giovedì 7 settembre 2017

JENNI HILTUNEN GLASS WALLS






Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea ospita per la seconda volta una personale della giovane artista finlandese Jenni Hiltunen. Dopo Pretty Absence del 2013, la mostra Glass Walls porta avanti la riflessione sull’immagine e l’apparire come condizione dell’esistenza e della donna quale oggetto di indagine privilegiato.

Hiltunen rappresenta sé stessa e tutte le donne allo stesso tempo, cogliendo uno stato d’animo ben preciso, quello in cui si smette di fingere, si smette di posare, un momento imperfetto e per questo denso di significato.
Non a caso un tema ricorrente nella sua ricerca artistica è la fotografia di moda e la “posing culture” creata dai social media e dalla rete che mostrano un’esistenza perfetta, edulcorata e che rappresenta esattamente la vita che vorremmo vivere o meglio il copione che stiamo recitando.

La donna ritratta da Jenni Hiltuten va al di là del concetto standard di femminilità e delle divisioni di genere, è una donna fluida che supera ed elabora il ruolo per lei prefissato nella società contemporanea. I dipinti dell’artista vogliono diventare un oggetto di identificazione, raccontare sentimenti reali in contesti quotidiani.
Per questo usa una pittura densa e risoluta, campiture contrastate di colore saturo, pennellate che lasciano il segno della materia sulla tela e che in un certo senso dimostrano le dissonanze che ci sono nel mondo e, allo stesso tempo, l’energia positiva che queste e i colori possono sprigionare.

Hiltunen ritrae modelle che sono stanche di posare, la loro immagine è esacerbata e il loro atteggiamento sprezzante, ma introverso. L’atto stesso del dipingere ha trasformato l’immagine di partenza, evidenziando i particolari più reali e personali, analizzando la realtà in tutte le sue sfaccettature, più o meno gradevoli, rilevando a volte i difetti ma con un intento catartico. Queste donne sembrano in attesa ma in realtà stanno semplicemente vivendo il presente e il glass wall è la pittura che ci permette di guardare al di là del muro, nella vita reale.

La mostra è accompagnata da un catalogo con testo critico di Antonio D’Amico.

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