Gabriele Cataldo
aveva iniziato la sua professione nel settore della ristorazione a
Milano, nella
storica via Padova, dove aveva aperto il ristorante pizzeria Le
Passere.
La storia di
Crescenzago
Il Borgo di
Crescenzago sorgeva intorno alla strada delle Rottole (attuale vie
Leoncavallo e Palmanova), derivando il nome dal latino Crescentii
ager, ovvero campo di Crescenzio. Si presume che il borgo si sia
formato intorno all'abbazia di Santa Maria Rossa, una chiesa in stile
romanico del 1140, sita nell'attuale via Berra, un tempo sede di un
trittico del Bergognone, in seguito trasferito presso il Museo
Diocesano di Milano. Nella medesima via, di fronte alla chiesa si
erge un palazzo, detto Casa Berra, risalente al 1400 e un tempo
munito di un giardino barocco, oggi andato perso. Crescenzago
costituì per molto tempo la strada di ingresso alla città per chi
proveniva da Venezia. Al 1858 il Borgo registrava una popolazione di
1.534 abitanti su una superficie di 538 ettari. Il processo di
annessione di venticinque comuni e frazioni avviato nel 1917 sotto
l'amministrazione Caldara portò Crescenzago, comune autonomo, ad
essere annesso a Milano nel 1923 durante l'amministrazione di Luigi
Mangiagalli, con il Regio Decreto Legge n. 2943 del 23 dicembre 1923.
Il quartiere si
trova lungo il Naviglio della Martesana, dove nel Settecento vennero
costruite splendide residenze di villeggiatura per i milanesi
benestanti: un classico esempio sono le ville De Ponti (risalente al
secolo XIX, e con una filanda all'interno del giardino), Lecchi
(secolo XVIII), Brasca, Pallavicini, Petrovic (secolo XIX). All'epoca
era infatti considerata un'area di qualità, con i terreni coltivati
a cereali e gelsi. A sole poche centinaia di metri si ritrova il
panorama composto da palazzi e industrie tipicamente metropolitane.
Il quartiere è delimitato anche dal fiume Lambro. E' un'area
ampiamente verde, specialmente per via del parco Lambro, ma anche
della Pista Ciclabile Martesana e del Bosco di Crescenzago. Il
quartiere è legato alle personalità di Gino Rigoldi ed Enrico
Bigatti.
L'arteria principale
del quartiere è via Padova (precedentemente via Milano, prima ancora
strada Provinciale Veneta), in anni recenti caratterizzata per la sua
configurazione multietnica e per essere spesso al centro
dell'attenzione a causa di incidenti di vario tipo, come autovetture
incendiate o rappresaglie urbane.
Via Padova, una
volta strada Provinciale Veneta, è una via che ultimamente ha fatto
parlare molto di sè, purtroppo per incidenti in qualche modo
connessi alla sua attuale configurazione multi etnica.
Le scene di
autovetture date alle fiamme o della Polizia in stato di allerta per
il timore di nuove "rappresaglie" urbane, non regalano
certamente a questa zona momenti di serenità come invece traspare
dalle immagini che mostriamo oggi.
La storia di
Crescenzago è molto antica. Probabilmente tutto nacque intorno
all'abbazia di Santa Maria Rossa, fondata indicativamente nel 1140.
La chiesa oggi si trova in via Berra, dove è situato un altro
importante "pezzo" di storia, la Casa Berra, un palazzo che
risale alla metà del XV secolo, edificato proprio di fronte
all'antica chiesa.
I due edifici erano
in passato collegati da un passaggio sotterraneo che oggi è murato.
Purtroppo, tra l'altro, è andato perduto anche il – pare –
bellissimo giardino barocco del palazzo Berra.
Va ricordato
comunque che Crescenzago è anche sede di altre eleganti residenze,
tra cui villa Lecchi (sec. XVIII) e le ville Petrovic (sec. XIX) e
Pino De Ponti (sec. XIX), nel cui giardino alla fine dell'Ottocento
fu eretta una filanda.
Il borgo di
Crescenzago sorgeva lungo la Strada delle Rottole che corrisponde
all'attuale via Leoncavallo (piazza Rottole era l'attuale piazza
Francesco Durante) e il suo naturale proseguimento, via Palmanova.
Nel 1858, Crescenzago registrò una popolazione di 1.534 abitanti
distribuiti su di una superficie territoriale di 538 ettari.
Il suo fertilissimo
terreno era coltivato a cereali e gelsi; vicino ai terreni adiacenti
al Naviglio della Martesana abbondavano i prati a marcita. Il Comune,
situato in amena posizione, era considerato luogo di villeggiatura e
di gite fuori porta. Il nome gli deriva dal latino "Crescentii
Ager" che tradotto letteralmente significa "Campo di
Crescenzio".
Nel 1923, come molti
altri comuni della cintura di Milano, venne da quest'ultima inglobato
grazie al Regio Decreto n. 2943 del 23 dicembre 1923. In quell'anno
il sindaco di Milano era Luigi Mangiagalli, un nome molto importante
per la città, ma va ricordato che la proposta di annessione di circa
25 tra comuni e frazioni avvenne nel 1917, quando il sindaco era
ancora Emilio Caldara.
Certamente una della
caratteristiche più conosciute dell'area è la presenza del naviglio
della Martesana (oltre al fiume Lambro che viene "incrociato"
poche centinaia di metri più in là, dietro Cascina Gobba).
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