In Sogliano al Rubicone, l’infossamento del formaggio tra l’estate ed
il tardo autunno è una usanza antica, risalente al 1400 circa; l’umidità, la
temperatura e la mancanza di ossigeno proprie delle fosse dove vengono stivati
i formaggi, determinano in qualche mese una prodigiosa rifermentazione del
prodotto.
Il formaggio estratto dalle fosse, si presenta così in forme
cilindriche deformate del peso medio da 0.8 a 1 kg. Crosta e pasta sono
indistinguibili, compatte e friabili; presenta un odore ed un sapore
caratteristico e piccante. La materia prima deriva da caseifici aziendali sparsi
sul territorio della provincia di Forli’-Cesena che trasformano il latte crudo,
soprattutto di ovini ma anche misto vaccino, dei propri allevamenti ottenendo
pecorini e caciotte selezionate.
Le fosse, per ricevere i formaggi, sono aperte il primo di agosto fino
a fine settembre; prodotti quindi, che derivano dalla produzione casearia
primaverile-estiva di miglior qualita’. La successiva maturazione, per un
periodo di circa tre mesi, dentro alle caratteristiche fosse scavate nel tufo
all’epoca medievale, dona così al formaggio quel caratteristico ed
inconfondibile odore e sapore, grazie alle fermentazioni maturate in
particolarissime condizioni ambientali.
Il formaggio di fossa contiene alte percentuali di grassi e proteine
predigeriti, che ne fanno uno dei formaggi più digeribili.
Le fosse di Sogliano al Rubicone, vengono infine aperte a fine novembre, in occasione della grande sagra del Formaggio di Fossa.
Nessun commento:
Posta un commento