L'amministrazione comunale di Castelvenere (Bn) si attiva per la
cittadinanza onoraria al regista italo-scozzese Armando Iannucci, figlio di un
emigrante castelvenerese
e in questi giorni sotto i
riflettori per il "niet" del governo della Federazione Russa
alla proiezione nelle sale del suo ultimo film 'Morto Stalin se ne fa un
altro'
La cittadinanza onoraria è il riconoscimento che
l'amministrazione comunale di Castelvenere, paese natale del padre, vuole
conferire al regista Armando Iannucci, in questi giorni "bersaglio"
di uno dei ministri della Federazione Russa guidata da Vladimir Putin. Era
prevista per oggi l'uscita nelle sale cinematografiche russe della pellicola
'Morto Stalin se ne fa un altro' del regista italo-scozzese. Ma il ministro
della cultura, Vladimir Medinsky, ha vietato la distribuzione del film,
tragicommedia che racconta le lotte interne al Comitato centrale per
individuare il successore di Stalin.
Amaro destino per il regista, figlio di un partigiano
emigrato dal piccolo paese del Sannio alla metà degli Anni '50. Il papà di
Armando Iannucci (che portava il suo stesso nome) è citato, infatti, in alcuni libri di storia
locale per aver militato tra le fila del movimento di Liberazione impegnate in
terra emiliana. Destino ancora più amaro se si considera che il papà,
giornalista che prima della guerra scriveva per un quotidiano anti-fascista,
"decise
di andarsene dall’Italia - le parole sono proprio di Iannucci - perché non
riuscì mai a perdonare il suo Paese per aver votato Mussolini".
Mai, dunque, l'ideatore e regista di seguitissime
serie televisive e candidato al Premio Oscar nel 2010 con il film 'In The
Loop', avrebbe pensato che rappresentanti dell’industria cinematografica russa
e della Duma potessero esprimere il proprio "niet" dopo la visione in
anteprima del film, bocciandolo sonoramente con le parole “noioso, ripugnante e
offensivo”. A seguire, la decisione di informare il ministro della cultura, con
la richiesta di non far arrivare il film nelle sale. Ed ecco che, come per
ironia della sorte, il film si trova ed essere bollato perché sarebbe "una
distorsione degli eventi storici, un racconto che si prende gioco dei simboli
sovietici e della memoria dei cittadini che hanno combattuto il fascismo”.
Mentre sul proprio profilo Twitter il regista scrive
di “continuare a sperare” confidando in un dietrofront russo, dal paese natìo
del padre giunge un sentimento totalmente opposto da quello espresso dai
sovietici. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Scetta nei
giorni scorsi si era già messa in moto per stabilire un contatto con il famoso
regista, anche attraverso una missiva inviata alla 'I wonder pictures', la
società bolognese che dallo scorso 4 gennaio distribuisce la pellicola nelle
sale cinematografiche italiane.
"Da tempo - dichiara il sindaco Scetta - attendevamo l’occasione di stabilire
un contatto con il regista Iannucci, spronati anche dai parenti del noto
artista che risiedono in paese, che intendono ricostruire un rapporto con i
componenti della loro famiglia che vivono nel Regno Unito, il regista e le sue
due sorelle. In particolare, questa amministrazione comunale si sta cominciando
ad attivare per predisporre tutte le adempienze per conferire ad Armando Iannucci
la cittadinanza onoraria, il più importante riconoscimento onorifico di livello
comunale. Un segno di riconoscimento e gratitudine per il suo alto valore
artistico ma anche volontà di ristabilire un legame proficuo e duraturo con
illustri personaggi che sono figli di questa comunità".
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