermo, con le fotografie di Massimo Listri, Luciano Romano e Manfredi Gioacchini.
Palermo è Gennat al-ard, il Paradiso della Terra, grazie alle ampie e rigogliose distese percorse da fiumi di cui tratta molta dell’arte islamico-normanna di Sicilia. Ne è un illustre esempio la Sala di re Ruggero descritta da Pasquale Hamel in un passo inserito nel volume. L’idea di “Paradiso della Terra” prende forma anche nelle pagine a seguire che ospitano estratti dell’opera di Ibn Jubayr, Ali ibn ‘Abd ar-Rahmàn, Abd ar-Rahmàn di Butera, Abd ar-Rahmàn di Trapani, Abd al-Halìm ibn Abd al-Wahid e Ibn Hamdis. E ancora, la città si distingue per quel genere di bellezza cangiante, screziata – Pied Beauty secondo il poeta Manley Hopkins – che tanto contraddistingue le chiese e gli oratori che accoglie. I testi di Patrick Brydone, Jean-Marie Roland de la Platière, Guy de Maupassant e Lucio Piccolo ne sono testimonianza. Non può mancare una rassegna dedicata alle ville e ai palazzi – di città, dei Colli e bagheresi – di cui sono le penne di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Fulco di Verdura e la testimonianza d’oggi di Vittoria Alliata di Villafranca a parlare. E poi, le principali manifestazioni del liberty palermitano, con brani di Andrej Belyj e Leonardo Sciascia. In chiusura, una rassegna di personaggi curiosi, più o meno noti – descritti da Thomas Carlyle, Johann Wolfgang von Goethe, Henry Swinburne, Giovanni Macchia, Alexandre Dumas, Léon Dufourny e Gabriele Quattromani – che ben incarnano lo spirito, il Genius loci palermitano.
Il volume, stampato nei consueti tipi bodoniani, è un omaggio a Palermo – ai suoi tesori noti e alle sue bellezze nascoste – e a tutti i siciliani.
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